Il meglio del Costa Rica

Costa Rica itinerante in 10 giorni: dal parco del Tortuguero al Corcovado
Scritto da: Cesena
il meglio del costa rica
Partenza il: 02/02/2018
Ritorno il: 13/02/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Costa Rica itinerante in 10 giorni, dal Tortuguero – Puerto Viejo – Arenal al Corcovado con meno di 2000 euro

Il programma del viaggio è decisamente “intenso”

Mese migliore per una vacanza in Costa Rica: febbraio

Mese peggiore: ottobre

Visto: spesso il biglietto aereo (con compagnia di linea) include già la tassa di uscita dal paese che ammonta a 29$.

Moneta: dollari americani e Colones coesistono. 1$ vale approssimativamente 560 Colones. Per le piccole spese e gli autobus, conviene avere a disposizione dei Colones. In ogni modo comunque pagare sempre in Colones conviene, perchè nelle località più remote, il tasso di cambio praticato ad esempio nei negozi, non è vantaggioso.

Non conviene assolutamente cambiare in aeroporto, se non necessario. Le banche offrono il miglior tasso di cambio, ma le code sono spesso molto lunghe. Occorre avere il passaporto in originale con sè in banca perchè verrà fotocopiato. Consiglieremmo pertanto di cambiare una buona somma all’inizio della vacanza.

2 adulti, spesa circa 1800€ per persona, tutto compreso

Viaggio organizzato con il supporto dell’agenzia di viaggi di Puerto Viejo, la Jecko Trail (info@geckotrail.com) che ci ha fornito tutti i trasporti con shuttle condivisi ed alcuni tours, nonché diversi spunti per la pianificazione di un itinerario ad hoc. Non posso che darne un giudizio ottimo. L’operatrice Irene è stata molto cortese; ci siamo scambiate decine di mail avendo io modificato più volte l’itinerario inizialmente proposto. Tutti i suppliers sui quali l’agenzia si è appoggiata si sono rivelati estremamente professionali, mai un minuto di ritardo, tours organizzati alla perfezione. Siamo rimasti estremamente soddisfatti.

A viaggio avviato, abbiamo scoperto l’esistenza di un blog (in inglese) al quale non ci siamo iscritti (4,99$, costo annuale di iscrizione) avendo già tutto pianificato: https://puravidaeh.ca Sembra interessante, quantomeno un’alternativa ad una guida di viaggi.

Volo Air France: Bologna-Panama-San Jose. Costo 850€ a testa, prenotato 1 mese prima con flighttix.it attraverso il sito skyscanner. L’invio del biglietto elettronico con questo sito non è immediato, ma entro 15 giorni dall’acquisto. Non l’avevamo mai utilizzato prima ed inizialmente la cosa ci ha un po’ preoccupati, ma tutto è andato a buon fine. Il biglietto costava oltre 100€ in meno rispetto a quanto riportato sul sito ufficiale della compagnia aerea. Chi vola con una compagnia che, anche per solo transito, preveda un atterraggio negli USA è obbligato a richiedere il visto per gli USA on-line (quindi attenzione a chi abbia visti dell’Iran, Iraq, Libia, Siria, Somalia, Sudan e Yemen sul passaporto perchè in questo caso la procedura richiede almeno 2 mesi di anticipo e costi diversi, dovendo effettuare un colloquio presso il consolato americano in Italia).

Gli alberghi sono stati prenotati tutti su booking.com. Immaginiamo ovviamente sia possibile prenotarli tramite contatto diretto.

Alberghi San Jose Bekuo Hostel. Camera doppia con bagno. 30$ con colazione. Ottimo rapporto qualità-prezzo, considerando che ne abbiamo usufruito solo per 6 ore. La pulizia non è ottimale.

Tortuguero La Casona. Piccolo albergo con giardino e amache a conduzione familiare, ottimamente ubicato nel centro del piccolo villaggio di Tortuguero, a due passi dalla spiaggia ed a 500 m dall’ingresso del parco nazionale. 32$ a notte la doppia con bagno privato, colazione inclusa (tipica, ottima ed abbondante). Su richiesta organizzano tutti i tours appoggiandosi alla compagnia The Roots che è seria ed affidabile. Consigliatissimo.

Puerto Viejo Hidden Jungle Beach House. Piccolo albergo a conduzione familiare (la proprietaria è americana) situato proprio all’inizio della cittadina, a pochi passi dalla Playa Nigra, dalla banca e da diversi supermercati, nonchè a soli 50 m dalla microbirerria BriBri. Le camere sono piccole, pulite. I due bagni comuni minuscoli. La cucina in comune ben attrezzata e molto pulita. 40$ a notte la doppia con bagno in comune. Su richiesta la proprietaria organizza tours e trasporti ed è prodiga di informazioni. Disponibile il noleggio biciclette per 10$ al giorno. La privacy è limitata essendo le pareti molto sottili e vivendo la proprietaria nella struttura stessa.

Arenal Colores del Arenal. Piccolo albergo alla periferia del centro abitato con un grande supermercato a 200m circa e di fronte ad una palestra ed una piscina private all’aperto. Pulito. Camera e bagno grandi. Ottima colazione à la carte inclusa nei 48$ a notte. Consigliato.

Uvita El Toboso B&B. Molto “wild”, costruito con tronchi in legno ai margini della foresta a 300 m dall’ingresso del Parque National Marino Ballena. Non ci sono finestre nelle camere (anche il bagno è completamente open air) e si ha una vista diretta sulla foresta dal proprio letto. La colazione inclusa negli 81,36$ a notte è ottima ed abbondante. Cucina comune attrezzata di tutto il necessario. La privacy è limitata in considerazione dell’assenza di finestre, ma il posto è bellissimo.

Bahia Drake Mohagine hotel. Capanna con bagno e cucina in comune nella foresta per 48$ a notte. Le capanne o le tende protette sono immerse in un giardino rigoglioso. La proprietaria tedesca, Anja, è gentilissima e disponibile per la prenotazione di tours e trasporti con ottime compagnie locali. Lo staff presente in loco (Mercedes, Esteban…) è il top. Ci tornerei sicuramente. E’ la miglior struttura in cui abbiamo alloggiato in Costa Rica.

2 febbraio

Arrivo alle 22.10 all’aeroporto di San Jose. Rapido disbrigo delle formalità doganali. Il nostro autista (pianificato con Gecko Trail) ci attende subito fuori dall’area arrivi, vicino al ristorante Malinche. Check-in al Bekuo Hostel. Ci viene consegnata la nostra colazione da asporto prenotata preventivamente (una macedonia di frutta fresca e dei pancake), dovendo partire alle 6.10 del mattino il giorno dopo.

3 febbraio

Il pulmino organizzato da Gecko Trail ci viene a prendere puntualmente alle 6.10. Dopo aver raccolto altri turisti per strada veniamo convogliati in un bus più grande e ci avviamo in direzione Tortuguero con una simpatica guida che ci intrattiene con aneddoti e si ferma più volte durante il percorso per farci vedere gli animali. Stop in un ristorante sulla strada per consumare un’abbondante e buona colazione tipica (gallo pinto, macedonia, platano fritto, uova, toast, the e caffè). Raggiungiamo l’imbarcadero a La Pavona ed il viaggio prosegue in barca sul fiume. Abbiamo apportato una modifica importante al programma proposto da Gecko Trail, che prevedeva il trattamento all inclusive in un resort situato sui canali, ed abbiamo prenotato autonomamente una camera presso La Casona. La scelta è stata azzeccatissima, perchè siamo liberi di girare per il villaggio. Inoltre il tour nel parco avverrà a bordo di una canoa con una durata di circa 3 ore, contro l’ora e mezza di quello organizzato (su una rumorosa barca a motore) dal resort che ci era stato proposto inizialmente. Cena al Budda caffè (ceviche ed ottimo succo di guanave). Prezzi medio-alti ma location splendida per il tramonto sul canale. Febbraio è un ottimo mese per visitare il Costa Rica, ma assolutamente inadatto per vedere le tartarughe sulla spiaggia. I tours a questo scopo, crediamo non vengano nemmeno proposti.

4 febbraio

Sveglia presto e raggiungiamo l’ufficio di The Roots, la compagnia che organizza il nostro tour in canoa alle 5.40. Ci vengono offerti tè o caffè. Veniamo divisi in due gruppi, tour in spagnolo e tour in inglese. Paghiamo l’ingresso al Parque National (15$) ed iniziamo il tour in una canoa di medie dimensioni. Riusciamo a vedere tantissimi animali: molti uccelli, le scimmie, i caimani, una tartaruga d’acqua, delle iguane ed alla fine anche un boa. Non sappiamo cosa abbiano potuto vedere quelli che hanno partecipato al tour sulle barche a motore, rumorosissime, le cui dimensioni impedivano di potersi infilare negli anfratti del canale dove ci ha portato la nostra guida. Chiaramente abbiamo dovuto remare un pò per aiutare la guida. Altre barche avevano un motore elettrico, che forse è addirittura la scelta migliore, qualora si voglia evitare i fare dell’attività fisica mattutina. Abbigliamento: ciabatte, poncho per la pioggia (piove spesso per non dire quasi sempre), pantaloni corti. Sconsigliate le scarpe da ginnastica, perchè qui le cose impegnano secoli per asciugarsi, visto il tasso di umidità. Ritorno alla base alle 9 circa. Mangiamo un’ottima colazione presso il nostro albergo e alle 10 ci dirigiamo all’imbarcadero dove ci stanno aspettando (pianificato con Gecko Trail) per portarci a Limon. Puntualissimi partiamo. Pensavamo si sarebbe trattato di un puro “transito” ma in realtà il viaggio è piacevolissimo… la barca sfreccia a tutta velocità nel grande canale in mezzo alla foresta e il barcaiolo si ferma per farci vedere coccodrilli, uccelli, bufali d’acqua (in questo caso rallenta solo perchè li teme) e tartarughe di fiume. Sosta per il bagno sul canale con foto ad un baby coccodrillo a 1 m di distanza. Raggiungiamo Limon e proseguiamo il nostro viaggio fino a Puerto Viejo sullo shuttle, che puntualissimo ci attende (pianificato con Gecko Trail). Veniamo lasciati di fronte al Hidden Jungle Beach House. La gentile proprietaria americana ci spiega per una mezz’ora circa le regole della casa e tutto ciò che possiamo fare nei dintorni. Ci dirigiamo subito a Playa Nigra che è a poche centinaia di metri ma non è nulla di che. Passeggiamo nel villaggio tra le bancarelle e poi lungo la spiaggia fino a raggiungere un view point tra le pareti di corallo di un piccolo promontorio consigliato dalla signora. Ceniamo “a sentimento” in un ristorante aperto il mese scorso da una coppia di tedeschi che si chiama Soul Surfer. Non ci sono insegne ma è facilmente riconoscibile, perchè l’arredamento è tutto in legno bianco, con tavoli sulla sabbia, proprio dall’altra parte della strada rispetto al rinomato Stashus. La cucina serve solo burgers e contorni, ma non sono i soliti burgers, sono molto ricercati, con salse particolari ed il pane fatto in casa. Il mio, al tonno, è delizioso. Anche i succhi sono molto buoni. I prezzi sono medi. Consigliatissimo! Passando sulla spiaggia vediamo un ostello che si chiama Selina (scopriemo essere una catena) con piscina, bar, cucina in comune, davvero molto bello, per chi volesse provarlo.

5 febbraio

Alle 7.30 siamo alla stazione degli autobus e saliamo su quello per Cahuita (760 Corones). Ce n’è uno ogni ora a partire dalle 5.30. Alle 8.10 siamo davanti all’ingresso principale del parco (a offerta libera) e iniziamo la nostra passeggiata di oltre 8 km. Vediamo alcune scimmie, un bradipo, molti uccelli ed un caimano piccolino sotto l’acqua in acquitrino. Usciamo dall’altro accesso al parco, quello di Puerto Vargas e attendiamo per quasi un’ora che arrivi l’autobus pubblico in ritardissimo. Arrivati a Puerto Viejo, pit-stop alla nostra guest-house dove prendiamo le bici prenotate con la proprietaria per 10$ al giorno e via per raggiungere Manzanillo, 13 km circa. Non abbiamo tempo per visitare il Jaguar Rescue Center (centro di recupero per animali selvatici feriti o malati) di cui in molti ci hanno parlato benissimo. Iniziamo il percorso del parco del Manzanillo che però non portiamo a termine avendo già visto il Cahuita parque, simile, ma più bello. Al ritorno ci fermiamo presso il punto vendita della fabbrica di cioccolato organico (l’unica possibile, sulla sinistra, più o meno a metà strada tra Puerto Viejo e Manazanillo) ed acquistiamo del cioccolato amaro grezzo sfuso molto buono. Sempre sulla strada ci fermiamo a fotografare dei bradipi appesi a degli altissimi alberi. Cena al rinomato Stashus, nulla di memorabile.

6 febbraio

Alle 6.25 puntualissimi i ragazzi della compagnia Exploradores Outdoors (pianificato con Gecko Trail) ci prelevano di fronte al nostro hotel e dopo 2 ore e mezza circa raggiungiamo la loro base, dove ci viene offerta un’abbondante colazione a buffet. Divisi in vari gruppi, durante il trasporto al fiume ci vengono spiegate le regole del rafting. La nostra guida è Ricky, si rivelerà più prudente e tecnico dei suoi colleghi. Dopo 2 ore di navigazione veramente divertenti sul fiume, con rapide di vario livello, ci fermiamo e i ragazzi ci preparano un pranzo a buffet a base di tacos. Ripartiamo per un’altra ora di navigazione. Consigliamo vivamente questa attività, non solo perché è stato davvero divertente, ma anche perché permette di vedere la natura del Costa Rica da un altro punto di vista, lungo il letto del fiume con animali, foreste e cascate. Rientriamo quindi alla base, doccia, cambio e ripartiamo subito, sempre con un loro mezzo, per La Fortuna che raggiungiamo dopo 2-3 ore. Ci lasciano, come concordato, davanti all’hotel Colores del Arenal. Il personale dell’albergo è davvero cortese e disponibile. Cena a base di sushi da Kappa Sushi in centro a La Fortuna, dove mangiamo degli ottimi Dragon Roll per 10 $.

7 febbraio

Alle 7:05 lo staff di Sky Adventures ci viene a prendere direttamente in albergo (pianificato con Gecko Trail) e facciamo lo Sky Trek e lo Sky tram, cioè la zip-line sulla foresta alla base del vulcano Arenal. Le linee sono 7, alcune più rapide, alcune più brevi. Molto bello. Rientro in hotel ed alle 13.30 ci vengono a prelevare l’autista e la guida di Desafio (pianificato con Gecko Trail) per un trekking rapido e molto semplice alle pendici del vulcano. La guida ci illustra flora e fauna locale nonchè la storia del vulcano Arenal. Verso le 16 ci accompagnano ad Ecotermales (pianificato con Gecko Trail), un complesso di piscine con acqua termale. Sono 3 piscine più fiumicello di accesso dell’acqua, la cui temperatura va da 37 a 41°C. L’ingresso al centro può essere abbinato ad una cena a buffet che francamente sconsiglieremmo perchè non vale il prezzo che costa. Un autista si presenta alle 20.15 come da noi indicato e ci riporta in hotel.

8 febbraio

L’autista dello shuttle (pianificato con Gecko Trail) si presenta alle 7.30 e ci avviamo per un lungo viaggio verso Uvita che raggiungiamo alle 15.30 circa dopo aver cambiato due navette e dopo aver “distribuito” turisti tra Jaco e Manuel Antonio. L’agenzia inizialmente ci aveva proposto di far tappa a Manuel Antonio, ma l’abbiamo scartato, essendo estremamente turistico (il numero degli accessi è inoltre limitato ed il parco chiude alle 16, quindi avremmo anche rischiato di non entrare). L’autista ci lascia presso il B&B El Toboso, struttura in legno vicino alla foresta, con le camere senza finestre. Alle 16,15 entriamo nel parco nazionale Marino Ballena (l’ingresso è gratuito se si esce prima delle 7 e se si entra dopo le 16). Bellissima spiaggia tropicale, lussureggiante natura selvaggia con pappagalli colorati e moltissimi altri uccelli. Raggiungiamo l’estremità della spiaggia la cui forma ricorda la coda di una balena (sono 6 km andata e ritorno) e rientriamo in albergo poco prima che faccia buio (alle 18 circa). Il mio compagno cenerà nel ristorante Marino Ballena consigliato dall’hotel (buono ed economico) mentre io mi preparerò un pasto a base di frutta e verdura presso la cucina dell’albergo.

9 febbraio

Sveglia all’alba e rifacciamo in spiaggia lo stesso percorso di ieri. Avendo però ricevuto un’informazione errata dal personale dell’albergo, ci avviamo verso l’uscita del parco alle 7.40 circa. I rangers ci chiedono il biglietto di ingresso e noi candidamente riferiamo di non aver pagato in quanto entrati alle 5.30 ed usciti solo poco dopo l’orario di apertura. I rangers indovinano subito in quale albergo siamo alloggiati, dicendoci che hanno già avuto molti problemi con i relativi ospiti, che di solito fanno molto peggio di noi, cioè cercano accessi ed uscite secondari in mezzo alla foresta per evitare il pagamento (6$) della tassa di ingresso. Pagheremo un solo biglietto anzichè 2, ma io mi lamenterò della cosa con i gestori di El Toboso. La colazione è ottima, varia ed abbondante. Da oggi tutti i trasporti saranno organizzati dalla gentilissima proprietaria tedesca Anja del Mohagine Hotel di Bahia Drake. Alle 9 l’autista ci preleva dall’albergo e ci accompagna a Sierpe (1 ora di percorrenza). Sulla strada, poco prima di Sierpe c’è il Museo Finca 6, con esposte delle sfere in pietra risalenti al 400 a.C. Non ci fermiamo, ma vediamo una di queste sfere nella piazza di Sierpe che è un sonnolento, piccolo villaggio. Alle 11.30, dopo una lunga attesa partiamo con la barca per Bahia Drake (meno di 1 ora di viaggio) e veniamo lasciati in spiaggia proprio davanti alla casa di Anja che, dopo il disbrigo delle formalità di prenotazione e pagamento, ci farà accompagnare presso il suo albergo dallo staff. Anja è una persona molto cortese. Ci eravamo scritte diverse mail attraverso le quali avevamo confermato la prenotazione dei trasporti e dei tour al Corcovado che consigliamo di prenotare con anticipo in quanto sia gli accessi al parco del Corcovado che quelli di Cano island sono limitati. Al pomeriggio, passeggiata in spiaggia a Bahia Drake e nel piccolo villaggio. Cena da Gringo’s Court, prenotato sempre tramite la proprietaria del Mohagine (il locale è molto piccolo, la prenotazione in alta stagione è fondamentale). Il menu offre 3 tipi di piatti (pesce, pasta e tacos di pesce), tutte preparate con pesce freschissimo. Optiamo per il filetto avvolto in foglia di banano cotto in forno, verdure miste e purè, chiedendo esplicitamente di non mettere l’aglio. La porzione è per due, ottimo e saporito: 11mila Colones. Il frullato di frutta con aggiunta di rum 3mila Colones.

10 febbraio

Alle 8, con un ritardo di circa 30 min, ci vengono a prendere in barca (Drake Divers, prenotato tramite la proprietaria del Mohagine) per lo snorkeling (io) e l’immersione (il mio compagno che ha il brevetto da sub) a Cano island. 80$ io e 135 $ lui. Il tour prevede due immersioni o sessioni di snorkeling da 45 minuti ciascuna in due diversi spot, una sosta sulla spiaggia di Cano Island, zona protetta in cui non è possibile consumare pasti e dove non sono presenti servizi igienici, ed un pranzo a base di sandwich sulla spiaggia di San Josesito. Molto bello, vediamo tartarughe ed un’infinità di pesci colorati, murene. Il mio compagno in immersione si trova a nuotare in mezzo ai white fin reef sharks, stingrays e murene. Dalla spiaggia di San Josesito è possibile tornare a Bahia Drake in barca oppure a piedi. Noi scegliamo questa seconda opzione. Il sentiero che si snoda per circa 8 km (considerate circa 3 ore) tra la spiaggia e la foresta è molto bello. Arriviamo stanchissimi al Mohagine Hotel e ci prepariamo un pasto a base di frutta nella cucina comune (c’è un fruttivendolo molto vicino all’albergo oltre che due supermercati discretamente forniti). Avremmo voluto fare il tour notturno che inizia alle 18:30 per vedere serpenti e rane ma ormai è tardi e siamo stanchi.

11 febbraio

Ci vengono a prendere in barca alle 6 per il tour del Corcovado parque. La compagnia è Picolina Tours (prenotato tramite la proprietaria del Mohagine). Dopo un’ora di viaggio in barca raggiungiamo il parco e la nostra bravissima ed esperta guida ci accompagna per un trekking di circa 10 km mostrandoci molto animali tra cui due tapiri, un porcospino dalla coda prensile, molte scimmie, diversi coati. Mangiamo un ottimo ed abbondante pasto presso la stazione dei rangers di La Sirena e ritorniamo a Bahia Drake per le 13.30 circa. Ci rilassiamo un pò in spiaggia e poi cena al Drake Kitchen Casa el Tortugo (prenotato tramite la proprietaria del Mohagine), un ottimo dentice (Red Snapper) con insalata e banane fritte. Il pesce è dorato alla perfezione, molto buono.

12 febbraio

Alle 7.15 ci vengono a prendere in barca e ritorniamo a Sierpe alle 8.30. Da qui una navetta condivisa (prenota tramite la proprietaria del Mohagine) presso l’agenzia Sierpe Tours ci porterà, per 60$ a testa, a San Jose, con unica tappa intermedia a Manuel Antonio per lasciare una coppia di turisti. Sosta per pranzo vicino ad un fiume in cui brulicano coccodrilli enormi, visibili dal ponte sovrastante. Arriviamo nel centro di San Jose alle 15 e lasciamo i bagagli a La Esquina de Buenos Aires in pieno centro, su gentile concessione del proprietario. Girovaghiamo qualche ora per San Jose. Non sembra affatto una capitale… architettonicamente parlando non è nulla di che ed i negozi son davvero bruttini..ovunque della gran cineseria. La cosa che davvero non riesco a capire è come sia possibile che tutto, ma davvero tutto, costi uguale o di più rispetto all’Italia. Visitiamo il mercato centrale ma nessun possibile souvenir ci attrae. E’ la prima volta che in una vacanza non compriamo praticamente nulla. Alle 18 in punto ci rechiamo per cena a La Esquina de Buenos Aires dove ci viene servita un’ottima cena con filetto di carne alla griglia ed insalata per il mio compagno, mentre per me un’insalata di gamberi, avocado, pomodoro e mela verde, il tutto in salsa rosa. Ci dirigiamo presso la stazione degli autobus alle 19 e con soli 530 Colones a testa, prendiamo l’autobus per l’aeroporto (sono frequentissimi; la stazione si trova in una traversa della via principale, la stessa in cui c’è il mercato centrale) che raggiungiamo in totale assenza di traffico, in 25 minuti circa.

Alle 22.50 parte il nostro volo Air France per Parigi con connessione dopo 5 ore per Bologna.



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