I mille e uno colori di Marrakech
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Dopo un po’, stanche di proseguire seguendo i 3 ragazzi, allunghiamo loro 5€ (per non avere storie..) ma ci continuano a dire di seguirli… Iniziamo a dileguarci e torniamo sulla strada principale dove vedo finalmente una faccia “amica”, quella del ragazzo della Riad, che avevo allertato qualche minuto prima dicendogli dell’incontro strano di qualche istante prima. Una volta accompagnate alla Riad Gallery 49 (consiglio vivamente, è perfetto per soggiornarci), appoggiamo le valigie e subito ci offrono del the alla menta, tipico del luogo.
Una volta terminato, due chiacchiere di cortesia e poi iniziamo il nostro planning del giorno, o meglio, del pomeriggio. Ci dirigiamo verso la piazza di Marrakesh, Djemaa El-Fna, un’immensa piazza che è il fulcro, il cuore pulsante della città marocchina. Lì ci accolgono bancarelle di frutta e spremute di arance da far invidia alle arance siciliane, nonché incantatori di serpenti, addestratori di scimmie e bancarelle di oggettistica locale… facciamo un rapido giro e sulla destra vediamo la torre del minareto della Moschea più famosa di Marrakesh, Moschea Koutoubia, il cui accesso non è consentito se non si è musulmani. Prendiamo la strada che ci porta alla moschea, cambiamo alcuni Euro in Dirham, due foto di rito e torniamo verso la piazza, dove da lì si estende il Souk, il mercato di Marrakesh, aperto tutti i giorni e ricco di negozi di ogni tipo. Il bello di girare in mezzo al souk è poter ammirare l’oggettistica marocchina in tutte le sue forme e colori ed essere contornati da odori che cambiano ad ogni angolo. La cosa da sapere è che i negozi tra loro si fanno poca concorrenza, e ti invitano a vedere e comprare la loro merce, questo è l’unico modo che hanno per vendere, ma occorre sapere che contrattano solo se ti vedono interessato ad un determinato prodotto.
Essere a Marrakesh durante il periodo del ramadan è particolare, la gente attende la voce del Muezzin al tramonto del sole, il quale appunto comunica la fine del digiuno giornaliero. È un periodo di preghiere fitte, moschee gremite di gente con tanto di gendarmi che non fanno avvicinare la gente non ammessa, per non recare disturbo.
Dopo il giro nel souk, decidiamo di ammirare il tramonto di Marrakesh da uno dei luoghi più celebri a livello di panorama, la terrazza del Gran Salon du Café Glacier, dove si accede solo su consumazione. Prendiamo un aranciata ognuna e aspettiamo il calar del sole, nel mentre vediamo la piazza cambiare aspetto, numerose bancarelle di cibo prendono il posto delle bancarelle di aranciate… il tutto contornato dai suoni degli incantatori di serpenti e dai tamburi dei danzatori.
Al calar del sole, la temperatura si abbassa abbastanza in fretta e torniamo verso la Riad per una doccia, ci mettiamo vestiti lunghi e torniamo in piazza dove ci fermiamo a mangiare in una delle bancarelle allestite prima: i prezzi del cibo a Marrakesh sono variabili, un cous cous alle verdure costa mediamente 40 Dirham (4€) e anche tra le bancarelle, non facendosi concorrenza, c’è questa moda di accallappiarsi il cliente gongolandolo e chiamandolo al proprio banchetto.
Proseguiamo la serata prendendo una delle vie del souk, che rimane attivo fino alle 22/23 della sera nelle vie più vicine alla piazza, mentre in quelle più distanti, verso le 22 si abbassano le prima saracinesche.
SABATO 09 GIUGNO
Nel soggiorno è compresa la colazione, devo dire, molto ricca e variegata, dal dolce al salato, ci sono diverse portate con l’immancabile spremuta di arancia e optiamo per il caffè come bevanda “internazionale”. Il tempo non è dei migliori, le nuvole la fanno da padrone… pazienza, i palazzi di Marrakesh ci aspettano. Il primo della serie è Palais El Badii, il cui ingresso costa 10 Dirham (1€). Interessante è vedere il video proiettato all’interno per capire come fosse alle origini e come l’uomo già ai tempi potesse costruire strutture così elaborate. A poco più di 10 minuti a piedi, visitiamo le Tombe Saudiane, dove, dopo un po’ di fila (le tombe sono visibile in gruppi di due persone e per un tempo limitato), ammiriamo questa stanza con i mausolei contornati di giardini piedi di palme. Breve sosta al Kasbah Cafè, e ripartiamo per Palais El Bahia, il cui costo di ingresso è sempre di 10Dirham (1€).
Il pomeriggio lo dedichiamo allo shopping nel souk e sul finire della giornata cerchiamo un hammam locale, considerando che Marrakesh è piena di spa e hammam ad ogni prezzo e tipologia.
Vicino alla Medersa di Ali Ben Youssef, la scuola coranica accessibile a tutti, se non fosse che è chiusa per ristrutturazione fino al 2020, troviamo questa antica hammam e spa (Hammam Mouassine), il cui anno di fondazione risale al 1562, famosa per essere una delle più longeve tanto da essere citata sulla guida della Lonely Planet. La location lascia un po’ a desiderare, un po’ spartana, ma andate oltre! Da quel posto uscirete rinati, dopo un vero hammam marocchino seguito da un’ora di massaggio al costo di 300 Dirham (30 €).
Durante la serata ci addentriamo in uno dei ristoranti che costeggiano la piazza e facciamo un giretto per continuare un po’ gli acquisti. Infine ci informiamo sul costo di un calesse che ci porti la domenica seguente, prima ai Jardin Majorelle e dopo ai Jardins de la Ménara. Dopo averne consultati un paio, ci fidiamo della parola di un signore, Said, che ci conferma che con 400 Dirham in due (40 € a coppia) ci porterà nei due rispettivi posti e ci attenderà per il tempo necessario per le visite. Accettiamo e ci diamo appuntamento la mattina seguente alle 09.30 circa nella via che porta alla Moschea Koutoubia, dove ci sono i vari calesse fermi ad attendere eventuali clienti.
DOMENICA 10 GIUGNO
Dopo la consueta colazione alla Riad, ci presentiamo puntuali all’appuntamento con il sognore del calesse. Girare per Marrakesh in calesse ti dà la possibilità di vedere ed ammirare tutta la città come ai vecchi tempi, quando le macchine non esistevano ancora. Dopo una ventina di minuti arriviamo ai Jardin Majorelle, ci diamo appuntamento con Said al parcheggio fuori i Jardin e dopo un po’ di attesa causa fila alle casse d’entrata, decidiamo di acquistare il ticket combinato al prezzo di 180 Dirham (18€) che comprende: visita ai Jardin Majorelle + Museo dei Berberi + Museo di Yves Saint Laurent. Partiamo dai Jardin Majorelle… che dire, un’esplosione di colori e di piante, tra palme, bamboo giganti, percorsi che ti consentono di girarlo in lungo e in largo e la casa blu, Villa Oasis, che crea un contrasto di colori pazzesco. Al suo interno viene ospitato il museo dei berberi, abitanti del deserto del Sahara, con i loro tipici capi di abbigliamento e i loro gioielli in argento grezzo tutti lavorati a mano.
Terminiamo il giro entrando nel museo di Yves Saint Laurent, noto esponente dell’haute couture francese innamorato dei colori di Marrakesh a tal punto da prendere spunto da questa città per le sue creazioni. All’interno del museo sono contenuti molti suoi abiti, le sue frasi vengono proiettate in questa stanza mentre la sua vita può essere ripercorsa guardando il video proiettato nell’auditorium che porta il nome del suo compagno, Pierre Bergé.
Una volta uscite, torniamo da Said, il quale ci porta ai Jardins de la Ménara, ad ingresso gratuito. Personalmente penso siano da vedere, ma rigorosamente al tramonto e in una giornata di sole, non rendono con altre situazioni meteorologiche.
Torniamo al calesse e ci facciamo riportare in piazza dal signore del calesse, paghiamo i nostri 400 Dirham e nel pomeriggio, dopo aver girato alcuni Hammam per un ultimo massaggio, decidiamo di farcelo fare dalle ragazze della nostra Riad, dove, con 30€, ci fanno un massaggio di un’ora e mezza con tanto di musica in sottofondo e oli essenziali nella stanza.
La nostra mini vacanza marocchina termina qui, all’indomani ripartiremo per l’Italia. Non è un addio, è solo un arrivederci Marrakesh, la città rossa, la città dai mille colori e dai mille profumi.