I viaggi dei Barto: Praga a fine inverno
I GIORNO: 10 Marzo 2016
Io, Laura e i nostri figli Samuele e Mattia partiamo alle ore 10.30 da Malpensa con volo Easyjet (Euro 60 a testa A/R) e atterriamo all’aeroporto di Praga alle 11.50 (giusto per curiosità, lo scalo è intitolato al drammaturgo Vaclav Havel ultimo presidente della Cecoslovacchia e primo della Repubblica ceca). Appena usciti dalla zona Arrivi preleviamo le corone dai tanti sportelli bancomat che si trovano nell’area antistante l’uscita (importante utilizzare l’opzione “non applicare il controvalore” che viene evidenziata sul display in quanto più vantaggiosa). Sempre nella stessa area provvediamo, presso un chiosco, all’acquisto dei biglietti per il pulmann e la metro che in circa mezz’ora ci porteranno nel centro della capitale ceca. Il prezzo del biglietto della durata di 90 minuti è di 32 corone mentre quello da 30 ne costa 24 (consigliato il primo). I biglietti si possono fare anche a bordo oppure alle macchinette che accettano però soltanto monete fino a 20ck. Proprio appena fuori dall’aeroporto, sulla destra, bisogna prendere il bus n. 119 fino al capolinea Nadrazi Veleslavin da dove sempre con il solito biglietto è possibile servirsi della Metro A con la quale raggiungere il centro di Praga. Noi scendiamo alla stazione Malostranska dalla quale il nostro appartamento dista appena dieci minuti a piedi. Soggiorneremo presso l’ Aparthotel “Little Town Budget Hotel” al n. 260 di Malostranske Namesti (Euro 171 per tre notti) reception aperta 24H, pulito, spazioso in zona molto tranquilla e soprattutto in ottima posizione per raggiungere in breve tempo e a piedi tutti i punti di maggior interesse e per finire, e il che non guasta, circondato di molti locali dove mangiare a prezzi veramente ottimi. Una volta sistemati i bagagli facciamo un primo assaggio della città attraversando il romantico Ponte Carlo alla fine del quale sulla destra proseguiamo lungo la Moldava fino alla “Casa Danzante”, una delle opere di architettura moderna più significative della città, costruita nel 1996 e chiamata così in quanto la sua forma particolare ha dato origine al soprannome Ginger e Fred alludendo alla coppia di ballerini Ginger Roger e Fred Astaire. Da qui ci spostiamo verso la vicina Piazza Venceslao con la sua caratteristica forma rettangolare sulla quale si affacciano numerosi palazzi dai più disparati stili architettonici. Una visita a questo luogo non può mancare visto il grandissimo significato storico che ricopre, da qui è nata infatti la protesta pacifica contro il regime sovietico che ha dato il via alla “Primavera di Praga” e alla “Rivoluzione di velluto”. Molto toccante la croce incastonata nel marciapiede antistante il Museo Nazionale in onore di Jan Palach, un giovane studente che nel Gennaio del 1969 si diede fuoco come segno di protesta contro il regime opprimente imposto dall’Unione Sovietica. Alla destra del Museo Nazionale è possibile notare l’edificio un tempo sede di Radio Free Europe, emittente piuttosto riformista sovvenzionata dal governo americano. All’estremita’ meridionale troneggia invece la Statua dedicata a San Venceslao circondata da altre sculture che rappresentano i santi patroni della Boemia, Procopio Adalberto Agnese e Ludmilla. Proseguendo verso l’estremità nord sul lato destro incontriamo l’ Hotel Jalta nei sotterranei del quale è possibile visitare un vecchio rifugio antiatomico. Da qui ci spostiamo, sempre a piedi, verso la Piazza della citta’ vecchia (Staromestske Namesti) dove dominano le guglie gotiche della chiesa della “Vergine Maria davanti a Tyn” anche se la parte del leone la fa ovviamente la Torre dell’orologio astronomico dove, al rintocco di ogni ora, è possibile assistere alla sfilata dei dodici apostoli ma il personaggio che più ha attirato la nostra attenzione è lo scheletro che suona la campanella. Ormai è sera e la sveglia alle quattro del mattino si fa sentire, decidiamo quindi di cucinare qualcosa in appartamento e poi a nanna.
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II GIORNO: 11 Marzo 2016
Stamani il programma prevede la visita del quartiere ebraico Josefov e dopo aver fatto colazione e preso un caffè al vicino bar “La Caffeteria” (espresso veramente ottimo) in circa 15 minuti a piedi raggiungiamo la biglietteria dove acquistiamo i biglietti (costo 300/200 corone rispettivamente intero/ridotto ma noi approfittiamo dell’opzione famiglia al prezzo di 800 corone) per il Museo ebraico senza la visita della Sinagoga Vecchia e Nuova. Praticamente esistono due possibilità per la visita dello stesso, la breve che comprende il cimitero le Sinagoghe Pinkas, Spagnola, Maisel e Klaus mentre quella completa oltre a quanto sopra comprende pure la visita alla sinagoga Vecchia/Nuova. Il Museo è praticamente un percorso a cielo aperto che si sviluppa all’interno del vecchio ghetto praghese dove è possibile visitare appunto le sinagoghe più il cimitero. Noi decidiamo di iniziare la visita dalla Sinagoga Pinkas all’interno della quale al piano terra sono incisi sulle pareti tutti i nomi degli ebrei praghesi vittime dello sterminio nazista completi di date di nascita e morte, ben 77.297, mentre al piano superiore sono esposti i disegni dei bambini deportati nel vicino campo di Terezin (ci colpiscono molto la tristezza dei soggetti ritratti e dei colori utilizzati). Attiguo alla stessa, il cimitero ebraico,(consigliabile visitarlo al mattino presto per evitare la calca dei turisti) luogo di grande impatto per le innumerevoli lapidi tra le quali spiccano quelle del rabbino Loew, la guida spirituale degli ebrei di Praga, e del facoltoso Maisel. Sembra che in questo cimitero i corpi sepolti siano di gran lunga superiori al pur notevolissimo numero di lapidi (dodicimila) che possiamo incontrare durante il percorso. All’uscita del cimitero sulla destra incontriamo la Sinagoga Klaus e la sala cerimoniale caratteristica principale e comune di questi luoghi è che contengono principalmente oggetti in argento utilizzati per cerimonie funebri e per la cura dei malati. Proseguendo per la via Cervena e superata la sinagoga Vecchia/Nuova dopo circa cinque minuti ci troviamo davanti la Sinagoga Spagnola all’ingresso della quale fa bella mostra di se la scultura dedicata allo scrittore Franz Kafka. L’interno di questa sinagoga, in stile moresco, è veramente stupendo e unico. Completamente realizzati in legno è, a nostro parere, di gran lunga la più bella tra quelle visitate. Per ultima ci lasciamo la Sinagoga Maisel opera dell’omonimo ricchissimo magnate praghese che, giusto per farsi un’idea della sua forza economica, oltre a costruire buona parte delle strade e dei palazzi del quartiere arrivò persino a concedere un prestito all’allora imperatore Rodolfo II. Con questa sinagoga, a dire il vero abbastanza insignificante rispetto alle altre, termina questo tour del quartiere Josefov e del Museo ebraico, quindi decidiamo di fare rotta sulla Piazza della Citta Vecchia dove affamati ci fermiamo presso uno dei tanti stand presenti. La scelta cade sul prosciutto di praga tagliato a trance direttamente dall’affumicatoio e successivamente fatto a fette, sulle gustosissime salsicce accompagnando il tutto con un’ottima birra chiara. Finito il pranzo come dessert proviamo l’impronunciabile “Trdelnik” dolce tipico a forma di spirale a base di latte, uova, farina e cannella che una volta cotto sul bracere viene passato nello zucchero semolato, vanigliato e servito semplice o guarnito di cioccolato fuso o gelato, buonissimo!
Con il pancino soddisfatto saliamo sulla Torre dell’orologio (costo 100/50 corone rispettivamente intero/ridotto biglietto famiglia 280) dalla quale si gode un’ottima vista sulla Piazza, della cattedrale gotica e di tutto il centro storico, a nostro giudizio soltanto dall’alto si gode pienamente della bellezza e della grandezza di questa magnifica piazza. Finita quest’esperienza facciamo una breve capatina nella cattedrale della Vergine Maria davanti a Tyn, il percorso di visita è limitatissimo in quanto è in corso una funzione religiosa (consigliato verificare prima gli orari delle funzioni per non rimanere fregati) per poi dedicare il resto della serata al “vagabondaggio” senza meta lungo il dedalo di viuzze che si dipana intorno alla piazza curiosando tra i banchetti e i negozietti di artigianato locale e di leccornie gastronomiche tipiche della regione.
Soddisfatti della giornata ci incamminiamo verso il Ponte Carlo, lo attraverseremo veramente molte volte, che con i suoi artisti pittori e suonatori ci accompagnerà ogni giorno verso il vicino appartamento.
III GIORNO: 12 Marzo 2016
Dopo aver fatto colazione in appartamento dedichiamo la mattinata alla visita del castello che raggiungeremo a piedi in circa 10 minuti.
Superato la prima corte e fatti i biglietti per il percorso breve (250/150 corone rispettivamente intero/ridotto oppure l’opzione famiglia a 500 corone valido per due adulti e tre bambini fino a 15 anni) superiamo la seconda corte, dove sulla destra troviamo la palazzina che ospita i gioielli della corona, e ci troviamo davanti la bellissima facciata della cattedrale gotica di San Vito che anche all’interno non tradisce le aspettative grazie sopratutto alle stupende vetrate che creano un gioco di luce molto particolare. Usciti superiamo l’obelisco dedicato alle vittime della guerra e visitiamo la parte di castello previsto dal nostro biglietto che, ad eccezione della bellissima corona d’oro tempestata di pietre preziose, onestamente ci ha lasciato parecchio delusi in quanto a nostro giudizio piuttosto scarno. Lasciamo il castello e visitiamo la chiesa romanica di San Giorgio piccola ma molto bella (ricorda un pò la chiesa di San Damiano ad Assisi). Come ultima tappa della visita ci lasciamo il vicolo d’oro con le sue casette colorate all’interno delle quali oltre ad alcuni negozietti è possibile visitare una bella mostra di armature antiche. L’impressione che ci lascia è di una ricostruzione esasperatamente turisticizzata e forse la fama che ha, a nostro parere, non è del tutto meritata. Come considerazione finale mi sento di consigliare la visita del castello esclusivamente per l’imponente cattedrale di San Vito e per la graziosa chiesa di San Giorgio. Essendo l’ora di pranzo raggiungiamo il vicino appartamento per pranzare e rilassarci un po’ per dedicare poi il pomeriggio ad una breve visita della chiesa della Vergine Maria Vittoriosa dove all’interno è possibile ammirare il famoso bambinello di Praga e successivamente ci portiamo alla vicina cremagliera della collina di Petrin che purtroppo risulterà essere chiusa per lavori, fino al mese di Aprile. Decidiamo di salire comunque a piedi per goderci il panorama della città e devo dire che la fatica è sicuramente ripagata. Non contenti sfidiamo anche i 299 scalini della Torre di Petrin (una ricostruzione in miniatura della Torre Eiffel costruita in occasione dell’ esposizione di Praga alla fine dell’800) dalla cui cima Praga si mostra in tutta la sua bellezza. Il prezzo per salire è di 120/65 corone rispettivamente intero/ridotto e 300 per il family ticket.
Abbastanza provati e stanchi torniamo verso l’appartamento attraverso un sentiero circondato da mandorli in fiore, ci riposiamo un’oretta e dopo aver cenato da Jo’s sotto i portici di Malostranske namesti (ottimo rapporto qualità/prezzo) terminiamo il nostro viaggio nella capitale ceca con un ultimo assaggio on night della Piazza Vecchia dei vicoli che la circondano e del Ponte Carlo da dove ammiriamo anche i fuochi d’artifico che illuminando la Moldava sembrano salutarci.
IV GIORNO: 13 Marzo 2016
Domenica mattina… alzataccia trasferimento in aeroporto sempre con metro e bus 119, arrivederci romantica Praga… alla prossima