Il drago da 1 miliardo e trecento milioni di teste
Stavolta la scelta cade su Kuoni, che effettua il viaggio nel periodo prescelto ovvero nella prima decade di marzo.
Trovo fastidioso l’adeguamento, per mancato raggiungimento quota partecipanti, di 178 €, che mi assicurano verra’ rimborsato nel caso che i partecipanti raggiungano il nr. Minimo di sei.
Partiamo da Hong Kong con destinazione Pechino, usufruendo dei punti gratis della Cathay, con un volo Dragon Air. L’aereo e’ nuovo di zecca, semivuoto ed il servizio a bordo e’ buono. Mi vedo “Notte al Museo”con Bel Stiller ( lo consiglio). La distanza da HKong e’ di 1900 km. Conviene cambiare i soldi direttamente in albergo, evitando di pagare la commissione richiesta in aeroporto.
Ad attenderci la guida Quian ( la Q si pronuncia C), che parla un buon italiano. Apprendo che il gruppo e’ costituito da solo due persone, per cui avremo un servizio personalizzato per tutto il viaggio. Benedico quel supplemento di cui sopra: ci ha evitato spesso gli inevitabili tempi morti del muoversi in gruppo.
L’auto e’ una berlina nera “ Bandiera Rossa ( Hong Qi)” probabilmente in joint venture con la Nissan. E’ l’auto di rappresentanza per la nomenclatura del Partito.
L’autista e’ una donna, che ad ogni fermata balza giu’ dalla macchina e mi apre la portiera.
Ci portano subito in uno dei quattro ristoranti tradizionali La guida ( probabilmente a provvigione)insiste a piu’ riprese e senza successo per farci assistere la sera presso il ristorante ad uno spettacolo dell’Opera di Pechino.
Poggio la borsa a tracolla su una sedia e un cameriere la fissa con una catenella per scoraggiare qualche Arsenio Lupin di passaggio.
Finalmente cominciamo la visita con la Piazza Tianamen, la piu’ grande del mondo. Notiamo un forte spiegamento di polizia ed ovunque transenne metalliche, probabilmente per il Congresso del Partito. Tralascio , per carita’ di patria, la non richiesta ricostruzione della guida sui moti studenteschi del giugno1989. Qui e’ sepolto Mao e la tomba e’ sovrastata da una gigantografia dello stesso.
Quindi ci rechiamo al Tempio del Cielo, le cui quattro torri sono costruite solo in legno ad incastro, senza l’uso di un solo chiodo. Notevole al suo interno l’Altare Circolare.
Al centro del pavimento della terrazza superiore e’ posta una lastra circolare di pietra, sulla quale l’imperatore officiava i riti sacri o teneva i suoi discorsi.
Visita alle Tombe dei Ming. Qui apprendiamo che ci sono molte sale sotterranee non aperte al pubblico.
Disguidi per la cena in albergo. Nonostante la guida abbia preavvisato la reception, nessuno si e’ preso cura di informare il ristorante e c’e’ voluta una buona mezzora, dopo aver coivolto tre livelli gerarchici e fatto ben due telefonate alla guida, per far loro capire loro che la cena era gia’ stata prepagata. Personale molto giovane ed inesperto. Anche quelli addetti al servizio in sala non spiaccicano una parola in inglese. La mattina successiva ci rechiamo alla Via Sacra, precorrendo parte dei 40 km ( 1 h ca) a passo d’uomo anche se le cinque circonvallazioni sono quasi sempre a 4 corsie. Mirade di grattacieli dove prima c’era campagna e l’impressione di trovarsi in un cantiere all’aperto. In tutta la Cina, compresa Hong Kong, e’ vietato importare auto diesel. Il costo della benzina verde e’ di 0,5 €/lt. Ma a 90-93 ottani. La costruzione del sistema autostradale e’ iniziato una diecina d’anni fa e sono arrivati a realizzare circa 10mila km. Questa e’ una delle differenze piu’ macroscopiche con l’India, la cui carenza di autostrade e’ gravissima nel contesto di un analogo sviluppo a ritmi sostenutissimi.
Passiamo davanti al velodromo, che ospitera’ l’anno prossimo le gare relative della prossima Olimpiade. Anche qui mi sento dire che e’ uno dei piu’ grandi del mondo.
Il percorso da Pechino alla Via Sacra veniva effettuato in processione per accompagnare alla tomba l’imperatore deceduto, che giaceva in una bara di legno . Imponente lo schieramento di statue dei ministri, guerrieri e animali sacri. L’ubiacazione dell tombe e’ stata prescelta in questa vallata di ben 40 km quadrati, per l‘abbondanza di acqua (il fiume), la presenza di montagne (terra) e vento (aria). Condizioni quindi ideali per un sereno riposo in attesa della reincarnazione.
Splendido, poi, il Palazzo d’Estate, che sorge lungo le sponde del lago Kunming ed era un tempo la residenza estiva della famiglia reale, che vi si ritirava d’estate per sfuggire il gran caldo della Citta’ Proibita. Il lungo corridoio, splendidamente decorato da migliaia di minuziosi dipinti raffiguranti miti e leggende cinesi, si estende per ben 728 mt. E’ detto anche Galleria dell’amore, perche’ durante il percorso, lo spasimante riesce a conoscere tutto sulla futura preda ed il gioco e’ fatto.
Notevole la barca di marmo, una stravaganza voluta dalla leggendaria ex concubina e poi imperatrice Cixi, la cui figura aleggia ancora nel suo splendido Palazzo.
Nel visitare la Citta’ Proibita, mi riaffiorano le scene dell’Ultimo Imperatore, film che rivedro’ certamente al mio ritorno. Qui risiedeva l’imperatore con le sue 3 mogli, 6 favorite e le 82 concubine. Ogni sera un enuco gli portava una lista con i nomi e sua altezza sceglieva una candidata per la notte. Si dice che nessuna fanciulla dell’impero potesse sposarsi prima dei diciassette anni e solo dopo aver ricevuto un nullaosta dai parenti dell’Imperatore, che sceglievano le piu’ belle. I frequentatori abituali della Citta’ Proibita arrivavano fino a duemila persone. Oltre ai parenti dell’imperatore, vi erano funzionari, eunuchi, cortigiane ecc.
E’ detta Proibita perche’ per oltre 500 anni e’ stato rigorosamente vietato l’accesso al popolo. Colpisce oltre agli edifici di rara bellezza, la vastita’ degli spazi.
Siamo a meta’ marzo e il freddo e’ notevole, assecondato spesso da un vento pungente. Fortunatamente mi proteggono maglia di lana a maniche lunghe e un poco elegante, ma provvidenziale mutandone.
In riscio’ ci rechiamo a visitare gli Hutong, i tradizionali vicoli della citta’. In prossimita’ delle prossime Olimpiadi moltissimi di essi sono stati rasati al suolo ed il loro numero e’ sceso da 6000 a 2000 circa. Visitiamo una casa tipica e la dimensione umana e’ certamente meno alienante degli anonimi grattacieli, che sorgono come funghi ovunque.
“Colui che non ha scalato la Grande Muraglia non e’ un uomo ( Mao Zedong). Iniziamo la visita da Badaling, 70 km a Nord Ovest di Pechino, situata a 1000 m. Di altitudine.
L’aria e’ frizzante e ci sono ancora a tratti dei piccoli cumuli di neve. L’impressione e’ imponente e, su indicazione della guida, ci inerpichiamo sul sentiero piu’ ripido a destra che presenta una veduta panoramica piu’ bella. Il primo astronauta cinese ha smentito che l’opera si potesse individuare dalla luna. Il muro originale fu iniziato oltre 2mila anni fa e l’impresa richiese l’opera di centinaia di migliaia di operai, molti dei quali erano prigionieri politici e si dice che le ossa di coloro che sono morti sul lavoro siano state usate in aggiunta ai 180 milioni di metri cubi di terra battuta. ( Continua)