Il fascino Serenissima
1° giorno: 2 gennaio 2013
Partiamo la mattina, non troppo presto, dalla stazione San Giovanni di Como, con il treno per Milano. Il viaggio inizia con un piccolo inconveniente, ma non ci lasciamo abbattere dalle sciocchezze… il nostro posto riservato è già occupato da alcuni svizzeri senza prenotazione. Arrivati a Milano attendiamo la nostra coincidenza per Venezia Mestre e facciamo un giro per i negozi, per poi andare a fare un mini pranzetto ristoratore prima delle due ore di treno.
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Il viaggio in treno è molto rilassante e si ha l’occasione per vedere i paesaggi caratteristici della pianura lombardo-veneta, nonostante il tempo non proprio bellissimo.
Arriviamo a Mestre e ci incamminiamo verso l’hotel Alexander, vicino a Marghera. La zona non è certamente delle migliori, ma la posizione è comoda per poter prendere gli autobus diretti alla laguna e al centro di Venezia. Si sa, quando hai un cofanetto regalo, ti adatti! Sotto la pioggia facciamo un po’ fatica a capire la strada, ma in meno di venti minuti giungiamo a destinazione. Ovviamente saliamo in camera per lasciare i bagagli e per cercare subito di ambientarci, ma stiamo poco, usciamo subito per esplorare la zona.
Inizialmente andiamo a fare un giro nella piazza principale di Mestre, molto carina ma anche molto piccola e avendola già vista nel 2008, optiamo per una gitarella del tardo pomeriggio direttamente a Venezia. Compriamo due biglietti del bus e ci dirigiamo verso la Serenissima. Con le luci natalizie di sicuro è ancora più affascinante, come se avesse bisogno di esserlo! Ci addentriamo tra gli stretti vicoli che caratterizzano la città e per le calli, lungo i canali… Atmosfera da fiaba “rovinata” (si fa per dire) dalla pioggerellina che ancora cade su di noi. Anche la pioggia però riesce a dare un tocco magico… Con gli ombrellini aperti giriamo nella zona del Ponte di Rialto, magnifico e imponente che padroneggia sul Canal Grande. La zona è piena di gente che gira per negozi, tipicamente veneziani e non, in cerca di ricordi, di maschere di Venezia o anche di un semplice souvenir meno costoso e ingombrante. La voglia di fare un aperitivo è tanta, ma dobbiamo ancora capire le strade e come raggiungere la fermata del bus per tornare in hotel, quindi ci ripromettiamo di farlo all’indomani, dopo il lungo giro che ci aspetta.
Il ponte translagunare che collega Venezia a Mestre riesce a regalare una visione bellissima della città da lontano (basta non guardare verso Marghera e le fabbriche…). Attraversato il ponte, torniamo verso l’albergo facendo un bel pezzo a piedi dopo aver sbagliato accidentalmente la fermata del bus, d’altronde si sa che con il buio l’orientamento lascia a desiderare…
La cena in hotel è abbondante e discreta, con tre scelte di primi, di secondi e di dessert. Noi scegliamo piatti a base di pesce e improntati sulla cucina tipica veneziana o veneta, per assaporare ricette locali e di mare. Dopo la lauta cena andiamo a riposarci, ci aspetta una giornata intensa l’indomani.
2° giorno: 3 gennaio 2013
Sveglia alla mattina presto per fare un bel giro delle principali isole della Laguna. La colazione ci tira su un po’ dopo la stanchezza del viaggio. Poi pronti via, si parte per visitare quante più cose possibili, come dei bravi turisti.
Iniziamo con l’acquisto dei due abbonamenti per i mezzi pubblici di Venezia, bus e vaporetti a nostra disposizione per tre interi giorni, anche se la cifra non è proprio economica. Però tutto sommato 35€ a testa per tre giorni, sfruttando bene i mezzi, per essere in una città famosa in tutto il mondo, non è proprio fuori dal normale.
Arriviamo in Piazzale Roma nel centro di Venezia, ci imbarchiamo quasi subito sul vaporetto che ci porterà nell’isola del vetro: Murano. Salire sul vaporetto mette una certa emozione le prime volte. Il rumore quando scorre sull’acqua è diverso da quello di tutte le altre imbarcazioni (e noi ne abbiamo prese parecchie per i nostri viaggi e le nostre gite!), ti fa proprio capire che non sei in una città qualsiasi… Attraversiamo alcuni canali, per poi giungere in laguna aperta e avere Venezia dietro le spalle. Davanti a noi vediamo invece il cimitero (molto affascinante nonostante tutto) sull’isola di San Michele, dedicata interamente a questo scopo, e poco più indietro l’isola di Murano.
Scendiamo dal vaporetto e subito ci dirigiamo verso una delle fabbriche del vetro per assistere alla dimostrazione della lavorazione di queste vere e proprie opere d’arte, dopo aver visto una locandina molto bizzarra sui funerali low cost (sarà la vicinanza con il cimitero?). La dimostrazione lascia veramente tutti senza fiato, gli artigiani del vetro riescono a finire la loro opera maneggiando per poco tempo le palle di vetro infuocate, lasciandole poi nel forno per trasformarle negli oggetti che tutti conosciamo bene!
L’isola è piena di negozi che, per ovvie ragioni, vendono tutti gli oggetti fatti con il vetro di Murano, pieni di colori e fantasie di ogni tipo. Viene voglia di comprarne uno per tipo, compresi le bizzarre forchette con spaghetti in vetro, oppure i crostacei colorati, o ancora le scarpette di vetro, simili a quelle di Cenerentola. Qui tutti ha un suo fascino, ovviamente fino a quando non si sbircia il prezzo.
Giriamo l’isola che praticamente è una Venezia in miniatura, con tutti i ponticelli e le calli che si districano nella laguna. Sicuramente è un posto d’altri tempi, che lascia intatto il suo patrimonio artistico. Camminiamo e facciamo diverse foto, innervosendoci per i vari turisti giapponesi che fotografano anche i cestini e che quindi non ti lasciano spazio… Ma c’è chi lo spazio se lo prende ugualmente. Dopo “qualche” (eufemismo) foto e un bel giretto con tanto di acquisto di cartoline, ci dirigiamo alla fermata del vaporetto, passando per la chiesa di San Donato, per raggiungere un’altra isola dal fascino indiscreto ma unico: Burano.
Sul vaporetto stiamo in piedi, tutto il mondo è lì, per andare a visitare una delle perle della laguna veneta, poi capiremo il perché. Ci gustiamo i decolli e gli atterraggi dal vicino aeroporto, che si trova sulla terraferma ma è ben visibile anche dall’acqua. Quindi sogniamo ancora di più di viaggiare, e perché no, anche i nostri prossimi viaggi già programmati, almeno nella mente. Da Murano a Burano ci vogliono circa 30 minuti di vaporetto, quindi forza e coraggio, attendiamo la meta. Scesi, iniziamo un mini giro di perlustrazione prima del tanto atteso pranzo, visto che camminare ha il suo prezzo. L’isola si rivela subito di grande fascino, le casette colorate lasciano sognare un po’, si ritorna bambini in mezzo a tutte le sfumature dell’arcobaleno. Non si pensa mai che possa esistere tale meraviglia costruita dall’uomo. Burano però è anche il luogo dei merletti, qui esposti in tutti i negozi e le bancarelle. Merletti per tende, per abiti, per quadri e anche per grembiulini dei bambini, non manca davvero nulla alla lista.
Ci fermiamo un attimo per pranzo e prendiamo una veloce e pratica pizza. Buona! Dopo questa pausa, continuiamo a esplorare le bellezze intorno a noi. Nessuna particolare opera monumentale, ma una piccola piazza (piazza Galuppi) e la chiesa di San Martino con il campanile storto, dominano Burano. Le sue case colorate fanno tutto il resto. Le vie sono piene di panni stesi al sole, che attirano l’attenzione dei più curiosi. Anche qui ci fermiamo a prendere le cartoline come ricordo. Ci lasciamo cullare dalla bellissima giornata e dal sole di gennaio che ci riscalda un po’ nella nostra bella camminata. Ci perdiamo tra vie silenziose e vicoli pieni di gatti coccoloni che si lasciano avvicinare, facendo qua e là foto ricordo, da portare con noi come nostro souvenir personale.
Ultimato il giro, faticoso ma gratificante, ci dirigiamo ancora verso la fermata del vaporetto per tornare a Venezia, ma troviamo un inconveniente: troppa gente in attesa per un viaggio ogni 30 minuti. Infatti non ci imbarchiamo subito ma aspettiamo il prossimo turno, riguardando sulla macchina fotografica le nostre meraviglie, per passare il tempo.
Tornati a Venezia riusciamo ancora a farci un piccolo giro, nella zona nord di Cannaregio spingendoci fino all’inizio del sestiere di San Marco. Ebbene sì, perché Venezia è divisa in sestieri: Cannaregio e San Marco a nord appunto, poi San Polo e Santa Croce a ovest, Dorsoduro a sud e Castello a est. Ognuno con particolari caratteristiche. Riusciamo quindi a fermarci nei pressi del Ponte di Rialto per un aperitivo con birra e toast farcito. Ovviamente la birra media a Venezia è come la nostra piccola lombarda. Ma poco importa, l’importante è rilassarsi e divertirsi, parlando anche della giornata appena trascorsa e dei nostri progetti.
Ritornati in hotel ceniamo e poi riposiamo guardando un film. Sarebbe bello uscire ma le nostre forze, dopo circa dieci ore passate camminando, si fanno desiderare.
3° giorno: 4 gennaio 2013
Anche oggi sveglia alla mattina presto per poterci assaporare al meglio la giornata di vacanza… Andiamo a far colazione e poi pronti per il bus e per attraversare il ponte che ci separa dal centro città.
Iniziamo a girare dalla zona un po’ meno conosciuta e forse più caratteristica: il sestiere di Cannaregio. Ci dirigiamo subito verso il Ghetto Ebraico, che avevamo già visitato in un’altra occasione, ma stavolta con più interesse e calma. Fa effetto pensare che gli Ebrei fossero ghettizzati qui, circoscritti in un punto della città così piccolo in cui vivevano così tante persone. Le targhe commemorative ci ricordano un periodo tristemente buio della nostra storia, ma ci aiutano a imparare dagli errori dell’umanità del passato.
Sempre nel sestiere cerchiamo, tra calli e ponti, stradine strette e solitarie, di raggiungere la chiesa di Santa Maria dell’Orto, che sappiamo essere più o meno vicina alla zona delle Fondamenta Nuove, punto di attracco del vaporetto del giorno prima. La ricerca è ardua ma alla fine troviamo la chiesa, circondata da un meraviglioso scorcio. Per entrare si sa, ormai anche le chiese sono spesso a pagamento… Decidiamo comunque di visitarla e di gustarcela nel suo splendore, presepe compreso.
Usciti dalla chiesa girovaghiamo un po’ nel sestiere e tra una strada e l’altra arriviamo vicino alla zona di Piazza San Marco, quindi decidiamo di fermarci a pranzo in un locale dove eravamo già stati nel 2008, che ha come specialità la pizza arrotolata (non chiedete perché ma è tipica della zona di Venezia e farcita ogni volta con ingredienti a volontà!). Purtroppo al contrario delle nostre aspettative, la qualità non è la stessa dell’ultima volta, ma ci accontentiamo lo stesso del nostro mini pasto, per poi trovare magari la stessa specialità altrove, più tardi. Siamo, come già detto prima, appunto, vicino a San Marco, ma decidiamo di fare un giro più lungo e di passare prima a visitare il sestiere di Castello, con il suo possente Arsenale. Sicuramente è una struttura che ti lascia senza fiato data la sua maestosità e importanza nel passato da città marinara della Serenissima. Camminando camminando, ci troviamo ai bordi della laguna, con una bellissima visuale di Piazza San Marco, del Palazzo Ducale e del Campanile. Per raggiungerli però ci vuole ancora un po’ di tempo e allora ci gustiamo altre bellezze della zona in cui ci troviamo, come San Giovanni e Paolo, San Giorgio dei Greci con il suo campanile storto ed infine San Zaccaria, situata sulla bellissima Riva degli Schiavoni. Ci fermiamo per qualche foto con lo sfondo dell’isola di San Giorgio, che sembra una meraviglia incastonata nel cielo, proprio per dare a Venezia ancora più splendore.
Inutile poi descrivere quello che vediamo oltrepassata la Riva degli Schiavoni e il Ponte della Paglia… Il famosissimo Ponte dei Sospiri ci attende e data la sua bellezza, non si può far altro che immortalarlo con foto, foto e foto… Sarà mai da turisti giapponesi? E va beh, pazienza, le cose belle vanno ricordate no? Quindi dobbiamo proseguire per vederne altre, quelle che hanno reso famosa la città in tutto il mondo. La Piazza è veramente grandiosa, immensa… Iniziamo dalle colonne con il Leone di San Marco, per poi vedere il Palazzo Ducale e la Basilica di San Marco. Finalmente riusciamo ad entrare e ad ammirarne l’interno con i mosaici dorati che tanto si vedono in tutti i documentari. Senza fiato, possiamo solo rimanere senza fiato davanti a tale opera d’arte. Forse l’unica pecca è l’illuminazione, un po’ fioca…
Usciti dalla basilica e dopo una dose dozzinale di foto, ci dirigiamo verso il Ponte dell’Accademia, facendo una piccola sosta per ammirare dall’esterno la scala di un palazzo che merita davvero un po’ d’attenzione, anche se poco conosciuto e difficilmente rintracciabile: Palazzo Contarini del Bovolo. Arrivati al ponte, lo attraversiamo per andare ad esplorare il sestiere di Dorsoduro e quindi anche la sua bellissima chiesa di Santa Maria della Salute, imponente sulla punta sud della città. Arrivati fuori dalla chiesa, ci fermiamo ad ammirare l’altra sponda, quella della Venezia più famosa, della Venezia da film. Entriamo quindi a visitare La Salute, che ci lascia senza fiato con i dipinti di pittori famosi e l’oro che luccica intorno a noi.
Stanchi dal nostro giro che sta durando da almeno otto ore, decidiamo di trascorrere l’ultima parte del pomeriggio alle Zattere, famoso passaggio sulla laguna che permette di scorgere, non troppo da lontano, l’isola della Giudecca. Chi viene a Venezia deve per forza passare dalle Zattere almeno una volta. Il paesaggio è affascinante e all’ora del tramonto, lascia senza fiato e senza parole. Ovviamente ammiriamo l’inizio del tramonto con una specialità dolce tipica: il gianduiotto da passeggio. Occhio, perché si trova solo alle Zattere. Un mare di panna circonda e avvolge il gelato al gianduia che viene “calato” a fette nel bicchiere. La forma fisica è una cosa a cui si penserà più tardi, perché non si può assolutamente perdere una delizia del genere.
Tornando verso la stazione e verso Piazza Roma, ammiriamo le bellezze degli altri due sestieri: San Polo e Santa Croce. Con l’atmosfera natalizia sembrano ancora più magici, con tutte le luci e i mercatini che vendono ogni genere di delizia e di oggetti. In questa parte della città abbiamo l’occasione di vedere la Basilica dei Frari, forse una delle chiese più belle della città. Purtroppo non abbiamo l’occasione di visitarla all’interno a causa dell’orario. Non fa nulla, è bella anche dall’esterno! Ultimiamo la nostra gita giornaliera nella zona di Rialto dove prendiamo il vaporetto per tornare in albergo.
Anche oggi cena abbondante e riposo assoluto dopo la camminata di dieci ore… Si sa, essere turisti, è faticoso! Ma è una delle cose più belle e gratificanti del mondo!
4° giorno: 5 gennaio 2013
Oggi è l’ultimo giorno della nostra breve vacanza natalizia… Come tutte le cose belle, è finita in fretta. Facciamo colazione e poi il check-out in hotel, lasciando le valigie da ritirare prima della partenza.
Anche oggi è una bellissima giornata di sole e sembra quasi primavera. Resteremmo sempre in viaggio, a poterlo fare. Vicino a casa, lontano, dall’altra parte del mondo, insomma… Ovunque! Ci facciamo forza e andiamo per l’ultima volta in centro, siccome abbiamo visitato praticamente tutto, ci lasciamo un po’ dondolare da una parte all’altra, per sbirciare anche vie segrete… Non prima di aver fatto un bel giro sul vaporetto n. 1 che percorre tutto il Canal Grande, abbastanza lento rispetto agli altri, da poter ammirare ogni singolo palazzo di entrambe le sponde. Con la foschia mattutina tutto è ancora più avvolto in un mix di mistero e audacia. I palazzi nobiliari lungo il canale sfoggiano tutto il loro lusso, il Ponte di Rialto spezza in due il grande corso d’acqua e alla fine si staglia in tutta la sua bellezza la chiesa di Santa Maria della Salute, bellissima in ogni foto ricordo, in ogni cartolina, in ogni angolazione. Giriamo ancora Piazza San Marco per un saluto veloce, poi ci dirigiamo verso il teatro La Fenice, verso l’Accademia e, infine, ancora verso le Zattere, per dare uno sguardo alla Giudecca anche sotto le luci del mattino. Andando a zonzo ci imbattiamo in un ristorante molto carino e anche abbastanza economico, cosa rara a Venezia. Decidiamo di entrare e prendiamo piatto unico con pasta alle vongole e fritto di calamari. Buonissimi! L’unica fregatura il gelato fuori menù, chi se lo sarebbe mai aspettato di pagare 9€ un gelato al limone affogato nella vodka? Così la prossima volta impariamo a guardare i prezzi degli extra… Eh eh! Però tutto sommato è stato un pranzo molto buono! E abbondante!
Ultimato il pranzo facciamo un altro rapido giro con compere presso Rialto, per poi dirigerci pian piano dall’altra parte del canale per terminare la nostra bellissima gita, chiedendo almeno due volte il costo della gondola. Peccato non aver potuto assaporare la città in questo modo, però un po’ caro… Sarà per la prossima volta.
Siamo in piazza Roma, sul bus, in hotel, alla stazione di Mestre… Insomma, stiamo tornando a casa. Arrivederci Venezia, a presto città magica!