Il coast to coast: da Quebec e Ontario ad Alberta
LUNEDI 2 Tour mattutino del centro città: Vieux Montreal, Notre Dame, Quai d’Horloge e pranzo al Mont Royal con le bagels (pane fatto a ciambella) arricchite di salmone affumicato, in compagnia degli onnipresenti scoiattoli. Oggi è la festa nazionale canadese e per le strade, la mattina presto non c’è proprio nessuno. Nel pomeriggio partiamo per Quebec City, bellissima cittadina che visitiamo sempre a piedi, sia la città vecchia che la “basse ville” dove ceniamo in un caratteristico bistrò. [Km percorsi 284] MARTEDI 3 Visita della “Cittadella” dove non possiamo vedere il cambio della guardia causa festa cittadina; decidiamo così di proseguire verso la cascata di Montmorency a pochi chilometri dall’uscita dalla città. Il percorso è molto bello e vale la pena fare la passeggiata. Nel primo pomeriggio partiamo alla volta di Tadoussac decisi a vedere le mitiche balene. In realtà, come suggerito dalla nostra inseparabile guida (per l’est abbiamo usato la Rough Guide, per l’ovest la Lonely), proseguiamo fino a Les Bergeronnes, un villaggio a 22 km, davvero tranquillo e caratteristico e qui prenotiamo l’escursione per il giorno dopo con lo Zodiac. Il tramonto lo ammiriamo da Cap de bon Desir, dove ha sede un centro studi sulle balene. Per cena ci deliziamo con un ricco piatto di pesce nell’unico ristorante del villaggio; la notte la trascorriamo invece nel b&b Chez Blaise in una camera romanticamente arredata. [Km percorsi 275] MERCOLEDI 4 La nostra prima colazione in un b&b è una vera sorpresa: i proprietari ci viziano con delle crepes con marmellata di fragoline memorabili, ma soprattutto con una squisita chiacchierata in compagnia loro e di una coppia di parigini. Il tutto, arrangiandosi con un francese non proprio perfetto ma comunque “di soddisfazione”. Alle ore 9.00, vestiti con delle buffe tute termiche che ci facevano sembrare degli astronauti, ci avventuriamo nel golfo, illusi di vedere le tanto sospirate balene ed i misteriosi beluga che … non si sono presentati all’appuntamento!!!! Abbiamo pagato 90 $CAN per vederne solo uno in lontananza! L’esperienza è stata comunque molto bella e i paesaggi visti lungo il San Lorenzo meritano il viaggio. Un po’ delusi, facciamo la spesa e ci troviamo a comprare il pane in una boulangerie in mezzo ad un bosco e lì pranziamo nel nostro modo preferito: una panca, molto verde intorno e i nostri amici scoiattoli. Molto … bucolico! Nel pomeriggio iniziamo il rientro fermandoci per la notte a Trois Riviere, ammirando, lungo la strada, una serie di bellissime case, con giardini fioriti, colorati, ordinati e soprattutto senza mai vedere una recinzione, un cancello o uno steccato. Si vedono addirittura le biciclette parcheggiate sulla strada senza lucchetto. Cosa impensabile da noi, a Verona! Trascorriamo la notte in un motel gestito da una svizzera e ceniamo in un ristorante tex-mex. [Km percorsi 385] GIOVEDI 5 Rientriamo a Montreal per visitare il Biodome, un museo ambientale contenente la foresta laurenziana e l’ecosistema tropicale, polare e marittimo del San Lorenzo. Vale la pena spendere i 32 $CAN dell’ingresso soprattutto per vedere gli spettacolari pinguini imperatore, per chi, come noi (almeno per i prossimi anni!!!) non può permettersi di vederli nell’Antartide. Dopo aver impiegato un’ora per uscire dalla città ci dirigiamo verso la capitale Ottawa, dove invece la viabilità è molto scorrevole. Ottimo l’ufficio informazioni in centro dove il personale è gentilissimo. Alle ore 21.00 assistiamo allo spettacolo “Luci e suoni” che consiste nel proiettare sulla facciata del palazzo del Parlamento una serie d’immagini colorate che rievocano la storia del Canada commentate da una voce suadente in sottofondo. Con la nostra nuova macchina digitale e il cavalletto facciamo delle foto davvero spettacolari! La notte la passiamo in un anonimo motel a Gatineau alla modica cifra di 120$can. [Km percorsi 400] VENERDI 6 La giornata inizia con un ottimo cappuccino (una delle migliori sorprese del Canada!) in attesa di assistere al cambio della guardia, uno spettacolo organizzato appositamente per i turisti ma ugualmente suggestivo, arricchito dai suoni di tromboni e cornamuse. Visitiamo la cattedrale di Notre Dame (ce n’è una in ogni città) e ci avviamo al nostro solito pranzo … al sacco: questa volta un gustoso hot dog davanti all’ufficio informazioni al suono di una caratteristica orchestrina jazz. La frutta ce la gustiamo al ByMark, dove ci lasciamo tentare da una vaschetta di lamponi. A malincuore abbandoniamo la piacevole città di Ottawa per dirigerci verso Toronto; come spesso accade, strada facendo cambiamo idea e, visto che la giornata non è stata pesante, proseguiamo fino a Niagara-on-the-lake, pensando fosse un posto “di passaggio” con unica attrattiva quella di essere a pochi km dalle mitiche Cascate. Smentiti clamorosamente, ci siamo innamorati di questo “villaggio” tranquillo, pulito, ordinato, pieno di case con giardini fioriti. Il b&b “Brass bell” (120 $CAN) che abbiamo trovato ha completato questo quadro idilliaco: ci hanno dato una camera arredata in stile provenzale, dove nulla era lasciato al caso, tutto colorato e profumato di fiori. La colazione è stata superlativa (in qualità e quantità) arricchita da una chiacchierata, con il nostro spettacolare inglese, con i padroni di casa e due canadesi di Ottawa, che abbiamo salutato dopo quasi 1 ora di colazione!!! [Km percorsi 596] SABATO 7 Alle ore 10.30 raggiungiamo Niagara Falls, un vero spettacolo della natura che, nonostante si veda spesso sulle riviste o nei documentari, vedere dal vivo fa sempre un grande effetto. Iniziamo la marcia giornaliera acquistando il pass per le 4 principali attrazioni (80$Can): il Journey Behind the falls, la Maid of the Mist, il White Water Boardwalk ed il Butterfly Conservatory. Sfruttiamo le navette gratuite che portano i turisti lungo i vari siti per evitare camminate chilometriche. La portata dell’acqua è davvero imponente e fa restare spesso a bocca aperta. Entusiasmante è soprattutto la vista delle cascate da sotto con la Maid of the mist e la passeggiata al Butterfly dove si viene letteralmente avvolti da migliaia di coloratissime farfalle che si appoggiano ovunque … anche in mezzo ai capelli. Vista la possibilità di vedere le cascate illuminate di notte decidiamo di trovare un motel e fermarci a dormire in quella che abbiamo soprannominato la Las Vegas canadese, viste le scintillanti luci e l’assordante musica che invade la strada principale. Armati sempre del nostro fedele cavalletto, immortaliamo le cascate anche la sera, splendidamente illuminate di luci colorate. [Km percorsi 30] DOMENICA 8 Ultimo sguardo alle cascate nella tranquillità delle 8 della mattina e poi via verso Toronto dove, per la prima volta, ci aspetta … la pioggia. Ci rifugiamo così nella visita di Casa Loma, un bel palazzo costruito ai primi del ‘900 da un grande industriale. Di rito è la visita alla CN Tower dalla quale ammiriamo un panorama cittadino un po’ … grigio. Nel pomeriggio ci dirigiamo verso l’aeroporto per abbandonare le sorprendenti regioni del Quebec e dell’Ontario, che ci hanno regalato città e paesaggi anche più belli di quanto ci aspettavamo. [Km percorsi 170] A bordo di un aereo AirCanada voliamo da Toronto a Calgary, dove arriviamo regolarmente alle ore 22.00 (e con noi le valige!) pronti a ritirare la nuova auto. Questa volta non siamo così fortunati come a Montreal e ci teniamo la Pontiac G5 prenotata dall’Italia. Assorbita la sorpresa di aver prenotato via internet un b&b che si trova a più di mezzora dalla città, ci avviamo alle “tangenziali” nella speranza di trovare subito l’imbocco esatto. La cosa non si rivela così semplice ma, poco dopo mezzanotte, ci troviamo a High River al Joan b&b dove, educatamente, la signora ci invita a non parcheggiare contromano (in una strada chiusa!!!!), facendo così la prima figuraccia … da italiani indisciplinati.
LUNEDI 9 Nuovamente ci troviamo alle prese con una colazione … difficile da gestire! Insieme con noi e con i padroni di casa c’è un inglese ansioso di chiacchierare. Luca si rivela ancora bravissimo fingendo di capire tutto. La mattina è organizzata da Luca che vuole assolutamente andare a vedere i dinosauri di Drumheller e gli Hoodoo; così ci facciamo questi 300 km circa per visitare una zona dove sono presenti delle misteriose colonne di arenaria cui l’erosione ha dato la forma di fungo; bisogna riconoscere che i contrasti di colori tra il cielo turchese, le rocce bianche con sfumature verso l’arancio e, non ultime, distese di campi gialli fioriti, rendono questo percorso davvero pittoresco. L’attrazione dei dinosauri invece … Terminata la gita rientriamo in città a Calgary e, alle ore 17.00, entriamo allo Stampede Park, dove si sta svolgendo la più grande festa nazionale di rodei. La festa prosegue fino a notte inoltrata tra fiumi di birra, cavalli, cowboy, bande e cantanti; assistiamo divertiti all’esibizione della banda di Calgary composta da cinquanta musicisti e altrettante ballerine. Dopo aver ben bevuto e ben mangiato la mitica steak ce ne torniamo al ns. B&b fuori dal caos cittadino. [Km percorsi 414] MARTEDI 10 Oggi iniziamo la parte del viaggio che più abbiamo atteso, in direzione dei laghi delle Montagne Rocciose verso Banff. La strada è lunga ma molto panoramica e l’arrivo al Moraine Lake ci ripaga dei km percorsi. Sapevamo che il colore di questo lago era … particolare … ma a prima vista abbiamo pensato che qualcuno lo avesse coperto con un telo colorato. E’ indescrivibile l’azzurro che contrasta con il verde dei pini che scendono fino a riva, con il grigio della terra del ghiacciaio ancora a tratti ricoperto di candida neve e con le poche canoe rosse e gialle che permettono ai turisti di godere dello spettacolo anche dal centro del lago. Dopo averlo ammirato anche dalla cima di una collina di rocce poco lontane, a malincuore ci dirigiamo verso la seconda meraviglia del giorno, Lake Louise, che non ci delude, seppure con colori meno sgargianti, ma pur sempre impressionanti. Unica nota stonata quell’orribile costruzione a bordo del lago della quale, tutti si chiedono chi sia stato il genio che ha permesso di costruire un hotel di quelle dimensioni in un luogo incantato. La cosa stupefacente di questi luoghi è che, nonostante siano attrazioni per milioni di turisti, non siano invase di hotel, ristoranti, negozi di souvenir che sono presenti solo a Banff, cioè a 50 km!!!! Dopo cena, lungo la strada che porta da Lake Louise al Castle Mountain Chalets, il primo incredibile avvistamento, uno splendido cervo che si ferma a bordo strada per osservare le auto!!! La seconda emozione … uno splendido orso grizzly che si nasconde all’interno del bosco. E così, convinti di aver già visto “tutto”, ce ne andiamo a letto al settimo cielo. [Km percorsi 439] MERCOLEDI 11 ore 7.00 partenza per visita mattiniera a Lake Louise per qualche foto … in tranquillità. Saliamo anche fino alla “sala da the” con una passeggiata di ca. 10 Km per ammirare il panorama del lago dall’alto. La meta successiva, dopo essere entrati nella Icefield Parkway, è il lago Peyto, bellissimo, immobile, di colore glaciale, ma che forse ci lascia un po’ … delusi, per l’unica terrazza da cui lo si può ammirare ma … in compagnia di molte rumorose persone. E così, dopo le foto di rito, ripartiamo per un susseguirsi di laghi di mille sfumature di blu, ma soprattutto fino al nostro primo incontro a tu per tu con l’orso bruno. Sembriamo proprio bambini la sera di Natale quando lo vediamo al bordo della strada e schizziamo letteralmente fuori dall’auto, armati delle nostre macchine fotografiche e della telecamera convinti di doverlo riprendere velocemente prima che rientri nel bosco, come era già successo con il grizzly. E invece … lui se ne sta lì tranquillo, a mangiare erba e fiori, alzando ogni tanto lo sguardo per controllare il folto pubblico che, in rigoroso silenzio, lo ammira a pochi metri di distanza. Passiamo una mezz’ora a sorridere e a chiederci se è proprio vero, poi, a malincuore, risaliamo in macchina alla volta della luce accecante dell’Athabasca Glacier dove decidiamo di non prendere lo “snocoach” ma di inoltrarci a piedi fino a toccare quei ghiacci eterni. Rimaniamo molto impressionati dall’arretramento del ghiacciaio negli ultimi decenni, come segnalato dai paletti con l’indicazione della posizione che raggiungeva il ghiaccio nei vari anni. Il nostro percorso prosegue attraverso le Sunwpta e le Athabasca Falls fino alle ore 21.00 quando, un po’stanchi, raggiungiamo Jasper e ci accontentiamo di una camera con bagno comune all’Athabasca Hotel, in centro, senza cercare, per pigrizia, una sistemazione più carina. [Km percorsi 293] GIOVEDI 12 dopo le emozioni dei giorni scorsi, come spesso accade nei nostri viaggi, riprendiamo in mano il programma originario e apportiamo le dovute modifiche preferendo rimanere un giorno intero ancora a Jasper e dirigerci verso Vancouver ripercorrendo la Icefield Parkway anche al ritorno sia per rivedere i panorami dei ghiacciai che per i meravigliosi laghi. Dopo una sveglia … con calma… un’ottima e abbondante colazione in una caffetteria sulla strada e la nostra solita spesa a base di bagels, affettato e biscotti iniziamo il percorso verso Maligne Lake. E di nuovo, come successo il giorno prima con l’orso, la bellissima strada panoramica ci riserva un’altra emozione: l’incontro con uno splendido esemplare di cervo che, noncurante degli spettatori lo stiano riprendendo sotto ogni angolazione, prosegue il suo pasto spostandosi con grazia di cespuglio in cespuglio permettendoci di ammirare quelle incredibile corna quasi vellutate. Il Maligne ci aspetta e così ci rimettiamo in marcia per completare quei 50 km che lo separano da Jasper; anche questo lago non ci delude e lo ammiriamo passeggiando lungo tutta la sua riva fermandoci a pranzare seduti su un tronco e tentando di mettere i piedi nudi in un’acqua incredibilmente gelida. Nel primo pomeriggio ritorniamo verso Jasper per inoltrarci nella Valle dei cinque laghi, inspiegabilmente relegata dalla Lonely in un trafiletto di 4 righe. Dopo aver lasciato la macchina sulla strada, ci si addentra in un bosco che, dopo una camminata di circa un’ora, lascia il posto a cinque laghi di colore uno diverso dall’altro con sfumature che variano dal turchese al verde smeraldo, acque limpidissime con nuvole bianche che si riflettono immobili. Il silenzio regna sovrano e, seduti come al solito con i piedi a bagno (qui l’acqua non ha temperatura glaciale!!!!), riusciamo a sentire il battito d’ali di un’aquila che passa proprio sopra le nostre teste. Dopo questa giornata di emozioni e relax ce ne torniamo in paese, decisi a trattarci bene per la cena, con una succulenta “prime ribe” al Villa Caruso, innaffiata da un buon vino rosso. [Km percorsi 138] VENERDI 13 la giornata inizia ancora con una piacevole sorpresa: appena fuori da Jasper incontriamo una coppia di wapiti intenti a brucare la fresca erbetta e, dopo un solo km, siamo costretti a fermarci perché … il traffico è in tilt. Ci sono almeno una decina di wapiti femmine che si mettono in mostra a bordo strada con i turisti divertiti con le macchine fotografiche in mano; dopo una decina di minuti il “capo” chiama tutti a raccolta per l’attraversamento della strada: sembrano bravi pedoni che, in fila indiana, guardano a destra e a sinistra, per evitare … lo stiramento! E così le famigliole al completo, piccoli compresi, passano dall’altra parte del bosco mentre noi tutti, con il sorriso sulle labbra, li vediamo sfilare. Questo è il saluto che ci dà Jasper! Soddisfatti dell’inizio giornata, riprendiamo la Icefield Parkway riguardandoci, con soste continue, le bianche cime dei ghiacciai fino a tornare all’incredibile azzurro lago del Moraine lake, dove una signora, alla nostra domanda su cosa c’era sulla strada, ci risponde: “ a mam and two babies!” Abbiamo mancato l’incontro con la famiglia di orsi!!!! Attendiamo che la folla di turisti se ne vada e noi restiamo, in assoluto silenzio, a goderci l’ultimo tramonto sul lago più bello al mondo. Per questa notte sperimentiamo, prima volta nella nostra vita, un ostello, quello di Lake Louise, scegliendo però una camera privata con bagno comune e l’esperienza è comunque positiva. Tutto molto pulito, compresi bagni e docce. Per cena ci aspetta un appetitoso hamburger al Bill Peyto’s Cafè. [Km percorsi 299] SABATO 14 sveglia alle ore 6.00 veloce colazione e via, diretti al Moraine per l’ultimo sguardo dall’alto delle rocce: noi due in compagnia di due fotografi professionisti e, come al solito, tanti curiosi scoiattoli sempre alla ricerca di cibo da prendere direttamente dalle nostre mani. Alle 8 iniziamo il lungo viaggio verso Vancouver tra un susseguirsi di splendidi paesaggi ed una vista fugace di un bel lupo a bordo della strada. Alle 18.00 arriviamo in città e, vista la stanchezza, ci accontentiamo di un modesto hotel (English Bay) a 104$can., ma in pieno centro e vicino a Stanley Park. Per la cena c’è l’imbarazzo della scelta, dal messicano, al pakistano, al greco, al giapponese e ovviamente l’italiano,che noi, per principio, evitiamo! [Km percorsi 824] DOMENICA 15 oggi ci aspetta una giornata da … turistici classici; zainetto a spalle, macchina fotografica al collo e piantine della città in mano. Iniziamo il tour con la Vancouver Lookout, la torre da cui si gode la vista sui grattacieli, visita al Canada Palace, dove ha appena attraccato una gigantesca nave da crociera, varchiamo la porta di Chinatown, la terza al mondo per dimensioni, ci deliziamo di profumi orientali e bellissimi bonsai al Chinese Garden e, a mezzogiorno, puntiamo su Granville Island ed il coloratissimo Public Market, dove mangiamo una gustosissima “Salmon Soupe” sui gradini di un anfiteatro naturale assistendo ad un spettacolo di un artista di strada. Al termine del pranzo non ci facciamo mancare neppure un bel cestino di grosse more e lamponi, di cui i banchi del mercato traboccano. L’ultima visita è d’obbligo anche alla Granville Island Brewing dove Luca, artigiano birraiolo, può acquistare qualche bottiglia di birra da confrontare con quella prodotta da lui. Il pomeriggio lo trascorriamo in assoluto relax nel paradiso cittadino che ha il nome di Stanley Park, un enorme polmone verde che fa la felicità dei turisti ma anche dei locali e che, forse, contribuisce a far eleggere Vancouver, per il terzo anno consecutivo, la città più vivibile del Nord America. Iniziamo con l’ammirazione dei totem, tanto attesi da Luca, sfruttando uno dei momenti in cui ci sono pochi turisti, e proseguiamo ammirando il Rose Garden e facendoci “scorrazzare” dal pulmino del parco. Per cena ci trattiamo bene in un ottimo ristorante di pesce da cui ammiriamo un tramonto di fuoco. La serata non finisce però così e visto che il biglietto della torre è valido fino alle ore 22 iniziamo proprio da lì il tour Vancouver by night per terminarlo con le riprese notturne di una suggestiva sky line da Stanley Park.
LUNEDI 16 la mattina passa con un’ultima passeggiata al parco facendo il giro del laghetto di ninfee interamente coperto di questi delicati fiori bianchi e rosa in compagnia, oltre che degli scoiattoli, anche di un pavone che sfoggia una colorata ruota. Alle 10.30 prendiamo il traghetto per Victoria, la capitale della British Columbia, non a caso chiamata città giardino visto che ci sono fiori ovunque che riempiono di colore questa graziosa cittadina con il Palazzo del Parlamento che troneggia sopra il porto. La passeggiata nel centro è davvero piacevole e ne approfittiamo per prenotare l’escursione del giorno dopo per vedere le orche e le balene che a Bergeronne si sono lasciate desiderare; decidiamo così di pagare ben 167$can. Per due ore nella speranza di assistere a qualche evoluzione di questi grandiosi cetacei. La cena è d’obbligo al Fisherman’s Worf con fish and chips per concludere con vista del tramonto sul mare e delle case galleggianti che ci ricordano molto la Sausalito di San Francisco. [Km percorsi 94] MARTEDI 17 l’unica nota negativa del nostro viaggio è stata proprio qui: svegliati di buon’ora, con l’entusiasmo degli “esploratori del mare”, ci accorgiamo che scende una pioggerellina continua che ci accompagnerà per tutta l’escursione impedendoci di godere in pieno delle comunque poche balene che si sono avvicinate allo zodiac e del gruppo di orche a pochi metri da noi. Un po’ delusi riconsegniamo le ingombranti tute termiche necessarie per non morire di freddo in barca e riprendiamo la macchina per tornare a Vancouver dove si conclude la nostra avventura, alle ore 20, con l’aereo che ci riporta a Londra e poi a Venezia.
Come sempre accade nei nostri viaggi, nonostante la preparazione sia minuziosa e le tappe attentamente studiate in base a riviste e documentari , anche questa volta tutto ciò che pensavamo essere bello si è rivelato ancora più bello tanto da averci fatto cambiare percorso più di una volta per godere in pieno delle emozioni che una natura incredibile può fornire ai nostri occhi ancora incantati.
P.S. Per informazioni più dettagliate e fotografie strepitose siamo a disposizione (lucadeby@libero.It)