Il Giappone Silenzioso

Emozioni dalla terra del Sol Levante.
Scritto da: fedeXXX
il giappone silenzioso
Partenza il: 11/04/2009
Ritorno il: 21/04/2009
Viaggiatori: 1
Spesa: 2000 €
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Basta poco. Basta lasciarsi alle spalle Tokyo. I grattacieli di Marunouchi, i negozi di lusso di Ginza, le luci al neon di Shinjuku, gli altoparlanti che diffondono musica a profusione per le strade di Shibuya. Basta prendere un treno. Destinazione: Kamakura. Città dei templi e dei samurai, Kamakura fu fino al 1333 capitale del Giappone. Risparmiata dalle bombe degli Alleati nella II Guerra Mondiale e sopravvissuta al violento terremoto del 1923, oggi la città conserva più di 70 templi e santuari, il via vai dei centenari e pittoreschi treni della linea Enoden e un’atmosfera d’altri tempi. Kamakura è un tuffo nel Giappone più autentico. Quello guerriero dei samurai, quello spirituale dei templi, quello candido dei ciliegi in fiore, quello meticoloso dei giardini ben curati e delle donne in kimono ben truccate. Quello delle case in legno dove per entrare occorre togliersi le scarpe, fare un lieve inchino e sedersi per terra con le gambe incrociate. Il Giappone delle cartoline, delle vecchie xilografie o dei film lenti e riflessivi della migliore tradizione orientale. Camminare è il miglior modo per scoprire la città. Perdersi per le sue vie è quanto di meglio possa accadere. Farsi distrarre dai tanti negozi di souvenir, dalle botteghe degli artigiani, dalle bancarelle di alimentari. Fermarsi in una caffetteria o in una casa da tè per poi ritrovarsi, ancora una volta, a congiungere le mani all’altezza delle spalle e ad inchinarsi dinanzi all’ingresso di un tempio. Quello di Hase-dera toglie il fiato. Affacciato sulla baia di Sagami, il tempio di Hase-Dera ricorda – nelle migliaia di piccole statuine di Jizo presenti – le anime dei bimbi giapponesi mai nati. Jizo, difatti, è la divinità protettrice dei bambini, oltre che dei viaggiatori. La statua dalle 11 facce della dea Kannon, ricavata dal ceppo di un albero di canfora e custodita all’interno, serba intatto il suo splendore nei secoli. La quiete dei giardini di Hase-Dera, poi, è tutt’altro che un dettaglio. C’è un altro posto a Kamakura che toglie il fiato. A dire il vero ce n’è sono tanti. Ma il tempio di Kotoku-in sede della statua del Daibutsu, ossia il Grande Buddha, regala sensazioni uniche e lascia a bocca aperta. Senza parole. In silenzio. Un silenzio interrotto soltanto dal rumore dei pellegrini e dei loro passi che affondano tra i ciottoli del sentiero che conduce all’altare. La vista del Grande Buddha invita istintivamente a tacere. Un po’ perché si ha la sensazione che non si debba recare disturbo alla serenità che trapela dal suo volto. E un po’ per il senso di soggezione che la sua imponenza suscita. La statua in bronzo, che risale al 1252, è alta 11 metri e pesa 125 tonnellate. Imponenza che risiede altresì nelle proporzioni perfette che rendono questa statua una vera e propria opera d’arte. Ancora, la magnificenza del Grande Buddha risiede nel suo passato. La statua si trovava all’interno di un edificio in legno fino al 1495 quando uno tsunami spazzò via la sala. Il Grande Buddha, però, si salvò e da allora siede meditabondo all’aria aperta. E chissà per quanto tempo ancora starà lì, nella calma del lento scorrere dei giorni di Kamakura. Basta poco, dunque. Basta lasciarsi alle spalle Tokyo per godere della magia del passato nipponico. Basta prendere un treno. Basta recarsi là dove vive il Giappone silenzioso.


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