Il mal d’Africa esiste davvero 2

Sembrava impossibile, eppure il mal d'Africa c'è e si sente sempre più forte. E per quello non c'è profilassi o rimedio valido. Io e mio marito siamo partiti per il nostro viaggio di nozze, destinazione Malindi, il 12 luglio. Arriviamo a Mombasa e già si respira l'Africa, per chi come noi è abituato al caos di un aeroporto come quello di...
Scritto da: Lory
il mal d'africa esiste davvero 2
Partenza il: 12/07/2006
Ritorno il: 26/07/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Ascolta i podcast
 
Sembrava impossibile, eppure il mal d’Africa c’è e si sente sempre più forte. E per quello non c’è profilassi o rimedio valido.

Io e mio marito siamo partiti per il nostro viaggio di nozze, destinazione Malindi, il 12 luglio. Arriviamo a Mombasa e già si respira l’Africa, per chi come noi è abituato al caos di un aeroporto come quello di Malpensa. Siamo un pò spaesati, stanchi, ma incredibilemente curiosi. Dopo quasi 3 ore di pulmino su strada rosso fuoco, in mezzo ai villaggi, alle capanne e ai bambini che vanno a scuola, si arriva a Malindi.

Eravamo il primo gruppo di turisti ad aprire il villaggio e la stagione, dopo il periodo delle pioggie. Fattore positivo e negativo allo stesso tempo.

Dopo il primo meeting di informazione generale con il Tour Operator presente in villaggio, ci dirigiamo verso la spiaggia…E qui subiamo da subito l’assalto dei beach-boys. Purtroppo essendo il primo gruppo di turisti, capirete benissimo quanto fossero insistenti. Sapevo molte cose su di loro, ma come si suol dire “la realtà superava la fantasia”. Talmente insistenti che per noi la prima settimana è stata davvero dura riuscire a entrare in mare, senza averne intorno come minimo una quindicina. Molti superavano la soglia dell’educazione e della sopportazione, nonostante l’infinita pazienza di tutti noi. Erano troppi e troppo insistenti. Questo solo con gli italiani, perchè ovviamente sono visti come i benestanti che elargiscono somme ingenti di denaro. Forse siamo noi italiani ad avere creato questa situazione. Siamo noi, dal cuore grande, a provocare l’assalto. Chiedere insistentemente denaro o cercare di venderti di tutto – droga inclusa – di certo non è la soluzione ai loro problemi, ma non sta a me giudicare. Ma non ho visto nesssuno di loro – come leggevo da alcuni racconti su questo sito bellissimo – sorridere o fare una chiacchierata per il gusto di farlo, ma solo perchè alla fine c’era la richiesta esplicita di un compenso. Non prendiamoci in giro.

La situazione era insostenibile e hanno iniziato a calmarsi, solo dopo la prima settimana, quando con uno di loro abbiamo accettato di fare il Safari Blu ( incantevole) e la gita all’Isola dell’amore a Watamu.

O forse più probabilmente, perchè nel frattampo si sono aperti altri resort e nuovi turisti.

Comunque a parte questi episodi di poco conto, il resto del soggiorno è stato fantastico.

Qui ne riassumo alcuni punti: VILLAGGIO TURISTICO: molto grande, pulito e disposto come un villaggio masai. Animazione simpatica e non insistente.

SAFARI: La nostra visione della vacanza si è rafforzata di emozioni dopo aver fatto il Safari allo Tsavo East! Incredibile con i suoi colori, i paesaggi e gli ANIMALI.

Com’è pazzesco avere la fortuna di avvistare leoni, gazzelle, elefanti, giraffe, ippopotami! Eravamo come dei bambini estasiati da tutto quello che ci circondava! Non conto più le foto che ho fatto. Noi abbiamo fatto 2 giorni di safari e una notte, incluso il walking safari, cioè la passeggiata di circa 2 ore sulle rive del fiume Galdana, scortata da 3 rangers armati.

Vale davvero la pena fare il safari e a noi la passeggiata è piaciuta davvero tanto. Sei li, che cammini su un fiume con ippopotami e coccodrilli a pochi metri, sotto lo sguardo vigile dei rangers che ti spiegano tutto. Splendido! La notte abbiamo pernottato al campo tendato Galdessa , sulle rive appunto del fiume Galdana.

Qui, al buio più totale, abbiamo vissuto il fascino di essere “davvero” nella Savana, senza recinzione, con gli animali a pochi passi, con i babbuini incuriositi che si avvicinavano alla nostra tenda! Senza parole! Il cielo era talmente vicino, che le stelle parevano ci schiacciassero tanto erano grandi e luminose! Non dimenticheremo mai quel cielo, indescrivibile.

Cosi come non dimenticherò il timore iniziale che ho provato quando i gestori del campo, con voce calma e bassa, ricordano che quella non è casa tua, bensi’ di 2 elefanti in cattività. Dunque, cercare di non fare rumore e nel caso di pericolo ( nel caso in cui di fronte alla tenda arrivasse un elefante!), mantenere la calma e fischiare! Si, fischiare! Ogni tenda aveva il proprio Masai di guardia e avevamo un fischietto da utilizzare in caso solo di pericolo…E lui s’arrebbe accorso.

Pensavo che non sarei mai riuscita a dormire, invece sotto quel cielo, nel buio più totale della savana, la nostra mente si è fatta dolcemente cullare dai rumori del vento che muoveva gli alberi e dai babbuini e dagli uccelli che ci circondavano.Anche i rumori affascinavano! Un’esperienza fantastica , che le parole non riusciranno mai a descrivere appieno.

Spero di avere la fortuna di tornare, perchè 2 giorni di Safari sono stati troppo pochi per noi!!! Il Safari l’abbiamo organizzato con il villaggio, perchè non ci fidavamo dei beach-boys, da cui eravamo veramente esasperati. Comunque alcuni lo hanno fatto e si sono fatti portare in agenzia per maggior sicurezza e non hanno avuto problemi. Naturalmente ci sono ragazzi molto seri e affidabili, ma occorre fare attenzione. Ho sentito pareri diversi su chi ha fatto il Safari con i beach-boys, quindi va a sensazione, a fiducia. Il Safari non è un pic-nic, ci sono dei pericoli, i percorsi sembrano infiniti e tutti uguali e comprarlo in spiaggia per risparmiare 100 €, non deve essere la motivazione base per una scelta. Il resto della vacanza è proseguita con altre 2 escursioni: SAFARI BLU e ISOLA DELL’AMORE a Watamu.

Incantevoli entrambe, anche perchè il mare in generale non è un granchè, mentre in quelle zona, dove la bassa marea crea una serie di atolli e di paesaggi straordinari, sembre di essere all’interno di una cartolina! Il mare è cristallino e la spiaggia bianca e finissima! A noi il fatto che il mare non fosse bellissimo, non ha creato alcun problema, perchè il Kenya è ben altro che mare e spiaggia, ma è colore, odore e sensazioni magiche in un Paese cosi diverso, dalla realtà cosi particolare. Il sorriso della gente non si dimentica. Lo sguardo dei bambini ha segnato le nostre anime, soprattutto dopo aver organizzato con un gruppo di italiani, la distribuzione di viveri in un villaggio nell’entroterra.

I villaggi all’interno, cosi lontanti dal turismo, sono quelli che hanno più bisogno di aiuto, sono quelli che non chiedono nulla, ma che danno tutto con un sorriso. Andateci e capirete.

E li’ che commossi da tanta felicità per aver distribuito alimenti e comprato 2 palloni a cui tanto ambivano, che ci si rende conto di quanto siamo fortunati, di quanto diamo per scontato il fatto di essere nati da “quell’altra” parte di mondo, di quanto non abbiamo diritto di essere insoddisfatti.

Dovremmo svegliarci con il sorriso ogni giorno noi…Ed invece sono loro ad accoglierci con un sorriso, che toglie il fiato.

La visita al villaggio è stata un’esperienza forte per entrambi. Sembra pazzesco, eppure nel 2006, stanchi di andare sulla Luna, c’è ancora una realtà cosi’ difficile, un’arretratezza e una povertà a cui noi non troviamo spiegazione, ma che si fa in fretta a non pensare nella comodità delle nostre case.

MALARIA: io ho fatto la profilassi con il Malarone e mio marito con il Lariam. Nessun effetto collaterale, tutto ok. Comunque, tornassi indietro, non farei nulla, ma solo Autan o simili. Parere personale naturalmente. A parte l’antimalaria, noi in più avevamo fatto l’anti-tifo.

Nel villaggio la gran parte dei turisti ( bambini inclusi) ha assunto il Lariam e nessun problema.

Anch’io come tanti, ero partita piena di domande e paure, ma in realtà sono paranoie inutili, perchè quando si arriva si capisce come comportarsi. Il cibo nel villaggio o durante il Safari è ok, nessun timore! Anche perchè un villaggio non ha di certo interesse a far stare male 200 ospiti. Comunque l’acqua viene sempre servita in bottiglia e viene aperta davanti a te.

Bastano le regole generali di comportamento quando si va in un Paese extra-europeo, nulla di più.

Per farvi un esempio…Il resort ci ha dato cosi una sensazione di fiducia e pulizia ( capo chef era italiano)…Che abbiamo mangiato anche le ostriche!!! E se penso a quante paure avevo prima di partire!!!!! Ma quando sei li…HAKUNA MATATA!!!! Avrei tante e tante cose da dire sul Kenya, ma poco il tempo e le parole non bastano mai.

Le più grandi emozioni le abbiamo nel cuore.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche