I love new york
Giungiamo finalmente ai dovuti controlli , ci vengono prese le impronte digitali, foto e compilazione di diversi moduli , con annesse domande assurde!!! Ma ecco che finalmente uscite dall’aereo porto vedo lui : il mitico taxi giallo.
Qui sono tutti molto cordiali e sorridenti , gli italiani sono visti di buon occhio.
All’interno della vettura si respira il profumo dell’america,della vita frenetica,degli eccessi e dei miei tanti sogni. Sembra di essere in un film , percorriamo l’autostrada, le macchine non sono quelle che siamo abituati a vedere, la gente e l’atmosfera è completamente diversa. Attraversiamo il ponte di Brookling ed ecco che iniziano a spuntare enormi grattacieli e tutto quello che ho sempre sognato di vedere! L’adrenalina è a mille , inizio a fotografare e la sensazione che mi invade è di estasi totale. Alloggiamo in uno dei quartieri più belli, Park Avenue , adiacente al Central Park., dove le strade sono super affollate ma cosa strana decisamente pulite e ordinate.
Il viaggio è stato lungo e una deliziosa e comoda camera ci allietano il riposo per poi iniziare la nostra mitica vacanza a Manatthan .
Mi sveglio e mi trovo pienamente a mio agio in questa città tanto sconosciuta ma tanto desiderata.
Con i giorni assaporiamo la vita americana , la colazione tipica, le steak house, la frenesia e lo shopping!!!! Ma iniziamo con un luogo incantevole e spettacolare quasi da togliere il fiato : il Central Park.
E’ incredibile come possa sorgere un paradiso simile, all’interno di una megalopoli come New York, è pazzesco l’impatto che si ha osservando sullo sfondo enormi grattacieli , trovandosi nel contempo immersi nella più incontaminata natura, dove laghetti , immensi prati, alberi secolari ne fanno da padrone. Scoiattoli che corrono liberi e per nulla impauriti, intere famiglie riunite per il pranzo al sacco , enormi campi da baseball dove tanti giovani passano la domenica in assoluta allegria. Tanta gente che corre o passeggia con i propri cani, ma il tutto con tanto rispetto , pulizia e controlli. Non ci sono carte per terra, non c’è l’erba incolta, è tutto perfetto e completamente sorvegliato e curato. Un’oasi di pace dove i pensieri più brutti fuggono e lasciano spazio ai sogni e alle mille aspettative che questa città offre.
Ma sono l’arte e lo shopping le nostre maggiori attrattive.
Iniziamo con il Metropiltan Museum of Art , l’impatto è da sindrome di stendhal , si potrebbe parlare di musei nel museo, il più vasto che si trovi nell’emisfero occidentale. La sua collezione è costituita da due milioni di articoli che vanno dall’antichità fino ai giorni nostri.
Si parte dalla immensa collezione egizia, incluso il tempio di Dedur, si prosegue nell’ala americana per poi raggiungere alla sezione che ospita l’arte greca e romana. Ma non si è che all’inizio, la struttura è immensa e conviene comprendere bene la disposizione tematica e operare una selezione di ciò che si è interessati a visitare, altrimenti si rischia di uscire sopraffatti come è accaduto a noi.
Procediamo verso l’ala Lila Atcheson Fallace Wing, con arte del xx secolo, dove vi si trovano le sezioni di Africa,Oceania e delle Americhe.
Arriviamo poi nel cuore del museo, collezioni , sculture e arti decorative europee, dove ammiriamo i capolavori del Botticelli,Rembrandt,Vermeer e molti altri. Incantevole il giardino delle sculture dove tra l’altro si può fare una pausa relax nel bar adiacente.
Si esce da questa meraviglia dell’arte culturalmente arricchiti. A pochi metri di distanza raggiungiamo il famoso museo Guggenheim , l’unico edificio a New York costruito dal più grande architetto americano di ogni tempo: Frank Lloyd Wright.
La struttura è una forma circolare in uno spazio lineare e non passa di certo inosservata, mi ricorda molto lo stile delle case di Barcellona costruite da Gaudì.
Come impatto non mi emoziona più di tanto se non la struttura in sé. Le opere all’interno sono rappresentate per lo più da bozze di architettura e da poche sezioni di quadri o sculture di pittori famosi. Ma era giunto il momento di dare sfogo al più piacevole vizietto femminile , in pieno stile sex and the city, ovvero lo shopping. New York ne è indubbiamente la capitale, una 2 giorni di solo puro shopping , è stupefacente la quantità di negozi che offre e la vasta scelta. Negozi enormi con commesse gentili e sorridenti che senza pregiudizi su abbigliamento o razza ti accolgono amichevolmente. Si entra in una sorta di estasi totale, dove le ore , la fatica e la fame passano in secondo piano, in vero stile I love shopping. Si passa dalla fifth avenue a soho dove il culmine di adrenalina è massimo. I prezzi sono veramente convenienti e in più con il dollaro basso gli acquisti sono senza limiti. L’iva è solo dell’8 per cento sul prezzo del cartellino ma solo se si superano i 100 dollari , in altri casi l’iva è compresa. Il negozio che più colpisce è indubbiamente aber chrombie dove all’entrata si è accolti da un avvenente modello a torso nudo dove una coda inifinita di ragazze attende di fare una foto con lui. Ma una volta varcata la soglia ci si trova nel mondo dei balocchi…Si è inebriati da un sensuale profumo da uomo, la musica è altissima , le luci quasi assenti e i commessi / e sono bellissimi . Impossibile non comprare, quasi si fa a botte per una maglietta, preciso che il negozio è invaso da italiani.
Decido di visitare anche un negozio di animali, per portare a casa un regalo al mio adorato chihuahua. Errore gravissimo per chi è sensibile all’argomento , oggettistica e abbigliamento molto simili ai nostri negozi, ma la cosa più raccapricciante era un’enorme parete con tante piccole gabbiette incastonate al muro, stile loculi , con un’infinità di poveri cuccioli tristi e spaesati, per lo più con prezzi esagerati. Una vera e propria speculazione sulla vita di questi poveri cuccioli indifesi.
Ma ecco le luci,la musica,la frenesia, enormi insegne luminose che mandano messaggi luminosi giorno e notte, siamo nel punto di crocevia del mondo, dove si intersecano Broadway e la seventh ave : siamo nella mitica Time Square.
Mille colori frastornano la vista e portano ad una realtà fantastica , si assapora un mondo fatto di spettacoli , di cinema e di fashion ; c’è da ricordare che lì vicino vi sono gli uffici di vogue , vanity fair e il new yorker .
Ma dopo tanto camminare la fame inizia a farsi sentire e decidiamo , su suggerimento , di andare a mangiare la mitica steakhouse in un locale lì vicino, “ Le Marais “ , che tra l’altro consiglio, per la qualità e velocità del servizio, ma soprattutto per la bontà della carne : a rare steakhouse..Well done.
Altro simbolo incontrastato di New York il monumento nazionale della Statua della Libertà , scultura molto imponente e maestosa. Per raggiungerla si sale a bordo di un vaporetto che porta al largo della baia, proprio vicino alle famose ellis island dove venivamo accolti gli immigrati nel periodo all’incirca del 1900. Ma torniamo alla statua della libertà, una volta raggiunta l’isoletta si è letteralmente sorvegliati da una miriade di gabbiani in volo e in cerca di cibo, ma dargli da mangiare è vietato dalla legge. Emotivamente l’impatto con questo grande simbolo americano è molto forte.
Ricordo brevemente il significato: la torcia rappresenta il lume della ragione , le sette punte del copricapo rimandano ai continenti e la tavola che lady Liberty regge, simboleggia la Dichiarazione di Indipendenza. Ma proseguiamo il nostro percorso e giungiamo a wall street dove si trova la scultura di bronzo che ritrae un toro, simbolo dei rialzi in borsa , ma tradizione vuole che si debbano toccare le palle del toro come portafortuna. All’estremità di wall street si nota Trinità church ,la chiesa che ha assunto un ruolo significativo per la vita della comunità del distretto finanziario , e ancora più vicino si trova federal hall che è il primo edifico neoclassico della città.
Decisamente triste l’arrivo alla zona delle torri gemelle, tutto è completamente recintato con immagini in ricordo dei due edifici, all’interno un’enorme spazio vuoto con gru e muletti, un cantiere a cielo aperto . Guardandosi attorno e osservando il cielo si è colti da un immenso senso di rabbia e dolore, per quella strage accaduta l’ 11 settembre 2001.
L’atmosfera che si respira è molto infelice e malinconica, quasi danno fastidio quei pochi venditori ambulanti cinesi che vendono le foto della tragedia, non rispettando proprio la morale dell’intera vicenda.
Situazione completamente diversa con vista mozzafiato all’empire state building, l’edificio più alto del mondo per più di quarant’anni. Da lì si può ammirare tutta Manatthan e carpirne la struttura.
Paesaggio impressionante, meraviglioso, si assapora il vero stile di vita newyorchese , coinvolgente è anche il percorso per raggiungere la terrazza , si sale sull’ascensore ad un’elevata velocità per poi arrivare fino all’86° piano,fino a giungere al 102° piano dove il punto di osservazione è impareggiabile.
Gradevole invece passeggiare per le pittoresche strade del greenwich Village ,ricca di locali e negozi molto carini , ma esplosiva di notte con il massimo apice di giovani. La vacanza era purtroppo giunta al termine , ma non senza colpi di scena, che oramai rappresentano tutti i miei viaggi. Questa volta a salutarmi all’aereoporto , sullo sfondo c’era un bel twister , che fortunatamente nel giro di 2 ore ha cambiato rotta. New York la consiglio vivamente, è una città che cattura, colpisce e rimane impressa come un marchio a fuoco.