Il Canada di Daniele Somenzi

Mauro ed io partiamo la sera del 29 novembre in treno per Roma fiumicino da massa centro.Verso le 22.00 siamo agli internazionali,dove dormiamo con altri,chi sulle sedie scomodissime e chi come me perterra,un pò duro ma sempre meglio che tra un poggiabraccio e l'altro come ha fatto Mauro,col risultato che non ha dormito.L'alternativa era di...
Scritto da: storyvil
il canada di daniele somenzi
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Mauro ed io partiamo la sera del 29 novembre in treno per Roma fiumicino da massa centro.Verso le 22.00 siamo agli internazionali,dove dormiamo con altri,chi sulle sedie scomodissime e chi come me perterra,un pò duro ma sempre meglio che tra un poggiabraccio e l’altro come ha fatto Mauro,col risultato che non ha dormito.L’alternativa era di andare all’hilton dell’aeroporto(con gli stessi soldi un Cubano ci vive un’anno)e poi non conveniva visto che il volo era alle 8.00. Con lufthansa airbus 320 per Francoforte e coincidenza Air canada airbus 330 per Toronto.Dopo aver sorvolato il Labrador,con la vista dall’alto di distese sterminate di ghiaccio,cambiamo aereo a Toronto ed arriviamo in tarda sera a Vancouver,(nei nostri corpi erano le 2 o le 3 di notte)ma visto che avevamo pisolato sull’aereo,non eravamo troppo cotti.All’aeroporto ci aspettava Tomaso(con una m NDR)e Roanna,amici che vivono laggiù.Scopriamo quella sera il gusto del sushi al ristorante giapponese e dopo una passeggiata tra i grattacieli della city, a nanna in un albergo locale.Il nostro itinerario prevedeva che all’indomani prendessimo l’aereo presto per andare a nord,e Tomaso,spinto da Roanna, ha deciso di aggregarsi a noi per qualche giorno. Allora dopo aver acquistato il biglietto aereo air canada su internet, ci è venuto a prelevare all’albergo la mattina presto col taxi. Il dash 8 delle 8 del mattino per fortuna non era pieno, cosi che io e Mauro abbiamo potuto anticipare il volo anzi che prendere quello delle 16.00 e così abbiamo fatto tutti e 3 il volo assieme. Dopo un paio di ore di volo atterraggio a Prince rupert.L’aeroporto è su un’isola collegata alla terra ferma da un traghetto e relativo servizio pullman.Il tempo era nuvoloso e freddo,Scopriamo che l’auto a noleggio prenotata dall’italia era si lì ad aspettarci, ma scopriamo anche che il kilometraggio ci costa un’occhio della testa, allora ci diamo qualche ora di tempo per pensarci,le ipotesi erano qualle di riprendere l’aereo per tornare a Vancouver, ma allora perche eravamo andati a Prince roupert?,oppure tornare coi bus della greyhoound in 2 giorni di tempo, ma non avremmo goduto del paeesaggio,allora,alla fine ci siamo presi la macchina non badando a spese, e meno male che eravamo in 3 a dividere la spesa.Dormiamo in una guest house lassu al terzo piano e mangiamo in un ristorantello. Prince roupert è posto da turisti solo d’estate ma non il 2 dicembre, e sopratutto italiani da quelle parti se ne vedono proprio pochi. La mattina dopo colazione,partiamo con la potente pontiac bianca,Come al solito le cilindrate in america sono esagerate, 3, 4 mila cc e naturalmente automatiche. A pochi km dalla città primo stop di un’oretta per una passeggiata nel bosco di conifere all’interno del parco nazionale, molto bello, alla riva del grande fiume, proprio mi sembrava di essere all’interno di uno di quei film che vediamo alla tv.Prosieguo per ore e ore tra paesaggi che ci hanno fatto dimenticare l’alto prezzo dell’auto, tutti soldi spesi bene. Stop al lago ghiacciato, ai candelotti di ghiaccio attaccati ad una roccia,che Mauro ha (naturalmente) provveduto a staccare. Ad un paesello di indiani modernizzati, ci fermiamo per un panino e partita a biliardo.Ogni tanto lascio la guida dell’auto agli altri per riposare un po, ma non quando la strada è ghiacciata. Verso sera ci fermiamo ad un villaggio dove dormiamo al motel dove incontriamo l’italiano boscaiolo che ci intrattiene con le sue storie di vita vissuta,peccato che nei laghetti dei dintorni, il ghiaccio non è abbastanza spesso da poterci camminare sopra altrimenti il nonnetto ci avrebbe portato volentieri a pescare il salmone praticando il buco sull’ ghiaccio. Tra Prince rupert,che è sulla costa e Prince george all’interno del Canada, passano treni merci lunghi ben 100 vagoni, mmazzaoo!Impressionante. Le motrici diesel naturalmente sono 3. Lungo la strada oltre che a distese sterminate di abeti, vediamo anche qualche cervo e addirittura un’alce.I corvi sono grossi e tanti, esattamente come quelli che avevo visto a Inuvik e alle Svalbard.Il sole splendente e ghiaccio che rispecchia è la caratteristica di un piccolo aeroporto con alcuni cessna parcheggiati, uno stop per qualche foto è d’obbligo, ho notato anche un’aletta canard sul davanti ad uno dei cessna,mai vista prima. L’auto nel parcheggio dell’aeroporto sgomma sul ghiaccio ma alla frenata entra in azione sempre il frenoassistito. Al nostro arrivo a Prince George, decidiamo di non fermarci,peò prima ci siamo recati all’aeroporto locale per un tentativo,tra l’altro,riuscito di cambiare macchina e prenderne una meno costosa. Per’lappunto con la nuova taurus ford, proseguiamo verso est anche se inizia a far buio, li per li sembrava una buona idea ma poi ci siamo mezzi pentiti. Guidavo io e ha cominciato a nevicare nel buio, con pochissime auto e il pericolo di andare fuori strada ad ogni momento, ma dovevamo per forza, ormai,raggiungere la città successiva.Sui 90 all’ora seguivo le auto dei canadesi che facevano strada, per poco un’alce femmina ci attraversa di fronte a noi,shivata per poco.Eravamo tutti con più adrenalia che sangue in corpo, io sopratutto che guidavo.Poi finalmente il paesello Mc bride, l’albergo e il biliardo. Passava proprio li vicino la ferrovia,con i soliti treni a 100 vagoni,impiegava un quarto d’ora a passare tutto.Col sole dell’indomani,vediamo che le montagne rocciose ci circondano,ed io mi sono informato per poter far un giro con Mauro in motoslitta,Non abbiamo però trovato d’accordo Tomaso che avrebbe voluto andare a sciare a Jasper, poco più avanti, allora decidiamo di proseguire.Il confine tra il Brtish columbia e l’Alberta era ormai vicino, ma poi Tomaso,preso da una crisi di nostalgia di casa sua, propone di proseguire verso Vancouver , In effetti andare a Jasper e allungare notevolmente il viaggio, tra l’altro non in programma,non era il caso, per andare poi a sciare,cosa che io nemmeno so fare.Passati i paesi di Avola e Clearwater, a buio arriviamo nella città di Camloops,Al tipo dell’hotel dove alloggiamo chiedo se è possibile fare snowmobile, però, purtroppo la risposta è negativa,vista la poca neve, bisognerebbe tornare indietro, di almeno 200 km,dove in effetti avevamo visto molte motoslitte ai bordi di una montagna.Io rimango a dormire in albergo, loro due,escono a cena e a bersi una birra davanti ad un tavolo da biliardo.,Quella sera a Camloops,il ghiaccio era micidiale sulle strade e abbastanza pericoloso. Ultimo giorno con Tomaso, ci avviciniamo sempre più a Vancouver,fermandoci per una pizza(non buona) verso mezzogiorno.E disperata ricerca di un distributore di benzina,eravamo quasi a secco.E purtroppo dopo 5 giorni,rieccoci al punto di partenza,salutato Tomaso, io e Mauro andiamo in aeroporto per vedere se c’è possibilità di decollare un giorno prima per Montreal cosi facendo avremmo avuto 24 ore a disposizione anche per quella città, purtroppo però “nopossible”, allora ci teniamo la macchina e decidiamo di andare nella rinomata località sciistica di Wistler a nord di Vancouver.Quella notte dormiamo in un ostello a Squamish e giochiamo a biliardo. La mattina seguente scopriamo nuovamente di essere tra le montagne nel parco nazionale Garibaldi,Più ci avvicinavamo a Wistler e più c’e neve. Le case costano moltissimo, attori come Swazenegger e Al pacino hanno la casa qui,Molta gente a piedi cammina con gli sci sottobraccio.Noi parcheggiamo e prenotiamo subito un giro con le motoslitte.La tipa ci porta con un minibus su per le montagne innevate,dove ci aspettavano le moto per noi.Vestitici di tutto punto con tanto di casco e occhialetti tipo motocross,finalmente eccoci sulle fatidiche snowmobile,prima volta per Mauro e terza per me Dopo le Svalbard e a Whitehorse (Canada con Donato) Mauro era scatenato,è anche andato fuoristrada, meno male che lì c’era il costone alto della montagna altrimenti andava giù,e ha anche avuto il coraggio di dire che era legato e la prossima volta si scatena.Comunque, bel giro,tra i boschi di conifere sul tappeto bianco,proprio una bella esperienza, il momento clou di tutto il viaggio. Nel primo pomeriggio, dopo aver mangiato qualcosa in paese,rientriamo a Vancouver riconsegnando l’auto in aeroporto.Il nostro volo era all’indomani alle 8 mercoledi 8 dic 04,così abbiamo dormito a spese del governo in aeroporto. Volo di rientro con cambio aereo a Montreal e a Francoforte per arrivare a Roma fiumicino alle 13.45.Ultima tratta in tremo fino a Massa ciao ciao


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