Il Cairo e crociera sul Nilo 2
Era il nostro primo viaggio organizzato e, devo ammettere, che l’esperienza è stata più che positiva anche perché visitare l’Egitto da soli è un pò troppo complicato, almeno per i miei gusti. L’avere tutto organizzato ci ha permesso, infatti, di godere dei monumenti e dei bellissimi spettacoli della natura senza dover sempre e necessariamente contrattare per ogni cosa e dare mance ogni minuto. Inoltre avere a fianco due egiziani ci ha consentito di soddisfare molte curiosità circa gli usi e costumi locali, senza contare che comprendere il perché e il per come dei monumenti è molto più semplice quando hai un egittologo a tua disposizione. Leggendo altri racconti di viaggio, e verificando l’esperienza di alcuni conoscenti, mi sono convinta che la riuscita positiva di un viaggio come il nostro dipende comunque, oltre che dal tour operator scelto, dalla guida e dall’accompagnatore, che sono le persone che stanno con il gruppo l’intera settimana. Noi siamo stati molto fortunati perché Mustafà e Eimed sono stati bravissimi: sempre professionali e cortesi ma anche pronti a ridere con noi. Parlavano, entrambi, perfettamente l’italiano e ci hanno aiutato con tanto impegno a conoscere questo paese affascinante ma un po’ difficile da interpretare per chi, come noi, viene da una realtà completamente diversa. Ci hanno consigliato senza mai essere invadenti né imporci delle scelte. Certo c’erano tempi da rispettare, come è logico che sia quando c’è un programma da seguire e 30 persone da soddisfare, ma devo dire di non essermi mai sentita costretta o impedita nel fare delle cose. Non bisogna dimenticare, inoltre, che per divertirsi, è importante anche avere la voglia di relazionarsi con gli altri, di giocare e di prendersi un po’ in giro. Sicuramente la serata egiziana, organizzata sulla nave, può sembrare una pagliacciata se ci si siede in un angolo e si guarda il resto del gruppo con aria di sufficienza ma vi assicuro che noi, vestiti da egiziani e fingendo per una volta di vivere in un mondo diverso, ci siamo veramente divertiti. Consiglio caldamente questo viaggio, ma tenete conto che è un viaggio culturale e che è piuttosto impegnativo dal punto di vista fisico, sia per le sveglie all’alba che per le molte ore in giro per i monumenti. Parlando del clima, devo ammettere che avrei gradito, e sinceramente mi aspettavo, qualche grado in più. Invece, ad eccezione di alcune ore negli ultimi due giorni, non ho mai abbandonato la mia giacca a vento. Certo non faceva freddo come in Italia ma soffiava quasi sempre un venticello piuttosto gelido. In ogni caso meglio a gennaio che d’estate perché temo che i 40/50 gradi nella valle dei Re o ad Abu Simbel possano provare chiunque, anche me che adoro il caldo!!!