I quartieri di Parigi

Tutte le altre città sono città. Solo Parigi è un mondo
Scritto da: rebel 8
i quartieri di parigi
Partenza il: 31/12/2009
Ritorno il: 04/01/2010
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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“Tutte le altre città sono città. Solo Parigi è un mondo”.

Tornando dalla Ville Lumiere ripenso alle parole di Carlo V, convincendomi sempre di più che Parigi è come una grande scatola contenente più mondi, ognuno diverso dall’altro, perché ogni quartiere sembra vivere di vita propria.

La Senna divide la città in due anime ben distinte, a nord quella maestosa della grandeur che ha come simboli l’Arc de Triomphe e Place de la Concorde, collegati fra loro dagli Champs Elysées (che rimangono a mio parere solo una grande arteria piena di macchine, con intorno negozi troppo chic per essere accessibili) ed a sud la parte “intellettuale” della Sorbona, del Pantheon e di tante graziose stradine lastricate. La più bella di queste, a mio parere, è Rou Mouffetard, punteggiata di piccoli negozi dove gustare fantastici croissant o morbide crepes. Alla fine c’è una piazza che merita di essere vista, piccola, tonda e molto verde, si chiama Place de la Contrescarpe (fermata metro “Cardinal Lemoine“). Già, la metropolitana (insieme alla classica ferrovia RER) ti porta ovunque: noi abbiamo optato per la ‘Paris Visite’ da cinque giorni, per un costo di 27 € a testa. Visitare Parigi partendo dal Quartiere Latino è stata un’ottima idea, in quanto è uno dei quartieri più caratteristici e densi di significati: partirono da qui infatti i moti di protesta del ’68. Da queste parti è situato l’albergo dove abbiamo alloggiato, si chiama ‘Timhotel Jardin des Plantes’ (fermata “Jussieu” a cento metri), con un ottimo rapporto qualità-prezzo, considerando la pulizia della camera, la buona colazione e la posizione centrale. A due passi abbiamo avuto la fortuna di trovare una panetteria-pasticceria fantastica, ‘Maison Gregoire’ (in Rue Lacepède): molto piacevoli le soste a base di pain au chocolat e di croissant alla fine di lunghe giornate da turisti… La miglior prospettiva per ammirare le guglie di Notre Dame si trova, a mio parere, da Pont St.Michel. La Senna sotto di noi e sulla sinistra l’Ile de la Citè: se volete scattare belle foto è il posto giusto. Sullo stesso isolotto si erge severa la Conciergerie, mentre dall’altra parte si può ammirare Ile St.Louis, dove c’è una panchina, sull’estremità a sinistra, che è nota per essere uno dei punti più romantici di Parigi. In effetti andarci al tramonto rende l’idea. Su queste due isole ovunque ti giri trovi ponti, uno più bello dell’altro, che collegano le due parti della città. Vale la pena a questo punto spingersi sulla Rive Droite, perché sorge quello che è uno dei quartieri più belli, il Marais. Qui trovate Place des Vosges (fermata metro “Bastille”), con la sua tipica pianta quadrata. Se volete la perfezione, eccola. Noi ci sediamo su una delle sue panchine e rimaniamo estasiati, è stupenda. Da notare anche l’assoluta tranquillità che si respira stando qui. Nell’antico quartiere ebraico abbiamo visitato il ‘Memorial de la Shoah’ (fermata “St.Paul”), vero e proprio museo dedicato allo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti. Toccante e crudo, merita sicuramente una visita, per riflettere su una delle pagine più tristi della storia recente. Il Marais è da vivere camminando lentamente per le sue stradine, ancora uguali a quelle di un tempo. Rue des Rosiers ne è il meraviglioso simbolo. Nella stessa via non si può non fermarsi a gustare il falafel (piatto tipico ebraico). Ci sono diversi locali che lo propongono, noi abbiamo optato per ‘As du falafel’: con un po’ di fortuna ci si può anche sedere… Per cenare non c’è che l’imbarazzo della scelta, in questo quartiere. Girovagando abbiamo trovato due ottimi posti, entrambi in Rue Elzévir: ‘Camille’, dove abbiamo gustato la cucina francese, e ‘Le petit Dakar’, in cui provare alcune specialità senegalesi.

Non lontano dal Marais si trova il ‘Centre Pompidou’, matassa di tubi colorati e scale mobili che al loro interno contengono il museo d’arte moderna. Può essere interessante passare un po’ di tempo tra le strane opere proposte. In una grigia mattina abbiamo scelto il cimitero ‘Pere Lachaise’, per ammirare (è proprio il caso di dirlo) le tombe di alcuni personaggi illustri, tra i quali Marcel Proust, Oscar Wilde e Jim Morrison. Il cimitero è molto ampio, è senz’altro d’aiuto munirsi della cartina che si può trovare in uno dei due ingressi principali.

Quando invece splende il sole è da vedere la Tour Montparnasse (fermata metro “Montparnasse Bienvenüe”, la salita costa 7€, con lo sconto ‘Paris Visite’). O meglio, il palazzaccio nero così chiamato non è niente di particolare, ma permette, con un velocissimo ascensore, di salire in cima e godersi tutta la città dall’alto. I parigini dicono che da lì si vede il miglior panorama, più che altro perché così non si vede la Tour Montparnasse… Ci ha colpito vedere la Tour Eiffel così minuta da poterla stringere in una mano! Vedere Parigi all’alto è una delle esperienze più emozionanti, quindi ne vale la pena.

Ovviamente non abbiamo tralasciato la visita del Louvre, però anche qui, per evitare di gironzolare ore ed ore senza costrutto abbiamo deciso di dedicare il nostro tempo alle opere che più volevamo vedere, omettendo il resto per un’altra volta (tanto ci sarà!). All’esterno ci divertiamo a fotografare la piramide di vetro da ogni angolazione, prima di puntare verso le vicine Madeleine, Place Vendome (con i suoi palazzi lussuosi ma anche un po’ freddi) e Place de la Concorde, simbolo della Rivoluzione francese. Di questa piazza colpisce la maestosità. Occorre tanto tempo per girarla tutta, intanto perché bisogna armarsi di pazienza per attraversare gli stradoni che ne fanno parte! Al centro spicca l’obelisco che una volta stava a Luxor, in Egitto (“…I soliti francesi”, pensiamo:-). Da lì partono gli Champs Elysées, lunga camminata che sulla sinistra propone Grand Palais e Petit Palais (più bello quest’ultimo, secondo noi) e sulla destra, in una via laterale, l’Eliseo.

Il modo migliore per scoprire la Tour Eiffel è trovarsela a sorpresa arrivando da Avenue de Suffren (fermata RER “Champ de Mars”), in pratica sbuca all’improvviso tra i palazzi. Siamo rimasti sorpresi di vederla così, invece che dalle solite prospettive del Trocadero e di Champ de Mars, peraltro incantevoli. Di sera abbiamo apprezzato il simbolo di Parigi, completamente illuminato, da uno dei ponti più belli, quello di Bir Hakeim.

La metro ci porta nell’avveniristico quartiere della Défense, periferico ma facile da raggiungere. Siamo proiettati nel futuro, qui gli architetti hanno dato sfogo alla fantasia più sfrenata, creando un centinaio di edifici dalle forme più svariate. Andiamo via pensando che Parigi offre tanto passato, ma anche presente e futuro.

Il quartiere più fascinoso è Montmartre. La sua collocazione, su una collina chiamata ‘Butte’, permette di avere ai piedi la città. Una volta arrivati (fermata “Abbesses”), la cosa migliore è perdersi incantati senza meta, camminando su e giù per le sue strette vie. L’attrazione principale, ovviamente, è la Basilica Sacre Coeur. Il bianco della sua struttura cattura lo sguardo. Merita di essere visto anche l’interno, notevole. Un minuto a piedi e ci troviamo nella Place du Tertre, nota per essere la piazza di pittori e ritrattisti, anche se i prezzi non sono molto ragionevoli… Lì vicino sorge l’Espace Dalì, dove poter ammirare le opere folli del visionario catalano (ingresso 10 €). A Montmartre c’è una ricca scelta di piccoli ristoranti, così, seguendo la guida, optiamo per ‘Le refuge des fondus’ scelta più che mai azzeccata. La fondue bourguignonne (pezzetti di carne da intingere nell’olio bollente e poi da accompagnare con varie salse) è ottima, accompagnata con vino rosso servito nel biberon (!)…In più il proprietario del locale è molto pittoresco: posto da consigliare vivamente, anche per la simpatica atmosfera.

Altri posti da non perdere sono Les Invalides e l’elegante quartiere di Saint Germain des Pres, così come tanti altri ce li siamo persi, ma pensare di visitare tutta Parigi in soli cinque giorni è impossibile, quindi può bastare così, ci sarà di sicuro una prossima volta. Prendiamo i nostri bagagli ed eccoci sul tapis-roulant della linea RER ‘B’che porta verso l’aeroporto Charles De Gaulle. Dal centro-città .Rci si impiega circa quaranta minuti. Abbiamo viaggiato con EasyJet da Milano Malpensa, trovandoci molto bene, sia per le tariffe (prenotando con largo anticipo) che per la puntualità dei voli. Au revoir Paris!



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