Il Cairo, Giza, Dahshur, Saqqara in autonomia
partenza da roma alle 7 del mattino, destinazione zurigo, scalo di 50 minuti e connecting flight per il cairo. In 6 ore e mezza ce la siamo cavata. Appena arrivato al cairo abbiamo sbrigato le questioni doganale, io avevo il passaporto mentre la mia ragazza solo la carta d’identità e 2 fototessera. Una volta acquistata la marca per il visto, direttamente in aeroporto, è stato un flash. Appena usciti dal gate, subito un tizio ci avvicina per proporci un taxi per la città, ci spara 65 Le e insiste dicendo che non troveremo nessuno disposto ad accompagnarci per meno. Lo liquido in un lampo e appena fuori dall’aeroporto, contratto con un tassista e per 55 Le ci porta all’hotel President, in Zamalek. Il tragitto è stato allucionante, nel pomeriggio il traffico si paralizza e ci abbiamo messo 1 ora e mezza per fare 30 km.
comunque arrivati all’hotel, intrisi di smog ci siamo fatti una doccia calda e ci siamo rilassati in stanza per un paio di ore.
Il giorno seguente siamo andati alla piana di giza, con il taxi (25 Le) e ci siamo fatti lasciare davanti all’entrata della sfinge. La vista si illumina di quello splendido panorama, già prima di entrare i cammellieri si facevano insistenti, inventando le scuse più varie per convincerci ad entrare. Scuse del tipo: se prendete il cammello non pagate l’entrata, se prendete il cammello vi portiamo al view-point, se prendete il cammello non vi affaticate perchè ci sono molti km da fare. Tutte cavolate. Ci dileguiamo ed entriamo nel sito. La cosa bella è che i turisti occidentali li fanno passare per primi, gli fanno saltare la fila. Purtroppo, la piana di giza è perennemente invasa da turisti della peggior specie, e tutti si vogliono fare la foto con noi. La fila per entrare in ognuna delle piramidi ha dell’assurdo, la temperatura anche se è dicembre, si aggira attorno ai 28° e dentro le piramidi l’umidità raggiunge livelli insopportabili. Per questo vi consiglio di non entrare in nessuna delle 3, troppa gente. In 4 ore ci giriamo tutto il sito con tranquillità (si fa per dire) tra i cammellieri insistenti e gli egiziani che vogliono una foto con noi. Dopo ci siamo fatti accompagnare al museo egizio, dove ahimè non è possibile fare foto e la fotocamera te la fanno depositare prima di entrare. Per quanto riguarda il museo il consiglio spassionato che vi do è di andare direttamente al tesoro di tuthankhamon per poi visitare il resto del museo, io l’ho fatto e c’era pochissima gente. Dopo la visita al museo, subito in albergo per una doccia, eravamo intrisi di polvere del deserto e la stanchezza cominciava a farsi sentire. Un po’ di relax e poi via per la cena. Per la prima sera abbiamo optato per la cena sulla torre di gezira, anche se…Non è che le pietanze siano state proprio tipiche egiziane. In compenso il panorama da lì era veramente mozzafiato, vedere il cairo di notte dall’alto è molto emozionante. C’è un fatto, il ristorante a 180 mt di altezza è girevole e mentre si mangia si gira piano piano…(un po’ una burinata da turisti, però…Esperienza mistica da provare.) Per il secondo giorno abbiamo affittato un taxi per l’intera giornata per visitare saqqara, dahshur e memphi. Il sito di saqqara è meno affollato di quello di giza e per fortuna non ci sono gli estenuanti cammellieri, nè turisti egiziani che vogliono farsi una foto. La piramide di zoser me la immaginavo più grande, ma è ugualmente molto bella, e poi è il promo monumento costruito in pietra fatto dall’uomo. Con una piccola bakeshish ci siamo fatti aprire delle tombe ricche di iscrizioni e altre con dei dipinti con i colori ancora accesi. Siamo stati fortunati, perchè abbiamo visto delle tombe chiuse ai turisti. Unica cosa di cui mi è dispiaciuto è di non essere riuscito ad entrare nella piramide di uni, la guida diceva che lì i dipinti erano veramente belli. Lasciata saqqara, dopo circa 3 ore siamo partiti alla volta di Dahshur, per vedere le 2 piramidi di snefru I, quella rossa e quella romboidale.
Il sito è praticamente deserto e non c’era neanche un pulman. Siamo riusciti ad entrare nella piramide rossa, ed eravamo soli, ma veramente da soli, siamo scesi per uno stretto cunicolo pendente lungo 65 mt e alla fine 3 camere con il soffitto a gradoni, come la grande galleria della piramide di cheope. Man mano che si scendeva, l’aria si faceva più pesante e più umida, non oso pensare l’estate che caldo possa fare lì dentro. Dentro la piramide non c’è nulla da vedere se non la struttura stessa, ma la sensazione di essere proprio lì dentro con migliaia di tonnellate di roccia sulla testa e con 5000 anni di storia tutta in torno, è un’esperienza da provare. La piramide rombodale poi, a 1 km ha la sua copertura di calcare ancora in buona parte rimasta ancorata alla piramide e rende l’idea di come ci sarebbero parse le piramidi un tempo. Dopo siamo andati a memphi e lì una miriade di turisti…C’è ben poco da vedere, a parte un angar con in colosso di ramses II coricato, che poi ce n’è un gemello a midan ramses.
A cena siamo stati al FelFela, vicino al museo egizio e devo dire che si mangia veramente benissimo, anche se è un posto un po’ per turisti, comunque il sapore dei cibi speziati ti fa isolare dal resto della clientela, facendoti concentrare su quello che stai mangiando. Si spendono sui 10 euro a testa, mangiando come bufali.
Il giorno seguente l’abbiamo dedicato alla visita vera e propria del cairo, e siamo partiti con 10 Le. Di taxi fino al cairo copto, a sud della città vicino all’isola di roda. Ci sono 2 chiese da vedere, ma non sono nulla di entusiasmante, a meno che non siate appassionati delle comunità cristiano all’estero. Dopo via per la cittadella, una collina che domina la città con la moschea di mohammed alì che spicca tra tutte le altre. Il panorama da lì è veramente impressionante, soprattutto perchè si può notare la cappa di smog che ricopre la città…La guida, molto ottimisticamente diceva che nelle giornate limpide si possono vedere addirittura le piramidi, ma con tutto quello smog io non ci credo. Anche alla cittadella ci sono molte cose da vedere, noi ci siamo limitati a vedere le 3 moschee più importanti, però c’è il museo militare e altre cose così, un po’ da turisti. Anche qui era pieno di scolaresche egiziane in visita e la tranquillità veniva spesso rotta da frotte di bambini che volevano foto. (ci siamo sentiti un po’ come allo zoo, tutti ci guardavano ammirati, ma dico io, qui in egitto il turismo esiste dai tempi dei romani, non hanno mai visto due europei bianchi??? Mah) La visita della città e proseguita attraverso i vicoli stretti del suq khan al khalili, non prima di essersi fermati in uno di quei posticini zozzi con segatura umidiccia a terra, per mangiare degli squisiti taamia (falafel). Tutti molto cortesi lì in quel fast food (!?!?). A Khan al khalili, consiglio di andare quando si è nel pieno delle forze se si intende comprare qualche souvenir, perchè le contrattazioni a volte sono veramente estenuanti. Il bazar è un dedalo di strette viuzze con mercanzie stipate ovunque in modo disordinato e personalmente mi sono riservato dal visitarlo tutto, limitandomi ad andare a colpo sicuro verso la parte dedicata all’argento e ai souvenir. Il mercato è immenso e c’è il serio rischio di per dere l’orientamento, poi è impossibile ritrovare un negozio visitato in precedenza, perchè sono tutti uguali e hanno tutti le stesse cose. Contrattate, contrattate fino allo stremo, perchè i prezzi sono gonfiati fino a scoppiare e con abilità si può di certo arrivare a sconti fino al 70%. Di souvenir un po’ pacchiani ce ne sono a valanghe, ma se cercate bene bene, sicuramente troverete qualcosa di vostro gradimento. Dopo una giornata completa al cairo, l’unica cosa di cui si ha bisogno la sera è di una ricca doccia, per lavarsi di dosso il piombo dei tubi di scappamento delle auto smarmittate (fiat 131, 127 etc) tanto che quella sera abbiamo saltato la cena.
L’ultimo giorno l’abbiamo passato nel vago tentativo di spendere gli ultimi soldi egiziani, abbiamo tentato in vano di riuscirci in centri commerciali in stile europeo, ma da comprare non c’è veramente niente.
Il taxi per l’aeroporto ci è costato 55 Le. Come all’andata, e al duty free, abbiamo comprato 4 stecche di sigarette, 13 euro la stecca. Mi sono comunque avanzati 18 euro in pound egiziani, che ancora ho qui con me e che penso non riuscirò mai a disfarmi…Certo, a saperlo prima mi sarei concesso il lusso di dare bakeshish più ricche, invece del solito pound. Esperienza fantastica quella del cairo, le piramidi, la polizia turistica (stateci attenti, perchè uno di questi simpatici poliziotti, mentre si faceva una foto con la mia dolce metà gli ha appoggiato la mano sul di dietro e poi voleva pure la mancia…Ahahhaha povera piccola mia!) Comunque, si spende pochissimo, si mangia divinamente e non abbiamo incontrato nessun tipo di problema, del tipo: malintenzionati o ladri. Contrattate su tutto e munitevi di tagli da 1 pound per le bakeshish che vi chiederanno anche per le cose più assurde.
se avete bisogno di ulteriori informazioni non esitate a contattarmi : bakodelmillennio@hotmail.Com se volete vedere qualche foto, le ho caricate su questo sito…
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