Il mare “goloso” di Sicilia
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IL VIAGGIO
Partiamo la notte del 27 agosto, per percorrere l’infinita strada (ben 1200 km) che ci separa da San Vito. La scelta del viaggio in macchina è stata determinata dal fatto che, a meno che non si voglia rimanere nel solo paese di San Vito, l’uso della macchina in questa zona è indispensabile. Senza avremmo dovuto rinunciare a molte mete ed esperienze.
Le opzioni sono tre:
– Atterrare a Palermo o a Trapani e noleggiare l’automobile in loco;
– Arrivare direttamente in auto, magari imbarcandola su un traghetto (prenotando per tempo si spuntano prezzi vantaggiosi)
– Arrivare con mezzo proprio. A conti fatti (e dopo aver preso in considerazione l’infinità di alternative possibili), la soluzione più economica per noi si è rivelata il viaggio in auto fino a Villa San Giovanni, dove ci siamo imbarcati per raggiungere l’isola.
Partendo dall’Abruzzo, abbiamo percorso tutta l’A14 fino a Taranto. Poi abbiamo fiancheggiato tutta la costa Ionica fino a Sibari. Da Sibari abbiamo tagliato per l’entroterra, in modo da prendere infine la A3 e raggiungere Villa S. Giovanni da dove partono i traghetti per Messina.
Questo il percorso per sommi capi (che ho riportato in quanto si è rivelato molto comodo e veloce). Lo consiglio per evitare di percorrere per intero l’A3 (meglio conosciuta come la terribile salerno-reggio calabria),eludendo così ritardi o code fastidiose. Per quanto un vasto tratto di questa autostrada sia stata portata finalmente a termine, i cantieri ancora aperti sono molti e in alcuni punti si procede a passo di lumaca.
Le indicazioni per gli imbarchi sono numerosi e comodi. Impossibile sbagliarsi. Può spaventare forse la grande folla e il traffico che c’è nei mesi di luglio e agosto, ma con un po’ di calma tutto fila liscio e senza problemi.
Il biglietto può essere acquistato direttamente al porto con un sovraprezzo di 3 euro per le “difficoltà logistiche causate dalla sosta dei veicoli presso la biglietteria posta nell’area di imbarco di Villa San Giovanni” (cito come riportato sul sito della caronte e tourist) o acquistarlo presso l’area di servizio “Rosarno ovest”, come abbiamo fatto noi. Consiglio quest’ultima soluzione: zero fila e niente problemi di parcheggio. Il biglietto andata e ritorno (entro 90 giorni) costa 73 euro per le autovetture.
La giornata era limpida e la costa opposta appariva così vicina tanto quanto era invece lontana! Imbarcarsi a Messina è un modo veramente bello di raggiungere la Sicilia. Molto suggestivo! In venti minuti si è dal lato opposto e senza troppi intoppi.
Da Messina giungiamo infine a San Vito Lo Capo, dopo aver percorso praticamente l’intera costa settentrionale siciliana (durante il percorso sull’autostrada A29 si passa anche nei pressi dello svincolo di Capaci, a pochi chilometri da Palermo, tristemente noto per la strage in cui persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della loro scorta. Il luogo è facilmente riconoscibile dal monumento loro dedicato che si trova lungo la strada).
Arrivati in paese, prendiamo possesso dell’appartamento preso in affitto tramite Internet e dopo un riposino, ci dirigiamo alla spiaggia del paese.
Per girare nel paese la macchina non occorre (mentre per tutti gli altri spostamenti serve eccome!). Si può lasciare l’automobile nel grande parcheggio gratuito che si trova subito fuori del centro e da lì con la comoda navetta (anche questa gratuita), messa a disposizione dal comune, si raggiungono tutti i punti di interesse della città. Gli altri parcheggi invece sono a pagamento e terribilmente cari.
SPIAGGE E CALETTE
Elenco di seguito le spiagge da non perdere (elencate da est a ovest) e da noi visitate:
–Tonnara di Scopello e suoi faraglioni: una volta utilizzata per la pesca del tonno, la tonnara che si trova qui non è più funzionante dagli anni ’80. È stata location per le scene del film Ocean ‘s Twelve. Le sue acque sono limpide e piene di pesci. Ci sono 2 modi per visitarla: arrivare con l’auto e pagare, oltre al parcheggio, l’ingresso alla struttura (che ora è un hotel privato), oppure con una delle tante escursioni che dal porto di San Vito partono ogni giorno. Noi abbiamo optato per l’escursione via mare e non ce ne siamo pentiti: abbiamo avuto la possibilità di fare tante soste per il bagno e di vedere la costa da un punto di vista diverso. In una mattinata (o in un pomeriggio) si visitano oltre alla tonnara di Scopello, anche parte della Riserva dello Zingaro. Questa suggestiva esperienza è stata fatta con la Hippocampus Sea Services. I due proprietari di questa attività sono magnifici e vi faranno apprezzare al meglio, con spiegazioni e soste nei punti più belli, tutto il tratto di costa attraversato. Di compagnie che effettuano questi tipi di escursioni ce ne sono tante,e anche i prezzi variano. Io consiglio di scegliere barche non troppo grandi per evitare l’effetto “folla ammassata” e di prediligere il versante della riserva al mattino quando dà il meglio di sé. C’è anche la possibilità di fare un’escursione al Monte Cofano (questa meglio il pomeriggio per ammirare il tramonto!). Tuttavia questa è un’alternativa poco conosciuta, quindi meno compagnie la effettuano e noi, per sfortuna, non abbiamo trovato posto durante la settimana in cui eravamo a S. Vito. Se non volete perderla, prenotate per tempo telefonicamente. Il costo si aggira più o meno sulle 25 euro a persona per escursione.
– Riserva dello Zingaro Per visitarla anche qui ci sono due possibilità: in barca (con le escursioni sopra citate) o a piedi. Si lascia l’automobile lungo la strada, si paga l’ingresso (3 euro a testa) e si parte alla scoperta della riserva. I sentieri sono tanti, tutti ben segnalati e facilmente percorribili. Tutte le cale e i punti di interesse sono indicati da cartelli segnaletici. Molti, e molto utili, i raccoglitori per la raccolta differenziata. Non dimenticate una buona scorta d’acqua non ci sono bar o simili all’interno (ma i servizi igienici si) e delle scarpe chiuse belle comode. Ci sono due ingressi: uno a San Vito e uno all’altro capo della riserva, a Scopello. All’interno sono presenti anche una grotta (la grotta dell’Uzzo al riparo della quale c’è un bel fresco) e dei musei etnografici sulla vita contadinaisolana e l’artigianato. Nel complesso devo dire che la riserva è bellissima e tenuta perfettamente. All’ingresso è disponibile la mappa con tutti i sentieri. È stato un peccato sentire, meno di una settimana dopo il nostro ritorno,che buona parte di questa bellissima zona era andata a fuoco…
Il sentiero più battuto, nemmeno a dirlo, è quello che costeggia la costa ed è una meraviglia. Mare turchese,viste da cartolina,natura incontaminata. Le calette sono molte e facilmente raggiungibili. Noi, in una giornata,dopo essere entrati dal lato di san Vito,abbiamo percorso la metà del percorso costiero (che in totale è di 7 km).
Abbiamo visto e fatto sosta in:
– Cala della disa o dello zingaro: spaziosa, piena di gente a luglio e agosto, con acqua pulitissima e baia ghiaiosa.
– Cala beretta: vicinissima alla precedente per cui è facile confondere le due.
– Cala marinella: di difficile accesso con un acqua meravigliosa
– Cala torre dell’uzzo: molto affollata perché è una delle prime che si incontrano lungo il sentiero.
– Cala tonnarella o dell’uzzo: la più frequentata in assoluto, essendo la prima che si incontra dopo l’entrata. Tuttavia il mare è cristallino e la spiaggia di ciottoli abbastanza ampia. Bisogna tassativamente fare tappa qui!
– Tonnara del secco: poco fuori il paese di S. Vito, tra il centro e l’ingresso alla riserva dello zingaro, c’è l’accesso al mare che si trova dove un tempo sorgeva la tonnara di San Vito Lo Capo. Bellissimo prendere il sole e fare il bagno con alle spalle questo imponente edificio, che trasmette allo stesso tempo malinconia (per lo stato di abbandono in cui si trova) e grandiosità (di un passato ricco di storia e costumi,che ora purtroppo non c’è più…). Il mare è meraviglioso,l’acqua degrada nei colori dal blu al verdino chiaro e i fondali sono ricchi (anche qui) di pesci. Molti vi praticavano la pesca subacquea, armati di muta e pinne.
– Spiaggia di S. Vito Lo Capo Il primo impatto con la spiaggia non è stato granchè. Nel senso che la spiaggia era super affollata e il mare sfortunatamente abbastanza mosso. Quindi niente cartolina da sogno tanto aspettata. Pazienza!
Ci siamo rifatti però alla grande nei giorni seguenti! Infatti, siamo tornati varie volte nel corso della settimana e tutte le nostre aspettative sono state poi confermate: mare calmo, che degrada nelle varie tonalità del turchese,sabbia bianca e fine con riflessi rosa pallido, veramente bellissima! A fare da cornice, la sagoma del monte Monaco da un lato e del porto dall’alto. Una meraviglia, paradiso di grandi e piccini! Peccato per la folla che aveva preso d’assalto la spiaggia. Quanta gente che c’era! Tutti i giorni e in tutte le fasce orarie! Se ne avete possibilità, non scegliete luglio e agosto per visitare questi luoghi! Avrete modo di godervi di più la zona (e di risparmiare qualcosina visto che le tariffe in bassa stagione si abbassano sensibilmente).
– Alcuni consigli per la spiaggia: per evitare la grande folla e la confusione conviene spostarsi nei dintorni oppure arrivare molto presto. La spiaggia del paese è molto adatta alle famiglie, specie se con bambini piccoli, essendo l’unica di sabbia nelle immediate vicinanze e con fondali poco profondi.
Gli ombrelloni e i lettini sono affittabili direttamente in loco presso dei “banchetti” che si trovano un po’ dappertutto a costi accessibili, oltre che presso stabilimenti balneari veri e propri. Alla fine della giornata poi, la spiaggia viene sgomberata e questo fa sì che la sera rimanga deserta e godibile dalla passeggiata che la costeggia! Molto bella questa idea!
Calette di Makari: anche qui troverete un mare stupendo e meraviglioso.
C’è la baia di isulidda, che si trova proprio sotto il belvedere (fermatevi anche se siete solo di passaggio), che prende il nome dallo scoglio che si trova proprio di fronte. È il posto adatto per ammirare un tramonto sensazionale. La spiaggia è di ciottoli.
La caletta Rosa invece si trova poco dopo la spiaggia di Isulidda e prende il nome dal colore della roccia che è rosa appunto. Il mare è molto bello, ma l’accesso in acqua non è molto agevole. Quasi per niente direi. Tuttavia vale la pena fare una sosta per ammirare il bel colore delle rocce.
– Baia di santa Margherita: visitare questo tratto di costa è facile e divertente. Si lascia l’auto in uno dei due parcheggi, presenti alle estremità della baia, e si prende il trenino che passa ogni venti minuti e che ferma nelle cinque cale presenti: spiaggia di santa margherita, scaru brucia, a chianca, scaru zu asparu, calazza. Sono tutte molto belle e ognuna ha le sue caratteristiche peculiari. Le più comode e frequentate sono la spiaggia di Santa Margherita e calazza. Le altre tre sono molto decisamente molto più selvagge e l’accesso al mare poco agibile. La mia preferita è stata Calazza. Ha un mare da 10 e lode, pulito e limpido, bella sabbia soffice e bianca dai riflessi rosati.
Favignana
Meriterebbe un capitolo a parte. La gita a Favignana in una giornata è una delle più tipiche per chi visita la zona.
Da Trapani si prende l’aliscafo, che in un’ oretta circa porta comodamente sull’isola. Qui si hanno diverse possibilità: affittare uno scooter o noleggiare una bicicletta. L’isola è pianeggiante e si gira comodamente in bici. Noi abbiamo optato per lo scooter, anche per avere la possibilità di vedere più cale. Qui la segnaletica è carente e non sempre le strade sono in buono stato.
Noi abbiamo visitato:
– Cala rotonda: è la più lontana e prende il nome dalla sua forma, rotonda appunto. Si trova dopo la galleria e generalmente è difficile da raggiungere in bici. La strada per arrivare è terribilmente sconnessa e piena di buche. L’acqua però è bassa e limpida e la spiaggia è di ciottoli.
– Lido burrone: comoda e sabbiosa, è molto affollata. Adatta anche ai bambini, è attrezzata con ombrelloni e bar (molto cari). Acqua stupenda.
– Cala azzurra: anche questa molto affollata ma con acqua da sogno. C’è una spiaggetta che permette di portarsi, se si vuole, l’ombrellone.
– Bue marino: di difficile, anzi difficilissimo, accesso è tuttavia uno spettacolo della natura. Si passa attraverso le cave di tufo che qui cadono a strapiombo sul mare, e dall’alto la vista è magnifica su un mare delle tonalità azzurro e turchese più belle. I fondali sono magnifici. L’acqua un po’ fredda ma vale la pena arrivare fin sotto per un tuffo. Attenzione alle meduse!
– Cala rossa: è la più bella. Anche qui si fatica a scendere in mare ma si viene ricompensati senza dubbio dalla fatica. Il nome della cala viene dal sangue che all’epoca delle guerre puniche bagnò le sue acque, che qui sono ora però trasparenti e limpide e il fondo è sabbioso e morbido. Essendo famosa, è piena di gente ma è un must assolutamente da non perdere.
– Cala cavallo: qui abbiamo fatto solo una toccata e fuga. Il mare è molto limpido anche qui, anche se è difficile da trovare e raggiungere.
NB: Una volta riconsegnato lo scooter o la bici consiglio un veloce giro del paese prima di prendere l’aliscafo per il ritorno. Concedetevi una granita al bar che si trova nella piazza!Vale assolutamente la pena!
NON SOLO MARE
Oltre alle spiagge non perdetevi:
Trapani: abbiamo visitato il centro storico e il lungomare. A tarda sera, nella zona vicino il porto, è molto movimentata, specie la sera, quando tutti i localini della via principale sono aperti: ci si può fermare per un drink, ascoltare musica dal vivo e anche ballare!
Il corso principale invece è molto elegante, e molto carino, anche per una passeggiata romantica mano nella mano, magari dopo il mare per prendere l’aperitivo! Vi sono molti negozietti per chi non volesse rinunciare allo shopping.
Non si può lasciare la città senza assaggiare le specialità di Trapani e cioè il suo famoso pesto e il suo celebre tonno rosso.
Per farlo, abbiamo scelto il ristorante Al vicoletto, in pieno centro, dove la simpatia e la dedizione dei proprietari si è rivelata unica e speciale. Il pesce è fresco e abbondante, e i prodotti, provenienti a km zero dalla tonnara, sono di casa. Qui abbiamo assaggiato un antipasto squisito dove il tonno era declinato in tutte le sue forme e qualità. Abbiamo poi ovviamente assaggiato le busiate (la pasta fresca tipica della zona, chiamata così perché venivano in antichità attorcigliati con un ramo di buso, che è il fusto della disa, pianta che cresce appunto in queste zone) in due varinati: con pesto alla trapanese e alla maniera “del vicoletto” con pistacchi e gamberi… buonissime in entrambi i modi!
Centro storico di san Vito: piccolo, ben tenuto e pulito. La fa da padrona il suo santuario, cuore religioso della città. È una bella struttura che ricorda una fortezza (tant’è che è chiamata appunto santuario-fortezza di san Vito). Lungo le vie principali del centro è tutto un susseguirsi di negozi, locali, hotel, ristoranti, bar e così via. La sera non ci si può sicuramente annoiare! La zona più vicina alla spiaggia è più tranquilla e il calendario degli eventi è sicuramente molto fitto, quasi ogni sera c’era qualcosa in programma. Inoltre, vengono allestite tutte le sere anche delle bancarelle di artigianato locale.
Erice Bellissima. Dedicategli almeno un pomeriggio. È bello perdersi tra le vie di questo bellissimo borgo medievale, con una vista dal belvedere eccezionale. Da lì si domina tutto il golfo di Castellammare e si vedono da lontano le Egadi. Andateci al tramonto e vedrete che spettacolo! Qui i negozi di artigianato e prodotti locali sono moltissimi. Bellissima l’enoteca ”il bazar del miele” dove, oltre al vino (qui acquistato dell’ottimo marsala) troverete il miele del posto e tante altre specialità locali. Altra tappa fissa di ogni buon viaggiatore che si trova da queste parti è poi la pasticceria di Maria Grammatico, dove avrete l’imbarazzo della scelta tra i cannoli, i tipici dolci di badia, i genovesi ripieni di crema, la frutta martorana, le cassate. Insomma, di tutto di più!
Per cena, consiglio il ristorante Monte San Giuliano, romantico, con bellissima vista sulle Egadi e la migliore cena mai fatta in vita mia (consiglio i busiati S. Giuliano e le caserecce Egadi per primo e pesce spada al salmorigano e millefoglie di cernia agli agrumi come secondo piatto). Tutto molto buono. I prezzi sono medio-alti.
Segesta Un sito archeologico unico e di rara bellezza. Poco più lontano da San Vito c’è anche Selinunte, ma noi abbiamo optato per questo sito che permetteva la visita di un tempio greco ancora in condizioni pressoché perfette. Con l’autobus (o a piedi) si sale anche all’antico teatro da dove la vista è veramente mozzafiato. La migliore scenografia di qualsiasi rappresentazione fatta in questo teatro è sicuramente stata sempre quella naturale.
Pernottamento
San Vito Lo Capo è strapiena di hotel, bed & breakfast, appartamenti, villette ecc. ecc. tutti a disposizione dei turisti e nemmeno eccessivamente cari se si considera la popolarità del luogo. Ognuno può trovare la soluzione migliore per le proprie esigenze.
L’unica cosa a cui stare attenti è la posizione della sistemazione scelta:
– nel paese, se portate l’auto con voi, accertatevi che il proprietario vi dia il pass per transitare in centro o che la struttura sia raggiungibile dal grande parcheggio gratuito posto ai limiti del paese, da dove si può comodamente usufruire della navetta;
– a Castelluzzo (frazione di San Vito), dove c’è enorme vicinanza alla baia di S. Margherita ma non al paese;
– a Makari, sempre lontana dal paese, ma con una vista incomparabile, specie al tramonto, su tutto il golfo;
– a Scopello, vicino all’entrata est della riserva dello zingaro e comoda per visitare la sua splendida tonnara. Tuttavia arrivare via terra a San Vito da qui è un’impresa. Contate una mezz’ora di macchina circa.
Risatoranti e locali Un viaggio in Sicilia è innanzitutto un viaggio all’insegna dei buoni sapori e degli ottimi dolci.
San Vito non è meta adatta a nottambuli e party-addicted. La sera è tranquilla, e la spiaggia principale è completamente sgomberata dagli ombrelloni per ammirare appieno la bella riva. La sera si passeggia per il corso,se ne approfitta per visitare il bel santuario nel centro del paese, si fa shopping nei mille negozi aperti fino a tardi e si gustano cannoli e granite.
Granite Due sono i bar centrali vicino al santuario in cui l’ho provata. Ora lasciate perdere quello elegante con i tavolini sulla piazza, il bar Cusenza (caro e le cui 2 granite servitemi erano una sciolta e un’altra, al caffè, amara) e andate dritti dritti in quella che è di fronte la chiesa, all’angolo, il bar gelateria Miceli. Più affollato, forse più turistico, ma con una granita da leccarsi i baffi, in mille gusti! Un altro buon bar si trova di fronte la spiaggia e anche lì la granita non era male! Il nome di quest’ultimo era Gelateria la Sirenetta.
Cannoli Li abbiamo provati in due posti a S. Vito (entrambi eccellenti). Pasticceria Capriccio (dove abbiamo provato anche una buonissima cassatina!). Ottima per tutti i dolci, la mattina troverete la fila davanti alla sua porta! Molti decidono di cominciare la giornata con una sua specialità. Qui abbiamo provato anche un arancino che però non era all’altezza delle altre rosticcerie della città. Pasticceria La Martorana: anche qui cannoli spettacolari e dolci di ogni tipo da leccarsi i baffi!
Pranzi e cene Abbiamo mangiato bene quasi dappertutto. Per i pranzi ci siamo affidati a una delle tante gastronomie del paese. Allo” stagnone 2” in particolare ci siamo fermati spesso; la loro pasta fredda al salmone è rimasta nella nostra memoria e gli arancini ancora di più, se possibile (ce ne sono di diversi modi: al ragù, con gli spinaci, il prosciutto… mmmmhh!!). I piatti delle rosticcerie sono tanti, la scelta è varia e i prezzi relativamente bassi. Ottima la parmigiana di melanzane, il pesce spada cotto in vari modi, le seppie ripiene, gli anelletti al forno… che fame che mi viene solo al pensiero!
Per le cene diffidate dei ristoranti lungo la via principale, dove trovate milioni di buttadentro e offerte a basso costo e bassa qualità.
Provate assolutamente il cous cous, specialità del posto. Ma non in un locale a caso… scegliete La casa del cous cous oppure Profumi di cous cous, dove (ci hanno garantito) è ottimo.
A San Vito Lo Capo abbiamo provato:
– Ristorante Syrah. Molto ammirato e ben frequentato. Prezzi medio-alti ma non all’altezza delle aspettative. Ambiente elegante e molto adatto a una cena romantica. Qui il mio cous cous purtroppo era immangiabile,meglio gli altri primi come la pasta alla norma, ed ottimi gli antipasti.
– Ristorante Antico Borgo. Si trova a Makari, ma vale la pena raggiungerlo, specie prima del tramonto. Cenare con la vista sulla baia di Santa Margherita al tramonto non capita tutti i giorni. Qui l’antipasto misto era eccellente così come le busiate al nero d’Avola e i quadroni alla crema di scampi, che erano eccezionali. Il prezzo è molto alto ma per una volta si può fare!
Se volete una vacanza all’insegna del sole, del mare, della cultura, dell’arte, della buona cucina, dell’ospitalità, del calore della gente e della natura più bella… allora visitate questo spicchio meraviglioso di Sicilia. Non ve ne pentirete, è poco ma sicuro!