Il fiume brenta
Navigare sul fiume Brenta è stata un' esperienza indimenticabile!
Sul battello eravamo circa una quarantina, compresi i quattro professori che ci hanno accompagnato. La visione del paesaggio era fantastica, anche perchè eravamo al piano superiore del battello, all' aperto (per fortuna era bel tempo!).
Sulla riva vi erano molti salici che...
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Navigare sul fiume Brenta è stata un’ esperienza indimenticabile! Sul battello eravamo circa una quarantina, compresi i quattro professori che ci hanno accompagnato. La visione del paesaggio era fantastica, anche perchè eravamo al piano superiore del battello, all’ aperto (per fortuna era bel tempo!). Sulla riva vi erano molti salici che proteggievano i numerosi pescatori dal sole battente. Questi ultimi ci salutavano e viceversa, ma alcune volte si intraprendeva anche un piccolo dialogo, con i nostri compagni che gli urlavano “Forza Pisa”, o altre volte gli domandavamo il loro nome o se i pesci abboccavano. Ogni tanto capitava che ci imbattessimo in alcuni ponti, non elevatoi, ma girevoli. Alcune volte era un uomo di nome Omar, Francesco o Filippo a far girare il ponte manualmente, oppure vi pensava un congegno meccanico. I ponti manuali erano stati progettati da Leonardo Da Vinci. La guida scherzosamente gli dedicava spesso alcune canzoni oppure li salutava semplicemente. Bisogna anche dire che abbiamo incontrato anche numerosi ponti bassi, per cui bisognava abbassare la testa, onde evitare di andare a sbatterci contro. Durante la navigazione abbiamo incontrato tre delle quattro chiuse presenti sul fiume e credeteci è stata una fantastica esperienza! La prima chiusa è stata quella di Strà. L’acqua si abbassava a una velocità impressionante. La seconda chiusa è stata quell a di Dolo e infine abbiamo incontrato l’ultima chiusa quella di Mira il cui attraversamento ci ha permesso di arrivare al livello della laguna di Venezia I componenti del gruppo: Andrea, Filippo, Francesco, Giacomo, Maicol, Matteo.