Il Giappone in 420 battute

Tre settimane in Giappone raccontate ogni giorno su Facebook
Scritto da: Iskra2
il giappone in 420 battute
Partenza il: 07/08/2010
Ritorno il: 27/08/2010
Viaggiatori: due
Spesa: 3000 €
Questo è il mio viaggio in Giappone con Sara, così come l’ho raccontato giorno per giorno su Facebook, restando ovviamente dentro il limite massimo delle 420 battute previste da Fb nel messaggio sulla bacheca.

Questi flash possono, secondo me, dare utili sensazioni e dritte.

Per informazioni più dettagliate sul viaggio, conviene seguire le guide che preferite. Io ho trovato utili le ultime edizioni di : 1) la Lonely Planet (in italiano). 2) la Guide Routard (in francese) dedicata a Tokyo, Kyoto e dintorni. 3) la cartoville Tokyo del Touring Club Italiano.

In estrema sintesi —–> Io e Sara siamo partiti il 7 agosto 2010 da Milano LInate, via Roma, con un volo Alitalia per Tokyo Narita e siamo tornati il 27 agosto con un volo Jal diretto Tokyo Narita-Milano Malpensa (entrambi i voli acquistati online sul sito Alitalia nell’aprile 2010; costo 1.059 euro a testa a/r). In altre stagioni meno affollate di turisti si può spendere, sempre con Alitalia-Jal, il 40% in meno. Alcune compagnie costano meno: ad esempio Aeroflot via Mosca (risparmio del 25% in agosto). Conviene consultare i siti di tutte le compagnie che dall’Europa volano in Giappone (con scali europei o asiatici) e poi decidere. L’importante è prenotare prima possibile.

Abbiamo visitato Tokyo (una settimana, ideale per conoscere un po’ questa straordinaria e vivacissima città), Kyoto (4 giorni), Nara (1 giorno), Hiroshima e Miyajima (l’isoletta di fronte; 2 giorni), Kamakura (2 giorni, ospiti di amici) e Nikko (tre giorni); infine un ultimo giorno a Tokyo, prima di ripartire la mattina successiva.

Abbiamo acquistato tutti gli hotel e i ryokan (b&b giapponesi in stile più o meno tradizionale) online: tramite Hotels.com gli hotel, direttamente sui loro siti gli altri. I costi di hotel, ryokan e ristoranti (tra tre e quattro stelle gli hotel; prezzo medio i ristoranti) sono stati inferiori a quelli equivalenti milanesi o romani o fiorentini (ecc ecc), malgrado che il cambio euro/yen in quel periodo fosse sfavorevole (110 yen per 1 euro). Consigliatissimo, per chi si sposta in treno, il Japan Rail Pass, acquistato in maggio (cambio 123 yen per 1 euro).

Consiglio tutti gli hotel e ryokan in cui siamo stati, soprattutto a Tokyo l’Hotel Sunroute Plaza Shinjuku (elegante, ottimo rapporto qualità/prezzo, nel cuore di Shinjuku, la zona migliore in cui soggiornare a Tokyo). Le altre strutture alberghiere in cui abbiamo soggiornato sono: Ryokan Shimizu (Kyoto), Guest House Kikugawa (Miyajima), Rihga Royal Hotel (Hiroshima), Nikko Park Lodge (Nikko).

Per informazioni potete scrivermi: marco.brando(chiocciola)gmail.com

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MILANO-TOKYO, 1° GIORNO – In partenza: chissà come sarà l’Italia vista dal Giappone 🙂 Giuro che alla prima domanda nipponica sulle avventure di mister Berlusconi* (nel resto del mondo mi è capitata puntualmente) mi sbronzo di sakè !

* La battuta ovviamente c’è stata, la sbronza no

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TOKYIO 2° GIORNO – Io e Sara a Tokyo da 19 ore. Adesso qui è già domani 🙂 L’1,39 di notte, è lunedi’ 9 agosto. Impressioni del primo giorno? Tokyo e’ cosi’ vera da sembrare finta: è davvero strana, vivace, originale, ordinata, efficiente, educata, immensa come ci raccontano. Incredibile: sono tutti gentili e disponibili. Eppure sono 30 milioni. Alla prossima !

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TOKYO 3° GIORNO – Questa mattina fino a poca fa leggera pioggia su Tokyo, l’afa forse per un po’ farà la brava. Dalla finestra del 14° piano del mio hotel si vede un passaggio a livello, in pieno centro: passano treni del metrò ogni due minuti e il passaggio a livello si apre e si chiude a raffica, con le auto che aspettanno pazientemente senza manco un colpettino di clacson e senza rimanere incastrate sui binari. Come in Italia insomma. Vado !

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TOKYO, 3° GIORNO BIS – Lunga passeggiata a Ginza, in stile Quinta strada di New York ma in meglio. Poi visita al parco del Palazzo imperiale. Un ragazzo al quale abbiamo chiesto un’informazione ha deviato dalla sua strada (a piedi) per indicarci il posto e poi è ricomparso dopo un po’ alle nostre spalle: voleva essere sicuro che avessimo capito. Qui hanno la sindrome della gentilezza. Speriamo che non guariscano.

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TOKYO, 3° GIORNO TRIS – Cena in un incredibile dedalo con decine di mini-ristoranti, tra la ferrovia e i grattacieli, nel quartiere Shinjuku. Spesa, 20 euro in due; in compagnia di quattro giovani impiegati giapponesi semi-ciucchi. La stradina in cui ero è soprannominata “via degli scarafaggi”. Non capivano come ci fossimo arrivati. Poi whisky nipponico a Golden Gai: micro-bar zeppi con otto persone, tra i palazzoni. Sono matti 🙂

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TOKYO, 4° GIORNO – Qui le cose sono diverse. Esempi? E’ vietato fumare per strada (tranne alcuni anfratti) ma si puo’ nei locali pubblici. Hanno tre religioni al prezzo di una e pregano tutti allegramente budda e un tot di dei e di spiriti. Si tiene la sinistra, sia nelle strade che sui marciapiedi. Nei ristoranti di pesce puoi pescarti il pesce da solo. Il cibo di plastica costa piu’ di quello vero. 🙂 (segue…)

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TOKYO, 5° GIORNO – Qui ringraziano così tanto che, da italiano cinico, ti viene da pensare che ti stiano prendendo per il culo. Entri in un posto (bar, negozio, biglietteria) e ti salutano. Poi ti ringraziano per essere entrato. Poi perché li hai ringraziati. S’inchinano. Quindi ringraziano perché stai ordinando, pagando, prendendo il resto, ecc ecc.. Immagino il loro choc quando, in Italia, affrontano un cameriere.

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TOKYO, 5° GIORNO BIS – Qui a Tokyo fanno la fila davanti ai templi: dalla ragazza in minigonna all’anziano, dall’uomo d’affari alla signora con la spesa. Un minuto di inchini e battiti di mani e via. Sono shintoisti-buddisti-zen-taoisti-confuciani. Contemporaneamente. Non c’è un dio unico. Nessun dogma o libro sacro. Sono animisti, con centinaia di divinità. Eppure non sembrano di “serie B”. Roba che, secondo me, il Papa non ci dorme…

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TOKYIO, 6° GIORNO – S’inseguono scoperte e sensazioni, a piedi. Oggi sono passato da un parco enorme a un negozio di giocattoli alto 7 piani, dalla via dell’elettronica e delle ragazzine vestite come nei manga a quella dei libri d’epoca, dallo stadio del baseball a un luna park (con montagne russe alte come il Pirellone), per finire in un parco settecentesco con ruscelli e cascate. Mai vista una città così.

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TOKYIO, 7° GIORNO – Qui i giovani si vestono come vogliono, soprattutto le ragazze: ne incontri con super minigonne, altre vestite da scolarette, da pokemon, da punk, in kimono. Indisturbate e tranquille, pure di notte. Unico rischio, pare…, il palpeggiamento-lampo nei metrò pieni: ma appositi cartelli – con relativo disegno – ricordano agli aspiranti palpeggiatori che è un reato penale. Precisi, questi giapponesi.

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TOKYO, 8° GIORNO – Qui vanno pazzi per i fuochi d’artificio. Stasera spettacolo pirotecnico di un’ora e mezza. Milioni di “tokyesi” (?) in fila sul lungomare: tante ragazze col kimono, per l’occasione, e tanti “Oooh!” e applausi ad ogni botto. In realtà il mare si intuiva: è coperto da grattacieli, cavalcavia doppi e tripli, ferrovie, cantieri e monorotaie. Domani si parte per Kyoto col treno superveloce Shinkansen.

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TOKYO-KYOTO, 9° GIORNO In 2,40 ore, 500 km da Tokyo a Kyoto. Sul velocissimo Shinkansen i controllori si inchinano, tipo Fs italiche 🙂 Kyoto (solo 2,6 milioni di abitanti) sta a Tokyo (13 milioni) come Pavia a Milano. Casette di legno, palazzi normali, kimono e templi. Domani gita, con un universitario ventenne a guidarci: non vuole soldi, lo fa solo per piacere. Roba da far commuovere persino un ligure come me :-{

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KYOTO, 10° GIORNO – 12 ore a caccia di templi con Take, il 21enne universitario che ci ha fatto da guida per passione e in cambio di gelati, spuntini e bibite. In compenso faceva il filo a tutte le ragazze che incontrava. Simpatico. Caldo afoso tipo jungla. Alla fine Take ci ha portati sul tetto di casa sua per vedere bene gli ideogrammi di fuoco accesi sulle colline in occasione della festa dei defunti. Mistici.

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KYOTO, 11° giorno – Abbiamo beccato 4600 yen (circa 40 euro) di multa per divieto di sosta con rimozione forzata. Ci hanno rimosso due bici appena noleggiate… I poliziotti cui abbiamo chiesto lumi sul modo per recuperarle ridevano come matti! Ritrovate in un deposito con migliaia di bici rapite. Per vendetta abbiamo cenato in in ristorante nepalese!!!

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NARA, 12° GIORNO – Giornata a Nara, piccola (per il Giappone: ha 300mila abitanti) città circondata da boschi e colline ed immersa in un parco. Ci sono templi bellissimi. E circolano liberi oltre mille cervi: considerati messaggeri divini, entrano nei bar, fanno la coda davanti alle bancarelle e inseguono gli “umani”, dai quali pretendono carezze e biscotti. Magici… E pure un po’ rompicoglioni. In senso buono 🙂

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MIYAJIMA, 13° GIORNO – Eccomi su un’isola magica coperta da una foresta. Tra templi, mare, cervi tra le case, scimmie sulla montagna e altri strani animali. Ma di fronte c’è Hiroshima. E non si riesce a non pensare a quel giorno di 65 anni fa. Domani andrò a vedere il mausoleo.

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HIROSHIMA, 14° GIORNO – E’ una città piena di vita. Al centro, una spianata, un vuoto: l’epicentro della prima esplosione atomica. Più di 100mila vite evaporate in un attimo. Come una gigantesca cicatrice. Ora lungo il fiume che 65 anni fa ribolliva si mangiano ostriche mentre canta Bob Marley.

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HIROSHIMA-KAMAKURA, 15° GIORNO – In 5,45 ore di treno 800 km da Hiroshima a Kamakura, sul Pacifico, nei pressi di Tokyo. Una cittadina balneare piena di magnifici templi. Ci ospitano gli amici Margit e Chris. Ho scovato un gelataio calabrese, Emiliano. Nel cielo, tanti falchi: bisogna fare attenzione, perché s’avventano su gelati e snack sventolati dai passanti ignari. A Margit è successo. Se lo sapesse Federico II…

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KAMAKURA, 16° GIORNO – Ormai siamo irrimediabilmente “intossicati” dalla gentilezza dei giapponesi. Oggi una signora, proprietaria di una bancarella davanti a un tempio buddista, ci ha regalato quattro origami a forma di gru (augurio di lunga vita) fatti da lei, dopo che avevo acquistato oggettini per pochi yen. Poi s’è inchinata ringraziandoci. Temo che sbroccherò’ davanti ai ruvidi commercianti milanesi…

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NIKKO, 17° GIORNO – Addio al mare. Siamo sui monti dietro Tokyo, a 700 metri d’altitudine. Il Nikko Park Lodge è in mezzo a un bosco; e’ gestito da due monaci buddisti con un debole per il rock anni ’70. Situazione strana… 😉 Nikko ospita templi e santuari protetti dall’Unesco. Lungo il torrente, ecco decine di statue di Buddha con capellino e mantello di lana rossa, per proteggerle dal freddo. Premurosi …

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NIKKO, 18° GIORNO – Atmosfera da rifugio alpino. Però’ sono in Giappone, sulle montagne di Nikko, in compagnia di altri ospiti stranieri: russi, inglesi, spagnoli, italiani, ecc.. Tutti qua perché fuori è scoppiato un temporalone con tuoni e fulmini. Per fortuna il monaco buddista che gestisce il Nikko Park Lodge si è impietosito, convincendosi a sfamarci anche dopo le 18,30, granitico orario fissato per la cena.

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NIKKO, 19° GIORNO – Il primo vero fresco stanato in questo afoso Giappone lo abbiamo rincorso fino a 1300 metri di altezza, sulle rive del lago vulcanico di Chunzenji, a un’ora di pullman da Nikko. C’è una magnifica cascata. Poi ci sono strani pedalò a forma di cigno, elicottero ed astronave. Nell’aria aleggia un odore di acqua sulfurea. E dovrebbero esserci le solite scimmie: forse sono in ferie…

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TOKYO, 20° GIORNO – Di nuovo nel caldo di Tokyo, tra luci, odori, grattacieli, casette, giardini, semafori, vocine, metrò, facce buffe, fidanzata simpaticamente brontolante ;-), look pischedelici, ecc ecc. Questo pomeriggio shopping quasi selvaggio, poi cena in ristorante di pesce (se lo ritrovo). Domani si tornerà indietro… Bello, però, tutto quanto 🙂

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TOKYO-MILANO, 21° GIORNO – Arrivato a Milano. La cafonaggine all’italiana mi ha già steso, appena giunto a Malpensa. Sono in crisi d’astinenza da arigatoo. Sayonara !

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MILANO 22° GIORNO – Primo risveglio a Milano. Sarà il fuso orario, sarà che ero su un altro pianeta (il Giappone lo sembra), ma sono proprio stralunato. Quasi quasi mi viene voglia di fare un salto in piazza Duomo e di rifilare un tot di arigatoo (grazie) e di konnichiwa (ciao) alle immancabili comitive di giapponesi. Tanto per ricambiare…



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