I sogni si avverano… nella Polinesia francese
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Il sogno della mia vita, fin da quando ero bambina. Ancora oggi non riesco a capacitarmi di esserci stata. A volte penso di aver sognato. Ma quando guardo le foto, i video e i meravigliosi souvenir che abbiamo portato a casa mi rendo conto che è stato tutto vero.
Io e Massimiliano ci siamo sposati domenica 5 giugno 2011 e martedì 7 alle 7.10 siamo partiti da Venezia destinazione Parigi. Una volta arrivati allo Charles de Gaulle abbiamo preso subito la navetta che ci ha condotti al nostro terminal e ci siamo imbarcati sul meraviglioso aereo della compagnia polinesiana Tahiti Nui. L’accoglienza è stata molto piacevole: hostess polinesiane con meravigliose divise a fiori (le ho cercate in Polinesia ma niente da fare …) che ti accolgono con un sorriso e ti regalano un bocciolo di Tiarè, il fiore simbolo del loro splendido paese. Il suo profumo delicato mi fa già percepire l’atmosfera polinesiana. Lo metto subito all’orecchio sinistro (che significa che sono impegnata sentimentalmente. A destra invece significa che si è single). I posti sono abbastanza comodi e spaziosi e ogni passeggero ha la tv davanti al proprio sedile. Peccato che i film siano tutti in francese/inglese. Comunque riusciamo a capire ugualmente. Scalo a Los Angeles per fare rifornimento e pulire l’aereo. Dopo una fastidiosa attesa per avere un semplice visto per il “transit” (non capisco perché ci abbiano fatto cambiare fila 2 volte!) ci rifocilliamo con un succo di frutta all’unico bar presente. Acquistiamo anche qualche cartolina e qualche calamita. Qui a Los Angeles non ti puoi spostare per tutto l’aeroporto. Ti limiti alla sola zona riservata al transito. A chi puo’ interessare c’è anche una zona fumatori. Risaliamo e riprendiamo il nostro posto vicino al finestrino (che fortuna, è il mio posto preferito).
Arriviamo a Papete alle ore 22 ed è sempre martedì! Il fuso è di -12 ore. Dei simpatici musicisti cantano canzoni di benvenuto accompagnate dalle tipiche chitarrine chiamate Ukulele. Nonostante la stanchezza sorridiamo felici di essere in terra polinesiana. Recuperiamo le nostre 2 valigie. Siamo contenti che siano arrivate entrambe. Una coppia di amici partita ad aprile ci aveva messo in guardia perché molto spesso (e a loro è successo) capita che una valigia arriva con 1 giorno o 2 di ritardo. Per questo le abbiamo fatte miste e cioè con metà cose mie e metà di mio marito. Poi il referente del nostro tour operator ci accoglie con due collane di fiori e ci consegna gli originali dei voucher che ci serviranno durante il nostro tour. Un pulmino ci accompagna all’hotel Meridien dove, dopo un rapido check andiamo subito a nanna! Direi che è il caso di specificare quello che è stato il nostro itinerario…
1°GIORNO-7 GIUGNO: Partenza e arrivo a Tahiti. Soggiorno di 2 notti all’hotel Meridien con colazione. Camera garden.
2°GIORNO-8 GIUGNO: Tahiti
3° GIORNO-9 GIUGNO fino al 7°GIORNO-13 GIUGNO: Bora Bora. Soggiorno di 5 notti all’hotel Meridien con pensione completa. Camera overwater n. 339.
8°GIORNO-14 GIUGNO fino al 11° GIORNO-17 GIUGNO: Crociera di 4 notti in catamarano con visita a Rangiroa e Tikehau. Pensione completa.
12°GIORNO- 18 GIUGNO fino al 14° GIORNO-20 GIUGNO: Moorea. 3 notti hotel Pearl Beach in pensione completa. Garden pool bungalow n. 207
15° GIORNO- 21 GIUGNO fino al 18°GIORNO-24 GIUGNO: Taha’a. 3 notti al Taha’a Private Island Resort in pensione completa. Bora Bora overwater.
MERCOLEDI’ 8 GIUGNO
Alle 6 sono già sveglia. Lascio dormire mio marito un’altra mezz’oretta. Intanto mi studio il manuale della videocamera ragalataci per le nozze. Dopo un’abbondante e ottima colazione, facciamo un giretto panoramico dell’albergo che secondo noi è l’ideale per un breve soggiorno di 2 notti e per chi come noi resta fuori tutto il giorno. Il mare non è eccezionale e la spiaggia è piccola. Noi avevamo una stanza con vista giardino e andava benissimo. A Tahiti non vale la pena spendere per la overwater. Per il resto albergo bellissimo e lussuoso. Ci facciamo chiamare un taxi dalla reception. Per 2.500 franchi ci porta al rinomato Mercato di Papete. Un po’ costosetto, ma la navetta gratuita passava dall’hotel alle 9 e noi non avevamo tempo da perdere. Avevamo solo un giorno a disposizione per visitare Papete e il museo di Gauguin. Il mercato è meraviglioso! Chi viene in Polinesia non può non andarci. E’ come andare a Parigi senza vedere la Tour Eiffel. Ci siamo immersi nei mille colori, profumi e suoni di questo tipico luogo di ritrovo della gente comune. Al piano terra ci sono fiori, frutta, verdura, carne, pesce. Ma anche collane di conchiglie, borse e cappelli di paglia, il famoso olio di Monoi e le saponette ai diversi profumi di Tiaré, cocco vaniglia. E poi the ai vari gusti e caffè. Abbiamo assaggiato l’ottimo Coco Glacé, noce di cocco conservata in frigo che ti aprono al momento e puoi bere con la cannuccia. Al piano superiore (al quale si accede con una scala mobile abbiamo invece trovato i famosi parei dai mille colori, magneti, cartoline e oggetti di artigianato locale. Anche al mercato, come in diversi angoli delle strade, c’è un gruppetto di musicisti che con i loro canti ci trasmettono allegria e spensieratezza. Come prezzi devo dire che non sono cari qui al mercato: parei a 1.00 e 2.000 franchi (meno di 20 euro), confezioni da 5 boccette di Monoi sui 12 euro. Proseguiamo il nostro tour di Papete visitando la cattedrale dedicata alla Madonna. Bellissime le vetrate colorate. Abbiamo acceso un piccolo cero per ringraziare di essere qui. Fuori dalla chiesa dall’altra parte della strada entriamo nel famoso negozio di musica Tahiti Music. Ci aspettiamo più assortimento di CD e prezzi più accessibili. I CD costano 2.700 franchi. Non conoscendo gli artisti non sappiamo quale prendere, non c’è la possibilità di ascoltarli, per cui ce ne andiamo senza CD. Meglio così perché le canzoni ce le regalerà il Capitano… ma questa storia ve la racconto dopo… Passiamo per il Centro Vaima, un piccolo centro commerciale con un bar e dei negozi carini. Poi andiamo al porto dal quale si vede in lontananza la vicina isola di Moorea. Una volta scartato il taxi (volevano 50 euro!), chiediamo informazioni sugli orari degli autobus a 2 signore molto gentili che sembrava non vedessero l’ora di parlare con noi turisti. Saliamo sul pullman che con soli 6 euro ci porta al museo di Gauguin. Siamo gli unici turisti in mezzo a tutti polinesiani. Che bella sensazione mescolarsi alla gente locale, che noi abbiamo sempre trovato cordiale e sorridente! Le fermate le creano loro con un richiamo all’autista, il quale gentilmente si ferma al museo per farci scendere. Il museo dedicato al famoso pittore impressionista è qualcosa di unico. Un museo all’aperto totalmente diverso da quelli che siamo abituati a vedere noi. E’ a forma di capanna, le finestre sono aperte e non ci sono allarmi e guardie. La storia dell’artista è raccontata in un percorso di quadri che ti conduce in un parco in riva al mare, in cui c’è un grande Tiki (scultura sacra in pietra scura) simile a quello collocato all’entrata. Quel giorno c’eravamo solo noi e altre due coppie. Un tranquillo silenzio interrotto solo dal suono delle onde del mare e delle cicale. Al negozietto acquistiamo una maglietta con la stampa di un famoso quadro. Rapiti dalle magnifiche opere, tra foto e riprese (si possono fare tranquillamente), non ci accorgiamo che l’ora di pranzo è passata da un po’. Ci dirigiamo nel bar vicino al museo (consigliato dalla Lonely Planet. Il ristorante Paul Gauguin un po’ più distante dice sia costoso). Purtroppo la cucina è chiusa per cui prendiamo una bottiglia d’acqua e ci dirigiamo alla fermata dell’autobus. Ah, una cosa importante: portatevi dei repellenti per insetti perché al museo ci sono in sacco di zanzarine. Io purtroppo l’avevo dimenticato in albergo. Dopo mezz’ora l’autobus ancora non arriva. Un ragazzo ci dice che ormai è tardi e che ci conviene fare l’autostop. Lui non ha la macchina altrimenti ci avrebbe accompagnati volentieri. Le giornate qui finiscono presto e alle 17 i mezzi non sono più in funzione. Mentre con il nostro ditone alzato ci auguriamo che qualcuno si fermi ecco che spunta un autobus: che fortuna! E’ vuoto ed è l’ultima corsa. Ci porta davanti al nostro albergo. Prima di rientrare in camera ci rechiamo in un supermercato situato accanto all’albergo e compriamo una bella baguette, del jambon (prosciutto cotto) e dei panini caldi. Una gustosissima cena che consumiamo nella terrazza della nostra stanza. Siccome avevamo prenotato pernottamento e colazione non sarebbe stato conveniente cenare al ristorante dell’albergo. Poi un bagno rilassante e un giretto al bar dove ci viene offerto un cocktail. Nel bar c’è un bellissimo pianoforte bianco a coda e piante di vaniglia adornano la hall: è la settimana della festa della vaniglia. La sera fa fresco e io metto una giacchina. Ore 19.30 siamo già a letto distrutti.
GIOVEDI’ 9 GIUGNO
Si parte: destinazione Bora Bora. La vista dall’alto è mozzafiato! La laguna turchese è proprio come quella delle cartoline. All’aeroporto veniamo accolti con collane di fiori. Incontriamo Pasqual, calciatore dell’Udinese. In barca ci accompagnano all’hotel Meridien, situato in un motu. Siamo stati molto soddisfatti della posizione del resort. Sul motu il sole tramonta più tardi, l’acqua è meravigliosa e la sabbia bianca e corallina. L’isola principale non è proprio così. All’arrivo ci accolgono con una limonata e una salvietta fresca. Una ragazza che parla italiano ci accompagna alla nostra stanza: una magnifica overwater con pavimento di vetro e vista sul monte Otemanu! Categoria superiore rispetto a quanto prenotato dall’Italia (bungalow in spiaggia). Uno dei vantaggi del viaggio di nozze! Come il cestello con champagne, la borsa e la maglietta in omaggio. Ci cambiamo e facciamo subito il bagno. La nostra overwater ha la scaletta per l’accesso diretto al mare. Che meraviglia, stiamo sognando! Prima di pranzo andiamo a vedere il centro di recupero delle tartarughe marine. Come sono carine! Dopo pranzo ci rilassiamo bella nostra terrazzina. Poi un bel bagnetto e stappiamo la bottiglia. Cena a buffet e a letto presto! In questi giorni ci viene sonno verso le 18. Allora facciamo un riposino di un’ora. Peccato che poi ci svegliamo storditi! Ma poi lo prendiamo il fuso orario!
VENERDì 10 GIUGNO
Sveglia presto (non abbiamo piu’ sonno) e abbondante colazione. Le brioche e la panna montata sono eccezionali! La mattina siamo i primi ad andare in spiaggia. Che relax e che pace! Ci leggiamo il nostro libro. Poi verso le 10.30 assistiamo al pranzo delle tartarughe. Il responsabile del centro da loro da mangiare così le possiamo vedere tutte insieme. Più tardi facciamo un po’ di snorkeling nella laguna dove ci sono anche loro. Che emozione nuotare con queste graziose creature! A pranzo assaggiamo il mai mai (pesce tipico) ai ferri. Davvero ottimo. Come la coppa “Bora Bora” come dessert: mezza ananas scavata con gelato (tra cui il gusto tiaré), fragole (grosse e dolcissime) e panna montata. Che delizia! La sera assistiamo ad uno spettacolo di danze tipiche. Molto piacevole.
SABATO 11 GIUGNO
Al mattino riposo in spiaggia. Nel primo pomeriggio escursione: giro dell’isola principale in pulmino. L’isola non offre molto. E’ piuttosto spoglia. Vediamo la spiaggia di Matira che è molto piccola. Anche il famoso locale Blody Mary non ci sembra un granchè. Forse la sera fa un altro effetto. Nella capitale Vaitape non c’è molto da vedere a parte una bella chiesetta. Purtroppo mentre passeggiamo arriva un acquazzone che però passa in fretta. Nei negozi non troviamo nulla di particolare. Ci conviene fare acquisti alla boutique dell’albergo. I prezzi non cambiano e le cose sono piu’ carine. Leggendo i racconti di altri turisti eravamo preparati sull’aspetto di Bora Bora, ma ci siamo rimasti lo stesso un po’ male. Ma non potevamo non vedere l’isola principale. Secondo noi potrebbe essere valorizzata un po’ di più. Ci piace osservare le abitazioni (con i cimiteri in giardino-che cosa curiosa) i cespugli di tiaré e le palme da cocco. Siamo stati comunque soddisfatti di questa escursione, che sono sicura ci sarebbe piaciuta di piu’ se avessimo trovato un sole splendente. Comunque gli acquazzoni sono davvero brevi e dopo poco torna a splendere il sole e …. se siete fortunati come noi vedrete anche un meraviglioso arcobaleno!
DOMENICA 12 GIUGNO
Facciamo un giretto in kayak. Arriviamo alla nostra owerwater. Poi relax in spiaggia tutto il giorno più visita alle nostre amiche tartarughe. La sera riapre il ristorante più carino e ci viene assegnato un tavolo con vista sulla laguna. Che romantico!
LUNEDì 13 GIUGNO
Oggi spiaggia e snorkeling piu’ foto con tartarughe, anche in acqua! Qui in Polinesia vale la pena portare una fotocamera subacquea se ce l’avete oppure basta una semplice usa e getta come abbiamo fatto noi per immortalare le nostre esperienze sotto acqua.
MARTEDì 14 GIUGNO
Ci dispiace lasciare la perla del Pacifico, ma ci aspetta Rangiroa nelle Tuamotu dove arriviamo con volo diretto. Qui ci accoglie un ragazzo con un camioncino, che ci fa salire nel bagagliaio! Aperto eh! In pochi minuti ci porta al porto dove comincia la nostra crociera di 4 giorni a bordo del catamarano Archipels: un’avventura! I nostri compagni di viaggio sono una coppia italiana e 2 francesi. Ci servono un ottimo pranzo e poi visita al villaggio di Avatoru. Qui veniamo a contatto con la Polinesia dell’arcipelago delle Tuamotu, diversa da quella delle isole della Società. Il tempo sembra essersi fermato. La vita scorre tranquilla. Poche auto, abitazioni semplici ma carine, senza recinzioni. Negozietti che vendono un po’ di tutto. Simpatici cani girano indisturbati per le strade. Conosciamo un tipo strano che ci invita a vedere la sua collezione di quadri. Un po’ in inglese, un po’ in francese ci fa capire che la sua galleria d’arte si trova sotto acqua (under water) e ci mostra alcune immagini al computer. I suoi quadri sono in stile Picasso. Sicuramente non cio’ che voglio portare a casa dalla Polinesia, per cui, a fatica (non ci molla più!), salutiamo e torniamo al porto dove ci aspettano gli altri per tornare al catamarano. Dopo un’ottima cena, alle nove siamo già in cabina. Dall’oblo’ sopra il nostro letto una magica luna piena ci augura la buona notte.
MERCOLEDI’ 15 GIUGNO
Sveglia all’alba. Alle 6.30 siamo tutti a tavola per la colazione. Poi 6 ore di navigazione con destinazione Tikehau. Il mio stomaco è messo a dura prova! Per fortuna le Travelgum mi sono di aiuto. Nonostante questo è una sensazione unica vedere l’infinita distesa dell’acqua blu dell’oceano. Il vice capitano pesca un colorato Mai Mai, che gusteremo la sera a cena. Finalmente avvistiamo terra ed entriamo nella laguna di Tikehau. Facciamo un bagno rigenerante nelle sue acque cristalline. Ci guardiamo intorno e ci sembra di sognare. Dopo pranzo visitiamo la spiaggia rosa la cui sabbia corallina è davvero di colore rosato. Il vice capitano ci mostra come si apre una noce di cocco. Ne beviamo il latte e lo gustiamo: delizioso! In questa isola ci sono tantissimi paguri. Li fotografo e li filmo. Come sono simpatici! Decisamente meno lo sono invece i “cetrioli di mare” che vediamo in acqua dal gommone mentre torniamo alla barca. Apro una parentesi. Fate attenzione quando prenotate gli alberghi. In alcune zone ce ne sono parecchi a riva e in acqua e siccome fanno proprio schifo rischiate di rovinarvi la vacanza. Per cui affidatevi a un’agenzia di viaggio seria e leggete le varie recensioni sugli alberghi. Noi non abbiamo avuto problemi: acqua splendida in tutti i resort. Dopo una doccia ci rilassiamo osservando un tramonto infuocato. Le foto che facciamo sembrano dei fotomontaggi! Dopo cena tutti si ritirano nelle loro cabine. Noi invece restiamo fuori ancora un po’ e facciamo alcune foto al chiaro di luna e poi a nanna. Abbiamo fatto “tardi” sono già là.
GIOVEDI’ 16 GIUGNO
Questa mattina il mare è piatto e sembra tutt’uno con il cielo. Stranamente non c’è vento. Percepiamo un po’ di afa e non vediamo l’ora di partire. Ci manca il venticello. Oggi visitiamo l’isola degli uccelli, abitata solo da volatili. Terreno vulcanico roccioso lasciato allo stato naturale. Solo alberi, uccelli e granchi. Sembra di essere in un film di Indiana Jones! Proseguiamo per quello che abbiamo classificato tra i posti più incantevoli della Polinesia: l’isola dell’Eden. Si tratta di un’isola abitata da una comunità orientale che vive in completa autonomia producendo tutto ciò di cui ha bisogno: frutta, verdura, allevamento animali, persino il sale! Mio marito e il nostro amico italiano raggiungono la terraferma a nuoto. L’acqua è una meraviglia di trasparenze e tonalità di azzurro che non abbiamo visto in nessun altro posto. Forse solo le Maldive possono avvicinarsi. Siamo stra-felici di essere stati in crociera e la consigliamo vivamente! Se non l’avessimo fatta non avremmo potuto vedere dei posti incantevoli da cartolina e che dai resort non puoi raggiungere. Dopo un veloce tour dell’isola (15 minuti) ci aspetta un ottimo pranzo al barbecue. Carne e pesce accompagnati da riso e mais. Il tutto servito in originali vassoi matrimoniali (uno per coppia) fabbricati dalla nostra amica hostess intrecciando foglie di banano. E come dessert frutta fresca. Ogni volta che guardo la nostra foto incorniciata in salotto mi ricordo di questa bellissima esperienza.
Una particolarità: nell’isola sono di religione mussulmana per cui abbiamo dovuto mettere abiti che coprissero gambe e spalle. Inoltre non si poteva fumare. L’assurdità è che bastava attraversare a piedi un piccolo tratto di mare e arrivare in un’altra isola e tutto ciò non era più proibito. Che strano! Le foto in costume le abbiamo fatte quindi in questa piccola isola deserta.
VENERDì 17 GIUGNO
Oggi facciamo un po’ di snorkeling e vediamo dei bellissimi pesci che nuotano attorno a noi, che sensazione unica! Dei simpatici delfini appaiono un istante e poi se ne vanno. Mio marito fa snorkeling anche vicino alla passe (canale di collegamento tra la laguna e l’oceano), io non rischio, c’è corrente. Nel pomeriggio visitiamo il villaggio di Tiputa. Devo dire il mio preferito rispetto ad Avatoru. Mi è sembrato più caratteristico, più autentico. Forse perché lo abbiamo visitato con il vice capitano, il quale ci abita. Gli abitanti sono molto gentili. In un negozietto compriamo dell’acqua e dell’olio di Monoi (non so più quante bottigliette ho, ormai ho perso il conto!). Visitiamo anche una chiesa davvero carina dedicata a Notre Dame de la Paix. Dei ragazzi e dei cani ci accompagnano al gommone e ci salutano sorridenti. Sono amici del nostro accompagnatore. Oggi è il compleanno di Clare, una delle ragazze francesi. Festeggiamo con torta al cioccolato con tanto di candeline! Dopo cena il nostro amico italiano fa un baratto con il capitano: via computer si scambiano musica polinesiana e musica italiana. Così al ritorno spedisce anche a me delle bellissime canzoni polinesiane!
SABATO 18 GIUGNO
E’ giunto il momento di salutare il capitano e il suo staff. Con malinconia ci abbracciamo e ringraziamo di cuore questi 3 amici che ci hanno fatto assaporare fino in fondo le meravigliose Tuamotu. Trascorriamo la mattinata alla pensione Josephine in attesa del nostro volo che parte a mezzogiorno. La nostra prossima meta è Moorea con transito di 3 ore a Papete. Approfittiamo della sosta per scrivere e spedire un po’ di cartoline. A Moorea soggiorniamo al Pearl, dove ci attende un garden bungalow con piscina privata. Un bel lettone e un ampio bagno. Un cambiamento in meglio rispetto alla stretta cabina del catamarano. Doccia e cena veloce e poi sul taxi che ci porta al rinomato Tiki Village. La prenotazione l’abbiamo fatta appena giunti in hotel. Questa è l’unica sera durante nostro soggiorno in cui il villaggio è aperto e noi non vogliamo perdere l’occasione di assistere al migliore spettacolo di tipiche danze polinesiane. Bellissimi e bravissimi ballerini con costumi meravigliosi ci coinvolgono in un’atmosfera dei tempi antichi. Mio marito fotografa e io filmo. Torniamo all’albergo a mezzanotte e devo ammettere che siamo distrutti. Io mi sono perfino addormentata sull’autobus!
DOMENICA 19 GIUGNO
Giornata interamente dedicata al relax. Il mattino prendiamo il sole nel nostro giardinetto privato e ci rinfreschiamo nella piccola piscina. Ah, dimenticavo un simpatico episodio. Appena alzata guardo fuori dalla porta finestra e cosa vedo? Un simpatico gatto che dorme sul tavolino tra i 2 lettini. Quando si accorge di noi si alza ma non se ne va. Rimane sotto il lettino di mio marito. Che carino!
Pranzo delizioso a base di Mai Mai più salsa alla vaniglia e riso. E per finire un buon gelato piu’ frutta fresca. Al ristorante incontriamo una delle due coppie francesi della crociera e dopo una breve chiacchierata ci salutiamo. Il pomeriggio lo trascorriamo in spiaggia che devo ammettere non è un granchè. C’è sempre vento e corrrente in acqua. In quanto ai coralli nulla di eccezionale. L’acqua è azzurra ma non ai livelli di quella vista in precedenza.
LUNEDì 20 GIUGNO
Oggi escursione in 4×4 all’interno dell’isola. La nostra guida è un ragazzo molto simpatico di madre spagnola e padre messicano. Parla italiano. Ma che ci fa in Polinesia? E’ qui per studiare, ci spiega, e lavora per pagarsi gli studi. Visitiamo le immense piantagioni di ananas che assaggiamo anche. Che dolce. Nulla a che vedere con quello che mangiamo in Italia! Ci fermiamo al Belvedere da cui ammiriamo le 2 famose baie di Cook e Opunohu. Ci addentriamo nella foresta per vedere 2 marae, i luoghi sacri dell’antica civiltà polinesiana. La foresta è caratterizzata da alberi particolari dalla corteccia verde che sembrano “vuoti” se li tocchi “bussando”. Ci sono ruscelli ed è piuttosto fitta. Mi sembra di essere nel bosco delle streghe! Consiglio importante: per queste escursioni mettete scarpe da tennis, pantaloni lunghi e repellente contro le zanzare. Noi eravamo preparati ma altri compagni di escursione no e ne hanno sofferto un po’. L’ultima fermata è stata una distilleria dove abbiamo assaggiato deliziosi liquori alla frutta: ananas, cocco, caffè e rhum puro. Sono anche in vendita. Ci ha tentato una bellissima bottiglia di liquore all’ananas con il frutto dentro, ma chi si fida a metterla in valigia? Per paura del peso o che si rompesse abbiamo rinunciato. I nostri acquisti si sono limitati a una piccola confettura alla banana e ananas e un succo d’ananas puro gustato nella meta successiva del nostro viaggio. E’ stata una gita davvero interessante. Abbiamo salutato il nostro amico con un “muchas gracias” da lui molto gradito. Il pomeriggio siamo stati un po’ in spiaggia. Poi abbiamo fatto un giretto in bicicletta tra i negozi appena fuori dall’hotel, dove ci siamo dedicati a un po’ di shopping: parei, fiori di plastica da mettere tra i capelli e oggetti di artigianato di artisti locali. Ma niente quadri. Visitiamo anche la Maison Blanche, famoso negozio di souvenir, vestiti e articoli per la casa indicato dalla guida Lonely Planet. Qui prendiamo dell’olio di Monoi (tanto per cambiare) e delle saponette profumate. Approfitto per dire che la guida turistica Lonely Planet ci è stata di ottimo aiuto, oltre ai racconti di altri Turisti per caso, che ringrazio vivamente. Rientriamo in hotel che è quasi buio. E’ la nostra ultima sera qui a Moorea e decidiamo di festeggiare con una bottiglia di vino a cena. Mangiamo un antipasto di pesce crudo con verdure marinato in latte di cocco e servito su mezza noce di cocco. Poi io prendo il risotto di pesce e mio marito del mahi mahi. Non manca il dolce: mezzo ananas con gelato e panna montata! Le foto documentano il tutto! Poi al rientro in camera ci sdraiamo nei lettini del giardinetto per osservare le stelle: che spettacolo! Polvere dorata spruzzata in cielo!
MARTEDì 21 GIUGNO
Questa mattina ci concediamo l’ultimo bagno in piscina e poi prepariamo velocemente le valigie. La partenza è prevista dopo pranzo per cui abbiamo ancora tempo per fare una passeggiata fuori dall’hotel alla ricerca di una galleria d’arte che avevamo visto dal pulmino il giorno del nostro arrivo. La troviamo ma non c’è nulla che fa per noi. L’artista stava tagliando l’erba del giardino. Si ferma e ci fa entrare. E’ molto gentile, ma le opere non sono esattamente cio’ che cerchiamo e i prezzi davvero alti. Lo ringraziamo e ce ne andiamo. Sulla via del ritorno troviamo un negozio di arredi per la casa e per curiosità entriamo: ecco i nostri quadri! Meravigliose tele dipinte a tinte forti che ritraggono persone, animali e fiori. Lo stile è quello di Gauguin per intenderci. Proprio quello che cercavo. Li comprerei tutti ma ovviamente non posso. Ne scegliamo 2: uno nei toni del rosso del giallo ritrae due donne e un uomo, mentre nell’altro c’è uno splendido ramo di frangipane bianchi con venature rosa. Il proprietario gentilmente ce li imballa e ce li consegna direttamente al Pearl Beach dopo mezz’ora. A Moorea abbiamo visto le case più graziose come architettura e colori e giardini ben curati. Ci ha dato l’impressione di essere l’isola più ricca tra quelle da noi visitate. Dopo pranzo partenza per Taha’a, ultima tappa del nostro viaggio di nozze. Volo interno e breve tragitto in barca. Alle 17.30 attracchiamo al Taha’a Private Island. Proprio uno hidden paradise (un paradiso nascosto)! Sorridenti ragazze accolgono noi e altre coppie con collane di fiori per gli uomini e coroncine di fiori per le donne. Finalmente la corona! La desideravo tanto! Come a Bora Bora la fortuna è dalla nostra parte: ci viene assegnata un’overwater di livello superiore. Invece di quella standard (che è comunque molto bella) abbiamo quella con la vista su Bora Bora. Praticamente al mattino ti svegli e davanti a te dalla grande vetrata puoi ammirare il mare cristallino con la Perla del Pacifico sullo sfondo. E chi se va più da qui? L’interno è tutto in legno pregiato. Un bel letto grande e comodissimo. Da una grande porta scorrevole dietro il letto si accede al bagno con una grande vasca e un vasto assortimento di prodotti della spa dell’albergo. Fiori di tiarè ovunque decorano la stanza. Ce ne sono che in bagno! In omaggio abbiamo una bottiglia di champagne e dei pasticcini. La ragazza che ci aveva accolti prima ci fa fare un breve tour del villaggio. E’ italiana, da Torino e sta facendo uno stage. Beata lei! Il Taha’a Private Island è l’unico hotel di lusso di tutta la Polinesia appartenente alla rinomata catena di Relais et Chateaux. Qui è stato in viaggio di nozze anche Alex Del Piero! Oltre al pontile con le overwater ci sono anche bungalow giardino, la piscina con il suo bar e ristorante, un isolotto raggiungibile a piedi (l’acqua è bassa) sul quale si può fare una cena romantica e una vasca idromassaggio all’aperto. Poi accediamo al ristorante che è costruito attorno a un albero. C’è davvero un albero in mezzo. C’è anche un ristorantino privato, a pagamento. Carino ma sinceramente preferiamo l’altro. Inoltre sono presenti una spa, una palestra e un campo da tennis. Prima di cena inauguriamo la vasca e stappiamo lo champagne che devo dire essere il migliore tra quelli bevuti qui in Polinesia. Questa sera ceniamo allietati da uno spettacolo di danze polinesiane. Poi a letto presto. Siamo davvero stanchi!
MERCOLEDì 22 GIUGNO
Questa mattina il risveglio è decisamente unico. Che panorama davanti a noi! L’alba è spettacolare! Il mattino non ci muoviamo dalla nostra terrazza privata, dove oziamo sui comodi lettini. C’è persino un gazebo con panchine e tavolo. Qui gustiamo il succo d’ananas acquistato a Moorea. Scendiamo in acqua dalla scaletta dell’overwater e decidiamo di fare un po’ di snorkeling nella zona dei coralli che raggiungiamo a piedi tanto l’acqua è bassa ed è anche tiepida. Pranziamo al ristorante della piscina e nel pomeriggio restiamo in terrazza a riposare leggendo e ascoltando musica. Mi accorgo che posso collegare il mio I Pood allo stereo in camera e allora la musica di Vasco diventa il sottofondo per un romantico bagno in vasca. Che pace… che momenti magici in cui ci si lascia andare, cullare in questo sogno polinesiano! Dopo cena facciamo una passeggiata. Ci sfiora l’idea di fare un bagno nella vasca idromassaggio in riva al mare… ma fa freschetto quindi ci limitiamo a una foto a bordo vasca. Anche qui a Taha’a serve una giacchina o uno scialle la sera.
GIOVEDì 23 GIUGNO
Anche questa mattina ci alziamo presto e con il sorriso. Un’abbondante colazione ci aspetta: per me frutta fresca, deliziose brioches, succhi di frutta, c’è persino il latte di soia! Ma anche bacon e uova strapazzate per mio marito. Il personale è molto gentile, educato e sempre sorridente. Rientriamo in camera e il letto è già rifatto. Un servizio veramente impeccabile. In qualsiasi momento avremmo potuto chiamare per qualsiasi cosa, ma è già tutto perfetto così! Usciamo in terrazza e assistiamo al passaggio di due camerieri uomo e donna in pirogue (tipica canoa polinesiana) addobbata di fiori che portano la colazione in camera in un overwater vincino al nostro. Che spettacolo carino! Suonano anche l’ukulele (tipica chitarrina). Nel tardo pomeriggio ci presentiamo alla Spa per il massaggio di coppia prenotato il giorno prima. Purtroppo alla reception hanno fatto confusione e le stanze massaggio sono tutte occupate. La signora della Spa si scusa tanto. Non fa niente, la rassicuriamo. Un po’ ci dispiace, ma si vede che non era destino. Dopo cena troviamo sul letto una simpatica confezione con un bacello di vaniglia oltre al consueto cartoncino con su scritta una leggenda polinesiana. Inoltre c’è una bella sorpresa: domani abbiamo a disposizione la nostra stanza fino alle 14.30! Bene!
VENERDì 24 GIUGNO
Ultimo giorno a Taha’a, ultimo giorno in Polinesia. Siamo un po’ tristi e anche il cielo piange la nostra partenza: infatti piove. Mentre prepariamo i bagagli ci telefonano dalla reception per proporci un massaggio di 30 minuti da fare questa mattina. Ce lo regalano per scusarsi dell’inconveniente di ieri. Ok, accettiamo. La stanza massaggio è matrimoniale, cioè con due lettini con il buco in cui inserire la testa (secondo me sono i più comodi). La stanza ha vista su un laghetto ed è dotata anche di vasca idromassaggio. Musica rilassante in sottofondo. Per il massaggio io scelgo l’olio al tiarè, mio marito quello al bambù. I 30 minuti volano. Che rilassante esperienza! Al check out ci salutano con una collana di conchiglie e mi regalano anche una perla nera. Trascorriamo il tardo pomeriggio e la sera all’aeroporto di Papete. Facciamo gli ultimi acquisti: magliette, saponette e olio di monoi al cocco, al tiarè e alla vaniglia, borsine, the aromatizzato, caffe’ e calamite. Mangiamo una baguette, leggiamo un libro e così arriva il momento del check in. Dopo aver passato i controlli attendiamo il nostro aereo in una tranquilla hall. Nonostante sia notte, non sono stanca per cui decido di spendere gli ultimi franchi acquistando dei biscotti al cocco e un succo d’ananas che consumo con mio marito. Poi assistiamo a due episodi che ci fanno ridere a crepapelle: un signore anziano che cammina per la sala con al collo un cuscinetto di quelli per dormire in aereo, che buffo! Poi una signora francese chiede informazioni a un italiano e dopo una lunga discussione si accorge che l’uomo non ha capito nulla perché il francese non lo sa! Finalmente, o purtroppo, ci imbarchiamo. Scalo a Los Angeles (qui non posso perdermi la foto del cartello “welcome to the USA”) e poi a Parigi (dove non resisto ad acquistare una borsa in vernice nera e ad entrare in una profumeria e spruzzarmi un po’ di Chanel n.5) per poi atterrare a Venezia. La meravigliosa piazza S.Marco che scorgiamo dall’oblò ci da il bentornati in Italia, ma ci fa anche capire che siamo tornati alla realtà, che ci siamo svegliati da un lungo e indimenticabile sogno chiamato Polinesia.
Rispetto la tradizione dei molti turisti per caso concludendo con un Mauruuru Polinesia. E in che altro modo terminare il mio racconto se non ringraziando questa terra meravigliosa che ha coronato il nostro matrimonio e resterà per sempre nel nostro cuore?
E allora Mauruuru Polinesia!