Il Mal d’Africa

....meraviglia, stupore, incredulità... Sono solo alcune delle emozioni che la mia mente ha provato attraversando la splendita terra del Kenya. Il tragitto da Mombasa a Nairobi ti fa entrare, come per magia, in un libro di Hamingway, dove l'immensità e lo splendore del paesaggio lasciano senza fiato, dove il caldo soffocante non pesa perchè non...
Scritto da: Sergio Palmieri
il mal d'africa
Partenza il: 19/11/2004
Ritorno il: 04/12/2004
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
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…Meraviglia, stupore, incredulità… Sono solo alcune delle emozioni che la mia mente ha provato attraversando la splendita terra del Kenya. Il tragitto da Mombasa a Nairobi ti fa entrare, come per magia, in un libro di Hamingway, dove l’immensità e lo splendore del paesaggio lasciano senza fiato, dove il caldo soffocante non pesa perchè non c’è spazio nella mente per senzazioni spiacevoli, dove, in un paesaggio disegnato con due colori, il rosso della terra ed il verde degli arbusti, sembra non esserci spazio per altri colori, eppure ogni tanto viene contrastato da piccoli villaggi, variopinti solo dagli abiti delle persone, nati sulla strada per approfittare del passaggio di genti in viaggio. All’improvviso ecco arrivare l’ora del crepuscolo. Il tramontare del sole trasforma tutto in uno spettacolo che è impossibile descrivere, le tonalità di rosso, di cui si colora il paesaggio, sono infinite, dal giallo al viola passando per varie gradazioni delll’arancione. Sembra poter toccare il sole con le mani, lo stesso sole che durante il giorno riscalda esageratamente l’aria a quest’ora irradia dei raggi che danno un tepore piacevole rendendo questo momento ancora più suggestivo.

Sono ormai cinque anni che trascorro le mie ferie (sempre troppo poche) in vari stati del Grande Continente; sono stato in Sudafrica, Zanzibar, Niger ecc. Ma è la prima volta che vedo l’Africa che ho sempre sognato, da bambino guardando Quark da adulto leggendo Hamingwey ed altri. Ho trascorso 15 giorni a Malindi, sulla costa oceanica, 100 chilometri a nord di Mombasa, in casa di una ragazza italiana, Mariam, che grazie alla sua forza di volontà ed al suo coraggio, tre anni fa si è trasferita lì dando a tutti noi la possibilità di trscorrere un periodo nell’appartamento che affitta. Appartamento ben curato ed arredato, dove un simpatico “boy” con un sorriso che fa riflettere, provvede ogni giorno alle pulizie. La vicinanza al mare (circa 50 mt.) lo rende ideale per chi vuole trascorrere una vacanza rilassante ma l’esperienza e la disponibilità della padrona di casa fa sì che in pochi giorni l’ospite ha voglia di girare e di quardare altro.

Così, dopo 3 giorni di totale relax, si incomincia ad organizzare gite e safari in posti incredibilmente belli. La prima cosa è sicuramente il safari. Due giorni ed una notte trascorsi nello Tsavo East, alla ricerca degli animali della savana e non solo. Infatti consiglio a tutti di non andare con l’unica speranza di avvistare il leone, il bello sta nel girare in un territorio fantastico dove si è certi che è il leone a vedere noi…Poi se si è fortunati saremo anche noi a vedere lui. Non è uno zoo dove gli animali sono nostri ospiti (anche se non per loro volontà) ma siamo noi ad essere loro ospiti e per questo dobbiamo rispettare la loro volontà, anche quella di non farsi vedere. La notte trascorsa in un campo tendato (il livello delle tende è altissimo, sono tende a 5 stelle) fa vivere ancor di più la sensazione di troversi in un ambiente ostile ma al tempo stesso affascinante.

L’esperienza degli accompagnatori e di fondamentale importanza, sia per godere al meglio il tutto ascoltando spiegazioni da chi questa terra la conosce da una vita, sia per essere sicuri di non trovarsi mai nei guai (se si guasta la macchina nel centro del parco solo una guida esperta potrà riportarci in cammino). E’ per questo motivo che vi consiglio di organizzare un safari con l’aiuto di Mariam e del marito Said, esperta guida ed eccezionale persona con la quale scambiare opinioni e riflessioni sulla storia e l’attualità che magicamente avvolge il Kenya, le sue genti, e la sua natura.

Tornato a Malindi, dopo il safari, è cresciuta ancor di più in me la voglia di allontanarmi dai classici circuiti turistici e di approfondire la vita che si svolge all’interno del bush. Così ho affittato una moto ed insieme a Mariam e Said abbiamo girato per due giorni nei dintorni di Malindi alla ricerca di paesaggi e situazioni particolari. Una tappa importante è stata l’orfanotrofio di Malindi, dove grazie all’aiuto di italiani e kenioti, 41 bimbi orfani anno trovato rifugio ed istruzione.

Ho trascorso altri bei momenti durante i miei 15 giorni in Kenya ma ritengo inutile elencarveli tutti, preferisco lasciare ad ognuno di voi la libertà di sognare il vostro Kenya e chissà che un giorno il vostro sogno non diventi realtà come è successo a me.

Il mal d’Africa esiste davvero ma non è una malattia che colpisce tutti, solo le persone sensibili ed attente a particolari situazioni possono esserne contagiati. Questa è la mia Africa, l’Africa dai paesaggi spettacolari, l’Africa dalle genti ospitali, l’Africa dai mille colori, l’Africa dove 3 donne su dieci muoino di parto, l’Africa dove la vita di un bambino è in bilico sul filo di una lama, L’AFRICA DA AIUTARE!!!!! Nel salutarvi non posso fare altro che ringraziare le persone che hanno reso possibile la realizzazione di questa esperienza e la partecipazione ad emozioni che la nostra vita quotidiana sempre più ci priva.

GRAZIE MARIAM…GRAZIE SAID.



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