Il meglio dell’Uzbekistan

In viaggio con due bambini di 4 e 7 anni
Scritto da: Cesena
il meglio dell'uzbekistan
Partenza il: 12/10/2019
Ritorno il: 19/10/2019
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
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Compagnia aerea: Turkish Airlines. Biglietto comprato su volagratis.it (passando tramite skyscanner.it, modalità che fa scendere ulteriormente il prezzo rispetto all’accesso diretto su volagratis.it) ad un prezzo più vantaggioso rispetto a quello del sito ufficiale della compagnia. Pagato con Paypal ed ottenuto immediatamente via mail. Ho contestualmente subito scelto i posti a sedere (mentre il check-in apre 24 ore prima del volo). In tutte le tratte, l’aeromobile ha viaggiato completamente pieno, per questo suggeriremmo di selezionare i posti con anticipo.

Periodo: 12-20 ottobre. I periodi migliori per visitare l’Uzbekistan sono giugno e settembre-ottobre. Le estati sono torride, soprattutto a Bukhara, Khiva e Termez. Samarcanda è più ventilata.

Visto: non necessario. Libero accesso al paese per i cittadini italiani con passaporto con 6 mesi residui di validità. Pare che entro 72 ore dall’arrivo, la presenza degli stranieri debba essere segnalata alle autorità per via telematica, dalle strutture alberghiere che li ospitano. Ogni guest house ci ha rilasciato una ricevuta, ma al momento della partenza in aeroporto non ci è stato richiesto nulla.

Assicurazione viaggio: Columbus con il solito sconto del 10% che si trova on-line.

Vaccinazioni: antitifica orale (inziare 15 gg prima della partenza, poichè la protezione inizia dopo 10 giorni dall’assunzione dell’ultima capsula, 1 capsula a giorni alterni a digiuno) ed Anti-epatite A, iniettivo (dura circa 30 anni). Occorre prenotarli con largo anticipo se si desidera effettuarli tramite il SSN.

Cambio: quello dell’aeroporto di Tashkent è minimamente meno vantaggioso di quello operato dalle banche, ma parliamo di pochi centesimi di differenza. Quindi, al fine di avere la valuta locale subito disponibile per i taxi, consiglierei di cambiare direttamente in aeroporto. Il desk si trova appena passato il controllo passaporti alla sinistra. Indicativamente 1 $ è cambiato a 9420 Som. Noi abbiamo viaggiato con US$ per comodità personale, in quanto ne avevamo di residui dai viaggi precedenti. Alberghi, tutti prenotati tramite booking.com dopo aver letto varie recensioni. Consiglierei di prediligere, a meno che non siate alla ricerca di una sistemazione lussuosa, le guest houses. Avrete così modo di “testare” la fantastica ospitalità uzbeka. Le colazioni saranno sicuramente migliori e gli eventuali trasporti con taxi privati, anche a lungo raggio, avranno prezzi più vantaggiosi rispetto a quelli organizzati dalle strutture alberghiere o dalle agenzie.

Agenzia locale (Tashkent) di appoggio: Anur travel, referente Fatima. Con Fatima abbiamo prenotato il trasporto via terra da Bukhara a Samarcanda e la guida a Samarcanda. Parla un ottimo italiano e ci siamo anche sentite diverse volte con WhatsApp.

KHIVA NAZIRA GUEST HOUSE all’interno delle mura, poco lontano dal western gate. Caratteristiche: l’ospitalità e la gentilezza della famiglia, l’ottima ed abbondante colazione (la migliore del viaggio), la posizione eccellente nel centro storico di Khiva, la pulizia, la cena ottima organizzataci su richiesta (con tanto di insalate miste che non ci hanno dato nessun problema a livello gastrointestinale – per i più timorosi), la possibilità di organizzare il pick-up dall’aeroporto di Urgench ed il tour nel deserto a nord est della città per vedere le fortezze del deserto a dei prezzi assolutamente onesti (più economici di quelli proposti dai taxisti davanti all’aeroporto) con un ottimo autista che tra le altre cose parlava anche bene inglese, Wi-Fi. Ottimo rapporto qualità-prezzo. Insomma, ci è piaciuto proprio tutto. Certo non è un albergo 5 stelle, ma dalle foto si capisce perfettamente. E con Google translate ci si riesce a capire con il proprietario che parla anche il russo, ma poco inglese. Ci tornerei sicuramente. Euro 44 la tripla a notte colazione inclusa.

BUKHARA PARVIZ GUEST HOUSE Mekhtar Anbar Street 1. Ottimo rapporto qualità-prezzo. Buona ed abbondante colazione (e anche diversa nei due giorni, cosa che non è da tutti), famiglia molto gentile, letti comodi (il proprietario mi ha detto che aggiungerà le lenzuola “da sopra” alle quali noi occidentali siamo abituati), camera pulita, location logisticamente ottima per il tour a piedi della città, possibilità di organizzare trasporti locali ed anche a lunga percorrenza, Wi-Fi. Ci tornerei sicuramente. È una sistemazione spartana. Euro 32 la quadrupla con colazione a notte

SAMARCANDA REGISTAN CENTER Abdurasolova 42 (ex Pastargom 42). Ubicazione eccellente per tour delle principali attrazioni di Samarcanda a piedi. Famiglia cordiale ed estremamente ospitale. Colazione abbondante e varia. Pulito. Possibilità di organizzare il transfer a lungo raggio con taxi privato (ed ottimo servizio) ad un prezzo vantaggioso. Wi-fi. Deposito bagagli. Non è una sistemazione lussuosa. Euro 38 a notte la tripla con colazione inclusa.

Itinerario

12 ottobre – Volo notturno Bologna-Istanbul. Dopo 2 ore di attesa ad Istanbul prendiamo il volo Istanbul-Tashkent con arrivo a Tashkent alle 7 del mattino. I voli Turkish Airlines sono ottimi, personale cortese, pasti caldi e non semplici snacks su entrambe le tratte.

13 ottobre – Arrivo a Tashkent e rapido disbrigo delle formalità doganali. Ad attenderci fuori dall’aeroporto l’autista della Jahongir B&B. La titolare della struttura ci ha fatto la grossa cortesia (previo accordo via mail) di permetterci di usare il deposito bagagli per tutta la giornata avendo una prenotazione non con questa struttura, ma con quella omonima convenzionata a Samarcanda. Tutte le guest house di Tashkent organizzano il pick-up dall’aeroporto per i loro clienti per 10 US$. E’ una cifra esorbitante per il posto. Non se ne dovrebbero pagare più di 3. Raggiungiamo il Jahongir B&B che è in periferia, lasciamo i bagagli e ci dirigiamo a piedi verso il Chorsu Bazar. Tashkent è una meta particolare. In realtà non sono molte le cose da visitare e le bellezze artistiche sono praticamente inesistenti (anche se avevo letto alcune recensioni entusiastiche, soprattutto sui musei, la cui maggioranza e soprattutto quello con il Corano più antico del mondo, la domenica sono chiusi). Le 3 ore che abbiamo trascorso al Bazar Chorsu ci sono però davvero piaciute. Abbiamo visto sfornare il pane nei tipici forni uzbeki e perlustrato tutte le aree “tematiche”, su cui troneggia quella delle carni che è davvero enorme. Abbiamo comprato degli stivaletti artigianali in cuoio imbottiti di pelliccia di pecora che i locali usano di inverno, calzandoci sopra delle galoche in gomma nera che li rendono impermeabili. Non li troveremo più per tutta la vacanza. Un rapido giro in metro il cui biglietto (gettone in plastica) costa pochi centesimi, per vedere alcune fermate, che sono davvero simili a quelle di Mosca e molto pulite. Alle 19 abbiamo un volo per Urgench con la Uzbekistan Airways dal Terminal 3 (il terminal per i voli locali, pur facendo parte dell’aeroporto internazionale è distante da quello per i voli intercontinentali) e quindi alle 16.30 ritorniamo al Jahongir, fermiamo un taxista per strada e per 3000 Som (3 Euro) ci facciamo portare in aeroporto. Volo puntuale e comodo. Solo acqua a bordo, ma il biglietto ci è poi costato 40 Euro circa a testa (comprato su lastminute.com e pagato con Paypal). La guest House Nazira ci aveva offerto il pick-up con taxi privato e trasferimento a Khiva (40 km) per soli 10 $. Noi stupidamente avevamo rifiutato. All’uscita dall’aeroporto i taxisti locali non chiedevano meno di 20$, ed è stata necessaria una dura trattativa farli scendere a 10. Per i locali il prezzo corretto è 5-7 $. Dopo circa 40 minuti di auto (ottima viabilità) raggiungiamo Khiva. Il taxista ci lascia al parcheggio del western gate e ci rechiamo a piedi alla Nazira Guest House. I gentilissimi proprietari ci offrono un tè e dei dolcetti e completiamo le pratiche informatizzate di registrazione del nostro arrivo in Uzbekistan.

14 ottobre – Il sole oggi sorge alle 06.50 (controllato su internet) e mi sveglio per fare delle foto della città e della cinta muraria dall’ingresso est. Khiva è deserta, bellissima. Freddissima. I venditori ambulanti iniziano ad allestire i loro banchetti. Ritorno dopo un’ora circa alla guest house e trovo una splendida colazione con datteri, noccioline glassate, cioccolatini, crepes, tè, focaccia, marmellata, ad attendermi…e la mia famiglia già sveglia. Facciamo colazione e poi organizziamo molto rapidamente con il titolare della guest house (che parla pochissimo inglese ma sa usare molto bene Google translate sul cellulare) un giro delle rovine del deserto. Mi mette in comunicazione con il taxista che parla anche un buon inglese che per 40$ ci scarrozzerà dalle 9.30 alle 14.30 nel deserto, facendoci anche un po’ da guida turistica. Decidiamo di visitare tre fortezze: Ayaz Qala, Qizil Qala, Topraq Qala di cui la prima è sicuramente la più bella. Evitiamo Janpik Qala, in quanto si trova sulla strada per Nunkus perché questo avrebbe comportato almeno altre 2 ore di viaggio, tempo che non abbiamo, in quanto avremo solo questo pomeriggio da dedicare a Khiva. Al nostro ritorno acquistiamo per 100 mila Som il biglietto di ingresso turistico (i bimbi non pagano) che non include però il minareto ed il mausoleo di Pahlavon Mahmud. Francamente il tour per musei e madrasse, forse perché abbiamo i bimbi che fisiologicamente ci mettono fretta, è rapido. Ci ha molto colpiti la Moschea Juma con le sue 212 colonne in legno finemente intagliate. Al tramonto saliamo sulla passeggiata lungo le mura e costeggiamo parte del perimetro della città. Una volta calato il sole la temperatura scende e rientriamo alla guest house dove ci attende un’ottima cena (insalate varie che inizialmente ci lasciano un po’ dubbiosi per eventuali risvolti gastroenteritici, un fantastico plov, una zuppa in brodo con delle specie di tortellini e la frutta che qui non manca mail… il melone). La cena è davvero ottima.

15 ottobre – Come da nostra esplicita richiesta il taxista, lo stesso di ieri, ci viene a prendere alle 6.15 per portarci a Bukhara. Trattandosi di 6-7 ore di viaggio su una noiosissima strada in mezzo al deserto lungo la quale non c’è nulla da vedere, abbiamo pensato di partire molto presto (al buio) e dormire durante il viaggio. I gestori della guest house sono così carini che ci allestiscono un banchetto come quello del giorno precedente per colazione alle 5.45. Durante il viaggio, per puro caso, e solo perché è fermo in mezzo alla strada a girare un video, incontriamo un italiano, Ilario Lavarra (Instagram: vespanda_ilario.navarra), che da 2 anni sta girando il mondo su una vespa 125 del 1968. Raggiungiamo Bukhara intorno alle 12.15 e ci facciamo subito portare alla Parviz Guest House. La camera è meno bella di quella della notte precedente, spartana, ma pulita. Partiamo subito per il tour di Bukhara, entrando in tutta una serie di madrasse e raggiungiamo il minareto Kalon. Concludiamo il tour con visita al Chor Minor (proprio di fronte c’è un negozio che vende cimeli sovietici a prezzi decisamente “turistici”). Per cena ci rechiamo all’Ayvan restaurant, che si trova nella Lyabi House, un albergo in una stretta stradina del centro, prenotato una settimana prima via mail (non accettano prenotazioni a lunghissima distanza). Il locale è bellissimo, la cucina un mix di locale ed occidentale, i camerieri gentilissimi e si esprimono in un ottimo inglese. Consigliatissimo. I loro tiramisù e il tortino con il cuore tenero di cioccolato darebbero del filo da torcere a molti ristoranti italiani. Molto buone le carni, la zuppa Solyanka, la birra Sarbast e il cicchettino di Vodka a fine pasto.

16 ottobre – Sveglia e colazione abbondante con tè, caffè, marmellata, porridge, frutta, pane, wusterl e uova. Ci rechiamo all’Ark, la fortezza al cui interno visitiamo alcuni musei, poi al mercato Kolkhozny Rynok (il parco giochi delle vicinanze è in stato di completo abbandono) ed al Bolo Hauz. Visitiamo inoltre il museo delle torture dove furono imprigionati i due poveri inglesi che vennero lasciati a marcire in una cella a mo’ di pozzo prima di essere giustiziati. Nostro figlio di 5 anni è rimasto molto impressionato dalla storia e non voleva più venire via. Le attrattive migliori della città sono senza dubbio il minareto Kaylan ed il Mausoleo di Ismail Samani. Nel pomeriggio assistiamo a numerosi spettacoli nel corso di una manifestazione politica che si svolge in tutta tranquillità. Per cena ci rendiamo conto che sarebbe stato molto meglio prenotare il ristorante con anticipo via mail dall’Italia. Tutti i ristoranti con ottime recensioni su Trip Advisor sono pieni. Per pura fortuna troviamo un tavolo nello stesso in cui siamo andati ieri. Per noi è davvero un’eccezione mangiare due volte nello stesso posto. Anche questa sera mangiamo molto bene.

17 ottobre – Rapidissimo tour di Bukhara con il solito acquisto last minute (un vecchio libro) e partenza con l’autista procuratoci da Fatima, dell’agenzia Anur. Si chiama Murod. Parla un inglese molto buono. Abbiamo notato che se gli autisti vengono procurati dall’agenzia tendono a rispettare in modo maniacale i limiti di velocità. Murod ci ha portati al complesso sacro Naqishbandi, poi a Shakrisabz, la città natale di Tamerlano, che leggendo la Lonely Planet passa la voglia di visitare, ma che ha alcune costruzioni meravigliose come i resti del palazzo Ak-Saray. Queste rovine cadenti, lasciate nel loro stato originale, per citare la nota guida turistica, ci hanno davvero entusiasmato. Dopo 1 ora circa di auto raggiungiamo Samarcanda e l’autista ci porta al Jahongir Guest House. Il posto è bello, ma la camera davvero piccola…si gira appena intorno al letto. Ci siamo lasciati influenzare molto dai commenti sui siti e dall’articolo sulla rivista Meridiani. Credo ci siano posti molto più belli, a parità di prezzo. Per cena prendiamo un taxi che per 150.000 Som (3 €) ci porta al ristorante Old City (St. A. Zhomiy 100/1 difronte all’hotel Zarafshan), anche questo consigliato su Meridiani e prettamente per avventori stranieri. Ci fanno accomodare per pura cortesia perché arriviamo intorno alle 20.30 ed avrebbero già finito il servizio. Mangiamo delle insalate miste come antipasto (buone) ed un ottimo plov. Per prenotazioni samoldcity@mail.ru. Anche questo ristorante offre del buon cibo locale, ma abbiamo preferito quello preparatoci nella guest house di Khiva. Ci arriviamo in taxi; la particolarità dei taxisti in Uzbekistan è che sembrano ignorare dove siano collocati gli alberghi o i ristoranti richiesti dai turisti e spesso siamo stati noi a guidarli con Google maps. Rientriamo in albergo a piedi passando davanti al mausoleo, alla statua di Tamerlano ed al magnifico complesso del Registan.

18 ottobre – Mi sveglio all’alba e parto per il mio tour fotografico solitario di un’oretta intorno al Registan. Oggi è la festa di Samarcanda. Tutte le attrazioni turistiche saranno gratis. C’è una maratona per manifestare contro il dramma ecologico del lago di Aral. La colazione in albergo è varia ed abbondante ma se dobbiamo essere sinceri, anche la meno “buona” tra quelle provate fino ad ora, essendo molto impersonale. Portiamo i nostri bagagli nella guest house che abbiamo prenotato, il Registan Guest House (non erano disponibili due notti consecutive al Jahongir Guest House) ma forse meglio così. Alle 9 ci lasciano già la camera e la guida procurataci dall’agenzia, Malika, che parla un ottimo italiano (si è laureata in Italiano a Samarcanda), ci raggiunge. Il nostro tour parte dal complesso del Registan, centro dei commerci e dei traffici di Samarcanda sin da tempi immemorabili. Il suo aspetto è cambiato nel corso dei secoli ed i magnifici edifici sono stati più volte distrutti e ricostruiti Poi ci rechiamo al mercato Syob, alla Moschea Bibi Khanum ed al complesso Shahi-Zindah, straordinariamente decorato. Prendiamo un taxi ed andiamo al complesso funebre di Tamerlano ed infine con un altro taxi raggiungiamo la tomba di San Daniele. Quest’ultima tappa è da consigliare solo se si ha del tempo a disposizione. Alla base c’è una fonte la cui acqua pare guarisca molto malanni (la guida ci ha giurato non faccia venire la gastroenterite a noi occidentali ma non l’abbiamo testata). La tomba si trova sulla sommità di una bassa collina. Riprendiamo il taxi e ritorniamo alla guest house. Il titolare ci consiglia un ristorante poco distante, frequentato solo da locali. Il locale è nuovissimo (purtroppo con tante luci al neon verde fluo) e mangiamo ottimi spiedini, soprattutto di pollo (quelli di agnello sono pesanti). Si chiama Milliy Taomlar. Ci serve Murodullo, che parla un ottimo inglese. Ritornando verso la guest house assistiamo ad un breve spettacolo pirotecnico ed inoltre, ritornando al complesso del Registan abbiamo la fortuna di assistere a quello di suoni e luci che viene proiettato proprio sulle facciate del complesso, due volte, la prima in Uzbeko e poi intorno alle 22 in inglese. Bellissimo. La coincidenza del nostro viaggio con il giorno della festa di Samarcanda è stata pura casualità.

19 ottobre – Sveglia ed abbondante e tipica colazione nel cortile della nostra guest house con tanto di samsa (specie di saccottini salati cotti al forno con dentro cipolla ed altre verdure), frutta fresca, mandorle, marmellata, verdure in pastella. Ci rechiamo al mercato Syob dove completiamo i nostri acquisti in noccioline glassate e ricoperte di sesamo e frutta secca e poi ci riposiamo sdraiandoci nel prato proprio difronte al mercato. Visitiamo il quartiere ebraico e facciamo qualche acquisto in spille russe (che il negoziante asserisce siano originali) delle Olimpiadi di Mosca dell’80 (sono “carissime”…alcune vengono vendute a 3 Euro l’una, come su E-Bay da noi…). Evitiamo di recarci a visitare i resti dell’osservatorio di Ulugbek, perché pare rimanga davvero poco. Alle 18 circa rientriamo alla guest house, definiamo i bagagli ed alle 19 ci viene a prendere il taxista organizzato dai titolari della guest house che per 500.000 Som (50 Euro) ci porterà direttamente all’aeroporto di Tashkent. Il taxista è un uomo sulla cinquantina, con uno stile di guida molto prudente. L’agenzia si era mostrata un po’ reticente nell’organizzare un trasporto per turisti al calar del sole…ci avrebbe fatti partire molto prima, ma francamente a Tashkent non avremmo avuto nulla da fare. Arriviamo all’aeroporto dopo 4 ore tonde ed il nostro volo partirà alle 02.50.

Rivedendo il nostro programma di viaggio e le mete visitate, ci saremmo potuti fermare anche tranquillamente una mezza giornata in meno… Allungando invece la permanenza, avremmo potuto inserire Termez e la valle di Fergana. Il lago di Aral no…per quello che ho letto deve essere un posto davvero triste…



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