Il borgo della Regina Margherita: tra le vette della Valle d’Aosta c’è la meta giusta per un caldo weekend d’estate
Il meteo informa che per le prossime settimane di luglio si prevede un sensibile aumento delle temperature che supereranno i 30 °C. Non ce lo facciamo dire due volte e prenotiamo un hotel in Valle d’Aosta per fuggire dalla calura per almeno un paio di giorni. Troviamo posto al primo colpo all’hotel Lyshaus ad 1 km dal centro di Gressoney Saint-Jean.
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Diario di viaggio a Gressoney-Saint-Jean
Giorno 1 – Lago Gover
Conosciamo bene Gressoney-Saint-Jean, ma l’abbiamo sempre visitata in inverno e mai in estate come ora. Siamo così sorpresi dalla bellezza dei luoghi in questa stagione. Il paesaggio è completamente diverso da come lo ricordavamo. Il bel panorama comincia dal momento in cui lasciamo l’autostrada a Pont Saint-Martin ed iniziamo la salita di 30 km per raggiungere la nostra destinazione . Il torrente Lys costeggia la strada per tutto il tragitto in una successione di paesaggi con ponti di pietra, chiesette, baite fiorite. Attraversiamo così i villaggi di Lillianes, Fontainemore e Gaby. All’altezza di Fontainemore il torrente viene sbarrato da diga formando così un panoramico specchio d’acqua, il lago Vargno.
Gressoney dista solo due ore di distanza dalla nostra abitazione in provincia di Varese e, puntualmente, alle 10:30 siamo già sul luogo. Superiamo gli impianti sciistici di Gressoney Saint-Jean dove abbiamo trascorso diverse domeniche sulla neve e notiamo che in estate il grande parcheggio antistante è adibito ad area sosta camper. Nella mattinata di venerdì il parcheggio era praticamente vuoto ma, tra sabato e domenica, l’area si riempirà di camper in sosta. È troppo presto per andare in hotel e così raggiungiamo direttamente il lago Gover in centro a Gressoney Saint-Jean, un grazioso laghetto di montagna, circondato da un piacevole prato con alcune panchine in pietra.
Ignoravamo l’esistenza di questo bel posticino in quanto, nel periodo invernale, il laghetto risultava sempre coperto da neve e ghiaccio, quindi praticamente invisibile. Facciamo il giro completo del lago e poi sostiamo per un panino al “Bar Ristorante Lago Gover”, in riva allo stesso. Il panino era ottimo, ma non consigliamo di pranzare o cenare qui: non ci ha fatto per niente una buona impressione.
Dopo pranzo raggiungiamo il vicino hotel Lyshaus, un albergo arredato in stile alpino sulla riva dell’omonimo torrente Lys, che scorre velocemente sotto di noi regalandoci sempre un piacevole sottofondo di scroscio d’acque. La nostra camera è una junior suite arredata in legno con un grande terrazzo vista giardino privato dell’hotel. Il letto matrimoniale è collocato in una nicchia di legno e nella camera sono presenti oggetti e suppellettili anticheggianti.
Unica pecca di questo hotel è che non dispone di ristorante interno per la cena, così siamo costretti ad uscire e cercare un ristorante decente altrove, cosa non facile a Gressoney Saint-Jean, poiché:
- 1- Ci sono pochi ristoranti.
- 2- I pochi ristoranti in questione sono dei buchi angusti e quasi sempre tutti prenotati.
- 3- Il servizio non è mai eccezionale ed i prezzi piuttosto elevati.
Avremmo risolto tutto con il ristorante in hotel ma così non è stato, incappando male in entrambi i locali scelti per i nostri due giorni di permanenza. La prima sera ceniamo in una pizzeria, “Oro argento e bronzo”, collocata in fondo alla via principale del centro storico. Pensavamo che, come in tutte le pizzerie decenti, ci fosse qualcos’altro sul menù, oltre alla banale pizza invece c’erano solo pochi altri piatti freddi, come taglieri, prosciutto e mozzarella o vitello tonnato. Ad ogni modo ceniamo e riusciamo ad uscire dal locale abbastanza sazi. Rientriamo poi in hotel apprezzando la temperatura piuttosto fresca della serata.
Giorno 2 – Castel Savoia
Dopo una notte gradevolmente fresca ci rechiamo nella sala colazione del nostro hotel. Il ristorante è arredato molto bene, con eleganti mobili in legno e con veranda vista giardino. Al centro della sala è stato allestito un meraviglioso tavolo con tanti tipi di torte tradizionali fatte in casa, i torcetti al burro tipici della zona realizzati artigianalmente e muffin fatti in casa. È possibile inoltre ordinare cibi salati direttamente alla cameriera scegliendo tra uova, bacon, prosciutto, formaggio oltre ad un buonissimo yogurt sicuramente anch’esso artigianale. Io che amo particolarmente la colazione dolce all’italiana non potrei chiedere di meglio e sono in difficoltà nella scelta tra le tante torte disponibili.
Subito dopo usciamo alla scoperta dei luoghi più belli. Pochi metri prima del nostro hotel abbiamo notato un grande bacino d’acqua formato da un sistema di chiuse e canali: un impianto idrico di deviazione delle acque fluviali. Il colpo d’occhio è notevole e scattiamo alcune foto a questo bello scorcio.
Ci avviamo poi verso il centro di Gressoney costeggiando il torrente Lys ed apprezzando il paesaggio che ci regala qualche piccola cascatella, ponticelli di legno attraversabili da un’estremità all’altra e belle case di montagna adornate da geranei dall’incredibile fioritura, possibile solo con questo clima soleggiato e fresco.
A pochi metri dal nostro hotel, parte la strada che conduce al fiabesco Castel Savoia, già visitato più volte in passato. Tuttavia, per chi non ci fosse mai stato, consigliamo assolutamente la visita in quanto il castello rappresenta la maggiore attrazione turistica di Gressoney. Qui è stato anche ambientato il divertentissimo film Il peggiore Natale della mia vita, dove il protagonista, Fabio De Luigi, ne combinava di ogni allo sventurato suocero Diego Abatantuono.
In un angolo della piazza troviamo il ritratto dell’immancabile Regina Margherita. Qui ogni cosa parla di lei, la villa, il castello, la pizza, insomma tutto porta il suo nome, tutto in suo onore, per lei che amava tanto questi luoghi. In centro ci sono anche 2 lavatoi, uno in pietra ed uno più recente in legno e, lì vicino, la spettacolare Binder Haus, vincitrice del premio “Miglior casa fiorita d’Italia”.
Nel pomeriggio acquistiamo alcuni prodotti tipici da portare a casa, tra cui la tradizionale fontina, il lardo d’Arnad, i torcetti al burro, nonché una calamita per il nostro frigorifero. Alla sera si ripropone il problema di trovare un ristorante per la cena. Da casa abbiamo prenotato alla cieca alla The flying Brasserie Paul Verlaine, nome altisonante per un locale angusto e costoso che non merita niente o quasi niente e che della brasserie ha solo le panche e i tavoli. Usciamo affamati e ci vendichiamo con una furente recensione su Tripadvisor.
Giorno 3 – Partenza da Gressoney-Saint-Jean e rientro a casa
Ci svegliamo con la pioggia e la temperatura è di 14 °C. Facciamo piacevolmente colazione, paghiamo e lasciamo l’hotel. Nel percorso in discesa tra Gressoney-Saint-Jean e Pont-Saint-Martin ammiriamo nuovamente il paesaggio dei villaggi di Gaby, Fontainemore e Lillianes. A questo punto il programma prevedeva una sosta a Pont-Saint-Martin proprio accanto all’omonimo e notevole ponte; tuttavia una manifestazione domenicale ci impedisce di raggiungere il punto e così rinunciamo. Peccato. Il poderoso ponte romano che attraversa il torrente Lys risale al I secolo a.C. È lungo 31 m, alto 23 e rappresenta la porta d’ingresso alla Val d’Aosta.
Ci dirigiamo allora al caseificio Pietro Vallet di Donnas per acquistare alcuni tipi di formaggio. Il caseificio è ben organizzato per i turisti, con tanto di spazio museale. Dispone anche di uno spaccio dove acquistiamo della fontina ed un altro formaggio più stagionato.
Questa è l’ultima tappa del nostro weekend in montagna, un anticipo di vacanza nonché una vera boccata d’aria fresca in questa estate calda. Prendiamo così il vicino imbocco dell’autostrada e rapidamente arriviamo a casa, nella calura e nell’afa delle nostre zone.