Il cielo sopra Berlino 2
Quattro giorni a Berlino, alla scoperta del suo fascino e alla ricerca di qualche angelo!
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Il nostro viaggio inizia un giovedì mattina di metà marzo (molto prima che faccia alba) all’aeroporto Marconi di Bologna. Destinazione: Berlino. Protagonisti: Stefano (io che scrivo) e Francesca, la mia ragazza! In molti prima del viaggio ci chiedono perché Berlino? Una risposta precisa sembra non esserci ma abbiamo la convinzione che solamente là potremo trovarla. Il viaggio ha inizio tra uno sbadiglio e la consueta eccitazione che accompagna sempre ogni nuova avventura. Dopo breve scalo a Francoforte, ecco arrivati, a metà mattinata, all’aeroporto Tegel di Berlino dove da qui prendiamo per un breve tratto l’autobus (tramite agenzia abbiamo prenotato la welcome berlin card che ci consente di utilizzare tutti i mezzi di trasporto pubblici) che ci porta sino alla stazione metro più vicina. In nemmeno mezz’ora siamo in albergo, e qui dobbiamo segnalare l’efficienza e la semplicità dei mezzi di trasporto tedeschi (mai come in questo caso i luoghi comuni trovano pieno riscontro). Alloggiamo all’Arcotel Jhon f. (pernottamento di tre notti con prima colazione fermato tramite agenzia di viaggio), uno splendido albergo quattro stelle a pochi passi dal centro. L’accoglienza è ottima e la qualità del servizio è in linea con la categoria dell’albergo (la colazione a buffet è ottima e abbondante). Non perdiamo tempo e anche se stanchi dalla levataccia ci inoltriamo nella città. Iniziamo subito dal quartiere est di Berlino: Prenzlauer Berg ; prima di arrivare tappa doverosa in Alexanderplatz, la piazza che prende il nome dallo zar russo Alessandro primo, la piazza principale della vecchia Berlino est, ora molto trafficata e in continua fase di ristrutturazione. Giunti in Prenzlauer Berg facciamo visita al Mauerpark dove si trova una sezione di quella che un tempo era “la striscia della morte” del muro, sicuramente un pezzo di storia dell’epoca ancora toccante nonostante il muro sia imbrattato di murales di ogni tipo. Graffiti che caratterizzano un po’ tutto questo quartiere che ancora mantiene lo stile architettonico dell’ex DDR e dove troviamo carina la presenza di molti negozietti dell’usato e il mercatino presso Kollwitplatz, piazzetta affollata di studenti e artisti di strada. Nel quartiere ci colpisce molto quello che a prima vista potrebbe sembrare un fatiscente parco giochi per bambini interamente costruito in legno e materiale povero, ed in effetti lo è, anche se in fase di ristrutturazione, dove si trova un barettino che vende bibite e dolciumi cucinati in loco e un piccolo recinto che racchiude coniglietti nani che catturano l’ attenzione dei bambini oltre che alla nostra. La giornata si conclude con una cena nel ristorante Pasternak, nome preso dal famoso scrittore russo, infatti vi si trovano specialità russe, e forse per motivi nostalgici molto frequentato dai berlinesi: consigliato e abbastanza economico. Il secondo giorno, venerdì, al mattino lo dedichiamo all’area dei musei, Museumsinsel , che è caratterizzata da ben cinque musei racchiusi in poche centinaia di metri, non prima però di aver visitato il duomo, il Berliner Dom, l’imponente cattedrale protestante nella quale spicca per interesse l’enorme cripta con ben 90 sarcofagi della dinastia Hohenzollern. Tra i musei, dovendo fare una selezione, visitiamo i due principali: il Pergamon Museum, dove è ricostruito il famoso altare di Pergamon e dove sono ospitate molte statue romane e greche, e il Neues Museum dove vi si trovano famose collezioni egizie e lo splendido busto della regina Nefertiti. Nel pomeriggio risalendo Unter den Linden, la lunga strada principale, arriviamo all’immancabile Porta di Brandeburgo dove la Quadriglia, la scultura posta in cima che ritrae la dea Vittoria alla guida del suo carro, vigila su noi turisti nel passaggio, simbolico ormai, di riconciliazione tra est ed ovest (immancabili le foto di rito in Pariser Platz). Da qui ci dirigiamo verso Postamerplatz, simbolo della rinascita della città con i suoi palazzi avveniristici e i numerosi centri commerciali dal design ultramoderno, nel tragitto ci fermiamo qualche minuto al toccante monumento dell’olocausto. Prima di rientrare passiamo per il famoso checkpoint Charlie, dove un tempo carri armati russi e americani si fronteggiavano e dove ora si vendono pezzi del muro ai turisti, e per il caratteristico quartiere Nicolaviertel un pastiche di architettura neoclassica e barocca e ora tempio di artigiani e antiquari. Il terzo giorno ci allontaniamo dal centro, nel nostro intento ci sarebbe una bella passeggiata per l’enorme polmone verde che è il Tiergarten, ma la pioggia sconvolge un poco i nostri programmi e quindi ripieghiamo visitando la Kaiser-Wilheim-Gedachtniskirche, la chiesa bombardata durante la seconda guerra mondiale, nota anche per l’apparizione nel film “il cielo sopra Berlino” da cui l’angelo Damiel osservava una porzione di città, che si trova nel Kurfursterdamm, il nuovo quartiere occidentale zeppo di gallerie d’arte, caffetterie e negozi alla moda. Pochi passi ed entriamo allo zoo, immancabile visita all’orso polare Knut, vera attrazione del parco zoologico, e al panda Bao-Bao. Con un poca di tristezza negli occhi, la stessa che ci prende dopo aver visitato tanti animali in cattività, e con la momentanea clemenza del tempo, ci dirigiamo nella periferia più occidentale di Berlino per visitare Charlottenburg, la sontuosa residenza reale in stile rococò attorniata dallo splendido parco in procinto di fiorire sotto la spinta dell’imminente primavera, parco che scende sino ad incontrare le rive dello Sprea, il fiume che attraversa la città . Prima di ritornare in albergo ci rifocilliamo in una piccola birreria caratteristica dove una giovane barista che parla persino l’italiano ci intrattiene servendoci birra e cheese cake all’arancia. Per la nostra ultima sera a Berlino ci concediamo una cenetta al lume di candela al Dresler, tipico ristorantino tedesco a poche passi dalla Porta di Brandeburgo, anche se raffinato e non proprio economico è consigliato per la gentilezza del personale oltre che per l’ottima cucina che cerca di ricreare lo stile dei pasti berlinesi degli anni ’20 e ’30. Domenica, quarto ed ultimo giorno, lo trascorriamo passeggiando tranquillamente per Kreuzberg, il quartiere a forte influenza turca che si nota man mano che ci si addentra in Oranienstrasse, peccato che la domenica mattina ci sia ben poca gente in giro e gli esercizi siano quasi tutti chiusi; quindi per concludere quest’avventura berlinese decidiamo di raggiungere il Reichstag, sede del parlamento tedesco. La sfida che ci attende è ardua: un’ora e mezza di coda sotto la pioggia per visitare la suggestiva cupola di vetro. Armati di pazienza, a dire il vero l’unica che abbiamo dovuto sfoderare vista l’immancabile efficacia dei tedeschi specie nei trasporti urbani (comoda e semplice la metropolitana), superiamo l’attesa e dopo gli inflessibili controlli possiamo entrare in questa struttura originale che attraverso un percorso di oltre 250 metri a spirale consente di ammirare una buona vista della città dall’alto. Terminata la visita un panino veloce, il ritiro dei bagagli in albergo e il percorso a ritroso dell’andata e siamo all’aeroporto per il ritorno. Solito scalo a Francoforte e in tarda serata siamo di nuovo a Bologna. Durante il rientro ci vengono alla mente diverse risposte a chi ci chiede perché Berlino, molte le terremo per noi, ne sono sicuro; ma sicuramente diremo che Berlino affascina perchè è una città che ha la storia cucita ancora addosso, perché è l’ultima porta di confine, non solo simbolica, tra est ed ovest, perché è una città che non si vergogna di mostrarsi un po’ moderna e un po’ retrò, un po’ nostalgica e un po’ cosmopolita, e che forse è l’ultimo luogo nel quale guardando il cielo con occhi puri si posso intravedere gli angeli. Buon viaggio a tutti!