I mille colori della natura dell’Islanda

8 giorni fai da te lungo la Hringvegur (con diverse deviazioni) inseguendo paesaggi mozzafiato e scorci incontaminati
Scritto da: jaguar89
i mille colori della natura dell'islanda
Partenza il: 11/08/2021
Ritorno il: 19/08/2021
Viaggiatori: 2
Spesa: Fino a €250 €
Ascolta i podcast
 

PREMESSA

Dove poter ricominciare a viaggiare in periodo di Covid? Con tutte le limitazioni presenti a causa della pandemia abbiamo cercato qualcosa che ci permettesse di vedere scenari spettacolari in tutta sicurezza, con ampie distanze e riduzione al minimo delle occasioni di rischio.

Dopo qualche anno, in cui eravamo stati scoraggiati dall’esponenziale aumento della massa di turisti presenti, che aveva a mio avviso un pochino diminuito la magia di questi luoghi, abbiamo deciso di riprendere in mano l’idea di un viaggio itinerante in Islanda. E quindi, dopo la solita attenta progettazione, la preparazione di tutte le pezze burocratico – sanitarie necessarie e la prenotazione di tutti gli hotel (che in Islanda sono davvero pochi rispetto alla domanda), l’11 Agosto siamo partiti con direzione il Paese dei ghiacci.

Questo racconto sarà così organizzato: all’inizio raccoglierò una serie di consigli utili per coloro che vogliono organizzare un viaggio simile, cercando di rispondere a quelle che erano le mie perplessità prima del viaggio. Per i più pazienti, seguirà il diario del mio viaggio, che rappresenta anche per me un modo per poterlo rivivere anche in futuro.

Cambi al momento del viaggio: 1 € = 149 ISK

Qualche consiglio pratico

Voli

Per ridurre al massimo i problemi legati a Covid, quarantene, etc. abbiamo optato per il volo diretto di WizzAir che opera sia da Roma che da Milano con frequenza bisettimanale: costo prenotando con circa 2 mesi di anticipo 400€ a testa circa A/R. La compagnia non è il massimo: voli cancellati all’ultimo, ritardati, etc. Abbiamo avuto una disavventura non da poco all’andata: rischio cancellazione volo per un aeromobile con un problema tecnico. Dopo 2 ore di panico siamo stati imbarcati su un altro velivolo e siamo arrivati con circa 3 ore di ritardo. Se trovate soluzioni migliori a WizzAir ve le consigliamo.

Meteo

Il meteo influenzerà in modo decisivo il vostro viaggio in Islanda. Vedere gli stessi luoghi con il sole o la pioggia cambia completamente la percezione che se ne ha. Questo è un dato di fatto. Noi siamo stati piuttosto fortunati con 3 giorni di sole prevalente, un paio variabili e due di nuvole compatte con una mezza giornata di pioggia. Tutto sommato ci avrei fatto la firma. Temperatura durante il giorno tra i 12°C e i 16°C con rari momenti di maglietta a mezze maniche al sole e felpa e giacca a vento spesso necessari sulla costa.

Itinerario

Hringvergur in senso antiorario con alcune deviazioni. In 8 giorni i tempi sono un po’ stretti e un paio di giorni in più ci avrebbero permesso di apprezzare il tutto con più calma e non sacrificare alcune delle mete a cui abbiamo dovuto necessariamente rinunciare. Noi abbiamo deciso di tagliare il Circolo d’Oro (estremamente turistico) per dedicare una giornata e mezzo ai Fiordi Occidentali. Per il resto una giornata nella zona di Reykjavik, una nel centro-sud, una nei Fiordi Orientali, una nella zona vulcanica del Myvatn e nel centro nord e una nella penisola di Snaefellsness. In 8 giorni abbiamo percorso circa 2900km.

Autonoleggio

Essendo la nostra prima volta in Islanda e anche per motivi di costi abbiamo deciso di non prendere un 4×4 ma noleggiare una normale utilitaria. La scelta secondo me è giusta perché ci sono talmente tante cose da vedere che per una prima volta affrontare le famose piste F sarebbe stato quasi eccessivo. Ci è stata però assegnata una Toyota Aygo che a causa delle dimensioni si è rivelata un po’ al limite sui lunghi tratti di sterrato, soprattutto nei fiordi del nord ovest. Nulla di infattibile, chiariamo, ma una macchina un po’ più grande e potente forse ci avrebbe dato una sicurezza maggiore. Prezzo del noleggio circa 600€ per 7 giorni con EuropeCar prenotando circa 2 mesi prima. Complessivamente un ottimo prezzo.

Denaro, costo della vita, cambi, spesa complessiva

Costo della vita molto alto (costo cena media al ristorante 50/60€, un giorno di auto a noleggio 100€, doppia in albergo da 120€). Per risparmiare un po’ abbiamo prenotato con Booking e AirBnb in pensioni, piccole guesthouse e altre sistemazioni a buon mercato. Tutte avevano il bagno condiviso e la cucina a disposizione degli ospiti, il che fa risparmiare parecchio per le colazioni/cene. Molti turisti noleggiano anche dei furgoncini dove è possibile dormire nel retro: personalmente lo trovo un po’ troppo scomodo, ma il fatto di essere alto 1,95m sicuramente influisce sul mio giudizio. Infine l’Islanda è il regno dei pagamenti elettronici: dal WC alla cartolina si paga sempre con la carta (serve a volte il PIN) o il bancomat: avevo ritirato circa 100€ in contanti a inizio vacanza e mi sono dovuto impegnare a spenderli. Infine per 8 giorni abbiamo speso in tutto circa 1600€ a testa (volo compreso).

Diario

1°giorno – 11/8/21: volo

Viaggio in auto Livorno – Fiumicino e partenza per Keflavik (vicino Reykjavik) prevista per le 15.50 ritardata di oltre 2 ore (vedi sezione Voli). Arrivo quindi alle 21.15 locali circa (-2h di fuso) e superamento dei controlli in frontiera. Mia sorella ha fatto la 2a dose di vaccino da 13gg (e non i 14gg previsti): i regolamenti sono cambiati dopo la nostra prenotazione ma ciò vuol dire che deve fare un ulteriore tampone in aeroporto (gratuito) e che deve rimanere in un hotel isolata fino all’arrivo dell’esito (12h in media). Quindi ritiriamo l’auto a noleggio, facciamo una piccola spesa e l’accompagno in hotel dove spero di riandarla a prendere la mattina dopo.

2°giorno – 12/8/21: Reykjavik*, Seljalandsfoss**, Dyrholaey***, Reynisfjara***

La mattina ovviamente il risultato del tampone non è ancora arrivato. Nell’attesa decido quindi di fare da solo un breve giro a Reykjavik*. Lascio l’auto nel parcheggio sotto l’Harpa* a un prezzo neanche troppo proibitivo e subito salgo in superficie per vedere questa sfavillante sala concerti che si specchia nelle acque del porto. Proseguo quindi con il Vecchio Porto, sempre suggestivo, per dirigermi poi verso le strade della Vecchia Reykjavik. La capitale mi appare non troppo diversa da altre città di medie dimensioni del nord Europa, comunque molto tranquilla. Passo dalla Landakotskirkja (non memorabile) per poi arrivare al Tjornin, il placido lago che costituisce il polmone verde della città. Nelle vicinanze si possono vedere anche il Parlamento (Althingi) e il Municipio (Radhus) con le sue colonne di cemento che emergono dall’acqua del lago. Il giro è piacevole e quindi lo allungo in direzione della Hallgrimskirkja, l’enorme chiesa luterana di marmo bianco che domina la città. L’interno è invece molto semplice. Prendo le vie dello shopping per ridirigermi verso l’auto,visto che sta scadendo il parcheggio: ancora nessuna novità sul tampone. Decido quindi di dirigermi in auto verso il Seltjarnarnes, una zona costiera a circa 5km dal centro famosa per il birdwatching: piacevole. Sulla via del ritorno faccio una breve deviazione anche per vedere l’edificio del Perlan, con la sua grande cupola moderna. Torno al porto a mangiare un fish&chips (circa 17€) quando finalmente arriva il via libera con l’esito del tampone: comincia la vacanza! Prendiamo la Hringvegur e in circa 1h 40min arriviamo alla Seljalandsfoss**, bellissima cascata visibile da molto distante. Si può seguire un percorso che passa proprio dietro la cascata: molto suggestivo! Consiglio di munirsi di indumenti impermeabili causa schizzi. Un sentiero porta anche a un vicino canyon nascosto dove si può ammirare l’altrettanto bella Gljufurarbui**, un’altra cascata con un grande salto verticale. Completato il nostro giro riprendiamo l’auto, superiamo Skogafoss dove passeremo la notte e ci dirigiamo verso Dyrholaley***, un promontorio roccioso con faro da dove è possibile ammirare dall’alto le bellissime spiagge di sabbia nera. Con l’auto non è attualmente possibile arrivare al faro (sembra stiano asfaltando la strada) ma si arriva a un parcheggio più basso. Prendiamo subito il sentiero in salita che risale il margine della scogliera e arriva al faro: lo spettacolo è incredibile. Il contrasto tra la sabbia nera e il mare azzurro è quasi irreale. Bellissimo anche l’arco di roccia che si può ammirare dalla zona del faro. Non molti turisti fanno questa salita e quindi ci godiamo il panorama con tranquillità. Ridiscendiamo nella zona del parcheggio perché lo spettacolo non è finito: c’è un sentiero che si snoda tra gli scogli e i tanti turisti (alcuni con dei veri cannoni) sono tutti intenti a fotografare i bellissimi puffin sulle scogliere, le caratteristiche pulcinella di mare! Molto soddisfatti riprendiamo l’auto in direzione della Reynisfjara***, la famosissima spiaggia nera con colonne di basalto. La spiaggia è unica nel suo genere e molto suggestiva, con la possibilità di arrampicasi sulle colonne, che sembrano formare un organo. Anche qui scattiamo numerose foto cercando di evitare gli altri turisti. Sono quasi le 20, quindi riprendiamo la nostra auto per tornare verso la Guesthouse Skogafoss (88€ la doppia, senza infamia e senza lode) dove ci sistemiamo e ci prepariamo un semplice piatto di pasta per cena. L’Islanda ci ha da subito offerto il meglio di sé.

3°giorno – 13/8/21: Skogafoss**, Skaftafell**(Svartifoss***, Skaftafellsjokull*), Jokulsarlon***, Hofn

Colazione alla guesthouse con quanto comprato al supermercato e via subito verso Skogafoss**, famosa cascata che vedevamo anche dalla guesthouse. Nei dintorni c’è un campeggio perché da sopra la cascata parte un famoso trekking. La cascata è molto bella e imponente, ci si può avvicinare e c’è un percorso da un lato che porta al di sopra di essa. Vale sicuramente la pena lo stop. Oggi la giornata è dedicata ai ghiacci e la prima tappa è Skaftafell**, una bella area protetta incastonata tra grandi masse di ghiaccio. Qui è possibile fare diversi sentieri di diversa lunghezza e noi decidiamo di puntare su due dei più famosi. Il primo arriva a Skaftafellsjokull*, un ghiacciaio un po’ invaso dalla ghiaia: diciamo che non dovete aspettarvi il Perito Moreno, anche se è comunque suggestivo. Questo percorso è molto semplice e tutto in piano. Il secondo invece ci porta alla scoperta della cascata Svartifoss***, davvero bellissima perché incastrata tra colonne di basalto. Torniamo al centro visitatori e mangiamo una soup di broccoli con pane per pranzo, tra l’altro godendo di un bel sole che ci permette di pranzare fuori. Riprendiamo quindi l’auto in direzione del Jokulsarlon***, la laguna dei ghiacci, e della famosa Diamond Beach. Questo è il punto dove il ghiaccio staccatosi dai ghiacciai arriva al mare lasciando sulla spiaggia degli iceberg di forma sempre mutevole che costituiscono delle vere sculture di ghiaccio. Il luogo è incredibilmente suggestivo, con il ponte che attraversa il fiume che sembra fare da ingresso a una sorta di dimensione fiabesca. Bellissima anche la spiaggia, con una sorta di bruma che dà all’aria una consistenza particolarissima. Questo è veramente il regno dei fotografi e riusciamo a vedere anche diverse foche. Questo luogo con i suoi ghiacci costituisce davvero una cartolina suggestiva dell’Islanda. Si può anche prendere parte a delle escursioni in barca (molto costose) per arrivare nei pressi del ghiacciaio ma sinceramente non sappiamo quanto ne valga la pena. Riprendiamo quindi l’auto per dirigersi verso Hofn e la Guesthouse Hvammur (136€ la doppia, molto consigliato, la migliore della vacanza). Prima proviamo a fare una deviazione a Stokksnes ma l’ingresso a pagamento anche solo per arrivare al faro ci fa desistere, più per principio che per la spesa. La guesthouse a Hofn è proprio sul porto e decidiamo di concederci la nostra prima cena fuori. Peccato che sia tutto strapieno. Dopo numerosi tentativi troviamo un buco allo Z Bistrot, dove io mangio una soup di gamberi (tipici del luogo) e del carpaccio di salmone con una birra per circa 35€: nella media. Dopo cena facciamo due passi sul sentiero litoraneo ai lati del porto e andiamo quindi in guesthouse a ricaricare le pile in vista del giorno seguente.

4°giorno – 14/8/21: Borgafyordur Eystri*, Studlagil Canyon***, Seydisfjordur*

Solita colazione in guesthouse con prodotti comprati al supermercato e via in marcia: oggi giornata dedicata ai Fiordi Orientali. Purtroppo vediamo fin da subito che la giornata è molto grigia con pioggia a tratti. Lungo tratto di macchina (circa 3h) con parte su sterrato per arrivare a Borgafyordur Eystri*. In mezzo alle nuvole e a una sottile pioggerellina ci dirigiamo a Hafnarholmi, che ha un piccolo porticciolo e un’isoletta dove dovrebbe essere possibile osservare i pulcinella di mare: purtroppo siamo un po’ fuori stagione e non ne vediamo traccia. Comunque il posto, meteo a parte, è piacevole. Rientriamo nel piccolo paesino dove diamo un’occhiata anche alla Lindarbakki: casa rossa caratteristica con tetto in erba. Ci dirigiamo quindi verso la Studlagil Canyon***, fermandoci a pranzo con il buffet di torte del Bokakaffi Hlodum, posto fuori dal tempo con torte golosissime! In un’oretta arriviamo al canyon che si può vedere da due parti: quello segnato su Google Maps permette solo una vista dall’alto e ve lo sconsigliamo. Seguendo invece le indicazioni per Studlagil arriverete a un parcheggio con servizi igienici: noi abbiamo lasciato qui l’auto e fatto una prima passeggiata di circa 30min fino a un secondo parcheggio, dove arrivano fuoristrada e anche alcune macchine a noleggio. Il terreno è piuttosto disconnesso ma, con molta attenzione, percorribile anche con una normale auto. Al secondo parcheggio si gode di una prima cascata e quindi si deve fare un secondo tratto (ulteriori 30min) per arrivare al canyon: qui lo spettacolo è incredibile, anche grazie al sole che d’improvviso torna a splendere. Altissime pareti in basalto fanno da scenario a un’acqua verdissima. Si può scendere nel canyon e scattare bellissime fotografie. Da segnalare che questo posto non è neanche citato su molte guide, tra cui Lonely Planet, perché accessibile solo dagli ultimi anni: i turisti lo stanno in ogni caso rapidamente scoprendo. Dopo il nostro giro e tante foto da tutte le angolazioni ci facciamo la nostra passeggiata a ritroso fino all’auto e quindi torniamo indietro sulla Hringvegur con direzione Seydisfjordur* dove soggiorneremo all’Hafaldan Harbour Hostel (94€ la doppia, semplice ma con bellissima vista dalla sala da pranzo). Prima di cena rapida visita alla cittadina, incastonata tra i monti e alla fine di un fiordo: purtroppo non l’apprezziamo molto perché le nuvole sono tornate a nascondere tutto. Facciamo una breve passeggiata per il piccolo paesino, vedendo la famosa Rainbow Street con un arcobaleno dipinto sul tracciato, la Chiesa Blu e il porto. Mangiamo qualcosa nella sala comune della guesthouse e quindi ci concediamo una birra al Kaffi Lara – El Grillo Bar, prima di tornare per la notte alla nostra guesthouse.

5°giorno – 15/8/21: Dettifoss*, Area di Krafla***, Hverir***, Hverfjall**, pseudocrateri di Skutustadagigar*, Godafoss**

Colazione in guesthouse e via in auto verso Dettifoss*, la cascata con la maggior portata d’Europa. Ci sono due strade per arrivarci, non comunicanti tra loro: noi decidiamo di andare tramite la 864 che prevede una deviazione di circa 30km dalla Hringvegur su strada sterrata. La deviazione è impegnativa e onestamente non so quanto il punto di vista sia migliore dell’altro, che si raggiunge invece tramite strada asfaltata. La cascata è sicuramente impressionante e forma anche un bell’arcobaleno, ma forse i suoi colori sono meno affascinanti di altre. Vediamo anche la vicina Hafragilfoss, che non è imperdibile. Ripresa l’auto ci dirigiamo verso la zona vulcanica del Myvatn, principale meta della giornata. Cominciamo dalla zona di Krafla***, raggiungibile con una breve deviazione di circa 7km dalla Hringvegur: superiamo la centrale Elettrica (che decidiamo di non visitare) e accompagnati da un fortissimo odore di zolfo ci dirigiamo verso il cratere di Viti***, che contiene una pozza d’acqua di un turchese intenso al suo interno: spettacolare! Riprendendo l’auto parcheggiamo poi nel vicino parcheggio per la zona di Leirhnjukur***, una spettacolare zona vulcanica ricca di fumarole e pozze ribollenti. Un sentiero (considerate circa 90min per farlo tutto) porta a una zona con resti vulcanici e con colori incredibili: uno spettacolo! Unico svantaggio sono i nugoli di moscerini che infestano la zona, tanto che molti dei gruppi turistici arrivano armati di retina per il viso. Vi consigliamo caldamente di portare un repellente. Vista l’ora decidiamo di mangiare una zuppa nella cittadina di Reykjahlid per poi tornare indietro di pochi chilometri per visitare Hverir***, una zona con distese color ocra da cui esce fango gorgogliante: i colori variano dal giallo, all’arancio al rosso e sono davvero spettacolari. Unica fonte di disturbo i soliti moscerini. Questa zona ha distanze più contenute e in meno di un’ora riusciamo tranquillamente a visitarla. Ripresa l’auto ci dirigiamo quindi verso Hverfjall**, un enorme anello nero di tefrite che costituisce un cratere di oltre 1km di diametro. Dal parcheggio è possibile arrivare sui bordi del cratere ed è possibile anche percorrerlo tutto, cosa che decidiamo di non fare per motivi di tempo. Ci dirigiamo invece agli pseudocrateri di Skutustadagigar*, delle sorte di crateri nate da esplosioni di lava sul fondo del lago Myvatn: la zona è molto verde e piacevole ma meno interessante di altre. Ormai a fine pomeriggio riprendiamo l’auto in direzione Akureyri dove passeremo la notte. Ultima tappa della giornata, lungo la strada, è la cascata di Godafoss**: dal parcheggio è possibile arrivare fin nelle vicinanze della cascata, che forma un grande semicerchio: suggestiva. Soggiorneremo all’Arnarnes Paradise (75€ la doppia), a circa 20km da Akureyri: la camera è molto graziosa ma la struttura non è molto organizzata. Infatti è fondamentalmente un caffè e per fare la doccia è necessario attraversarlo! Anche la cucina è all’interno di un camper esterno e quindi difficilmente fruibile. Per cena decidiamo di andare a Akureyri, seconda città dell’Islanda: i posti segnalati dalla guida sono tutti al completo, ma troviamo un ristorantino che promette piatti tipici. Mangiamo due ottimi piatti a base uno di salmone e l’altro di merluzzo con due birre per 35€ a testa circa e rientriamo alla guesthouse soddisfatti.

6°giorno – 16/8/21: Latrabjarg**, Breidavik, Raudassandur**

Oggi ci aspetta la tappa di trasferimento più lunga della vacanza per arrivare nei Fiordi Occidentali: quasi 6h! Purtroppo non ci sono tappe intermedie di particolare interesse e quindi, dopo la nostra solita colazione, ci mettiamo presto in marcia. Il sole ci accompagna durante il nostro lungo viaggio, con gli spettacolari paesaggi dell’Islanda che ci accompagnano mentre guido. Ci fermiamo a pranzo a Flokalundur nell’omonimo hotel mangiando un fish&chips e quindi proseguiamo in direzione delle scogliere di Latrabjarg: dobbiamo percorrere numerose e strette strade sterrate ma i paesaggi, nonostante il meteo sia nettamente peggiorato, è molto bello. Latrabjarg** ha un piccolo faro e delle bellissime scogliere, dove nidificano tantissimi uccelli: purtroppo anche qui niente pulcinella di mare ma facciamo parte del bel (ventosissimo!) sentiero che risale le scogliere. Qui siamo nella zona più selvaggia dell’Islanda e anche i turisti sono in numero molto minore. Torniamo indietro facendo tappa a Breidavik, che ha una spiaggia di sabbia dorata: purtroppo questa è difficilmente raggiungibile a causa della marea e dopo mezz’ora di cammino desistiamo. Anche l’hotel che domina la spiaggia è piuttosto fatiscente e bruttino. Ci dirigiamo quindi, ancora attraverso strade sterrate, verso la principale attrazione della zona: la spiaggia rosa di Raudassandur**. Inizialmente non riusciamo a trovare un buon punto per fotografarla. Poi capiamo che il migliore è dal Melanes Campsite, dove abbiamo tra l’altro prenotato per la notte in un minuscolo cottage di legno molto caratteristico (76€ per la notte). Dal campeggio si arriva direttamente all’immensa spiaggia, che nonostante i nuvoloni neri incombenti ha sicuramente fascino. Al camping abbiamo qualche difficoltà a farci da cena con i wurstel precedentemente comprati (un solo fornello per tutto il camping!) e con la prima pioggia ce ne andiamo quindi verso il letto.

7°giorno – 17/8/21: Bildudalur e Arnafjordur, Dyniandi*, Isafjordur, Breidafjordur**, Stykkisholmur*

Ci svegliamo ancora con una giornata molto grigia. Rapida colazione e rotta verso Bildudalur: il paesino è molto deludente e la principale attrazione dovrebbe essere il percorso lungo il fiordi di Arnafjordur: la strada (sterrato di circa 25km) è mal messa e al termine (tragitto fatto in completa solitudine) c’è solo un piccolo museo (che non visitiamo) e poco altro. Sicuramente il maltempo condiziona la nostra visita. Iniziamo quindi a risalire i fiordi occidentali in direzione di Dyniandi*, attraversando paesaggi isolati e spettacolari che spesso ci fermiamo a fotografare. Dyniandi è invece conosciuta per una particolare cascata a ventaglio facilmente raggiungibile dal parcheggio: vale la sosta. La riorganizzazione della giornata per prendere il traghetto delle 18:15 per Stykkisholmur (che ci fa risparmiare oltre 3h di auto ma è l’unico dell’intera giornata), ci porta ad avere del tempo libero e ci dirigiamo quindi verso Isafjordur, capoluogo della regione. Attraversiamo un lungo tunnel a un solo senso di marcia e parcheggiamo nella città vecchia. Pranziamo a Hamraborg, votato come il miglior fastfood d’Islanda (non male) e oziamo nella cittadina, tra il porto e la città vecchia. Scopriamo anche l’esistenza di un bel birrificio artigianale, ma troppo tardi. Complessivamente la deviazione è perdibile. In circa 80 minuti siamo quindi a Brjanslaekur per il traghetto per Stykkisholmur: il tragitto è molto bello perché attraversa il bellissimo Breidafjordur**, costellato da isolette e con molto animali. Il ferry fa una sosta nella gettonata isola di Flatey, dove numerosi turisti scendono per la notte. Il traghetto balla parecchio nonostante il mare sia sostanzialmente calmo e arriviamo a destinazione in ritardo. Abbiamo prenotato per le 21 a cena a Sjavarpakkhusid, ristorante sul porto con menu che si basa sul pescato. Ci concediamo un antipasto a testa (uno a base di lompo e l’altro di merluzzo) e altrettanti main course (pesce lupo, simile al merluzzo e cozze della baia): tutti molto curati con salse deliziose in ambiente molto particolare. Con una birra a testa il conto supera i 100€ in due: purtroppo i prezzi dell’Islanda sono questi e non siamo andati certo in un posto lussuoso. Vediamo di sfuggita Stykkisholmur*, con la Sugandisey, un’isola di basalto con faro proprio vicino al porto, per poi dirigerci a Grund í Grundarfirdi, la guesthouse prenotata per la notte (80€ la doppia, consigliata). In 30 minuti circa arriviamo e ci prepariamo per la notte.

8°giorno – 18/8/21: Kirkjufellsfoss*, Penisola di Snaefellsnes** (Djupalonssandur*, Dritvik, Malariff, sentiero costiero di Hellnar**), Reykjavik*, volo di ritorno

Ultimo giorno di Islanda che si apre con la solita colazione e il breve tragitto verso la cascata di Kirkjufellsfoss*, resa famosa dal Trono di Spade e dalla bellissima vista sulla montagna Kirkjufell, la cui cima però è in questo momento circondata dalle nuvole: peccato! Continuiamo quindi addentrandoci nella Penisola di Snaefellsnes**, ricca di panorami naturali bellissimi: la prima tappa è la spiaggia nera di Djupalonssandur*, che ha anche un arco di roccia e alcuni resti di un peschereccio britannico. Bella e fotogenica anche se non all’altezza della Reynisfjara. Da qui con un sentiero di circa 15 minuti su arriva anche alla vicina spiaggia di Dritvik, che ha caratteristiche simili. Una delle attrazioni principali della penisola è il ghiacciaio di Snaefellsjokull, ma avremmo potuto accedervi solo con un tour organizzato che avrebbe richiesto più tempo di quello a nostra disposizione. Con un breve tratto di auto siamo poi andati al faro di Malariff con i vicini pinnacoli rocciosi di Londrangar. Ma la destinazione forse più interessante della penisola è il bel sentiero costiero da Hellnar a Arnarstapi** (circa 30 minuti) che segue la costa frastagliata e gli alti scogli: piacevole. Mangiamo la famosa zuppa di pesce a Fjoruhusid, proprio all’inizio del sentiero costiero con una birra: il nostro ultimo pasto islandese. Nel pomeriggio iniziamo infatti l’avvicinamento all’aeroporto per il nostro volo delle 19:15. Facciamo un’ulteriore sosta a Reykjavik*, dove mia sorella non era stata, per vedere brevemente la Hallgrimskirkja, l’Harpa e la Nordic House, progettata da Alvar Aalto. Troviamo un po’ di traffico per arrivare all’aeroporto, e ci sembra incredibile dopo una settimana di quasi solitudine! Lasciamo l’auto a noleggio, mangiamo qualcosa e prendiamo il nostro volo (ancora in ritardo!) che ci porta a Fiumicino per le 03:00 di notte circa (+2h di fuso orario), da dove in circa 3h siamo a Livorno, con nella mente ancora le immagini di questo splendido viaggio.

Conclusioni

Una vacanza in cui riscoprire la natura nella sua essenza: questo il riassunto di questa nostra avventura in Islanda. E siamo grati di essere riusciti a farlo con un numero di turisti ancora gestibile, aspetto che il Paese dei ghiacci dovrà tener di conto molto seriamente per gli anni a venire. Una vacanza cara, non sempre comoda, con tanti chilometri da macinare e molti silenzi da ricevere in cambio: sicuramente quindi una destinazione non per tutti, in cui occorre saper ascoltare la natura e se stessi, ma che ci ha regalato degli spettacoli indimenticabili e davvero mozzafiato.

Per ogni informazione o consiglio potete contattarmi all’indirizzo e-mail ricky.pittis@hotmail.it

Guarda la gallery
islanda-battp

I mille colori della natura dell'Islanda



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche

    Video Itinerari