Il fascino unico della Baja California Sur

Viaggio tra il Mar de Cortes e l'Oceano Pacifico, attraverso sconfinate distese di cactus, l'incanto delle balene grigie e un popolo sempre sorridente
Scritto da: JacTn83
il fascino unico della baja california sur
Partenza il: 17/03/2013
Ritorno il: 31/03/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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INFO GENERALI DALLA A ALLA Z

Alberghi: Dall’Italia avevamo prenotato solamente l’albergo della prima notte a La Paz e le ultime cinque notti, sempre a La Paz. Gli altri li abbiamo trovati on the road senza problemi: l’importante è adattarsi! Ecco una carrellata. La Paz, Hotel Marina: bello, con piscina e vista sul porto commerciale. Dista 3 km dal centro, ci si deve spostare in macchina oppure affrontare una passeggiata di una mezz’ora. Loreto, Locanda San Martin: spartano, silenzioso, economico, centrale. Mulege, Las Casitas: carinissimo, camera curata, bagno migliore rispetto alla media messicana, gestori molto cortesi. San Ignacio, Rice&Beans: mediocre e caro per il servizio offerto. Santa Rosalia, Pollito: stanza piccola, bagno impraticabile, rumoroso, ma almeno folkloristico (si trova all’interno di un ristorante!). Puerto San Carlos, Alcatraz: carino, stanza pulita, rapporto qualità/prezzo elevato. La Paz, B&B Casa Verde Inn: un vero gioiello, camera curata nei dettagli, bagno ottimo, patio dove si fa colazione con piccola piscina, posizione centrale, indispensabili i consigli dei gestori (italiani) Cinzia e Roberto per godersi al massimo il soggiorno.

Cibo: Non mancano le salse e nemmeno frijoles (fagioli), tacos, enchiladas… Certo, non si possono mangiare per 12 giorni consecutivi. Noi ci siamo trovati bene ordinando spesso e volentieri “filete de pescado a la plancha”, ovvero pesce fresco alla griglia, servito quasi sempre con del riso. Le birre messicane regalano grandi soddisfazioni: Pacifico e Negra Modelo su tutte. I Margarita in alcuni locali sono davvero ottimi e più leggeri di quelli che conosciamo in Italia.

Clima: ottimo. Caldo di giorno, quasi sempre tra i 27 ed i 32 gradi, fresco di sera. Acqua un po’ fredda per fare il bagno, anche se le baiette cristalline ci hanno fatto percepire qualche grado in più! Gente: cortese e disponibile. Hanno sempre voglia di far due chiacchiere (possibilmente in spagnolo). La frase che ci siamo ripetuti spesso è: “ma quanto sorridono i messicani?”.

Libro consigliato: “Le balene lo sanno”, di Pino Cacucci.

Auto: assieme al volo abbiamo prenotato tramite agenzia anche la macchina per 12 giorni. C’è chi consiglia di prenotare una 4×4 perché ci sono alcuni tratti di sterrato. Dipende da cosa si intende fare. Noi ci siamo mossi senza problemi con una Chevrolet Aveo. Costo: 350 euro. Ah, la patente internazionale l’avevamo fatta, ma NON è necessaria.

Periodo: dal 17 al 31 marzo 2013. Tour di 12 giorni e 12 notti, più due giorni di viaggio per andata e ritorno.

Sicurezza: Non ci siamo mai sentiti in pericolo. C’è molta polizia (anche militari in tenuta antisommossa), ma abbiamo avuto l’impressione di un posto tranquillo e che, in ogni caso, ai turisti non farebbero nulla. Lungo la strada ci sono due posti di blocco fissi dove i militari sono stati sempre gentili ed educati.

Soldi: In quasi tutte le località si trovano bancomat per prelevare pesos. Attenzione: a Puerto San Carlos, però, non c’è la banca. In caso di necessità (soprattutto a La Paz e Cabo San Lucas) accettano anche dollari e euro.

Viabilità: La strada principale è una (la Carretera Federal Mexico 1), quindi non ci si perde. In alcuni tratti è un po’ dissestata, il tratto per San Javier è il più brutto. Comunque, si arriva dappertutto. Se dovete andare da qualche parte chiedete sempre se la strada è asfaltata oppure no! Ah, è sconsigliatissimo guidare di sera/notte. Quando tramonta il sole la visibilità è inesistente e diventa rischioso muoversi per il pericolo di investire animali o non vedere buche sulla strada.

Voli: Prenotati tramite agenzia con poco anticipo. Malpensa-Madrid-Mexico City-La Paz (stessi scali al ritorno) con Iberia e Aeromexico. Coincidenze ottime, puntualità e buon servizio a bordo. Costo: 950 euro a persona.

DIARIO DI BORDO: DOMENICA 17 MARZO

Viaggio d’andata. Partenza da Milano alle 19:25, arrivo a La Paz lunedì 18 alle 10:30 (sempre ora locale).

GIORNO 1. LA PAZ. Ambientamento. La città è vivace, piuttosto turistica. Il Malecon la sera è affollato di gente, soprattutto bambini e ragazzi che sfrecciano in bicicletta. Tanti locali carini per aperitivo e serata.

GIORNO 2. LA PAZ – LORETO. Tappa a: Ciudad Constitucion. Ci mettiamo in viaggio, lasciando il mare e addentrandoci nell’entroterra tra colline desertiche e sterminate distese di cactus. Ciudad Constitucion è un paesone polveroso, prevalentemente commerciale, ma comunque caratteristico. Partiti alle 10 da La Paz, arriviamo a Loreto verso le 16 prendendocela con tutta calma. Loreto è un gioiellino, accogliente e piacevole, ci affascina tutto: dal lungomare, alla cattedrale, ai locali festosi.

GIORNO 3. LORETO – MULEGE. Tappa a: San Javier, Bahia Concepcion (El Coyote, El Burro, Santispac). Verso le 9 partiamo da Loreto verso la missione di San Javier. I 30 km per raggiungerla sono a tratti pessimi: sede stradale crollata, strapiombi, sterrato, massi in mezzo alla corsia, punti allagati. Il paesaggio e la missione valgono però il viaggio avventuroso. Ci mettiamo in moto verso Mulege e costeggiamo la Bahia Concepcion: mozzafiato. Ci fermiamo in alcune spiagge (da non perdere un piccolo bar a El Burro) e serata nella pittoresca e curiosa Mulege.

GIORNO 4. MULEGE – SAN IGNACIO. Tappa a: Bahia Concepcion (Santispac, El Burro). Mattinata in spiaggia, poi ci rimettiamo in viaggio. Lasciamo la costa e torniamo verso l’interno, all’inizio del deserto del Vizcaino, meta San Ignacio. Questa missione, a nostro avviso, è forse la più bella della Baja. Qui facciamo tappa per i prossimi due giorni per due escursioni.

GIORNO 5. SAN IGNACIO. Tappa a: Guerrero Negro. La prima è a Guerrero Negro, villaggio più a nord della Baja California Sur. Andata e ritorno da San Ignacio sono 4 ore di auto in tutto. Il paesone è desolante e malinconico, ma il faro (6 km di sterrato per raggiungerlo) e la salina (Esportadora de Sal) valgono la visita. Per visitare la salina (tra le più grandi al mondo) basta prenotarsi alla reception.

GIORNO 6. SAN IGNACIO – SANTA ROSALIA. Tappa a: Laguna de San Ignacio. E’ il giorno delle balene. Per il tour, ci siamo informati in un paio di agenzie nella piazza del paese. Alla fine abbiamo optato per quello che con 70 dollari a testa prevedeva trasporto in furgone dall’albergo (ci sono da fare 28 km di sterrato per arrivare alla Laguna!), due ore in barca e pranzo. E’ un’esperienza da fare assolutamente se si ha la fortuna di trovarsi in Baja nel periodo delle balene (tra dicembre e aprile). Verso le 17 ripartiamo e in un’ora e mezza siamo a Santa Rosalia.

GIORNO 7. SANTA ROSALIA – PUERTO SAN CARLOS. Tappa a: Mulege (Faro e missione) Questa cittadina, un po’ francese per la presenza della compagnia mineraria El Boleo, è stata una grande sorpresa. Non solo per la chiesa in ferro battuto realizzata da Eiffel, ma soprattutto per l’atmosfera allegra, magnetica, contagiosa. In mattinata ripartiamo perché ci aspetta il trasferimento più lungo: dal Mar de Cortes al Pacifico. Facciamo comunque una sosta a Mulege.

GIORNO 8. PUERTO SAN CARLOS – LA PAZ. Tappa a: Bahia Magdalena. Puerto San Carlos è un villaggio di pescatori con una sola strada asfaltata e tutte le altre sabbiose, dove si affacciano le case (molte baracche) degli abitanti. Anche qui andiamo a vedere le balene. Ne vediamo meno rispetto a San Ignacio, ma è comunque un’emozione. Dopo pranzo ripartiamo per La Paz.

GIORNO 9. LA PAZ. Tappa a: Todos Santos, Cabo San Lucas, Playa Los Cerritos. La prima meta del giorno è Todos Santos: sarebbe un grazioso villaggio, peccato sia stato trasformato in una “trappola” per turisti (quasi esclusivamente americani), tutti in coda per la foto di rito davanti all’Hotel California. La gita prosegue a Cabo San Luca: un’ora e mezza tra yacht e ostentazione ci basta dopo le bellezze incontaminate dei giorni scorsi. Per fortuna il pomeriggio lo passiamo sull’immensa spiaggia di Los Cerritos, tra Cabo e Todos Santos, tra surfisti e bagnanti coraggiosi. Partenza verso le 18 e arrivo a La Paz per le 19, ultimi 20 km al buio sconsigliatissimi!

GIORNO 10. LA PAZ. Tappa a: Isla Espiritu Santo La gita all’Isla Espiritu Santo è imperdibile. Ci sono alcune agenzie sul Malecon che la organizzano e dura dalle 9 alle 17 circa. E’ previsto (per chi lo vuole) snorkeling coi leoni marini (!) e pranzo in una baietta dall’acqua cristallina.

GIORNO 11. LA PAZ. Tappa a: Playa Tecolote. Anche qui l’acqua cristallina non manca. Di solito è anche una spiaggia tranquilla, noi ci siamo arrivati prima di Pasqua ed era strapiena di gente festosa. E’ stato comunque folkloristico e piacevole. Assieme a Playa Balandra (più selvaggia) è la spiaggia più bella nei dintorni di La Paz.

GIORNO 12: LA PAZ. Tappa a: La Ventana. La Ventana è un luogo ventosissimo, paradiso dei surfisti e soprattutto per chi fa kite surf. Non è il posto più bello che abbiamo visitato, ma forse non eravamo al top perché, purtroppo, era l’ultimo giorno di questo splendido viaggio.

SABATO 30 MARZO: viaggio di ritorno. Partenza da La Paz alle 6:25, arrivo a Milano domenica 31 maggio alle 11 (sempre ora locale).

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San Ignacio

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Balene

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Bahia Concepcion

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Isla Espiritu Santo



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