Il grande Nord, la mia passione!
Martedì 8.7.08, bello 18-20°C, da Bodø a Ulvsvåg km 216 (3:20 ore di guida): Al mattino non resisto alla tentazione di un tuffo in mare e faccio una nuotata ristoratrice di oltre mezzora prima di colazione. Ieri sera abbiamo deciso di andare alle isole Lofoten: ora si tratta di scegliere tra la traversata in traghetto da Bodø a Moskenes (e se poi non riusciamo a imbarcarci su quello delle 15 perché c’è troppa gente?) o raggiungere direttamente Svolvær con il traghetto da Skutvik o ancora percorrere il nuovo tratto di E10 da Lødingen, inaugurato proprio quest’anno. La curiosità per la nuova strada ha il sopravvento e così ci rimettiamo in viaggio. Sosta per il pranzo a Fauske nell’aera pic-nic che segnala il punto a metà della E6: 1336 km da Svinesund (sud) e altri 1336 km per raggiungere Kirkenes (nord). Incontriamo due centauri italiani diretti a Capo Nord e diamo loro alcune indicazioni e gli orari dei traghetti per raggiungere le Lofoten. La E6 si snoda tra montagne e fiordi, numerose sono le gallerie da attraversare. Ad un tratto ci accorgiamo che qualcosa non va con la macchina, ci fermiamo e alzato il cofano … aiuto … la batteria sta collassando! Era un po’ che sentivamo una puzza strana, ma davamo la colpa ai numerosi camion che arrancavano sulle salite … invece purtroppo siamo noi. Con cautela aggiungiamo un po’ d’acqua alla batteria in ebollizione, giusto per poter proseguire il viaggio fino al prossimo paese e decidere sul da farsi. Arriviamo a Ulvsvåg e la batteria sembra tenere, raggiungere Narvik sembra però un azzardo anche considerato che nelle due stazioni di benzina incontrate lungo la strada non avevano batterie della nostra misura. Consideriamo più prudente sistemarci in campeggio e chiamare il soccorso stradale, se c’è da aspettare almeno avremo tutte le comodità a portata di mano: mai decisione fu più azzeccata, quando siamo al telefono con il NAF (l’ACI norvegese) ci dicono che sono appena stati allertati per un soccorso a Narvik e, forse perché siamo accampati, ci danno appuntamento per l’indomani alle 8.00. Approfitto del tempo a disposizione per caricare una macchina da lavare, visto il bel tempo non dovrò neppure usare il tombler per far asciugare il bucato. Dopo cena lunga passeggiata in riva al mare; al nostro rientro notiamo alcune famiglie di gabbiani e altre specie di uccelli di cui non conosciamo il nome che hanno nidificato tra l’erba e i sassi a pochi metri dalla nostra tenda: comodamente seduti osserviamo i genitori portare il cibo ai piccoli che dopo un po’ prendono coraggio e si avviano verso la spiaggia, sotto l’occhio vigile di mamma e papà che a dire il vero controllano più noi che i piccoli; quando decidiamo di coricarci cerchiamo di muoverci il più lentamente possibile per evitare di spaventarli. Mercoledì 9.7.08, nuvoloso 11 °C, da Ulvsvåg a Skibotn km 318 (4:20 ore di guida) + 1 traghetto da 25 min: Puntuale alle 8 arriva il soccorritore del NAF, il quale però ci informa che non ha in magazzino una batteria della nostra misura, la deve far arrivare da Bodø e ci da appuntamento per il primo pomeriggio. Il tempo si sta rannuvolando, fortunatamente la nostra biancheria è già asciutta. Mentre mi accingo a ritirarla e ripiegarla faccio sbadatamente qualche passo in direzione della spiaggia: improvvisamente sento i versi di mamma e papà gabbiano che dal tetto della casa prendono a volare e planare minacciosamente vicino alla mia testa, per farmi capire che sto invadendo il loro territorio. Chi si ricordava più dei nidi posti a pochi metri da noi?!? Visto che dobbiamo aspettare, decido di masterizzare quei cd che risultano rovinati e saltano in continuazione, insomma non tutto il male vien per nuocere. Pranziamo con ottimi spaghetti ai gamberetti e finalmente arrivano per sostituire la batteria che ci costerà un occhio della testa, ma tant’è; ci portano in garage per un controllo all’alternatore ma sembra che sia tutto a posto. Nonostante siano le 15.30 decidiamo di partire: considerato il tempo incerto lasciamo perdere l’idea delle Lofoten e arrivati a Bognes ci mettiamo in fila per Skarberget (E6). Siamo tra le prime auto a entrare e ci piazzano su di un lato, lasciando le due file centrali per il carico di camion e camper: al momento dello sbarco siamo invece tra gli ultimi e per evitare di rimanere incolonnati decidiamo di fermarci per un caffé. Quando ripartiamo la strada è tutta nostra, arriviamo velocemente a Narvik e proseguiamo verso nord, il cielo è molto nuvoloso e ogni tanto piove. Dal momento che siamo partiti solo nel pomeriggio, decidiamo di continuare e per fermarci in tarda serata, ormai siamo decisamente a nord e nessuno si scandalizza se si arriva tardi. Verso le 20.30 ci fermiamo per mangiare una minestra sotto la minaccia di un acquazzone che fortunatamente non si concretizza. Alle 23 siamo a Skibotn e ci fermiamo al Plus Camp immerso nella pineta. Facciamo un giro del campeggio incuriositi dai mille stili diversi utilizzati dagli stanziali per abbellire (mica sempre …) le casette che fungono da veranda per le roulotte: alcune hanno delle misure incredibili, roulotte da 8-10 metri e veranda anche più grande, insomma delle vere e proprie case di vacanza! Pazzesco per noi che abbiamo la medesima sistemazione in Svizzera e che abbiamo dovuto sottostare a ferree regole nella costruzione della casetta, tassativamente non più lunga di 4,50 m e dall’aspetto esterno di una tenda. Giovedì 10.7.08, parzialmente soleggiato 10-12 °C, da Skibotn a Alta km 297 (4:20 ore di guida): Facciamo colazione in cucina, e che cucina! Numerose postazioni con placche e forno, forni a micro-onde, lavastoviglie e chi più ne ha più ne metta, tutti gli elettrodomestici sembrano nuovissimi. Smontiamo la tenda e ci rimettiamo in marcia verso nord, a Storslett ci fermiamo per fare la spesa; guardando le previsioni meteo sui giornali siamo indecisi se ritornare sui nostri passi o continuare. Per domani è previsto bel tempo nella zona di Senja e delle Lofoten, tempo più variabile invece a nord, per i giorni successivi tempo incerto in tutta la regione. Ci scoccia dover tornare indietro e inoltre una vacanza senza passare per il Finnmark non ci sembra un vero viaggio in Norvegia: è deciso, si prosegue verso nord. Quando ci fermiamo per pranzare sentiamo il belato di una pecora che si è avventurata sulla cresta di una roccia che sovrasta la nostra posizione, mentre il resto del gregge pascola placidamente vicino a noi. Povera bestiola, per oltre un’ora l’abbiamo sentita belare nel vano tentativo di raggiungere i suoi compagni, ma cocciutamente continuava a ripercorrere la medesima strada e bloccarsi sull’orlo del precipizio invece di ritornare sui suoi passi e ridiscendere dall’altro lato. Accompagnati da scorci di blu alternati a cielo grigio raggiungiamo Alta, ove pernottiamo al campeggio Solvang: qualche anno fa passando di qui l’avevamo trovato chiuso e pensavamo che il terreno fosse stato venduto per edificare case d’abitazione vista l’ottima posizione sul fiordo, invece il campeggio è nuovamente aperto. Vicino a noi si sistemano due equipaggi scandinavi, quando andiamo a nanna verso l’1.00 i loro bambini stanno ancora giocando a pallone: serate che non finiscono mai, è questo il bello dell’estate nella terra del sole di mezzanotte. Nota: Ad Alta merita una visita il museo archeologico dove si possono ammirare le antiche incisioni rupestri, tra le meglio conservate del Nord Europa e oggi protette dall’Unesco Venerdì 11.7.08, bello 16 °C, in serata parz. Nuvoloso 8-10° C, da Alta a Caponord, con deviazione A/R fino ad Havøysund km 397 (5:45 ore di guida): Da giorni ormai l’orario di partenza è quello delle 13.00, oltrepassiamo un brullo e deserto ma affascinante altopiano e dopo Skaidi ci fermiamo per il pranzo. Diamo un’occhiata alla cartina e visto il cielo blu decidiamo di rivedere Havøysund: la 889 diventerà presto strada nazionale turistica, magari troviamo qualche campeggio non segnalato sulle nostre guide (al nord si trovano ogni tanto dei campeggi più o meno improvvisati: qualcuno che per i mesi estivi mette a disposizione un po’ di terreno -che non manca mai- e con un bagno, una doccia e un cucinino espone il cartello camping). La strada è spettacolare e viaggiamo da soli, tanto che non abbiamo nessun problema a fermarci per scattare foto. Arriviamo ad Havøysund verso 17.30 e stupidamente prendiamo un caffè prima di andare a fare la spesa, con il risultato di trovare tutto chiuso: in effetti in un paesino tanto piccolo e fuori mano è utopico sperare nell’apertura prolungata dei negozi. Ci sorprende comunque vedere per strada molti bambini e ragazzi, il paese purché isolato è vivo, lo dimostrano anche la grande scuola e il campo sportivo. Saliamo verso il parco eolico, una stradina sterrata e piena di grossi sassi si inerpica sulla collina sopra il paese: la vista spazia a 360° gradi, vediamo nuvole alte verso l’entroterra e cielo sereno verso il mare aperto, siamo relativamente fiduciosi per la serata che passeremo sull’isola di Capo Nord, dal momento che qui non abbiamo trovato nessun campeggio. Ripartiamo verso le 19.30, ripercorriamo gli 80 km fino alla E69 decisamente velocemente (confidiamo nel fatto che a nessun poliziotto salti in mente di effettuare controlli radar da queste parti dal momento che all’andata avremo incontrato a dir tanto una decina di macchine) poi ci godiamo l’avvicinamento al Capo: nonostante le numerose visite, rimane una delle tratte più emozionanti. Riusciamo a raggiungere Honningsvåg poco prima delle 22 e a comperare così pane e latte per la colazione di domani. Il cielo è grigio, ma le nuvole sono alte e verso nord si scorge una fascia di luce sul mare: scattiamo alcune foto con spettacolari “chiaro-scuri” prima di arrivare al campeggio Kikeporten di Skarsvåg, dove ci sistemiamo e ci registreremo domani poiché la reception è chiusa. Il Capo Nord è purtroppo diventato un luogo per spennare i turisti: davanti alle vasche sul molo di Skarsvåg troviamo un cartello con la scritta “If you want to look at the fish and the crab please pay 10 kr” e la relativa cassettina dove versare l’obolo (sigh). Per accedere al promontorio a strapiombo sul mare occorre pagare l’entrata: il biglietto della validità di 2 giorni nel 2007 costava 195 NOK a testa compresa l’entrata all’omonimo centro. Fino a qualche anno fa se si arrivava dopo le 2 di notte (si fa per dire, d’estate qui la notte è solo una parola) quando il centro è chiuso, si poteva tranquillamente accedere al promontorio; ora invece occorre pagare sempre e comunque, in barba al famoso “Allemansretten” che garantisce il libero accesso a qualsiasi terreno non coltivato, indipendentemente che sia pubblico o privato. Dal momento che non si tratta della nostra prima volta a Capo Nord, non ci interessa raggiungere il globo per le foto di rito e dopo ceniamo ci dirigiamo verso il plateau semplicemente per camminare lungo le frastagliate coste del promontorio. Dall’alto scorgiamo il vecchio molo dove approdavano le navi con i primi turisti all’inizio del secolo scorso quando ancora non esisteva la strada; un sentiero ripido con un sacco di scalini ci permetterebbe di raggiungerlo, ma l’idea di dover poi risalire ci fa desistere. Continuiamo quindi la nostra passeggiata, il cielo è sempre più nuvoloso anche se ogni tanto qualche raggio di sole riesce a illuminare il mare. Con prudenza (non ci sono reti di sicurezza a impedire un volo di 300 metri) scattiamo alcune foto mozzafiato con vista perpendicolare sul mare sottostante, io che soffro di vertigini mi avvicino carponi e mio papà si sbellica dalle risate. Lui prova a lanciare alcuni sassi, ma tutti si infrangono sulla roccia e non raggiungono il mare, allora sono io a ridere. Sono ormai le 2 del mattino, è tempo di tornare indietro; incontriamo un ragazzo solitario che monta un igloo in mezzo al nulla, salutiamo le renne che placide brucano erba e licheni ma appena ti avvicini se la danno a gambe, non resistiamo alla tentazione di lasciare anche noi il segno del nostro passaggio scrivendo i nomi con i sassi sul bordo della strada e sono quasi le 4 quando finalmente ci corichiamo. Sabato 12.7.08, soleggiato 12-15 °C, sull’isola di Caponord 23 km, imbarco sull’Hurtigruten: Vista la “stranociada” -come si dice nel nostro dialetto- ci alziamo tardi. Vogliamo tentare l’imbarco sull’Hurtigruten fino a Kirkenes: la spesa è alta, 3575 NOK compresa la cabina, ma in fondo siamo in vacanza e una piccola follia ce la possiamo permettere. La nave MS Midnatsol inoltre è una delle più nuove della flotta, con tanto di idromassaggi sull’ultimo ponte. Ci presentiamo al porto poco prima delle 14 e troviamo posto per la macchina; ci dicono invece che non hanno nessuna cabina disponibile: attimi di smarrimento, non abbiamo più l’età per dormire sui divani del salone e soprattutto nessuna voglia dopo la notte precedente in cui già abbiamo dormito poco. Poi comprendiamo che devono pulire le cabine della gente che è sbarcata sull’isola, occorre attendere le 16 e ce ne assegneranno una. Risollevati sistemiamo i bagagli nel deposito dietro la hall e saliamo sul ponte panoramico dove attendiamo la partenza dal porto di Honningsvåg, leggermente in ritardo rispetto all’orario previsto delle 15.15: la nave attende gli ospiti che si sono attardati e li richiama con alcuni colpi di sirena. Verso le 17 indossiamo il costume e ci immergiamo nelle vasche idromassaggio, occorre solo un attimo di coraggio al momento di fare la doccia obbligatoria, in seguito è buffo stare al calduccio mentre gli altri passeggiano sul ponte infreddoliti. Visto che siamo in pochi “temerari” ne approfittiamo per restare a mollo oltre un’ora, mentre la nave arriva e riparte da Kjøllefjord, ammirando la costa selvaggia e la caratteristica formazione rocciosa denominata Finnkirka (chiesa Sami), antico luogo sacrificale e mistico. Oltrepassiamo il Kinnarodden, il punto più settentrionale dell’Europa sulla terraferma, ci rivestiamo e ritorniamo sul ponte mentre stiamo approdando a Mehamn, ammiriamo i colori incredibili che la natura e l’uomo ci regalano: un sole di tangente illumina le casette multicolori dei pescatori e le colline brulle e grigie diventano rosse, alle spalle un cielo nuvoloso sempre più nero crea un contrasto impressionante e meraviglioso. Riprendiamo la navigazione e quando siamo in vista del faro di Slettness ci accorgiamo come il vento sia cambiato e il mare decisamente più increspato: siamo ormai entrati nel mare di Barents, qui comunque ancora mitigato dalla corrente del Golfo, la temperatura scende a 10°C e il vento ci sferza il viso. Fortunatamente le nuvole non arrivano a coprire il sole che pur basso sull’orizzonte riesce a scaldarci. All’arrivo a Berlevåg dobbiamo attendere che la nave diretta a sud esca dal porto: l’entrata è troppo stretta per permettere il passaggio in sicurezza di due navi. Il paese infatti si affaccia direttamente sul mare di Barents senza alcuna protezione naturale e il porto è stato più volte distrutto nel corso degli anni, finché è stato costruito con dei tripodi di cemento (enormi blocchi a tre punte) che sapientemente incastrati resistono alla furia degli elementi che d’inverno flagellano queste coste. Incrociamo la MS Lofoten, uno dei due battelli tradizionali degli anni ’60 che effettuano ancora servizio per permettere ai nostalgici di assaporare il tempo che fu. A mezzanotte salutiamo il sole e andiamo a nanna, ci addormentiamo subito cullati dalle onde. Domenica 13.7.08, variabile 13-18 °C, da Kirkenes a Sodankylä (Finlandia) km 398 (5 ore di guida): Ci svegliamo a Vadsø e mi sembra che il paese abbia un “non so che” di triste: forse il cielo grigio, forse l’aria di frontiera o forse sono semplicemente io che dovendo salutare il nord ho un po’ di magone. Lasciamo la cabina e ci sistemiamo nel salone che stavolta di panoramico ha solo il nome, più ci avviciniamo a Kirkenes più la nebbia si fa fitta, tanto da costringere il capitano a continui colpi di sirena per avvisare del nostro arrivo le piccole imbarcazioni prive di radar. Arriviamo puntuali alle 10: trattandosi dell’ultimo porto prima del ritorno a sud sono numerosi i passeggeri che sbarcano per fine viaggio e la collaudata organizzazione norvegese fa trovare pronti gli autobus per il trasferimento all’aeroporto. Attendiamo pazientemente il nostro turno per sbarcare l’auto e prima di riprendere il viaggio dedichiamo una mezzoretta al riordino della vettura, ci attardiamo sul porto, scattiamo qualche foto alla nave e già sono passate le 11 e sentiamo decollare l’aereo che riporterà velocemente a sud i compagni di viaggio di una notte. Noi invece scenderemo pian pianino la penisola scandinava, percorrendo i 1’900 km che ci separano da Oslo nei prossimi cinque giorni. Riprendiamo il cammino e il sole fa capolino, ci fermiamo quindi per il pranzo dopo pochi chilometri ammirando il Neidenfjorden: in un attimo fa incredibilmente di nuovo caldo, ci togliamo pantaloni e pullover per indossare calzoncini e maglietta. A Neiden svoltiamo verso la Finlandia e spostiamo le lancette avanti di un’ora. La strada 971 si snoda tra foreste e laghetti e lambisce di tanto in tanto le coste del lago di Inari, il più grande della Lapponia, dove riposiamo per un’oretta abbondante. Arriviamo a Inari verso le 18.30 e visitiamo i classici negozi per turisti, dove acquisto qualche regalino da portare a casa molto più conveniente rispetto a quello che si trova in Norvegia e con il vantaggio di poter pagare in euro. Facciamo merenda in riva al lago, di fronte al porto (aeroporto?) dove partono gli idrovolanti. Alcune zanzare ci infastidiscono, fortunatamente nei centri abitati l’assalto non è così evidente come in mezzo alla natura selvaggia e disabitata. Riprendiamo la strada 4 (E75) in direzione sud e dobbiamo prestare attenzione alle renne che pascolano sul ciglio della strada e alle volte con un movimento inaspettato decidono di attraversare: viaggiando a 110 km/h ci costringono a brusche frenate per evitare l’impatto che avrebbe tristi conseguenze per noi e loro. Passiamo il ridente villaggio di Ivalo e nei pressi di Vuotso vorremmo sistemarci in campeggio ma un violento acquazzone ci invita a proseguire. Arriviamo a Sodankylä alle 21 e pernottiamo nel campeggio cittadino. La serata è serena e facciamo un giro a piedi in paese: quattro strade, scuola e chiesa, ristoranti chiusi da ore, giovanotti del luogo che ammazzano il tempo gironzolando in macchina facendo a gara a chi fa più rumore con marmitte elaborate e “gasate e stincate” continue, d’altra parte in una regione con densità di 2 abitanti per chilometro quadrato, che altro c’è da fare? Lunedì 14.7.08, soleggiato 17-20 °C, tardo pomeriggio nuvoloso 14-15 °C, da Sodankylä a Kalix (Svezia) km 305 (4 ore di guida): Riprendiamo a macinar chilometri, passiamo il Napapiiri (circolo polare artico in finlandese) e salutiamo Babbo Natale dal finestrino della macchina, effettuiamo un paio di fermate a Rovaniemi e Tornio in alcuni centri commerciali: da queste parti sono cominciati i saldi ed è possibile fare buoni affari acquistando indumenti sportivi e per il tempo libero. Siamo inoltre alla ricerca di un porta-targa per montare correttamente i fari abbaglianti supplementari sulla mia macchina, ma non troviamo nulla e si che qui praticamente tutte le macchine li hanno montati. Attraversiamo il ponte che separa le città di Tornio e Haparanda e che funge pure da frontiera tra Finlandia e Svezia, rimettiamo a posto l’orologio e riguadagniamo l’ora persa ieri. A Kalix pernottiamo nell’omonimo campeggio in riva al mare; passeggiamo in centro e ci sorridiamo guardando le vetrine delle agenzie immobiliari, i prezzi di diverse case sono più bassi di quelli di un’auto nuova, incredibile! Martedì 15.7.08, variabile 17-19° C, da Kalix a Overhörnäs km 450 (5:20 ore di guida): Ripartiamo verso mezzogiorno e sulla E4 ci adattiamo allo stile di guida svedese: in presenza delle corsie d’emergenza i veicoli più lenti sono invitati a spostarsi sulla destra lasciando strada a quelli più veloci, evitando in questo modo pericolosi sorpassi che potrebbero causare incidenti. Passiamo un’infinita di ameni paesi e cittadine che terminano in –eå, nell’ordine Råneå, Luleå, Piteå, Skellefteå, Bureå, Bygdeå, Umeå. Il tempo incerto ci induce a cercare un campeggio con cucina abitabile, ma siamo in zone balneari e sembra che nessuno ne sia dotato. Passiamo la cittadina dal nome impronunciabile di Örnsköldsvik con un bellissimo trampolino per il salto con gli sci in pieno centro e finalmente a Överhörnäs (sono le 20.30) troviamo un campeggio in riva al fiume con piccola cucina abitabile: un solo tavolino, ma considerati i nostri orari difficilmente lo troveremo occupato. Ceniamo e ci sistemiamo per la notte quando inizia a piovere. Mercoledì 16.7.08, soleggiato 16-19° C, da Överhörnäs a Särna km 452 (5:30 ore di guida): Ci svegliamo con il sole che brilla già alto in cielo e la tenda asciutta. Riprendiamo il viaggio verso le 11 e arrivati Sundsvall ci fermiamo in un mega centro commerciale in stile americano, di quelli che per spostarsi da un negozio all’altro prendi la macchina e cambi parcheggio. Fissiamo il limite di un’ora e mezza per il ritrovo alla macchina. Mi dirigo verso i negozi di sport che mi attirano con gli enormi cartelli con la scritta REA (saldi) ma mi limito all’acquisto di un paio di occhiali da sole e una giacca, mio padre opta invece per un negozio di accessori per auto e simili dove finalmente trova il porta-targa per i miei fari. Proprio al momento di tornare alla macchina si scatena un temporale con tanto di grandine e dobbiamo rifugiarci all’interno di un negozio per evitare una lavata colossale. Tempo dieci minuti e passa tutto, riprendiamo il cammino e lasciamo la E4 per dirigerci sulla E14 fino a che imbocchiamo la 86 per Ånge: da qui dobbiamo prestar maggior attenzione ai cartelli stradali poiché ci troviamo su strade secondarie ed è un attimo sbagliare. Ci si mette pure l’atlante stradale che segnala la 314 per la 315 (o viceversa, non ricordo) ma non perdiamo la bussola e riusciamo a incrociare la 45 che seguiremo fino a Sveg, per poi continuare su una stradina che attraverso un paesaggio lunare ci porterà a Särna, incantevole paesino nel cuore del Dalarnas. Il campeggio è posizionato in riva al fiume, molto grande e molto frequentato, buoni servizi e numerosi giochi per bambini. Giovedì 17.7.08, soleggiato 16-22 ° C da Särna a Oslo km 307 (4 ore di guida): La sveglia suona presto, i chilometri che ci separano da Oslo non sono più molti ma riteniamo saggio avere un buon margine di vantaggio e non pentirci per l’essere partiti tardi. Ci dirigiamo verso il confine norvegese e seguendo la 25 arriviamo rapidamente a Elverum, dove ci fermiamo per l’acquisto di alimentari da riportare a casa. Ripartiamo e prima di imboccare la E6 pranziamo in un’area di sosta dove acquistiamo per l’ultima volta le gustosissime fragole immancabilmente messe in vendita da alcuni ragazzini. Appena arrivati sulla E6 facciamo di nuovo i conti con il traffico, cosa a cui non eravamo più abituati. Il lungo serpentone di macchine procede a rilento, i numerosi lavori in corso non aiutano. Arriviamo all’aeroporto Gardemoen e con l’autostrada finalmente a due corsie di marcia in un soffio siamo a Oslo, ci dirigiamo verso il porto dove attendiamo di essere imbarcati sulla nave per Copenhagen. Quando salpiamo salutiamo la Norvegia con un arrivederci, siamo sicuri che faremo ritorno in questo magnifico paese che tanto amiamo. Venerdì 18.7.08 , nuvoloso con alcuni rovesci 16-19 ° C, da Copenagen a Rasthof Wetterau (40 km prima di Francoforte) km 943 (10 ore di guida): Risveglio sotto il cielo grigio della Danimarca, ma dal momento che ormai l’obiettivo è il ritorno a casa non siamo neppure così dispiaciuti, il tempo è ideale per viaggiare. Sbarchiamo alle 9.30, passiamo senza difficoltà i controlli doganali e ci dirigiamo verso l’autostrada. Decidiamo di percorrere il ponte Storebælt, pedaggio DKK 205, ci congediamo dalla Danimarca ed entriamo in Germania dove incontriamo qualche breve rallentamento prima di Amburgo e del tunnel sotto l’Elba. Un paio di incidenti e alcuni lavori in corso rallentano ogni tanto la marcia, ma nonostante tutto si procede piuttosto rapidamente: avevamo qualche timore poiché da oggi in numerosi Länder del nord cominciano le vacanze scolastiche. Sabato 19.7.08, soleggiato 21-26° C da Rasthof Wetterau a Brissago km 709 (8:50 ore di guida): Troviamo le temute colonne appena entrati in Svizzera, rallentamenti a Basilea ci inducono a lasciare l’autostrada che riprendiamo prima di Lucerna. Siamo stanchi, un po’ stufi e ci sentiamo quasi a casa, ma ancora occorre passare l’ostacolo del tunnel del San Gottardo, dove però nuove colonne ci invitato ad optare per il passo. Il primo tratto da Göschenen ad Andermatt è un estenuante, si procede a singhiozzo per i numerosi turisti che hanno avuto la stessa idea, ma lo spettacolo del massiccio del San Gottardo ripaga la fatica; sosta e ultimo pic-nic delle vacanze in cima al passo dove si trova l’ospizio. Alle 20 siamo finalmente a casa, stanchi ma incredibilmente felici per i bellissimi ricordi che ci porteremo per sempre nel cuore. Spese di viaggio: Carburante 625 litri fr. 1’535 (€ 948), percorsi 7’592 km (nota: estate 2008 prezzi della benzina alle stelle) Campeggi fr. 469 (€ 289) Spese diverse (alimentari, regali e cartoline) fr. 516 (€ 319) Ristoranti fr. 359 (€ 221) Traghetto Puttgarden-Rødbyhavn fr. 115 (€ 71) Nave Copenhagen-Oslo fr. 350 (€ 216) Traghetti interni Norvegia (RV17 e E6) fr. 177 (€ 109) Pedaggio tunnel sottomarino isola di Magerøya (Capo Nord) fr. 32 (€ 19) Nave Hurtigruten Honningsvåg-Kirkenes fr. 735 (€ 454) Nave Oslo-Copenaghen fr. 372 (€ 230) Pedaggio ponte Storebælt (Danimarca) fr. 46 (€ 29) Totale fr. 4’706 (€ 2’905)
Campeggi: costo e breve descrizione. Hummingen Camping, Hummingen (Rødby) 90 DKK Servizi sanitari insufficienti per il numero di ospiti. Qualcosa sembra debba venir costruito (ho visto alcune palette con piastrelle e lavelli nuovi), ma la guida dei campeggi del 2007 diceva la stessa cosa … e la visita degli ispettori era dell’anno prima! Cucina: probabilmente abitabile, valutazione difficile poiché colonizzata dai festaioli. Stugudal Camping, Stugudal 150 NOK Cucina non abitabile. Doccia a pagamento 20 NOK da lasciare nel cassettino della reception. PlusCamp Namsos, Namsos 150 NOK Grande cucina con pentole e piatti a disposizione, sala separata con numerosi tavoli e TV. Doccia 10 NOK per 5 minuti. Vicino all’aeroporto (nessun disturbo visti i pochi voli), laghetto protetto dal mare aperto, giochi per bambini, recinto con caprette, pedalò e canoe a noleggio. Torghatten Camping, Brønnøysund 200 NOK (2 notti) Cucina con una placca, un lavello, un tavolo, il tutto nello stesso scantinato dove si trovano alcuni servizi sanitari. Nella parte nord del campeggio nuovissimo stabile con numerosi servizi sanitari. Ai piedi della famosa montagna con il buco, in riva al mare con specchio d’acqua protetto dal mare aperto, canoe a noleggio. Grande trampolino-elastico per bambini, alcuni cavalli pascolano nel campeggio. Offersøy Camping, Tjøtta 130 NOK Cucina con un lavello e un tavolino per 2 pp, a nostro giudizio non abitabile (se arriva q.cun altro lo spazio è insufficiente). Doccia 10 NOK per 6 min. Posizione incantevole in riva al mare. Åmnes Skjærgårdscamping, Åmnes 240 NOK (2 notti) + 20 NOK elettricità Cucina abitabile con tavolo, divano e TV. Pentole e piatti a disposizione. Altri lavelli e placche nello stabile dove si trovano i servizi sanitari. Doccia 10 NOK per 5 min. Posizione incantevole in riva al mare. Alcuni giochi per bambini, un placido cavallo pascola nel campeggio. Geitvågen Bad og camping, Bodø 100 NOK Cucina piccolissima, non abitabile e con scarsa pulizia. Doccia 10 NOK per 5 min. Bella l’aera di svago con la grande piscina naturale protetta dal mare aperto. Giochi per bambini, campi per giocare a pallavolo e calcetto. Sørkil Fjordcamping, Ulvsvåg 130 NOK Cucina abitabile, pentole e piatti a disposizione. Posizionato tra il mare e la E6, nonostante la vicinanza della strada risulta tranquillo. PlusCamp Skibotn, Skibotn 160 NOK Grande cucina con nuovissimi elettrodomestici, sala con numerosi tavoli. Doccia 10 NOK per 5 min. Immerso nella pineta. Numerosi giochi per bambini e ragazzi. Solvang Camping, Alta 180 NOK Cucina abitabile, pentole e piatti a disposizione. Posizione tranquilla sul fiordo. Porte da calcio (piccole) nel prato. Kirkeporten Camping, Skarsvåg 130 NOK Cucina abitabile, pentole a disposizione. Si fregia del titolo di campeggio più a nord del mondo, molto frequentato. Con una breve passeggiata si raggiunge la formazione rocciosa denominata Kirkeporten. Poco distante campetto da calcio (comunale). Nilimella Camping, Sodankylä 11 € Cucina abitabile. Degna di nota la grande griglia all’aperto coperta a disposizione degli ospiti. Kalix Camping, Kalix 100 SEK Cucina abitabile, pentole e piatti a disposizione. Per entrare in cucina e nei bagni occorre digitare la password che cambia tutte le mattine. Posizione centrale in riva al mare. Overhörnäs Camping, Overhörnäs 110 SEK Cucinino con un tavolo, occorre pagare 1 SEK per 2 min di acqua calda anche in cucina. Doccia 1 SEK per 2 minuti. Posizionato in riva al fiume. Särna Camping, Särna 120 SEK Grande cucina con pentole a disposizione, sala con diversi tavoli. Doccia 5 SEK per 3 min. Ottima posizione in riva al fiume, molto frequentato. Numerosi giochi per bambini e ragazzi.
Piccola guida gastronomica per orientarsi nei supermercati o al ristorante: kjøtt = carne stek = arrosto biff = bistecca karbonader = polpette piatte tipo hamburger kaker = polpette piatte tipo hamburger, solo un po’ più piccole (da qui kjøttkaker = polpette di carne e fiskekaker = polpette di pesce) lapskaus = piatto unico tradizionale composto da spezzatino di maiale, patate, cipolle e verdure. Variazioni possibili con carne di agnello o manzo. fårikål = tradizionale stufato di montone con cavolo, alle volte preparato anche con agnello (dalle parole fåre = montone e kål = cavolo) kalve = vitello (kalvekjøtt= carne di vitello) okse = manzo (oksekjøtt = carne di manzo, oksestek= arrosto di manzo) svine = maiale (svinekjøtt = carne di maiale, svinestek = arrosto di maiale) lamme = agnello kylling = pollo reinsdyr = renna (reinsdyrstek = arrosto di renna) pølse = salsiccia in genere laks = salmone torsk = merluzzo ørret = trota reker = gamberetti sild = aringa (kryddersild = aringa marinata) kongekrabbe = granchio reale. Si pesca nei mesi da gennaio ad aprile e da giugno ad agosto nelle regioni a est del CapoNord (Varangerfjorden, tra Vadsø e Kirkenes), costa una cifra, ma è fantastico! fiskeboller = polpette rotonde di pesce (di regola accompagnate con salsa bianca = hvitsaus o al curry = karrisaus) suppe = minestra (fiskesuppe= zuppa di pesce) smørbrod = popolarissimo spuntino norvegese: fette di pane toast imburrate da guarnire a piacimento (le più comuni con i gamberetti o il salmone) røkt = affumicato kokt = bollito grønnsaker = verdure løk = cipolla (spesso usata per le salse = løksaus) purreløk = porro (anche questo usate per le salse = purreløksaus) gulrøtter = carote fløtepoteter = purea di patate vann = acqua drikkevann = acqua potabile (se c’è il cartello IKKE drikkevann significa acqua NON potabile) brød = pane smør = burro. Attenzione: in tutta la Scandinavia si usa il burro salato! melk = latte fløte = panna (da mettere nel caffè) ost = formaggio grøt = pappa (di avena o cereali in genere), da cui: risgrøt = pappa di riso (tipo il nostro riso e latte) rømmegrøt = a base di panna acida bollita, con farina e latte (queste pappe vengono di regola consumate calde) frokost = colazione middag = pranzo o cena, è la parola per indicare il pasto principale della giornata lunsj = pranzo, è utilizzato per indicare un pasto leggero jordbær = fragola. Nel mese di luglio vengono spesso vendute direttamente dai contadini nelle aree di sosta o davanti ai supermercati: veramente ottime! molte = mora artica di colore arancione-giallo. øl = birra (fatøl = birra alla spina, lettøl e lagerøl = birra chiara leggera)