Il fluire del Nilo

Il fluire del Nilo è come la narrazione di questo diario di viaggio in Egitto. Uno dei più bei viaggi che ho fatto. Siamo partiti in cinque amici per una crociera sul Nilo lungo il quale siamo venuti a conoscenza dei misteri e del fascino della civiltà egiziana Un viaggio che non dimenticheremo mai (a parte il caldo). 11/08 (La partenza) -...
Scritto da: Tabjs
il fluire del nilo
Partenza il: 11/08/1997
Ritorno il: 21/08/1997
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
Il fluire del Nilo è come la narrazione di questo diario di viaggio in Egitto. Uno dei più bei viaggi che ho fatto.

Siamo partiti in cinque amici per una crociera sul Nilo lungo il quale siamo venuti a conoscenza dei misteri e del fascino della civiltà egiziana Un viaggio che non dimenticheremo mai (a parte il caldo).

11/08 (La partenza) – Alle ore 7.00 partiamo per l’aeroporto Catullo di Villafranca per l’imbarco sul volo che ci porterà a Roma Fiumicino. Arrivati all’aeroporto saluti di circostanza e check-in bagagli direttamente su Luxor. Alle ore 8.25 decollo alla volta di Roma dove arriviamo alle ore 9.00.

All’aeroporto di Roma Fiumicino ci attende una lunga attesa, infatti il volo previsto per è alle ore 16.50. Durante l’attesa sostiamo presso i voli nazionali dove “bivacchiamo” nella sala d’attesa (con i carellini dell’aeroporto sembra di essere al supermarket).

A mezzogiorno decidiamo di passare ai voli internazionali, controllo passaporti e ricerca disperata dei carrellini (i precedenti abbiamo dovuto lasciarli ai voli nazionali).

Verso le 12.30 lo stomaco di tutti e cinque chiama e ci rechiamo tutti all’Airport Cafè per il pranzo. Ordiniamo un piatto freddo tipo “caprese” e qualche panino farcito. Terminato il pranzo ci rechiamo nelle sale d’attesa dove sorge il dubbio per fare il check-in per Luxor. L’agenzia di viaggi ci ha suggerito infatti di fare il check-in al banco EgyptAir ed aspettare l’assistente di viaggio al gate d’imbarco, mentre le istruzioni impartite dal tour operator sono di ritrovarsi nel settore “A” dei voli internazionali (dov’è???).

Facendo fede ai suggerimenti impartiti dall’agenzia di viaggio, chiediamo dove si trova il banco dell’EgyptAir.

Trasferimento presso il banco per il check-in, chiediamo all’operatore la cortesia di avere dei posti sull’aereo possibilmente davanti, vicini e in zona non fumatori. Ci imbarcheremo dal gate C12 dove ci attenderà l’assistente di viaggio. Arrivano le 16.45 e dell’assistente nemmeno l’ombra, intanto il volo viene annunciato con qualche ritardo (dovevamo partire alle 16.50). Nel frattempo appare l’assistente la quale sembra “fregarsene” dei viaggiatori. Alle 17.00 viene annunciato che l’imbarco del volo per Luxor avverrà al gate C8, così la mandria di turisti (tutti con destinazione Egitto) si sposta in massa. Non contenti di tutto ciò viene annunciata un’altra modifica, imbarco non più al gate C8 ma al C1 (alè vai così che vai bene !!!).

Finalmente ci imbarchiamo. Durante il volo l’assistente fa il giro dell’aereo per consegnare il cartoncino per le formalità doganali, nonostante le nostre continue e sollecite segnalazioni, all’assistente “non gliene può fregà de meno!!!”, infatti arriviamo all’aeroporto di Luxor sprovvisti di questo cartoncino.

Alle ore 22.30 circa (ora egiziana cioè un’ora in più dell’Italia) atterraggio (con applauso) all’aeroporto di Luxor. Scesi dall’aereo veniamo trasportati in un hangar fatiscente e qui veniamo accolti dall’operatore turistico alla cui domanda “SETI 3 ?” rispondiamo “siamo in cinque”. (SETI 3 è la motonave su cui verremo imbarcati dopo le formalità doganali, e su cui faremo la crociera sul Nilo).

Tramite la lingua dell’operatore vengono appiccicati sui nostri passaporti i visti e, dopo aver compilato il cartoncino consegnatoci, veniamo invitati a recarci al controllo passaporti. Che fiscali sti egiziani !!!! Terminate le affannose formalità burocratiche ci tuffiamo nella bolgia umana per il ritiro delle valigie – che maciello ragazzi !!!. Con le valigie in mano usciamo dall’aeroporto dove incontriamo la guida che ci accompagnerà per tutto il viaggio La guida è egiziana, abita a Il Cairo è alto 1, 90 m è largo altrettanto e pesa 140 chili di simpatia (sicuramente migliore della assistente italiana) e ci comunica che il nostro Gruppo di viaggio si chiamerà “Habibi” che significa “amore mio”.

Arriviamo al molo dove saliamo sulla motonave SETI 3. Questa motonave è gestita da una società internazionale , pertanto i passeggeri presenti non sono solo italiani ma ci sono anche spagnoli (carramba che sorpresa !!!) e greci.

Ci viene servito un bel bicchiere di karkadè caldo poi la guida ci da alcune indicazioni sulla giornata di domani e poi ci vengono consegnate le chiavi delle cabine.

12/08 (Habibi – habibini – habiboni) – Ci svegliamo alle 8.30 e andiamo a fare colazione nella sala ristorante occasione buona per fare conoscenza dei vari compagni di viaggio. Dopo la colazione a buffet ci ritroviamo tutti nella hall dove la guida ci da ulteriori suggerimenti sulla giornata odierna.

Innanzitutto fa l’appello di tutti gli “habibini” e ci presenta la guida egiziana che ci illustrerà i monumenti.

Contrariamente a quanto stabilito dal programma, i templi di Karnak e Luxor li visiteremo questa mattina anche per approfittare delle basse temperature. Prima di visitare tali templi, la guida ci porta all’Hotel che sta di fronte all’imbarcadero per fare il cambio dei dollari con le Lire egiziane.

Alle 10.30 arriviamo al Tempio di Karnak dedicato al dio Amon-Ra, il caldo si fa sentire, visitiamo anche la Cappella di Hatshepsut dove si trova una raffigurazione del Dio Min con il suo “affare” ( da notare che in questa cappella gli uomini devono entrare con il piede destro, mentre le donne con il sinistro ). Altra curiosità del tempio degna di nota lo Scarabeo portafortuna in granito, a seconda del numero di giri attorno ad esso si possono verificare degli eventi fortunati, qualcuno per non scomporsi ne fa cinque – chissà !!! A fine visita la guida ci porta in prossimità del Lago Sacro del Tempio dove c’è un bar e facciamo subito conoscenza dell’acqua minerale egiziana più venduta.

A mezzogiorno ci trasferiamo al Tempio di Luxor (sempre più caldo, alè), durante la spiegazione del quale la guida è costretta a fermarsi per la preghiera del Muezzin (che confusione !!).

Verso le 13.00 arriviamo alla motonave dove ci attende il pranzo, qua fissiamo subito i posti a tavola. Il pranzo è completamente a buffet. Terminato il pranzo ci ritiriamo nelle nostre stanze per il riposino. Il pomeriggio infatti è a completa disposizione.

Alle ore 16.30 saliamo sul ponte per prendere il sole (e una bella boccata di caldo). Il ponte della motonave è confortevole con tavolini e sedie all’ombra, lettini per prendere il sole, la piscina, la vasca jacuzzi e il bar.

Alle 17.30 circa ci viene offerto un thè caldo contornato di plumcake.

Dopo questo pomeriggio di pieno relax ci attende, come preannunciato dalla guida, la cena anticipata dall’aperitivo del Direttore di crociera.

Ore 20.00: ci ritroviamo tutti assieme (habibini e gli altri gruppi) nel bar della motonave. Qua ci viene presentato tutto l’equipaggio, dal Direttore di crociera ai camerieri al cuoco (con relativi zoccoli), all’unica donna dell’equipaggio la titolare del negozio di souvenir al 3° piano. La coreografia della sala è rappresentata da una montagna di aperitivi di diversi colori disposti su un tavolo. Al momento della presentazione ogni persona dell’equipaggio offre uno di questi aperitivi al pubblico presente in sala.

Terminata la presentazione suona la campana del ristorante che chiama tutti a cena. La cena sulla motonave è a buffet solo per quanto riguarda i primi, i secondi piatti invece vengono serviti. A fine cena esibizione dei camerieri con canti e danze locali in occasione del compleanno di alcuni passeggeri. Le torte fatte in occasione dei festeggiati vengono esibite dai camerieri a tutti i tavoli. (che maraviglia !!!).

Dopo la cena, la festa !! Tutti andiamo nella sala del bar dove iniziano le danze. Scopriamo che il ballo nazional-popolare dell’Egitto è la macarena, non dimenticando la hit single “Ainy”. Il gruppo di passeggeri greci si esibisce in uno scatenato sirtaki. E vai !!! Alle 23.00 noi cinque andiamo sul ponte, infatti la guida ci ha avvisato che la motonave è in prossimità del paese di Esna dove esiste uno sbarramento sul Nilo con un dislivello di 8 metri. A nord il Nilo è più alto, quindi la motonave deve passare lo sbarramento attraverso delle chiuse idrauliche. Siccome siamo arrivati in ritardo, attracchiamo al molo delle chiuse per attendere il nostro turno. Nel frattempo ci godiamo l’aria tiepida della sera. Durante la fase di attracco possiamo osservare dei venditori estemporanei che con delle barche abbordano le altre motonavi.

Arriva mezzanotte ma il passaggio attraverso le chiuse verrà effettuato molto probabilmente in nottata perciò decidiamo di andare a letto. Buonanotte. 13/08 (Il ballo in costume) – Sveglia e prima colazione durante la quale la guida ci informa che stasera ci sarà la festa in costume, tutti dovranno indossare la tunica tradizionale che si chiama “gabjia”. Questa è acquistabile nei mercatini posti nei pressi dei templi che visiteremo oggi, daremo un’occhiata a Esna e ci faremo un’idea per poi acquistare la tunica a Edfu, la città in cui arriveremo nel primo pomeriggio.

Alle 10.00 scendiamo dalla motonave per andare a visitare il tempio di Esna, visto che il tempio è vicino al punto di attracco, ci rechiamo ad esso a piedi. La via che vi conduce è costellata di negozietti, i venditori appena ci vedono cominciano a chiamare “Ornella Muti”, “Roberto Baggio”, “Viva l’Italia”.

Terminata la visita del tempio la guida ci lascia un quarto d’ora per fotografare e per vedere il mercatino di Esna, dopodichè torniamo sulla motonave la quale salpa immediatamente alla volta di Edfu.

Alle 11.00 saliamo sul ponte per un po’ di relax cogliendo così l’occasione per scrivere le cartoline acquistate sulla motonave. Durante la compilazione delle cartoline chiediamo alla guida se ce ne scrive qualcuna in arabo. Mentre siamo intenti a compilare, qualche signora spagnola comincia a gridare <>, a seguito di queste grida ci affacciamo dal ponte dove vediamo navigare sul Nilo la carcassa di una mucca morta (“chiare, fresche dolci acque”).

Notiamo che la guida indossa un’originale T-Shirt con ricamato sopra il cartiglio con il proprio nome, la medesima ci informa che queste magliette in diverse taglie e colori vengono vendute sul bazar della motonave. Decidiamo di farci un salto in serata, infatti tale negozio si trova al terzo piano vicino alle nostre cabine. Per la cronaca il cartiglio era il simbolo che conteneva il nome del faraone scritto in carattere geroglifico.

Verso le 12.30 ci ritiriamo nelle nostre cabine e alle 13.00: il pranzo è servito. Durante il pranzo attracchiamo a Edfu paesino dove visiteremo il Tempio di Horus nel pomeriggio, infatti la guida a pranzo terminato ci avverte che alle 15.00 dobbiamo trovarci nella hall della motonave per andare al tempio.

Dopo una mezz’oretta di riposo ci ritroviamo tutti nella hall e qui la guida ci comunica che per arrivare al Tempio utilizzeremo delle carrozzelle locali. Infatti davanti al molo ci attende una fila di queste dove, su ciascuna, prenderemo posto in quattro. Arrivati a destinazione il conducente della carrozza si offre per fare delle foto.

Durante il tragitto ne vediamo di tutti i colori, strade dissestate, sporcizia, automobili scassate, un caldo estenuante. Arrivati al Tempio, veniamo fatti scendere nell’antistante mercantino, ovvero una bolgia umana di turisti e venditori i quali ci chiamano alle proprie bancarelle, ma noi rispondiamo furbescamente che ci fermeremo dopo la visita del Tempio. Arrivati finalmente al Tempio di Horus ci rendiamo conto che a lato dello stesso esiste una vera e propria discarica dalla quale, per effetto del calore elevato, prendono il volo delle sportine di plastica. Da un conteggio fatto dalla guida risulta che manca un turista, infatti guardandoci attorno individuiamo il turista scomparso che probabilmente si è addormentato sulla motonave. La guida decide di andare a prelevarlo al molo mentre noi rimaniamo con la guida egiziana. All’interno del Tempio ci viene data la spiegazione delle rappresentazioni geroglifiche con effetti speciali: le pareti vengono illuminate grazie all’ultimo ritrovato della scienza e della tecnica, una lastra di carta stagnola – meravigliao !!!.

Finita la visita ritorniamo alle carrozzelle rassegnandoci ad un nuovo affronto con il mercatino. Infatti durante il passaggio attraverso le bancarelle, veniamo letteralmente “rapiti” dai venditori. Dopo un quarto d’ora circa ci ritroviamo alle carrozzelle dove quasi tutti si presentano con in mano la “gabjia” la tunica tradizionale per il ballo in costume di questa sera. Infine, non contenti dei movimentati acquisti, decidiamo di acquistare i tipici cappellini in “uncinetto”. Dopo questi rocamboleschi acquisti torniamo sulla motonave in carrozzella; durante il ritorno la carrozzella segue il percorso del mercato dove vediamo di tutto: dal macellaio con la carne pullulante di mosche, al venditore di verdura. E vai !!! Notiamo inoltre, che le strade, un tempo ben sistemate, ora navigano nel più infimo sfacelo.

Verso le 17.00 saliamo sulla motonave dove ci viene offerta dall’equipaggio una bollente limon-limonero per calmare le “scalmane” del pomeriggio, dopodichè la guida ci da appuntamento sul ponte per un po’ di relax. Alle 17.30 in punto ci viene servito sul ponte il the con plum-cake, dal cameriere il quale non capisce un’acca di italiano, però ci fa conoscere alcune parole egiziane: “shay” (tè) e “shukray” (grazie). Nel frattempo la guida agevola una serie di gavettoni a suon di secchi d’acqua, si associano altri “complici”. Noi cinque ci accampiamo ad un tavolo il più lontano possibile dalla piscina al fine di evitare qualche “trappola acquatica”.

Dopo questo pomeriggio gavettonato, la guida risulta essere la persona più “lavata” (ricordiamo che lo stesso ha dato origine alla serie di gavettoni) compreso anche qualche cameriere.

Prima di scendere al ristorante, andiamo a fare visita al negozio vicino alle nostre cabine per ordinare le magliette con il cartiglio ricamato. Qua troviamo l’addetta alle vendite che ci propina i colori e le varie taglie delle magliette. Alle ore 20.00 tutti pronti per la serata in costume, foto a go-go e via con la cena. Consumato il pasto ci trasferiamo tutti nella sala bar dove si esibirà un gruppo esperto in danza del ventre. Dopo tutto questo ben di Dio per la critica, abbiamo l’esibizione del ballerino di danza del ventre, molto bravo. Conclusa l’esibizione ne cominciano altre, infatti il danzatore sceglie tra il pubblico alcuni ragazzi per una danza. Alè, agevoliamo le figuracce !!! Al termine di queste originali esibizioni, vengono rappresentate le scenette ovvero le scemette: sono due la prima intitolata “Il figlio di Osiride” interpretata dal gruppo italiano, la seconda intitolata “Il faraone triste” interpretata dal gruppo greco. Infatti prima di iniziare la serata l’equipaggio ha ingaggiato alcuni turisti per la recita, tra i quali anche qualcuno del Gruppo “habibi”. Concluse le farse egiziane, via al ballo scatenato. E qua chi più balla meno sballa. Dopo le danze tipiche egiziane non poteva mancare il ballo nazional popolare egiziano: la macarena. E vai, facciamoci del male !!! Per questa sera ne abbiamo viste troppe di megerate, pertanto ci ritiriamo nella tranquillità e pace del ponte per fare “quatro ciacole”.

14/08 (La felucazione) – Sentendo le ultime notizie impartite dalla guida, oggi ci attende una giornata impegnativa, abbiamo la visita al Tempo di Kom Ombo in mattinata e nel pomeriggio la nave attraccherà ad Assuan dove visiteremo le dighe. C’è una particolarità da dire, la visita al tempio di Kom Ombo viene anticipata di qualche giorno su suggerimento della guida, (altrimenti sarebbe stata effettuata sabato prossimo) per avere l’intera giornata di sabato a completa disposizione.

Conclusa la prima colazione ci ritroviamo tutti nella sala bar e sbarchiamo per visitare il Tempio delle Due Divinità di Kom Ombo, durante il tragitto a piedi, tradizionalmente incorniciato di banchetti di souvenir, i venditori ci riconoscono e cominciano a chiamare “Viva l’Italia, Viva Bossi, Roma ladrona !!”. Anche quà ci facciamo riconoscere, e vai !!!! Da notare che i venditori non ci assalgono come ieri a Edfu, ma chiedono solamente se vogliamo comprare collane di sandalo, berrettini, ecc. .

Il tempio di Kom Ombo è dedicato a due divinità, il dio Haroeris e il dio Sobek, il dio coccodrillo ed è situato in una bella posizione a ridosso del Nilo. La visita a questo tempio ci da l’occasione di vedere dei coccodrilli “mummificati”, infatti lungo tutto il Nilo a valle delle dighe di Assuan di queste simpatiche “luciertole” è stata fatta “tabula rasa”. All’interno del tempio, attraverso la scrittura geroglifica comprendiamo il calendario egizio e … Quante volte gli egizi lo facevano (più di giorno che di notte).

Terminata la visita, ritorniamo all’imbarcadero dove incontriamo una bambina che vende i tradizionali berrettini fatti ad uncinetto, molto belli e più convenienti di quelli che ci sono stati propinati a Edfu, costano solo 5 Lire egiziane, decidiamo di comprarne qualcuno.

Saliti tutti sulla nave alle ore 10.45 salpiamo con meta Assuan, durante la pausa che ci separa dal pranzo ci rechiamo sul ponte per prendere un po’ di sole.

Alle ore 13.00 ci trasferiamo nel ristorante per il pranzo durante il quale la guida ci informa che tra un’oretta attraccheremo ad Assuan ed alle 15.00 ci ritroveremo tutti nella hall dove prenderemo la corriera per la visita delle dighe. Terminata la “magnata” ci portiamo nelle cabine per un breve riposino ed alle 15.00, come da programma tutti nella hall.

Sbarchiamo ad Assuan (temperatura 45 gradi), e saliamo sulla corriera con destinazioni la diga vecchia e la diga alta di Assuan. Sulla Diga Vecchia ci passiamo solamente, ma si può vedere il paesaggio e l’elevato impatto ambientale che la costruzione di questa ha portato. Proseguiamo con la corriera per arrivare alla Diga Alta, un’imponente costruzione voluta da Nasser e costruita con la collaborazione della Russia. Sulla Diga Alta c’è un caldo infernale, infatti durante la breve sosta spira un vento ardente. Sulla diga possiamo vedere l’imponente Lago Nasser che si estende a sud dell’Egitto fino al Sudan per ben 500 chilometri, il tempio di Kalabsha salvato dalle acque del lago e il panorama a valle della diga. IMPRESSIONANTE !!!! Sulla diga decidiamo anche di farci una foto di gruppo, in fretta visto il caldo opprimente.

Conclusa la visita delle dighe, ci dirigiamo verso le cave di granito di Assuan per visitare l’obelisco incompiuto. Entrati nella cava ci rendiamo conto di quanto caldo sprigioni questa pietra infernale.

Dopodichè ci rechiamo presso lo showroom delle essenze profumate. Assuan infatti è la patria di queste sostanze concentrate da cui si ricavano i più importanti e famosi profumi venduti sul mercato internazionale. Durante questa visita abbiamo la possibilità di farci un tatuaggio con colori naturali, ci assicurano che dopo 15 giorni scompare. Dopo queste esperienze, ci avviamo verso il molo di Assuan per fare un giro sulla tipica imbarcazione locale: la feluca. Dopo una serie di lunghe trattative sul molo con i vari “feluca-pilots”, la guida riesce a prenotare due feluche che ci porteranno fino all’ Orto Botanico dell’Isola Kitchener. Mentre la guida traghetta con un motoscafo a motore, noi cinque ci imbarchiamo sulla seconda feluca mentre la prima è già partita. Rimaniamo allibiti dal pilota della feluca: è un bambino !!!! Dopo aver oltrepassato l’Isola Elefantina con i suoi alberghi da scempio ambientale, cominciamo a fare una curva, dopo qualche istante vediamo che il padre del pilota bambino comincia a urlare qualcosa in egiziano e tira il freno a mano. Tutto si svolge in un attimo, vediamo improvvisamente giungere dopo la curva un’altra feluca che tocca la nostra imbarcazione, per fortuna non è successo niente.

Approdati sull’Isola Kitchener visitiamo questo groviglio di piante per poi arrivare a delle bancarelle. Qui facciamo alcuni acquisti tra cui le tipiche collane fatte di perline.

Terminata la visita ci imbarchiamo di nuovo sulle feluche per ritornare sulla motonave SETI 3, durante l’imbarco rischiamo di nuovo di cappottarci, questa volta però con l’altra feluca del gruppo Habibi.

Tornati a bordo della motonave andiamo a ritirare le magliette e dopo l’acquisto la venditrice ci dice: “dopo le cartoline, le magliette e adesso l’oro”. Ci penseremo su per i prossimi giorni di crociera. Nel frattempo, sistemati e rinfrescati ci rechiamo alle 20.00 nella hall per l’appuntamento di rito della cena dopo la quale avrà luogo la serata nubiana. La guida terminata la cena e dopo la solita esibizione folkloristico canora dei camerieri, ci invita nella hall per la serata nubiana. Prima però impartisce al gruppo le istruzioni per domani. Infatti visiteremo Abu Simbel in mattinata e ci vedrà divisi in due gruppetti: 8 (tra cui noi cinque) andranno ad Abu Simbel in aereo: la sveglia sarà alle 5.30 e il volo sarà alle 7.30 – gli altri andranno in corriera e avranno la levataccia alle ore 3.30.

Lo spettacolo inizia con una specie di dervishi ovvero un danzatore che continua a girare su se stesso creando delle coreografie con il vestito. Dopo questa introduzione, si esibiscono quattro cantanti nubiani che ci graziano con una danza nubiana. Infine per condire il tutto arriva uno stregone urlante che cattura alcuni turisti. Durante l’esibizione lo stregone invita i malcapitati a ripetere i versi e le mosse che propone. Satolli di queste esibizioni carnevalesche chiediamo alla guida se possiamo uscire sul LungoNilo di Assuan per andare a telefonare. Tutto OK, usciamo e ci incamminiamo per Assuan fino alle cabine telefoniche. Durante il tragitto rimaniamo impressionati dal corteo in occasione del matrimonio egiziano: la auto degli sposi addobbata ad albero di Natale è preceduta da un’altra auto attrezzata di cameramen per riprese televisive, dietro si snoda il corteo di parenti stipati in auto station-wagon (dalle 10 alle 12 persone) che suonano il clacson all’impazzata. Apoteosi dell’allibizione: in Egitto di sera non è obbligatorio usare i fanali. E vai !!! Anche di sera il caldo di Assuan si fa sentire (45 gradi), le cabine telefoniche distano abbastanza dalla nave ed arriviamo accaldati trovandovi la coda di persone che devono telefonare. Curiosità: in Egitto si possono usare le schede telefoniche al costo di 20 Lire egiziane.

Fatte le telefonate, ritorniamo in direzione motonave, durante questo tratto di strada abbiamo l’occasione di vedere altri cortei nuziali ed anche una “modesta” festa di nozze (le nostre sagre non sono niente a confronto).

Tornati a bordo ci ritiriamo nelle nostre cabine, domani ci aspetta una giornata DE FUEGO !!! 15/08 (I templi salvati, ovvero come salvarsi dal caldo infernale) – Suona la sveglia, sono le ore 5.30. Eh si !!! Oggi ci aspetta una giornata ricca di visite e quindi molto impegnativa. Ricordiamoci che è ferragosto, la giornata dei polli ai ferri !!! Dopo esserci preparati, ci rechiamo giù nella sala ristorante per fare la colazione. Infatti tutti noi, a differenza degli altri giannizzeri, abbiamo prenotato dall’Italia il volo per Abu Simbel, bellissimo tempio di Ramesse II che si trova a sud del lago Nasser dopo 260 Km di deserto. Gli altri giannizzeri, hanno prenotato sulla motonave il viaggio in pullmann fino ad Abu Simbel con l’unico vantaggio di vedere l’alba (da notare che si sono alzati alle 3.30).

Terminata la colazione attendiamo la guida che ci accompagnerà per tutta la visita ad Abu Simbel, nel frattempo qualcuno accusa un certo malessere. Alle 6.30 comincia l’avventura; partiamo alla volta dell’aeroporto di Assuan. Qui veniamo perquisiti e veniamo fatti accomodare in sala d’attesa dove la guida ci da alcune informazioni storiche su Abu Simbel. Alle 7.00 arriva l’aereo un Boeing 737 che ci trasborderà fino al tempio. Per fare i 100 metri che ci separano dall’aereo, veniamo fatti salire su un pullman (“scandaloso”) In dirittura d’arrivo possiamo ammirare il deserto dall’alto e sussultare a causa di un atterraggio “morbido” da qui la domanda sorge spontanea “sono usciti i carrelli??”.

Il caldo infernale si fa sentire, scesi dallo “shaker” (l’aereo) saliamo su un pullman che ci porta in prossimità dei Templi. Sul piazzale d’arrivo, grande sfoggio di bancarelle, ecc. Dopo un breve tragitto a piedi il Tempio Grande di Abu Simbel ci appare in tutta la sua magnificenza, il suo splendore … E il suo calore !!! Con la guida ci portiamo davanti al tempio dove di fronte possiamo ammirare il Lago Nasser in tutta la sua estensione. Durante la spiegazione, che secondo una recente legge egiziana deve essere fatta all’esterno del tempio, veniamo colti da caldane e vampate con colate di sudore stile Niagara. qualcuno acciaccato si apparta in un posto all’ombra. Dall’orologio – termometro della guida possiamo appurare che la temperatura è di ben 55 gradi di cui 48 all’ombra. Dopo la lunga spiegazione ci rechiamo all’interno del tempio per vedere le rappresentazioni e con la speranza di trovare refrigerio. Invece all’interno perdiamo anche l’ossigeno. Terminata la frugale visita scattiamo qualche fotografia. Ci spostiamo davanti al Tempio Piccolo di Abu Simbel dedicato a Nefertari anche questo salvato dalle acque del Lago Nasser come il Tempio Grande. La visita ai Templi continua con una capatina all’interno della cupola di cemento che sorregge tutto il Tempio Grande.

Terminata la visita ritorniamo sul pullman che ci scorterà fino all’aeroporto, qui ci imbarchiamo sullo stesso Boeing 737. Il volo di ritorno è allietato con alcuni scossoni e un paio di vuoti d’aria che fanno andare il sangue nei capelli a tutti. Durante il volo ci rendiamo conto di quanto siamo sudati e di quanto l’aria condizionata ci stia stroncando. A mezzogiorno atterriamo ad Assuan dove veniamo trasportati sulla motonave.

Dopo una rinfrescatina, ci portiamo in sala ristorante come di consueto per il pranzo. Dell’altro gruppo partito in corriera nemmeno l’ombra. In attesa del pranzo ci complimentiamo della scelta fatta in Italia di prendere l’aereo per visitare Abu Simbel, ne valeva proprio la pena. Alle 13.30 circa arrivano gli altri del pullman “sfatti”. Terminato il pranzo la guida ci rammenta della visita facoltativa pomeridiana al Tempio di File, la maggior parte accetta di andare e quindi l’appuntamento è per le quattro giù nella hall della motonave. Alle 16.00 si parte per File, questo Tempio dedicato ad Iside si trova tra la Diga Vecchia e la Diga Alta di Assuan e anch’esso, come Abu Simbel, è stato salvato dalle acque del Nilo e trasportato pezzo per pezzo sull’Isola di Agilkia, dove si trova attualmente. Per arrivarci prendiamo il traghetto col quale sbarchiamo proprio davanti al Tempio. Veniamo accompagnati dalla guida, al Gruppo “habibi” si aggrega anche un altro gruppo di turisti.

Il Tempio si rivela affascinante sia come struttura sia per come è stato ricostruito sull’Isola di Agilkia; verso le 18.00 ci imbarchiamo per Assuan con ritorno sulla motonave. Dopo una sistemata ed una doccia refrigerante in attesa della cena, andiamo a trovare l’amica venditrice per fare acquisti d’oro: cartigli, chiavi della vita ecc.

Alle 20.00 cena e poi assistiamo ad uno spettacolo di danza del ventre. Dopo lo spettacolo decidiamo di uscire con la guida per far visita al mercato di Assuan. Questo mercato si rivela un vero e proprio casino, gente che cammina, venditori che ci propongono la loro merce, auto e furgoncini che intasano le viuzze strettissime. A tal proposito veniamo costretti a “incastrarci” tra due bancarelle per agevolare la manovra ad un camioncino, ovviamente gli ambulanti invitano le ragazze a sedersi sulle loro ginocchia. Le bancarelle del mercato sono molto colorate con spezie di tutti i tipi, mosche di tutti i tipi (sulle carni).

Al ritorno passeggiamo sul LungoNilo dove la guida ci offre una Coca-Cola con l’occasione di assistere ai matrimoni egiziani “out” che sfilano sulla strada. Lungo il percorso gli egiziani con le carrozzelle ci chiedono se vogliamo fare un giro ovviamente rifiutiamo tassativamente.

Ritornati sulla motonave ci portiamo sul ponte ad osservare le stelle cadenti e a prendere una boccata d’aria “caldo” (i 45 gradi persistono). 16/08 (Passaggio ad Esna) – Oggi ritorneremo a Luxor facendo sosta in tutti i villaggi e paesi dove sono presenti templi già visitati: Kom Ombo, Edfu, Esna. La motonave fa questo tragitto a ritroso nell’arco di una sola giornata per dare occasione ad un’altra comitiva di turisti imbarcatasi ad Assuan di visitare i suindicati templi.

Contrariamente al programma proposto dal tour operator, oggi non visiteremo il Tempio di Kom Ombo, in quanto già visitato giovedì scorso, ma abbiamo l’intera giornata a disposizione.

Dopo la prima colazione ci trasferiamo tutti sul ponte a prendere il sole. Verso le 10.00 salpiamo da Kom Ombo alla volta di Edfu. Verso mezzogiorno attracchiamo ad Edfu, noi ci rechiamo a pranzo terminato il quale la guida ci invita a bere un caffè turco e a fare una fumatina con il narghilè in un bar sul porto. Dopo il solito riposino pomeridiano, (nel frattempo siamo salpati da Edfu) verso le 16.30 risaliamo sul ponte dove il cameriere ci offre un tè (per l’ennesima volta).

Verso sera arriviamo a Esna, qui abbiamo la possibilità di vedere il passaggio della motonave attraverso le chiuse sul fiume – dislivello da affrontare 8 metri, alè !!! Alle 18.30 la motonave arriva al ponte girevole di Esna. L’attenzione viene puntata su questo passaggio e noi cinque ci portiamo sulla terrazza del secondo piano. Qua ne vediamo delle belle, sopra il ponte esiste una passerella pedonale alternativa dove un gruppo di facinorosi comincia a salutare i turisti (le turiste precisamente). Prima dell’apertura del ponte, vengono messe delle normali transenne in legno per bloccare il traffico automobilistico, nonostante tutto qualche furbastro ascrivibile al genere “Haebethus”, riesce a passare lo stesso, magari qualcuno con un furgoncino rosso, e vai!! Poco dopo, il ponte viene azionato e la lentezza del movimento ci fa dubitare sul funzionamento meccanico, sulla motonave si pensa che lo stesso sia azionato “a mano”.

Attraversato il ponte è il momento di passare la chiusa vera e propria. Dobbiamo attendere il segnale per entrare tra le due paratie, qua possono prendere posto due motonavi. Viene dato il segnale verde e facciamo ingresso nella chiusa, dietro di noi prende posto un’altra motonave e si chiudono le paratie. Comincia a far buio e prima che il livello dell’acqua venga fatto abbassare dalle pompe idrauliche, ci sono dei problemini (?????) alla paratia che sta davanti a noi, tecnici e ingegneri fanno a gara sulla paratia per cercare di capire che problema ci sta. E’ ormai ora di cena, l’acqua nella chiusa comincia ad abbassarsi dopodichè arriviamo a livello e ci passiamo attraverso. La cena si svolge come di consueto, la guida ci fa presente che arriveremo a Luxor troppo tardi per poter scendere a fare una passeggiata pertanto faremo quattro salti in pista e ci ritroveremo tutti sul ponte dove lo stesso ci offrirà del vino.

Terminata la cena e visti i vari balletti, ci ritiriamo tutti e cinque sul ponte aspettando gli altri del gruppo 17/08 (La Valle dei Re) – Questa mattina la sveglia ci viene data, come da accordi, alle 7.30 in quanto dobbiamo spostarci sulla parte ovest di Luxor, la famosa Tebe, per visitare la Valle dei Re. Per fare questo tragitto dobbiamo attraversare un ponte che si trova a 40 Km da Luxor.

Terminata la colazione ci sistemiamo un attimo e poi tutti in pullman alla volta di Tebe Ovest.. Dopo un tormentone di 45 minuti arriviamo alla Valle delle Regine dove facciamo visita alla tomba di un principe e dall’esterno osserviamo la tomba di Nefertari. Il paesaggio che ci circonda è completamente desertico (tranne l’ovvia presenza di turisti).

Completata la visita alla Valle delle Regine proseguiamo verso Deir el-Bahri facendo tappa presso una rivendita di oggettistica in alabastro. Qui cerchiamo di contrattare “all’ultimo sangue” alcune statuine, niente da fare non riusciamo a farci fare lo sconto. Finiti gli acquisti, con scarabeo in alabastro verde in regalo, puntiamo su Deir el-Bahri per visitare il Tempio funerario della Regina Hatshepsut, opera architettonica maestosa. Il pullman ci “scarica” davanti al Tempio, poi dobbiamo tornare a piedi al parcheggio. E’ proprio durante questo tragitto che su un costone roccioso notiamo alzarsi del fumo e possiamo udire della musica “a manetta”. Niente paura, sono dei buontemponi nullafacenti durante il quotidiano spettacolo ai turisti.

Nel frattempo la temperatura comincia a farsi ardente, terminata la visita a Deir el-Bahri, ci dirigiamo verso la Valle dei Re. Arrivati qui visitiamo tre tombe. Nell’ultima, profonda 120 metri, durante la spiegazione della guida, alla frase “la maledizione dei faraoni non esiste”, tolgono la corrente. Dopo alcuni minuti di tenebre, “fiat lux”. Durante la visita di questa tombe orde di turisti giapponesi ci passano davanti senza nemmeno chiedere il permesso.

Risuscitati dalle tombe facciamo una piccola sosta sotto una pensilina per refrigerarci dal caldo e per dare l’occasione a qualcuno del gruppo di visitare la tomba di Tutankhamon. Successivamente ci incamminiamo a piedi fino all’imbocco della Valle dove il pullman ci aspetta. Qui ci ritroviamo in un ristorante- bazar molto caotico.

Arrivati tutti gli altri habibini, partiamo alla volta di Luxor. Lungo strada, passando davanti al Ramesseum (tempio funerario di Ramesse II), ci fermiamo in un Istituto del Papiro dove ci viene mostrato come si ottengono i fogli di papiro dalla pianta stessa, nei prossimi giorni chi proseguirà il viaggio per Il Cairo avrà occasione di visitare un altro Istituto del Papiro. Conclusa la capatina in onore del Papiro, facciamo una breve sosta ai Colossi di Mnemone, due enormi statue residui del tempio funerario di Amenophis III°.

Con questa ultima visita si conclude l’intero ciclo di visite previste dalla crociera, infatti domani partiremo alla volta del Cairo lasciandoci alle spalle un’avventurosa settimana di navigazione sul Nilo. Da domani alcuni compagni di viaggio ci lascieranno: chi rientrerà in Italia chi continuerà la loro vacanza sul Mar Rosso.

Rientrati sulla motonave ci rifocilliamo con un buon pranzo, nel pomeriggio avremo modo di stazionare sul ponte oppure fare quattro passi in centro a Luxor. Nel frattempo ci riposiamo, rinfrancando le nostre stanche membra.

Alle 16.30 saliamo sul ponte per il solito tè, rimaniamo in tutta tranquillità sul ponte a goderci anche un po’ di smog dei motori delle motonavi vicine. Nel tardo pomeriggio, prima di prepararci per la cena, ci rechiamo dalla nostra amica venditrice per andare a ritirare i cartigli, croci della vita, anelli, ecc. . Ritornati nelle cabine cominciamo a rassettare i bagagli per la partenza di domani, per le ore 8.00 dobbiamo liberare le cabine.

Dopo un bagno rilassante ci prepariamo per la cena, questa sera sarà particolare, infatti ceneremo niente popò di meno che al “lume di candela”. Il ristorante è apparecchiato con molta cura. Prima di metterci a tavola, la guida ci comunica che ci sono dei problemi con il volo per Il Cairo delle ore 17.00, pertanto domani le cabine rimarranno a disposizione per tutta la giornata.

Durante la “cena candelorum” non mancano i colpi di scena: innanzitutto ad un nostro amico gli precipita sulla “cabeza” il lampadario. Niente paura, con velocità scansa la “fatal tegola”. Terminati i primi piatti le candele cominciano a dar segno di stanchezza, infatti qualcuna si spegne lasciandoci “al buio”.

Durante la degustazione dei secondi ci sono dei problemini ai condizionatori che sputano fuliggine nera sul tavolo vicino al nostro. La guida segnala lo spiacevole fatto al Direttore di crociera, distraendolo così dalle attenzioni di una sedicente egittologa. Vengono così cambiate completamente posaterie e piatti all’istante.

Dopo questi colpi di scena… Di lampadario e di flash, viene portata la torta per il compleanno della nostra guida e per il rientro in Italia degli altri, ci sono canti e tutti insieme poi ci uniamo in un trenino.

Terminata la cena noi cinque decidiamo di uscire per andare a telefonare e fare un giro al mercatino di Luxor. Prima di arrivare alle cabine telefoniche, passiamo sotto una galleria stipata di negozi dove acquistiamo dei segnalibro in papiro. Una cosa molto curiosa che notiamo è che i vari negozianti stanno al televisore a guardarsi la partita, alè e vai col goal !! Dopo aver telefonato, per strada troviamo altri habibini assieme ai quali ci addentriamo nei meandri del mercatino.

A bordo della motonave saliamo sul ponte dove è in atto un’orgia spagnola con balletti vari, per tutti è l’ultima sera sulla motonave. Domani chi prima chi dopo partiremo tutti per le diverse destinazioni.

Il ballo più richiesto è ovviamente (e miseramente) la macarena, alcune mosse del quale vengono avvertite anche nelle cabine sottostanti sottoforma di scossa sismica del nono grado della Scala Mercalli.

Durante questa festicciuola all’elemento tellurico si aggiunge anche l’elemento alcolico. Infatti ad un certo momento salgono sul ponte alcuni “habibini” con alcune bottiglie di tequila, Cointreau e benzine varie. Scopo “diabolicus” di tutto questo ottenere la sangria !!!! Dopo una serie di preparativi e con la complicità di qualche cameriere della nave ecco la sangria servita, intruglio luciferiano dai poteri anestetizzanti.

Dopo aver bevuto questa pozione, veniamo di fatto “piegati in due” dalla sangria e quindi decidiamo di ritirarci nelle nostre cabine, dopo aver salutato gli habibini che ci lasciano l’indomani.

18/08 (Arrivederci Nilo) – La sveglia di questa mattina è abbastanza traumatica, a colazione la guida ci mette al corrente che alcune ragazze sono KO. Stanno molto male con febbre, dissenteria e vomito.

La guida si è alzata presto questa mattina, infatti ha accompagnato all’aeroporto di Luxor gli habibini che partivano oggi e al ritorno si è ritrovato questa disgrazia, anzi tre.

Le tre abitanti, ieri notte hanno fatto bagordi in discoteca con la guida, bevendo bibite ghiacciate. Nei giorni scorsi nonostante i consigli e le avvertenze della, si sono messe al sole nelle ore più calde… Cosa dire: “chi la fa, l’aspetti !!!”.

A colazione la guida ci fa presente che il volo delle ore 17.00 per Il Cairo non lo possiamo prendere perchè l’aereo è troppo piccolo (strano???), pertanto prenderemo il volo delle ore 22.00. Tutto ciò ci torna a favore perchè l’EgyptAir ci offre la visita gratuita del Museo Egizio di Luxor nel pomeriggio.

Quindi abbiamo l’intera mattinata a disposizione…Dove la passiamo ??? Sul ponte naturalmente. Sulla motonave si sente già la mancanza di qualche personaggio, comunque la mattinata scorre nella più ampia tranquillità.

Aggiornamento disgrazie: le tre agate stanno molto male, apprendiamo dalla guida che per una delle tre ha fatto chiamare il medico per somministrarle delle iniezioni in quanto si rifiuta di ingerire medicinali.

Tutti noi habibini rimasti ci ritroviamo a pranzo, qualcunaltro ci fa presente di avere la febbre alta, e di non stare per niente bene.

La guida durante il pranzo è abbastanza incavolata con le tre ragazze, si rifiutano di prendere le medicine, in serata dobbiamo partire alla volta del Cairo e quindi devono rimettersi in sesto per quanto possibile, in tempi brevi.

Il pomeriggio sistemiamo quello che resta e ci accingiamo a chiudere le valigie; qualcuno del gruppo citofona chiedendo aiuto per chiudere la sua “capiente” valigia. Risultato: per chiudere la valigia, vi ci sediamo sopra !!!! Arrivano le 17.00, ci prepariamo per la visita la Museo Egizio di Luxor, ci vengono a prendere sul molo un pulmino e un’auto, il tutto per fare meno di 300 metri di strada (“apoteosi dei colmi” !!). Infatti appena arriviamo al Museo chiediamo la “grazia plena” di ritornare a piedi alla motonave.

La visita al Museo di Luxor risulta interessante anche perchè, come ci anticipa la guida, è un Museo ben organizzato a differenza di quello che vedremo al Cairo fra un paio di giorni, che assomiglia di più ad un magazzino.

Dopo questa interessante visita, ritorniamo sulla motonave. Alle 19.30 dobbiamo preparare i bagagli fuori dalle cabine e andare a cenare. Visto che la cena (tra l’altro molto frugale) è un fuori programma, veniamo spostati su altri tavoli del ristorante.

Alle 20.30 ci ritroviamo tutti nella hall della motonave per i saluti di rito all’equipaggio, il pullmann che ci trasporterà fino all’aeroporto di Luxor ci sta attendendo. Saliti sul molo e controllate le valigie, partiamo alla volta dell’aeroporto. Addio SETI 3 !!!! Partiamo col buio e dopo un percorso relativamente lungo, arriviamo a destinazione. Scesi dal pullmann, ognuno del gruppo si prende la valigia e passiamo dal controllo agli infrarossi.

Appena mettiamo piede in aeroporto ci rendiamo conto che qualcosa è cambiato. Infatti una settimana fa al nostro arrivo, l’aeroporto si presentava in stile “decadence” con sfumature da capannone. Ora invece, la parte dei voli nazionali si presenta accogliente, con una buona dose di aria condizionata.

Ci spostiamo nella sala d’attesa, il nostro volo per Il Cairo partirà alle ore 22.30 circa. Nel frattempo qualcuno del gruppo “habibi” coglie l’occasione dell’attesa per fare un giretto tra i vari negozi di souvenir, qualcun altro usufruisce dei servizi igienici, una vera e propria “chicca”, pulizia da infarto e ragazzini che all’entrata distribuiscono a pagamento quadratini di carta igienica. Durante l’attesa, si possono osservare le tre ragazze letteralmente KO dopo la “batosta” della notte scorsa.

Nel frattempo la sala d’attesa si fa gremita di turisti di altre nazionalità che prenderanno il nostro volo. Alle 22.00 viene annunciato il volo e aperto il gate d’imbarco, tutti saliamo sui pullman che ci scorteranno fino all’aereo. Colpo di scena !!! durante il tragitto aeroporto-aereo, il nostro pullman si guasta, scendiamo così tutti in mezzo alla pista per prendere un nuovo pullman. Alè, e vai !!! Sull’aereo nulla da segnalare comunque in un’ora giungiamo all’aeroporto del Cairo. Appena scesi dall’aereo ci rendiamo conto che la temperatura è già diversa, il caldo è maggiormente sopportabile (33°C). Qua avviene il trasbordo passeggeri tramite pullman, fino all’aeroporto dei voli nazionali.

Dopo le solite formalità aeroportuali e il ritiro dei bagagli, la guida e noi tutti del gruppo “habibi”, usciamo dall’aeroporto dove ci attende il pullman con destinazione l’albergo in cui saremo ospitati durante questo breve soggiorno. L’albergo si trova nella città di El Giza, la città delle piramidi praticamente attaccata alla città de Il Cairo.

Impieghiamo circa tre quarti d’ora per arrivare a destinazione, è quasi mezzanotte quando facciamo ingresso all’hotel, un albergo a cinque stelle (che luxo !!) che si affaccia direttamente sulla piramide di Cheope. Evase le formalità alla reception, ci vengono assegnate le camere. Dopo la crociera e il soggiorno sulla motonave Seti 3, il paragone con questo albergo non regge. Le camere sono molto spaziose, con tutti i comfort. Dopo la sistemazione dei bagagli ci affidiamo alle cure benefiche di un buona dormita, domani le Piramidi ci aspettano.

Qualcuno però riesce ad andare a letto solamente alle 3, dopo aver gironzolato in pigiama per il corridoio in cerca della valigia. Infatti, qualche bagaglio è arrivato a destinazione quasi subito mentre qualcunaltro deve aver passato tutti i piani dell’hotel perchè l’etichetta con il suo nome si è staccata e lo “sveglione della situazione” (er facchino) l’ha attaccata sulla prima valigia che ha trovato la quale è arrivata in camera di un altro “habibino”.

Attimi di ansia e di panico, con scongiuri contro la “maledizione di Tutankhamon”, finalmente il facchino compare (meglio conosciuto come “lo Sveglio”) con la valigia. Grosso sospiro di sollievo e finalmente grande ronfata.

19/08 (Il trionfo delle Piramidi) – Il risveglio questa mattina è dei migliori, il comfort della camera si fa sentire. Alle ore 8.00 abbiamo la colazione nell’enorme salone dell’albergo che si affaccia sulla bellissima piscina. Al buffet c’è ogni ben di Dio, a cominciare dai croissant, alle brioches varie, per non parlare della frutta.

Dopo questo sostanzioso pasto la guida ci da alcune informazioni relative al programma della giornata. Oggi visiteremo tutte piramidi, ci sarà una variazione di programma, al mattino visiteremo le tre piramidi di El Giza: Cheope, Chefren e Micerino; nel pomeriggio faremo visita ai siti archeologici dell’antica Memphis e di Sakkara. Questa mattina le tre ragazze non verranno a visitare le piramidi. Finite le debite spiegazioni, ci ritroviamo nell’enorme hall dell’albergo per partire alla volta delle piramidi di El Giza, che sono a pochi passi dall’hotel. Il tragitto infatti è breve, dopo qualche minuto giungiamo ai piedi dell’enorme piramide di Cheope. La considerazione che ci viene spontanea è data dal fatto di come il centro urbano della città di El Giza si sia insediato così vicino e a ridosso del sito delle piramidi. Scandaloso !!! Scesi dal pullman veniamo subito abbordati dai cammellieri che con i loro dromedari ci offrono di fare un giro attorno alle piramidi. La guida ci consiglia di non salire sui dromedari. Tutti rimaniamo impressionati dalla maestosità della piramide di Cheope e degli enormi blocchi che la costituiscono. Dopo la visita esterna alla piramide di Cheope e le fotografie di rito (anche ai mezzi di trasporto della polizia locale, cioè i dromedari), passiamo a visitare la piramide di Chefren, qua è prevista anche la visita facoltativa all’interno (per chi non soffre di claustrofobia).

Terminata la visita alla piramide di Chefren tutto il gruppo “habibi” viene trasportato alla “panoramic view” dove è possibile fare le foto di tutte e tre le piramidi. Qua tutti si improvvisano fotografi professionisti.

Come tappa finale della mattinata “piramidale” non può mancare costei che in preambolo è stata citata e cioè la SFINGE. Bellissima riproduzione del faraone Chefren, purtroppo “snasato” ma meravigliosa nel suo essere. Assieme alla guida ci rechiamo a lato della Sfinge per le spiegazioni storiche e qui abbiamo l’occasione di fotografare anche le piramidi sullo sfondo.

Conclusa la visita alle piramidi di El Giza ci spostiamo nel vicino punto di ristoro per poi rientrare in albergo. Qui a mezzogiorno è previsto il pranzo, prima però di pranzare andiamo in esplorazione dell’albergo: troviamo di tutto, dal negozio di souvenir all’edicola, ci sono più sale ristorante e perfino una pizzeria.

All’esterno il tutto è condito dalla presenza di una bellissima piscina con tanto di piano bar. Perfetto e molto confortevole sono gli aggettivi giusti per questo albergo egiziano. Il pranzo è a buffett.

Ci concediamo un brevissimo riposino, infatti come da comunicazione della guida, alle 15.00 ci ritroviamo tutti nell’immensa hall dell’albergo. Il gruppo “Habibi” parte così alla volta del sito archeologico di Sakkara.

Percorriamo con il pullman il viale delle piramidi che da Giza porta al centro del Cairo, durante il tragitto ne vediamo di “mille segnati”, furgonzini strabordanti di passeggeri, taxi alla stessa stregua. La cosa però che ci lascia esterrefatti è la velocità con cui i veicoli percorrono le strade urbane, più di 100 Km orari !!! Come dice la guida, Il Cairo è una “città di pazzi” – vedere per credere.

Sulla strada per Sakkara vediamo una “mater familia” alla guida di un auto con cinque passeggeri, con in più alla sinistra del volante, “appiccicata” contro il finestrino, la figlioletta di pochi anni. La strada per Sakkara è costeggiata da un canale con acqua “immonda”, dentro vi possiamo vedere anche qualche animale “muerto” e i bambini che fanno il bagno. Lungo il tragitto ci fermiamo nell’antica città di Menfi. Questa città in passato è stata una capitale dell’Egitto faraonico, ora possiamo vedere qualche piccolissimo rudere tra cui la Sfinge di alabastro e il Colosso di Menfi raffigurante Ramesse II.

Proseguiamo per Sakkara dove visiteremo la Piramide a gradoni di Re Zoser, lungo il percorso la guida ci fa presente che in questa zona si producono tappeti molto pregiati. Arrivati sul luogo iniziamo la visita facendo ingresso ad una tomba dopodichè ci dirigiamo nell’area della piramide a gradoni.

La zona è impestata da un’orda di cani scheletrici e pieni di zecche, tutto questo ci fa compagnia durante la visita alla piramide condita con la spiegazione fatta dalla guida.

Da una costruzione sopraelevata, possiamo ammirare la piramide in tutto il suo splendore, ma possiamo inoltre vedere altre piramidi che stanno più a sud come ad esempio la piramide di Dashur. Per fotografare bisogna pagare un biglietto extra.

Verso le 17.30 facciamo ritorno a Giza, lungo il viale delle Piramidi ci fermiamo presso l’ Istituto del Papiro, come ci aveva promesso la guida a Luxor, per fare acquisti. Dopo questa ennesima “papirazione”, ci avviamo verso l’albergo. Qua arriviamo presto, quindi facciamo in tempo a farci una nuotatina in piscina.

Dopo un cambio vestiti velocissimo, ci trasferiamo all’esterno al bordo della piscina, logicamente visto l’ammassamento umano, non troviamo un buco dove appoggiare i nostri asciugamani. Durante la nuotata all’interno della piscina, che ha un dislivello che va da 1.50 m a 3.50 m, facciamo conoscenza con una famiglia di Padova appena arrivata al Cairo e che successivamente farà la crociera.. Ci chiedono come è il clima durante la crociera, noi già “esperti fornai” rispondiamo che c’è un po’ caldino e che fin tanto che sono al Cairo che si godano questa temperatura mediterranea.

Terminata questa parentesi balneare, ci prepariamo per la cena. Tutti pronti andiamo giù nella hall dove la guida ci aspetta per la cena.

Conclusasi la cena, decidiamo di andare a vedere lo spettacolo “suoni e luci” alle piramidi. Visto che comincia alle 20.45 abbiamo poco tempo per organizzarci.

Nel frattempo assistiamo all’ennesimo “megamatrimoniogalattico” arabo. Musica di Vangelis, sposa che scende la scalinata dell’albergo accompagnata da padre più “paggette” vestite con abitino verde. Insomma un matrimonio sfarzoso e un grande frastuono di musica e balli.

La guida ci prenota un taxi che ci verrà a prelevare a spettacolo terminato. Noi cinque con altri due amici saliamo su questo “rocchettone” di taxi e in brevissimo tempo (non solo per il breve tragitto, ma per la velocità) arriviamo alle piramidi. Lo spettacolo sta per iniziare, comperiamo i biglietti e dopo le perquisizioni di rito entriamo e saliamo sulla terrazza panoramica. C’è da dire che “suoni e luci” alle piramidi è proprio uno spettacolo da vedere. Dopo un’oretta circa lo spettacolo ha fine e ce ne torniamo soddisfatti, accompagnati dal taxi dell’andata, in hotel. Qua nella hall troviamo tutti gli altri con i quali decidiamo di fare una passeggiata lungo il viale delle piramidi. Questa passeggiata si rivela poco interessante, infatti il viale delle piramidi offre poche distrazioni se non il casino assordante del traffico veicolare..

Fatto un bel pezzo di strada torniamo indietro, domani ci aspettano le visite al Museo Egizio del Cairo e della Cittadella.

20/08 (Magazzini e bazar vari) – Oggi è l’ultimo giorno di permanenza in questo meraviglioso e “caloroso” paese. Domani rimpatrio e “go home”.

Questa mattina, dopo la solita colazione, ci ritroviamo tutti noi habibini nella hall dell’albergo dove ci attende la guida. La giornata sarà completamente dedicata alla visita della città de Il Cairo. Saliti sul pullman partenza per il Museo Egizio, percorrendo la “Pyramids highway”.

Lungo il tragitto che ci porterà in centro città, ne vediamo delle belle: camioncino modello disco music hall con relative “Ballerine di Siviglia” in azione danzante – incidente stradale con anziano investito e riverso sulla strada – gente seduta sull’isola spartitraffico e così via.

Ci rendiamo conto che la città è in preda alla confusione più pura. Il Cairo è una metropoli caotica, per quanto concerne il traffico urbano, durante il passaggio con il pullman possiamo notare anche la Torre su cui andremo forse questa sera.

Dopo quasi tre quarti d’ora arriviamo davanti al Museo Egizio del Cairo, qui la guida si deve recare alla sede situata all’Hilton Ramses e quindi ci lascierà nelle mani di un’altra guida per la visita al museo-magazzino.

All’entrata veniamo debitamente perquisiti, acquistiamo il biglietto per fare le foto senza flash. L’impressione che sia un magazzino si ha fin da subito, molti reperti sono dislocati nel Museo alla rinfusa e non ordinatamente come il museo di Luxor.

La bellezza e il fascino dei reperti sono indiscutibili come anche la sala del tesoro di Tutankhamon. In questa sala un malcapitato scatta delle foto ai reperti usando il flash, nonostante il perentorio ordine “NO FLASH !!” impartitogli dalla polizia del museo. Risultato: il rullino della macchina fotografica gli viene letteralmente strappato dall’apparecchio fotografico.

Arrivati alla sala delle mummie decidiamo di farvi visita ed acquistiamo il biglietto d’entrata. All’interno troviamo (oltre alla fredda temperatura dei condizionatori) una serie di teche di cristallo contenenti i corpi mummificati di faraoni e faraone.

Dopo le due ore di visita del museo, ce ne usciamo sul piazzale esterno nel quale diamo adito ad una serie di fotografie. E’ ora di pranzo, la guida ci anticipa che il pasto verrà consumato su un tipico ristorante galleggiante, sul Nilo. Verso le 12.30 arriviamo al ristorante galleggiante un vero e proprio centro di ristorazione a più piani, noi pranzeremo al pian terreno dove c’è la cucina italiana tipica.

L’interno è molto confortevole, mangiamo pastasciutta, scaloppine e via discorrendo, per arrivare al dessert. Terminato il pranzo, lasciamo una nostra firma sulla parete di cartapesta e, all’uscita, scopriamo che il ristorante è stato visitato anche il dott. Antonio Di Pietro.

Alle 14.30 partiamo alla volta della Cittadella di Saladino dove visiteremo la Moschea di Alabastro. Lungo il tragitto che percorriamo in pullman, possiamo vedere i bassifondi del Cairo. Dopo quarantacinque minuti circa arriviamo alla Cittadella, parcheggiamo all’esterno ed entriamo. Qualche centinaio di metri e ci troviamo davanti la Moschea di Alabastro che contiene i resti di Muhammed Ali personaggio importante nella storia dell’Egitto. Prima di entrare ci soffermiamo sul cortile panoramico da cui si gode la vista della città del Cairo e sullo sfondo possiamo osservare, appena visibili, le piramidi.

Entriamo nel cortile dove ci togliamo le scarpe e indossiamo un secondo paio di calzini. Tra gli habibini qualcuno sta avendo molto caldo, infatti ieri la guida aveva consigliato ai maschi di indossare pantaloni lunghi. All’entrata della moschea i ragazzi entrano tutti mentre le ragazze indossano la gabjia.

All’interno della moschea durante l’esposizione della guida, ci arrivano al naso ogni tanto delle zanfate di piedi putrefatti, miasmi nauseabondi da far rivoltare anche i sassi. Comunque dopo la visita (in apnea), della moschea usciamo a prenderci un po’ di ossigeno, ci togliamo i “secondi calzini”, li mettiamo in un sacchetto e li gettiamo nei rifiuti. Potevano essere usati come potenti armi batteriologiche !! Terminata la visita alla moschea di alabastro torniamo al pullman, qui la guida ci propone una visita a Khan el Kahlili il grande bazar del Cairo, dove potremo fare acquisti e bere un te.

Così facciamo, dopo quaranta minuti circa di pullman arriviamo nel casino più puro: Khan el Kalili. Scendiamo dal pullman e ci dirigiamo in questa bolgia umana di turisti. La guida ci consiglia di seguire la strada e di non tagliare per le viuzze, ci aspetta tutti al bar all’inizio della via. Ci addentriamo nel caos, i venditori ci propinano di tutto. Noi habibini cerchiamo di stare tutti uniti, ogni tanto infatti, nonostante la via sia molto stretta, si fanno strada dei “furgoncini”, ciò ci costringe a “schiacciarci” tra le varie bancarelle. Per non parlare delle manovre dei vari carretti. Dopo una serie di spintonamenti riusciamo ad uscire dall’intrico di turisti che riempie l’intera Khan el Khalili e ci sediamo al “bar” con la guida a gustarci un “te alla menta” con un rametto di menta. Oltre a questa gustosa bevanda (???) la guida ci invita a fumare il tipico “narghilè” con tabacco alla mela e tabacco tradizionale.

Ma, che cos’è il narghilè ? E’ presto detto, si tratta di un’ampolla di vetro con struttura in ferro con una cannula da cui si aspira il fumo. Il bar, invece è paragonabile ad una tipica bettola. Il tutto ci viene servito da un cameriere, il quale riesce perfino a distruggere sotto i nostri piedi un narghilè.

Finito questo momento “conviviale”, ripartiamo con il pullman alla volta dellìhotel, durante il ritorno la guida ci avvisa che il nostro viaggio in Egitto con le visite di oggi, si chiude. Rientrati in camera, diamo una sistemata ai bagagli in quanto domani si rimpatria. Questa sera dopo la cena andremo in centro Cairo con la guida, sulla famosa Torre.

La cena si presenta come al solito ottima. Dopo la “magnata” veniamo convocati dalla guidaper compilare i questionari relativi al gradimento del viaggio. Domani quasi tutto il Gruppo Habibi rientrerà in Italia eccezion fatta per qualcuno che proseguirà la vacanza a Dahab sul Mar Rosso, per qualche giorno.

Verso le 21.30 partiamo alla volta della città, la guida prenota due taxi: un furgoncino ed un’auto. Il tragitto fino alla Torre del Cairo si rivela una vera e propria “emotion” visto che la velocità di crociera supera abbondantemente i 100 Km/orari. Mancano le ali e siamo pronti al decollo. Vista la nostra preoccupazione la guida chiede all’autista di rallentare lievemente.

Dopo una serie di ghiri-gori sulla strada, atterriamo davanti alla mitica Cairo Tower alta ben 147 m. Per salirci sopra bisogna prendere l’ascensore. Da notare che è uno solo e ha tutte le fattezze di uno “sgabuzzino”.

In cima alla Torre oltre alla terrazza panoramica, c’è anche un ristorante con i camerieri in costume faraonico. Saliti sopra veniamo travolti dalla classica folata di vento delle alte cime, ma comunque lo spettacolo è assicurato. Dall’alto si riesce a vedere tutto Il Cairo by night oltre a miriadi di arabi in visita. Insomma anche qui “un casino”. Per salire abbiamo fatto la coda, per scendere idem con pazienza.

Quando siamo scesi tutti decidiamo di bere qualcosa al bar vicino e ci sediamo tutti attorno a dei tavoli. La guida si fuma il solito narghilè. Noi altri prendiamo qualcosa da bere. Le tre agate stanno sull’attenti alle bevande soprattutto a seguito della “batosta” presa i giorni scorsi.

Dopo le rievocazioni, le battute e gli aneddoti, alle ore 23.30 torniamo in attraverso le peripezie del taxi.

Qua ci congediamo da chi all’indomani sul presto partirà alla volta del Mar Rosso. Tutti gli altri habibini si ritirano nelle loro stanze e noi con loro. Domani mattina entro mezzogiorno dobbiamo liberare le stanze.

21/08 (Ritorno a casa) – Eh si !!! Oggi si ritorna a casa, dopo undici giorni di crociera e di permanenza qui al Cairo, è venuta l’ora di tornare al nostro vecchio casolare (un po’ meno caldo si spera).

Alle ore 8.00 abbiamo la solita megacolazionegalattica, dove tutti ci rimpinziamo per bene, visto il viaggio di ritorno che ci aspetta. La guida ci comunica che alle ore 11.00 ci ritroveremo nella hall e ci avvisa di preparare i bagagli fuori dalle camere.

Nel frattempo pascoliamo liberamente nei negozi dell’albergo e qui troviamo finalmente la cassetta (in Egitto non sanno cosa sono i C.D.) contenente la hit single del momento “Ainy” cantata da Hamid el Shari. Ore 11.00 siamo tutti nella hall la guida ci da le ultime indicazioni per quando saremo all’aeroporto, il furgoncino ci attende all’esterno dell’albergo. Controlliamo che ci siano tutti i bagagli dopodichè prendiamo posto sul furgoncino. Notiamo che infelicemente le valigie vengono caricate tutte sul tetto del pullman, il pensiero comune a tutti è: “speriamo di non perderle per strada”.

Dopo tre quarti d’ora buoni, arriviamo all’aeroporto, è mezzogiorno passato, prendiamo i nostri bagagli e verremo accompagnati all’interno dell’aeroporto, la guida non può entrare, ma ci saluterà dall’esterno dei cancelli.

Salutata la guida, entriamo all’aeroporto per le solite formalità, check-in bagagli, ritiro della carta d’imbarco, controllo passaporti, scontro con carrelli ecc. Dopo tutta questa solfa di burocrazia entriamo nello spazio dei Duty Free Shop. Il nostro volo partirà alle ore 14.00 nel frattempo entriamo nella sala d’attesa che man mano si va riempiendo di turisti. Finalmente, visto il gran numero di turisti, viene chiamato il volo, e come nei più organizzati carri bestiame, ci dirigiamo verso i gate d’imbarco. Da qui verremo scortati da pullman sull’aereo un Boeing 747 dell’EgyptAir chiamato Cleopatra.

Montati sull’aereo aspettiamo più di una mezzora per la partenza, il solito ritardo. Il viaggio di ritorno per Roma durerà circa tre ore.

Durante il viaggio ci viene propinato il film “La carica dei 101” in versione inglese e ci viene portato cibo.

Visto il ritardo accumulato all’aeroporto del Cairo, alle 17.30 o giù di li atterriamo all’aeroporto di Roma Fiumicino e qua si scioglie definitivamente il Gruppo Habibi – ADDIO !! Adesso ci dirigiamo verso i voli nazionali passando per il controllo doganale. Fortunatamente non c’è nessuno quindi passiamo inosservati. Alle ore 21.55 abbiamo il volo per Villafranca, quindi anche qui ci aspetta una lunga attesa. Ci sediamo e aspettiamo pazientemente.

Durante l’attesa ascoltiamo al walkman la hit single “Ainy” ed ogni tanto parte qualche fotografia.

Alle 21.00 circa decidiamo di fare la carta d’imbarco. Fatte le carte d’imbarco ci prepariamo al gate d’imbarco, che ovviamente sta al piano di sotto. Prendiamo l’ascensore che per l’occasione si fa desiderare.

Dopo una serie di saliscendi con carrelli e bagagli a mano, riusciamo a salire sull’aereo, il quale si presenta con pochi passeggeri. L’aereo decolla puntualissimo, durante il volo non vi è nulla da segnalare a parte un piccolo temporale.

Atterriamo all’aeroporto Catullo di Villafranca alle ore 22.55 e ci portiamo nella zona del ritiro bagagli. Dopo una lunga attesa, una valigia non arriva, molto probabilmente è rimasta ferma a Roma. Usciamo dalla zona dei voli internazionali e qui ci chiedono da dove veniamo e se abbiamo qualcosa da dichiarare. Risposta logicamente negativa.

Dopo il disbrigo delle formalità burocratiche per lo smarrimento bagagli, baci e abbracci con i familiari.

Si conclude così questa meravigliosa avventura tra faraoni, faraone e …Chi più ne ha più ne metta.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche