Il Giappone oltre i ciliegi in fiore
Indice dei contenuti
Al rientro prima di riposarci definitivamente in hotel, ceniamo a base di sushi, più precisamente al Genki sushi, dove le portate, una volta ordinate con il proprio tablet, vengono spedite di fronte alla propria postazione con un piccolo trenino su binario.
SCOPERTA DELLA METROPOLI
L’indomani, l’intera giornata è dedicata alla visita di Tokyo, fortunatamente il cielo è limpido e le temperature in rialzo. Di prima mattina visitiamo il quartiere tecnologico di Akihabara, una manna dal cielo per gli amanti di videogiochi (anche di vecchia data), manga, action figures e elettronica di ultima generazione. Da qui, in circa venti minuti di camminata, ci dirigiamo al parco di Ueno, decisamente il più bello e grande di Tokyo, dove in primavera fioriscono i numerosi ciliegi.
Arrivata sera, optiamo per il luminoso e luccicante quartiere di Shinjuku, dove ci gustiamo un ottimo sakè nella zona del Golden Gai, dove quasi 300 piccoli bar, con massimo 10 sedute, si susseguono in piccole viuzze.
IMMENSO E ROMANTICO FUJISAN
La sveglia è di mattina presto, all’alba, ci aspetta la prima gita fuori porta da Tokyo, ovvero la visita al lago Kawaguchi, uno dei 5 laghi alle pendici del Monte Fuji, un’ottima alternativa vista l’impossibilità di scalarlo fuori stagione. Da qui si può optare anche per una piccola escursione in battello, o per una breve salita in funivia per ammirare la veduta dall’alto.
Noi scartiamo entrambe le opzioni perché ci aspetta la Chureito pagoda, a circa 15 minuti con i mezzi dal lago, una delle “cartoline” più famose del Giappone, scarpinata faticosa, di 400 gradini, ripagata però da una vista mozzafiato, certo il consiglio è di scegliere con cura il giorno, se il cielo prevede anche solo un po di nebbia, il Fuji risulta praticamente invisibile.
Al nostro rientro, la sera, visitiamo il quartiere di Odaiba, uno dei più esterni rispetto al centro di Tokyo, situato su un’isoletta artificiale, colegato alla città da un ponte ispirato al Golden gate di San Francisco, dove è situata anche una piccola riproduzione della statua della libertà.
GRANDE BUDDHA… PICCOLA KAMAKURA
Prima di lasciarci alle spalle Tokyo fino agli ultimi giorni, ci spostiamo in treno a circa un’ora, per una piccola gita alla città di Kamakura, situata sul mare era il centro politico del Giappone fino al medioevo. Oggi è una località di villeggiatura di spicco, con dozzine di templi buddhisti zen e santuari shintoisti. Dopo delle brevi visite ai principali templi sulla strada ci dirigiamo al Kotoku-in, situato al centro della città, dove ha sede il Grande Buddha, una statua monumentale in bronzo di Amida Buddha, una delle più famose icone del Giappone.
Al nostro rientro in città la sera, assistiamo allo spettacolo di robot al Robot Restaurant, nel quartiere di Shinjuku, molto affascinante e divertente, anche se una calamita per turisti.
KYOTO LA BELLA ADDORMENTATA
Catapultati da un treno proiettile che ha viaggiato a 350 chilometri orari, lasciamo la frenetica Tokyo per la più sorniona e disorganizzata Kyoto, vecchia capitale Giapponese che si tiene a distanza da modernità e visitatori.
La prima mezza giornata è dedicata alla visita del Kiyomizu-dera, antico complesso di templi tra i quali spicca il tempio di Otowasan Kiyomizudera uno dei finalisti delle 7 meraviglie del mondo. La visita è piacevole e si gode di un’ottima vista dall’alto di Kyoto, anche se la delusione un po ci assale, perché purtroppo l’edificio principale è “impacchettato” completamente in ristrutturazione fino al 2021.
La sera però veniamo consolati e coccolati in un ryokan, tipica casa Giapponese con letti futon sul pavimento e bellissimo onsen privato( vasca dove ci si immerge rigorosamente nudi).
KYOTO CLASSICA
L’indomani mattina è dedicata alla visita di Kyoto, iniziamo dal Kinkaku-ji, più semplicemente chiamato padiglione d’oro, costruito come villa dello Shogun Ashikaga inizialmente, divenuto successivamente tempio. Da qui ci spostiamo a piedi al Ryoanji, caratterizzato da un bellissimo giardino zen, la visita è molto veloce e dopo un altrettanto veloce pasto, passiamo il resto della giornata a scoprire il Fushimi Inari, uno dei simboli del Giappone, una bellissima passeggiata in salita di circa 3 ore fra gli innumerevoli Torii rossi che risalgono il monte Inari, non nascondiamo che è senza dubbio a nostro parere la visita più bella e suggestiva affrontata in Kyoto. La sera prima di tornare in hotel ceniamo nel famoso quartiere di Gion a caccia della foto di una Geisha.
ASSALITI DA CERVI E SCIMMIE
Il terzo giorno visitiamo il centro storico e il parco di Nara, decidiamo di passare la giornata e spostarci esclusivamente in bicicletta visto il bel tempo.
Nel parco girano liberamente i cervi, si dice che siano circa 1200, l’atmosfera è bellissima, anche perché i cervi non hanno paura dell’uomo, anzi, con qualche biscottino preso alle vicine bancarelle si viene assaliti. Da qui ci spostiamo nel grandioso tempio Todai-ji, il monumento più importante della città dove al centro si erge una gigante statua di Buddha. Dopo un pasto nel parco e qualche giro in bicicletta per la città, facciamo rientro a Kyoto per la serata.
L’indomani mattina ci aspetta una giornata più rilassante, visitiamo la vicina Arashiyama, passeggiando fra i bamboo giganti della sua piccola foresta (carina ma non imperdibile) fino alla vista dall’alto del monkey park, dove scorrazzano scimmie dispettose e affamate.
CENNI DI STORIA
Ultimo giorno con base Kyoto, in circa 2 ore di treno arriviamo a Hiroshima, la mattinata è dedicata alla visita dell’isola di Itsukushima (Miyajima) raggiunta in traghetto dalla città, dove nel mare interno si trova il santuario di Itsukushima, dedicato alla dea dei mari, costruito con edifici sulle palafitte, che ha come “porta” un torii gigante la quale base viene sommersa dalle acque durante l’alta marea.
Nel pomeriggio, dedichiamo invece più tempo alla visita di Hiroshima, passando dal bomb dome, il famoso edificio dove è esplosa la bomba e il curatissimo e toccante museo della pace, per ripercorrere una delle parti più buie della storia dell’umanità.
“ALPI GIAPPONESI”
Gli ultimi 2 giorni prima del rientro a Tokyo li abbiamo passati a Nord, nella prefettura di Ishikawa, più precisamente il primo giorno a Kanazawa, dove dapprima ci immergiamo nelle bellezze del Kenrouken garden, giardino considerato tra i primi 2 più belli dell’intero Giappone. Nel pomeriggio visitiamo invece il quartiere dei samurai e il quartiere delle geishe. Ad essere sinceri queste ultime 2 visite non ci hanno regalato forti emozioni, piccole vie con qualche negozio di souvenir, diciamo uno specchio per le allodole.
Il secondo giorno invece, l’indomani mattina prendiamo un bus della linea Nohi, per passare qualche ora a Shirakawa-go, villaggio feudale storico, molto noto per le sue abitazioni tipiche in stile gasshozukuri, caratterizzate da un tetto di paglia spiovente che ricorda due mani unite in preghiera. Le abitazioni sono piuttosto grandi rispetto alle case normali, per ospitare più famiglie numerose con una struttura resistente a forti nevicate. L’impatto della tanta neve è bellissimo, specialmente dal punto panoramico in cima alla collina, fortunatamente la nostra visita è baciata da un sole splendente.
TOKYO MON AMOUR
Ultimo giorno a Tokyo prima della partenza. Nonostante la frenesia della città, la prendiamo con calma. In mattinata visitiamo il quartiere di Asakusa e il suo splendido tempio il Senso-ji con le sue lanterne rosse giganti, senza dubbio il tempo più bello di Tokyo. Il pomeriggio ci spostiamo a Shinagawa, non tanto per la visita di quest’ultimo. Qui ci aspetta l’esperienza più pazza di Tokyo. Muniti di patente internazionale fatta precedentemente in Italia, noleggiamo dei kart con guida e sfrecciamo per tre ore per tutte le strade principali di Tokyo, un ottimo modo per ammirare tutta la città anche di notte.
La mattina seguente, a malincuore prendiamo il diretto Alitalia che da Narita ci riporta a Malpensa. Giappone, un paese strano e controverso che passa dalla modernità di una città come Tokyo, che ci ha letteralmente stregato con la sua tecnologia e i cartoni animati, alla tradizione antica della più sorniona ma altrettanto affascinante Kyoto.