I mille profumi delle Mauritius

Un Capodanno da ricordare tra delfini, vegetazione tropicale ed un popolo autentico in una piccola isola cullata dall’oceano Indiano
Scritto da: Maria Tricase
i mille profumi delle mauritius
Partenza il: 28/12/2012
Ritorno il: 07/01/2013
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
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L’oceano Indiano è la culla di alcune delle isole più affascinanti al mondo, veri e propri frammenti di paradiso che emergono da un mare color zaffiro. Arcipelaghi suggestivi ed isole incantevoli su cui una vegetazione lussureggiante fa da sfondo ad un paesaggio da cartolina. Noi abbiamo deciso di trascorrere la settimana di Capodanno in maniera diversa dagli scorsi anni e allettati dalla voglia di crogiolarci al sole in un periodo tipicamente invernale, abbiamo optato per la splendida Mauritius.

L’ACCOGLIENTE BEL OMBRE

Partiamo dall’aeroporto di Roma Fiumicino in rotta per Dubai. Il nostro volo, infatti, prevede uno scalo nella meravigliosa città degli eccessi, dove decidiamo di trascorrere due giorni per scoprirne tutti i segreti e per divertirci un po’. A bordo di un magnifico Airbus A380 della Emirates (inutile elencare tutti i lussi e le comodità che questa compagnia offre ai suoi passeggeri, anche in Economy Class!) atterriamo al piccolo aeroporto di Mauritius Le Plaisance. La temperatura alta ci fa pregustare una settimana molto calda. Saliamo su un taxi che in meno di un’ora ci porta al nostro resort, il Tamassa hotel 4*, nella caratteristica località di Bel Ombre, situata nella zona sud dell’isola. Il resort è enorme e curato fin nei minimi dettagli e fuori di esso, immense distese di vaniglia e canna da zucchero (il principale prodotto mauriziano) e l’imponente monte di Le Morne che si staglia in lontananza, incorniciano un luogo che non ha eguali. Il monte è diventato tristemente famoso quando nel XIX sec. alcuni schiavi fuggiaschi usavano Le Morne come nascondiglio. Ma dopo l’abolizione della schiavitù, quando la polizia si recò sul monte per annunciare agli schiavi che erano liberi, questi interpretarono male l’arrivo dei poliziotti e si lanciarono nel vuoto morendo. In tutto l’albergo aleggia leggero il delizioso profumo del frangipane, il tipico fiore delle Mauritius. Ma il mare cristallino, azzurro e paradisiaco ci rapisce e ne approfittiamo per un ultimo bagno tra i mille colori del tramonto, ben ricordando che è il 31 dicembre! Dopo poche ore tutti siamo pronti per dare il benvenuto al nuovo anno, mentre ad una ventina di metri da riva esplodono festosi i colorati fuochi d’artificio sul mare.

I MILLE COLORI DELL’OCEANO INDIANO

L’indomani ci svegliamo di buon’ora (il sole scotta già tantissimo) e prenotiamo subito una piccola escursione in barca che ci porta oltre la barriera corallina per una tranquilla (o quasi!) immersione tra pesci tropicali, delfini e persino due squali! Il fondale marino è assolutamente incantevole: tante varietà di coralli dipingono il mare in mille incredibili colori, pesciolini tropicali dalle forme più strane sguazzano indisturbati vicino alla gente in acque limpidissime. E’ un’emozione indescrivibile nuotare tra tartarughe, pesci buffi di cui non sapevamo neanche l’esistenza e avere un incontro ravvicinato con due squali pinna bianca che, per nostra fortuna, sembravano già sazi. Inoltre, le imponenti onde dell’oceano si infrangono e frenano sulla barriera corallina, che permettono fino a riva, un mare calmissimo. Durante il pomeriggio ci rilassiamo a bordo piscina gustando deliziose bibite colorate e ci cimentiamo in diversi sport acquatici: sci nautico, canoa, pedalò e in una corsa su ciambellone trainato da barca. Peccato che un nuvolone tipico del posto ci rinfresca con una pioggia breve ma molto abbondante.

LA TERRA DEI SETTE COLORI

Ma siamo molto curiosi di scoprire anche l’entroterra mauriziano, di conoscere usi e tradizioni di un popolo così caloroso e gentile. Accompagnati da un taxi prenotato in albergo, arriviamo nella località di Chamarel. Devo precisare che il servizio taxi è molto sicuro, affidabile ed economico. La prima cosa che si nota appena usciti dai complessi turistici è che la natura domina incontrastata: si estendono ampie e alte colture di canna da zucchero, di the e di vaniglia. Chamarel protegge il cratere del vulcano spento di Trou aux Cerfs, le allegre cascate di Tamarin e quelle di Chamarel. I 200m del cratere di Trou aux cerfs, ormai ricoperto da una vegetazione incontaminata, ci regalano una vista mozzafiato, mentre le cascate di Tamarin, dopo un salto di 300m sfumano in un blu intenso e limpido in una piscina naturale.

Arriviamo al lago sacro “Grand Bassin”. Si tratta di un lago di origine vulcanica sacro ai mauriziani di fede induista. Tra febbraio e marzo, infatti, il lago è meta di un grande pellegrinaggio: in occasione della festa del dio Shiva giungono migliaia di giovani vestiti di bianco per onorare il lago sacro e l’altissima statua di Shiva che sorge nelle vicinanze. Sulle sue sponde sorgono numerosi templi induisti. Il popolo mauriziano è cosmopolita: c’è infatti una legge che sancisce che tutti gli abitanti debbano vivere serenamente tra di loro, nonostante le razze e le religioni diverse. Qui c’è un perfetto clima di tolleranza e armonia tra induisti, buddisti, cristiani, taoisti e musulmani: qualunque sia la loro origine, sono fieri di essere mauriziani. La cosa più importante, dicono, è l’ospitalità. E’ davvero emozionante vedere che cinesi e induisti, cristiani e musulmani chiacchierano e scherzano insieme, tutto nel reciproco rispetto. Proseguiamo il nostro giro verso una delle principali attrazioni turistiche dell’isola: “la terra dei sette colori”. Restiamo immediatamente sbalorditi davanti ad uno spettacolo della natura unico al mondo! Una zona ricoperta da sette strati di sabbia ognuno di colore diverso (rosso, marrone, viola, verde, blu, porpora e giallo) che, se mescolati, dopo pochi giorni appaiono nuovamente separati. Uno spettacolo cromatico che risplende sotto i raggi del sole e che fa de “la terra dei sette colori” uno dei posti più belli delle Mauritius. A pochi metri notiamo alcune tartarughe giganti che passeggiano tranquille sotto gli sguardi curiosi dei turisti. Per il ritorno, il nostro tassista percorre la “Strada del thè”, una strada immersa nelle alte piantagioni di canna da zucchero e nelle rigogliose e profumatissime coltivazioni di thè e vaniglia. Torniamo in albergo e ci rilassiamo a bordo di una “Glass Bottom Boat”, cioè una barca con il fondo di vetro che ci permette di ammirare attraverso un’altra prospettiva, la maestosità e l’incredibile bellezza del fondale marino mauriziano.

L’ILE AUX CERFS

Un’altra meta che non può mancare per chi decide di visitare le Mauritius è l’Ile aux Cerfs (l’isola dei cervi). Si tratta di un’ isolotto situato lungo la costa orientale, all’interno della stessa barriera corallina che racchiude tutta l’isola mauriziana. La finissima sabbia bianca e l’acqua limpidissima e turchese hanno reso celebre questa località raggiungibile solo tramite motoscafo o battello. Partiamo dal nostro hotel verso le 8.00 e dopo due ore abbondanti di pullman arriviamo in un tranquillo villaggio di pescatori, Trou d’eau Douce, dove ci imbarchiamo su un motoscafo per l’Ile aux Cerfs. L’attraversata dura circa 15 minuti e intorno a noi ci sono fitte vegetazioni di mangrovie. Arrivati sull’isola restiamo sbalorditi da un mare a dir poco da favola. Estasiati dall’incredibile bellezza del panorama ci tuffiamo subito nell’acqua freschissima e ci rilassiamo sotto il sole cocente, nonostante la presenza di moltissimi turisti. Raccomando di portare delle scarpe in gomma, per evitare spiacevoli e dolorosi tagli sui piedi causati dai detriti di corallo, presenti anche sulla spiaggia. Ma c’è un’altra sorpresa! Il nostro accompagnatore ci ha preparato un pranzo speciale, molto diverso dal solito: a circa un metro da riva è stato sistemato un tavolo e delle sedie e noi siamo pronti per pranzare letteralmente “con i piedi nell’acqua”! Dopo questo delizioso pranzetto che sa tutto di mare e dopo aver gustato delle ottime aragoste grigliate, acquistiamo alcuni souvenir per parenti e amici in Italia, dispiaciuti di lasciare questo piccolo paradiso.

NUOTATA CON I DELFINI

Purtroppo è arrivato l’ultimo giorno della nostra vacanza, ma decidiamo di viverlo fino in fondo, godendoci un’ ultima giornata in catamarano. Questa volta siamo diretti a “Ile aux Benitiers”. Un’altra piccola isola lunga 2 km a largo della costa sud ovest dell’ isola di Mauritius. A bordo ci sono altri turisti, che come noi, arrivano da ogni angolo del mondo. E’ soprattutto questo il bello di una vacanza: si incontra gente di lingua, cultura, razza e religione diverse e pur non riuscendo a comunicare tra di noi, proviamo la stessa meraviglia e stupore di fronte a uno spettacolo della natura così suggestivo. Subito ci sdraiamo al sole, sorseggiando una bibita ghiacciata servitaci dal comandante del catamarano, e scorgiamo un branco di simpatici delfini che nuota e salta vicino alla nostra imbarcazione. Il comandante ferma silenziosamente il catamarano e ci permette di fare un’ esperienza indimenticabile: snorkeling tra i delfini fuori dalla barriera corallina! Risaliamo a bordo e dopo una navigata di 30 minuti arriviamo davanti alle coste dell’Ile aux Benitiers. Fa parte dell’isola anche La Roche, una roccia appunto, che è persino più famosa dell’isola stessa. Sull’isola ci sono molti turisti che arrivano tramite catamarani e motoscafi. Noi ne approfittiamo per fare snorkeling tra i coralli e i pesciolini colorati, quando un delizioso profumino di carne arrosto ci richiama a bordo: infatti sul nostro catamarano è stato allestito un barbecue con i piatti tipici mauriziani. Siamo contentissimi di questa gustosa sorpresa e qualcuno accende lo stereo. Tutti balliamo sulle note di un travolgente Sega Dance (la danza tipica delle Mauritius) e un caldo tramonto dai mille colori brillanti incornicia un’ isola magica che resterà per sempre nel nostro cuore.



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