I paesi dell’Europa dell’Est

Con questo racconto vi voglio portare a giro per i paesi dell’Europa dell’Est, in particolare vi voglio raccontare dell’Ungheria, di Praga e della Polonia, 20 giorni in tour in macchina, 8000 Km fatti e tantissimi posti visitati. L’EURO vs Fiorini&Corone&Zloti Diciamo intanto che questo probabilmente sarà l’ultimo anno di questi tre...
Scritto da: Davide Martinelli
i paesi dell'europa dell'est
Partenza il: 31/07/2003
Ritorno il: 20/08/2003
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Con questo racconto vi voglio portare a giro per i paesi dell’Europa dell’Est, in particolare vi voglio raccontare dell’Ungheria, di Praga e della Polonia, 20 giorni in tour in macchina, 8000 Km fatti e tantissimi posti visitati.

L’EURO vs Fiorini&Corone&Zloti Diciamo intanto che questo probabilmente sarà l’ultimo anno di questi tre paesi senza l’euro, vera e propria mannaia per l’economia locale. Se le cose andranno come sono andate in Italia, che nonostante tutto ha un’economia più forte, c’è da preoccuparsi, perchè ora c’è un rapporto almeno di 3 a 1 tra i prezzi nostrani e quelli di questi paesi. Non ho idea di come potranno reggere all’avvento della moneta unica, visto che ancora vivono in generale molto di agricoltura e pascolo, e visto i prezzi che ci sono i loro stipendi non devono essere da capogiro. Più pronta di tutti mi sembra sia l’Ungheria rispetto sopratutto alla Polonia: mentre i magiari già iniziano a scrivere i prezzi in euro e ad accettarlo, in Pololonia la nostra moneta rimane una chimera, inaccettata come la peste ovunque. Comunque in tutto viaggio compreso la spesa per persona è stata di 800 euro. In Ungheria abbiamo dormito sempre in pensione spesso con prima colazione. A Budapest 30 euro per una doppia con bagno in corridoio è stato il massimo speso, poi sempre prezzi più bassi e con bagno in camera in pensioni sempre carine. Sempre in Ungheria abbiamo mangiato in ristorante più o meno costosi (10/15 euro), sempre uscendo satolli (il max a Budapest 30 euro in due per una valida sgrifata in pieno centro). A Praga siamo stati in campeggio e quindi la spesa è stata ridicola, così come mangiare a ristorante, si usciva con 10/15 euro in due veramente contenti. In Polonia abbiamo speso un pò di più, ma abbiamo avuto anche più difficoltà a trovare da dormire, infatti risulta essere meno ricettiva dell’Ungheria. Comunque non più di 35/40 euro per dormire (una sola volta e non avevamo scelta) e per mangiare 10/15 euro sempre uscendo contenti.

L’ORGANIZZAZIONE e LINGUA Il viaggio è stato organizzato con l’aiuto di internet da dove ho scaricato numerose informazioni sopratutto su Ungheria e Polonia (su Praga avevo guide e guide). Oltre a conoscere i posti in generale e a farmi un’idea di cosa vedere, ho potuto prenotare alcune pensioni sopratutto per i primi giorni in Ungheria e devo dire che ho trovato un grosso aiuto su internet perchè i siti sulla ricettività in Ungheria sono fatti proprio bene.

Il viaggio è stato alla fine così fatto: 9 notti in Ungheria, 3 notti a Praga e 8 notti in Polonia.

Per la lingua bisogna dire che tutte e tre sono decisamente incomprensibili sia parlate che scritte: troppe consonanti e poche vocali. In tutti e tre francese e italiano non sanno cosa siano (solo a Praga qualche tentativo è stato fatto).

In Ungheria si parla abbastanza l’inglese e il tedesco, mentre le informazioni sono più in inglese che in tedesco. A Praga parlano naturalmente inglese e tedesco e ogni tanto italiano. In Polonia si va spesso a gesti, perchè con l’inglese si va da poche parti, va meglio al tedesco sopratutto al nord dove i tedeschi si rifugiano in vacanza, ma in generale non è banale farsi capire anche perchè i polacchi non si sono spesso dimostrati “affabili” e comunicativi.

STRADE E AUTROSTRADE In Ungheria ci sono 4 autostrade e tutte fanno “buca” a Budapest, molto buone e vuote. Bisogna comprare la vignetta per poterle utilizzare (ce ne sono di varie durate e il costo comunque è basso), fatelo perchè se vi fermano non è piacevole.

In alternativa ci sono due tipi di statali quelle diciamo di seria A e serie B. In quelle di serie A ci transitano tutti, in particolare enormi TIR che fanno a gara a superarsi e quindi creano rallentamenti e pericoli, sopratutto perchè a dispetto dei limiti 90 Km/h tutti viaggiano come se fossero in autostrada. Passano per i centri abitati (e ce ne sono tanti) dove il limite è 40 Km/h e dove le pattuglie con autovelox sono veramente frequenti, funziona bene però la segnalazione tra automobilisti sui eventuali posti di blocco.

In quelle di serie B non transitano i TIR e sono decisamente più tranquille spesso buone e diritte, il limite è di 60 Km/h, ma anche lì non si scende sotto i 100 Km/h, facendo però molta attenzione perchè se ti beccano sono dolori.

In Rep. Ceca abbiamo usato l’autostrada (ci vuole anche qui la vignetta), che fa decisamente schifo, chilometri e chilometri di sobbalzi, asfalto indecente, e solo intorno a Brno e Praga un’asfaltatura decente.

In Polonia guidano come dei matti. Non ci sono autostrade a parte un breve tratto tra Katowice e Cracovia (60 Km!!).

Sulle grandi arterie che collegano Cracovia, Varsavia e Danzica, viaggiano tutti…Biciclette comprese, bisogna fare veramente attenzione anche perchè si viaggia forte, per poi inchiodare davanti a un trattore o a una carrozza o a un semaforo!! Tutte passano per i centri abitati, ci sono attraversamenti pedonali ogni pochino, si può fare inversione di marcia, insomma anarchia pura e di pattuglie di controllo ne abbiamo viste poche poche.

UNGHERIA Partenza il 31 luglio e arrivo in serata a SOPRON in Ungheria al confine con l’Austria. Viaggio buono anche se le autostrade austriache per quel tratto sono piene di lavori e quindi decisamente lente.

Sopron è proprio una bella città, un concentrato di storia e architettura medioevale per un centro storico molto caratteristico.

Il giorno dopo abbiamo fatto un giro nel Transdanubio occidentale (le regioni in Ungheria sono divisi rispetto al corso del grande fiume), visitando un altro paese molto carino, KOSTEG, un’abbazia romanica nei pressi di VAC e un’altra chiesa diroccata immersa nel verde e molto suggestiva (simile alla nostra San Galgano).

Girando in macchina abbiamo apprezzato il verde che caratterizza questa parte dell’Ungheria, i paesini fatti da villette ognuna con il proprio giardino fiorito e ben curato, la tranquillità che sembra regnare.

Un impatto moto buono, prima del trasferimento a BUDAPEST.

La città è splendida, faceva caldo (ma dove non l’ha fatto?!), abbiamo conosciuto tutti i tesori della città, il Palazzo Reale dalla cui collina si gode uno splendido panorama su Pest, il Danubio grande e navigabile che ci ha portato in traghetto a vedere il polmone verde della città, l’isola Margherita (sul traghetto si può ascoltare l’esilarante storia della città). Lo splendido Parlamento gioiello ottocentesco in riva al Danubio, le vie del centro con i suoi palazzi imperiali ricordo di una dinastia forte come gli Asburgo, l’ottimo cibo (da provare il connubio gulash e gnocchi di uovo). La sera sempre tanta gente a giro e dal Ponte delle Catene uno splendido panorama su tutti monumenti illuminati a giorno.

Dopo due giorni intensi a giro per la città , il terzo è stato di svago: la mattina… Terme. Superato lo scoglio di capire come funzionava, le terme sono troppo belle, vasche a diverse temperature, giochi d’acqua, saune, idromassaggi potenti, insomma il paradiso della salute e infatti ci sono tante persone più o meno anziane che vanno a curarsi.

Il pomeriggio completamente rilassati siamo andati a giro per l’ansa del Danubio, su una strada molto bella che costeggia il grande fiume, fino al castello di VISENGRAD, su uno sperone roccioso, da cui si gode un panorama incredibile su tutta la vallata del Danubio. Poi la sera in un paesino alle porte di Budapest, SZETENDRE il cui piccolo centro è una chicca.

Dopo questi tre giorni nella regione di Budapest siamo partiti verso la PUTZA UNGHERESE, la grande pianura del centro-sud del paese dove la natura la fa veramente da padrone. Stai veramente a contatto con la natura, l’abbiamo girata tanto toccando tanti paesini isolati dal resto del mondo dove la vita scorre lenta e tranquilla, tra allevamenti di mucche, pecore e cavalli, coltivazioni di grano e a perdita d’occhio di girasoli. Abbiamo fatto tappa vicino a MEZOTUR nel centro-est della pianura. Intorno a noi campi sconfinati, aria pura, animali liberi o al pascolo.

Abbiamo visitato la cittadina di CSONGRAD con il suo villaggio di paglia, DEBRECEN con l’enorme chiesa barocca e un’enorme piazza circondata da case colorate in maniera pacchiana di rosa, giallo e azzurro, ma sopratutto la riserva di HORTOBAGY dove la vera putza ti accoglie, dove la pianura non conosce limiti e se vuoi puoi girarla a cavallo.

La voglia di natura non si è esaurita con la putza, ma la successiva tappa è stata la zona a nord del Danubio, la FORESTA di BUKK e LILLAFURED. Una zona verdissima, uan foresta impenetrabile con alberi secolari altissimi, strade tortuose, cascate, grotte, passeggiate, refrigerio dalla calura. Lo splendido Hotel di Lillafured che si specchia nel lago con le sue guglie, le cascate a velo e tutta la natura del posto ti riconciliano con tutto e tutti.

E poi le terme naturali di MISKOTAPOLKA: ricavate all’interno di una montagna, sono un dedalo di grotte con piscine e cascatelle. L’unica pecca sembrava ci fosse tutta l’Ungheria a farci il bagno.

PRAGA Lasciata l’Ungheria siamo partiti alla volta di Praga. Viaggio un pò lunghetto, abbiamo passato la Slovacchia, poi entrati in Rep. Ceca siamo passati da Brno su quella autostrada terribile, e siamo arrivati nel pomeriggio a Praga, ci siamo sistemati in un campeggio molto comodo collegato bene al centro, e poi via in giro.

Su Praga non mi dilungherò, visto che si può sapere tutto attingendo da qualsiasi fonte, ma vi dò qualche consiglio.

La città va girata interamente a piedi passando tra i vari quartieri: Stare Mesto, Nove Mesto, Mala Strana e il Castello, Josefov etc…Con il naso all’insù per ammirare tutto l’ammirabile che la città offre. Svegliarsi presto per visitarla è un piacere perchè non ci si scontra con l’orda terrificante dei grupponi, gruppi e gruppetti che mordono e fuggono. La visita al castello di mattina presto (8:00) è una favola, senza nessuno con tutti i monumenti a disposizione, poi dalle 9:30 è il dramma …Passare per Ponte Carlo presto è impressinante visto che poi in qualsiasi ora del giorno e della notte è invivibile dalla gente, dai saltimbanchi, dai pittori, dai suonatori e quant’altro ti si para davanti rendendo difficile proseguire (e non sto scherzando). Per mangiare e bere con un pò di attenzione non si spende veramente nulla, da vergognarsi!!! POLONIA Dopo la scorpacciata praghese la direzione presa è stata CRACOVIA.

Accolti dal grigiore della periferia polacca (veramente triste anche d’estate), Cracovia è una città che ha nel centro storico pedonale, nel castello Wawel che lo domina e nel quartiere ebraico (Kazimierz) i suoi punti di forza. Il centro ruota tutto intorno alla piazza centrale del mercato (Ryken), molto bella, grande (tra le più grandi tra quelle mediovali lasciateci) divisa in due dal palazzo rinascimentale del Tessuto. Le chiese e i palazzi che le fanno da contorno la rendono secondo me la più bella piazza della Polonia che ho visto.

Sulle vie perpendicolari che si intrecciano si affacciano bei palazzi rinascimentali, gotici e barocchi scampati miracolosamente allo scempio della guerra. Il castello Wavel è un pò deludente, nulla di particolare e molto turistico. Il quartiere ebraico è sfatiscente, Spielberg ci ha girato Schindler’s List e se vuoi ti organizzano tour di visita ai resti del set. Vi si respira la storia recente fatta di deportazioni e morte e sono numerose le mostre relative al dramma subito dagli ebrei. Del ghetto ebraico al di là della Vistola, dove i tedeschi portarono temporanemaente gli ebrei polacchi prima del trasferimento ai campi di sterminio, rimane una farmacia il cui proprietario aiutò per quanto possibile tutte quelle persone, oggi è stata trasformata in un piccolo museo-testimonianza.

Nei dintorni di Cracovia ci sono le famose miniere di sale WIELICZKA. Un percorso interamente sottoterra vi conduce alla scoperta di questa magnificenza, unione del lavoro dell’uomo e della natura. Gallerie, sale di sale (scusate il gioco di parole), sculture imponenti, per 3 ore senza sosta. Unica pecca la guida in polacco (quella in inglese partiva dopo due ore il nostro arrivo), ci fosse stata una sola parola riconoscibile, niente, magari procuratevi una guida scritta in cui vi spiegano tutte le sale.

Lasciata Cracovia ci siamo prima fermati ad AUSCHWITZ-BIRKENAU (Oswiecim in polacco).

Non ci sono parole per esprimere quello che uno vede nel più tristemente famoso campo di concentramento nazista. La ricostruzione, le guide molto competenti ti danno un’idea di quello che può essere stata la vita nel campo. Impressionante Birkenau con il suo “famoso” ingresso a torretta con le rotaie che vi passano nel mezzo, immenso campo di centinaia di baracche di legno, di molte rimane solo le stufe come scheletri , molte altre sono ancora in piedi , vi si respira la morte in maniera terribile. Da vedere con totale rispetto evitando di fare foto ricordo davanti ai forni crematori…

Il viaggio verso VARSAVIA è molto lungo sopratutto a causa della “simpatica” guida polacca fatta di accellerazioni, inchiodate, sorpassi azzardati etc.., la sera alle porte di Varsavia ci siamo fermati a dormire.

Il giorno dopo abbiamo ripreso il viaggio verso il nord, non disdegnando un passaggio nella capitale. Sarà perchè è mattina, sarà perchè è festa, ma Varsavia ci appare bella con i suoi grattacieli moderni, le ampie piazze, il famoso Palazzo delle Telecomunicazioni simbolo potere stalinista. Comunque avevamo scelto di non fermarci e quindi si contiua direzione LAGHI MAZURI. Il paesaggio cambia e le foreste si estendono infinite davanti a noi. Facciamo tappa a MIKOLAJKI, paesino in riva al lago più caratteristico della vicina Gizycko.

Peccato che il tempo sui laghi non è stato dei migliori, ci ha un pò tarpato le ali sulle attività che volevamo fare (canoa sulla Krutynia, traghetto sui laghi etc.). Abbiamo approfittato però per girare i laghi per le stradine che coprono la regione, ammirando gli splendidi paesaggi, i centinaia di laghi, laghetti che appaiono improvvisi.

Poi abbiamo visitato la famosa “Die Wolfsschanze”, la “tana del lupo”, il bunker di Hitler e dei più importanti gerarchi nazisti dal ‘41 al ’44. Distrutto dagli stessi nazisti in fuga dall’armata sovietica, si trova nella foresta di Goerlitz vicino la confine con la Russia, nascosto da una fitta vegetazione. Impressionanti sono i resti di questi bunker dove i plenipotenziari nazisti decidevano le sorti della guerra. Un enorme campo dove forse per ironia, forse per cattivo gusto si aggirano polacchi vestiti da nazisti e un ometto con i baffetti con cui tutti vogliono farsi una foto…

Durante la sosta in Mazuria ci siamo rilassati e siamo ripartiti per l’ultima tappa del viaggio.

Prima di Danzica abbiamo visitato l’enorme castello dei cavalieri teutonici a MALBORK, una fortezza in mattoni rossi, dove l’ordine visse e diresse le sue nefaste campagne di “cristianizzazione” del mondo, c’è da perdersi dentro quel labirinto di sale e corridoi, ma anche qui gruppi e grupponi diventano a volte insormontabili.

Ultima tappa quindi DANZICA. Anche qui si respira la storia recente: rasa al suolo dai tedeschi in fuga e dai sovietici vincitori è stata interamente ricostruita sopratutto nel piccolo centro storico. Caratteristico per le case colorate senza balcone, dai tetti merlati in forme diverse, il centro è proprio una chicca. Da visitare sicuramente. Molto interessante è anche il porto vecchio della città, ormai quasi in disuso, dove scheletri di enormi gru si affacciano sul canale un tempo punto di partenza dell’attacco alla Norvegia dell’armata nazista. Il giro in battello è fatto proprio bene e ti permette di visitare la penisola che protegge Danzica dal Baltico, la WaterPlatte, dove fu sparato il primo colpo di cannone della II Guerra Mondiale.

Ed eccoci alla fine del lungo viaggio, veramente interessante, ancora con prezzi contenuti, fatto di arte, natura e storia recente e non. Lo consiglio a tutti perchè le cose da vedere sono veramente tante e non ci si annoia mai.



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