I colori e i piaceri del nordovest dell’Argentina

Viaggio alla ricerca dei colori e del calore delle Ande
Scritto da: Erreci
i colori e i piaceri del nordovest dell'argentina
Partenza il: 03/08/2011
Ritorno il: 24/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Viaggio fai da te di Roberto & Roberta

3000 € + volo dall’Italia

Questo viaggio è stato organizzato grazie alle preziose informazioni ottenute dai diari di Turisti per Caso che sono state approfondite lavorando giorno e notte sul web. Questa volta, non sempre precise sono state sempre le informazioni avute dalla Lonely Planet che comunque rimane un buon compagno di viaggio.

Ci siamo curati di prenotare in anticipo gli alberghi della prima settimana e del periodo stanziale passato a Cordoba e Buenos Aires così come pure il noleggio dell’auto (Alamo di Salta) che, per il giro che abbiamo fatto, suggeriamo di prenderne in considerazione uno confortevole, di adeguate dimensioni di bagagliaio e cilindrata per superare facilmente i passi che spesso superano i 4000 metri di altitudine.

Nel noleggiare l’auto abbiamo scelto una compagnia che ci consentisse una riconsegna in una città diversa da quella di partenza per non dover ritornare sui nostri passi.

Suggeriamo anche di fare una copertura assicurativa che escluda la franchigia perché la maggior parte delle strade sono sterrate e i vetri rotti così come le ammaccature sono all’ordine del giorno (anche se a noi non è mai capitato)

Per quanto riguarda gli alberghi, laddove possibile abbiamo deciso di fare in toto l’esperienza dei Boutique Hotel che ci ha soddisfatto in pieno per la loro cura e gentilezza del personale.

Fatte queste premesse non possiamo far altro che dire che questo viaggio ci è piaciuto moltissimo e che siamo stati molto bene: i colori dei paesaggi sono bellissimi, la gente è molto gentile e disponibile, negli alberghi scelti siamo stati molto bene, si mangia una carne da favola e non si spende molto: che dire di più!

A questo dopo aver messo in valigia abiti caldi perché nel periodo del nostro viaggio in Argentina è inverno, eccovi il nostro resoconto.

3 agosto

Si parte nel pomeriggio da Malpensa con Air France per Parigi da dove ci si imbarca per Buenos Aires verso mezzanotte con la solita preoccupazione per i bagagli per cui oltre alle 2 samsonite ci facciamo due bei bagagli a mano che per fortuna non serviranno.

4 Agosto

Atterriamo verso le 8 di mattina all’aeroporto internazionale Pistarini dove ci accoglie una temperatura di 1°C: per fortuna avevamo tenuto a parte i piumini che indossiamo al più presto. Dopo la lunga ma abbastanza veloce coda all’immigrazione prendiamo la navetta della Tienda Leon che per pochi euro in circa una ora ci porta all’altro aeroporto di Buenos Aires (Newberry) da dove riusciamo ad anticipare il volo che avevamo prenotato per Salta (123€), prima meta e punto di partenza del nostro raid nel nord dell’Argentina.

In taxi (tariffa prepagata all’aeroporto) raggiungiamo Bloomers Bed & Brunch dove passiamo la prima notte argentina.

Bloomers B&B, il primo dei boutique hotel che visitiamo, è veramente carino ed accogliente.

Ceniamo li vicino, dal Vejio Jack dove ci facciamo la prima mega bisteccona (7-8 per 12€!): una porzione è più che sufficiente per tutti e due. Andateci perché è una delle migliori bistecche mangiate in tutto il viaggio. Facciamo l’errore di consolare il padrone con due dessert ma non riusciamo a finirli, quindi, in Argentina occhio alle porzioni.

5 Agosto

Dopo esserci beati con la colazione-brunch, prima visita di Salta, caotica e carina, per cambiare gli euro. Lunghe code ma chi compra pesos passa avanti agli argentini che comprano dollari per difendersi dall’inflazione.

Quindi ci rechiamo alla Alamo per ritirare la nostra Renault Symbol che ci farà compagnia per ben 13 giorni (100€ al giorno tutto incluso, compreso del drop-off a Cordoba).

Si parte per Jujuy dove arriviamo in un paio di ore. Breve fermata per uno spuntino e via per le Thermes de Reyes (19Km) perché non c’è un gran che da vedere.

Appena arrivati ci piazziamo nella piscina bollente a goderci il contrasto con il freddo che ci circonda e ad ammirare il paesaggio della bella vallata in cui si trova l’hotel.

Piacevole cena in un ambiente di altri tempi.

6 Agosto

Si riparte alla volta di Tilcara.

Sulla strada ci fermiamo a vedere il pittoresco paesino di Purmamarca, pieno di bancarelle che vendono oggetti di artigianato locale. Nel primo pomeriggio arriviamo a Tilcara e ci piazziamo al Rincon del Fuego, altro caratteristico hotel boutique dotato di un bellissimo camino e interessante ristorante. Finiamo la giornata bighellonando su e giù per il paese.

7 Agosto

Si parte per la splendida Quebrada de Humahuaca che con le sue bellissime rocce colorate si snoda lungo la RN9.

Dopo una breve e interessante sosta a Humahuaca, proseguiamo per Iruya (circa 3 ore di sterrato buono), piccola cittadina incastonata tra le rocce. Per arrivarci si supera un passo ad oltre 4000, salendo tra ripidi e stretti tornanti ma il panorama ne vale veramente la pena. Rientriamo nel primo pomeriggio a Iruya avendo il tempo di andare a visitare il caratteristico cimitero andino e la Garganta del Diablo, orrido che si raggiunge con una ora di auto e mezzora a piedi.

Cena al Ristorante Nuevo Progresio: charmant, nouvelle cousine + caminetto.

8 Agosto

Lasciamo Tilcara ritornando verso Purmamarca dove imbocchiamo la RN52 verso Sant’Antonio de Los Cobres. La strada, bianca, si inerpica presto verso gli oltre 4000 metri della Cresta del Lipay e poi scende rapidamente verso Salinas Grande. Lo spettacolo è incredibile: una distesa di sale grande come la provincia di Milano attraversata una da una lingua di asfalto nera. Si fanno decine e decine di foto alle varie formazione e monumenti di sale. Ci sono anche una chiesetta e un bar fatti con i mattoni di sale.

Torniamo leggermente indietro e prendiamo lo sterrato per 100km senza mai incontrare nessuno.

Arriviamo a Sant’Antonio de Los Cobres verso l’una, ci riposiamo un po’ e poi ci dedichiamo alla visita del Viaducto de Polvonilla. E’ tra le cose più belle e caratteristiche che incontriamo durante il viaggio: si tratta di un viadotto a mezzaluna sospeso nel vuoto tra due montagne ad una altezza di 4220 metri dove passa il Tren a las nubes che parte da Salta e oggi qui si ferma anche se le rotaie arrivano sino al confine cileno. Si raggiunge facilmente con mezzora di auto su un piacevole sterrato. Si sale al viadotto dal parcheggio tramite un ripida mulattiera; noi siamo stati accompagnati da simpatici lama.

Domiamo all’Hosteria de las nubes dove ci cena anche discretamente, ma non ci sono alternative anche perché fuori fra freddo e di sera c’è un vento terribile.

9 Agosto

Lasciamo Sant’Antonio de Los Cobres per ritornare a Salta. Ci mettiamo circa 8 ore lungo lo sterrato che passa per Tastil e per la Quebrada del Toro. Dobbiamo fare anche un paio di facili guadi. A Salta ci accoglie il nostro Bloomers B&B.

10 Agosto

Visita di Salta con tutte le sue chiese. Cena alla Veja Estancion, tipica pena . Si mangia bene ma fa un pò arrabbiare che oltre alla cena si debba obbligatoriamente pagare anche lo spettacolo musicale.

11 Agosto

Da Salta a Cachi. Lungo il percorso si passa per mitico parco de Los Cardonas, dove incontriamo migliaia di tipici cactus a forma di candelabro.

Cachi è carina ma…

Qui proviamo il primo Aci Hosteria che hai soci dell’Automobil Club, anche quello italiano fa lo sconto del 20%. È molto ben curato ed è un piacevole soggiorno anche se a Cachi non c’è molto da fare, solo la siesta sotto il sole.

12 Agosto

Da Cachi ci dirigiamo verso Cafayate lungo le valli Calchaquies. Il solito buon sterrato ma ci vuole tutta la mattinata. Lungo la strada ci fermiamo a Seclantas famosa per i laboratori artigianali di tessitura e a Molinos dove ci sono un mucchio di abitazione fatte di adobe, i mattoni fatti con la tipica terra rossiccia del posto. Arrivati a Cafayate ci piazziamo al Villa Vicuna che è molto carino e i gestori sono molto gentili. Nel tardo pomeriggio andiamo a visitare la Quebrada de Cafayate con tutte le sue sculture rupestri: il tramonto è sicuramente l’ora migliore per vistarla perché la luce cade giusta per le foto. Farsi dare dall’hotel la piantina con i punti panoramici.

13 Agosto

Siamo nel paradiso dei vini e anche se io sono astemio, prima di lasciare Cafayate andiamo a visitare una casa vinicola. La scelta cade su la Bodega dell’Esteco all’interno della quale è possibile fare una visita guidata. Verso le undici ripartiamo per San Fernando de Catamarca, la strada sale in modo dolce e i panorami sono piacevoli; Ci fermiamo a metà strada a far colazione a Tafi del Valle dove non bisogna perdere l’occasione di visitare la Capilla Gesuita che è rimasta alle condizioni originarie del 1830. Pernotto all’Hotel Arenales, senza infamia e senza lode.

Buona la parillada alla Salsa Criolla.

14 Agosto

Si parte in direzione di La Rioja, città dove la guida dice che splende sempre il sole: è la peggiore giornata che abbiamo avuto e pioviggina. La città non offre molto se non un eccezionale ufficio informazioni che ci dà le dritte su come proseguire verso Chilecito.

Per fortuna L’Hotel Naindo che abbiamo scelto è super confortevole e ci rilassiamo per tutto il pomeriggio. La torta al cioccolato del bar del’hotel è super.

15 Agosto

Decidiamo di visitare il parco di Talampaya e la Valle della Luna (Ischigualasto) passando da Chilecito. Facciamo un gran giro per arrivarci ma diremmo che non ne vale la pena anche perché è il giorno delle votazioni ed è tutto chiuso. L’unica cosa un po’ particolare da vedere è la vecchia teleferica che sale sino a 4650 metri e che un tempo veniva usata per portare a valle l’oro, l’argento e il rame estratto dalla miniera in cima alla montagna. L’altra cosa interessante da vedere è Sama Huasi, residenza di campagna dello scrittore Joaquin Gonzalez.

Gli hotel sono abbastanza scarsi per cui decidiamo di affittare un appartamento per una notte.

Se avete tempo fate una visita al Cristo in gesso che domina la città.

Yops è il posto dove cenare.

16 Agosto

Lasciamo Chilecito e salendo per la Cuesta de Miranda arriviamo a Villa Union, dove non c’è assolutamente nulla da fare e tutti sono continuamente in siesta. E’ però il posto più vicino per visitare Talampaya e la Valle della Luna. Il rammarico che ci coglie è dato dal fatto che se non ci fossimo fermati a Chilecito avremmo potuto avere un giorno libero per visitare la Laguna Brava posta a 4000 metri. Chi ci è andato ha riferito che è eccezionale ma purtroppo la Lonely Planet neanche cita Villa Union!

Di buono c’è che pernottiamo in un albergo completamente nuovo e che inaspettatamente troviamo un ristorante di ottimo gusto prima dell’ingresso in paese.

17 Agosto

Partiamo all’alba da Villa Union e in una ora abbondante raggiungiamo il Parco di Talampaya.

Si lascia l’auto all’ingresso perché si effettua la visita con i veicoli dei ranger. Il panorama è molto bello: somiglia molto a Canyon de Chelly. Il giro dura circa 3 ore: non perdere.

Lasciato Talampaya ci dirigiamo verso Ischigualasto che raggiungiamo dopo circa due ore. Dopo esserci registrati rimaniamo in attesa del ranger che con la sua auto aprirà la colonna delle auto dei turisti. Il parco è molto particolare, sicuramente da visitare, ma è molto più “duro” di quello di Talampaya e non a caso viene chiamato anche Valle della Luna per i suoi paesaggi lunari.

Non essendoci molte alternative in loco per il pernotto, ci dirigiamo a Patquia dove avevamo prenotato una camera, si fa per dire, presso l’unico albergo della zona (a fatica raggiunge mezza stella). Per nostra fortuna conosciamo un signore di Buenos Aires che lavora temporaneamente lì per una società italiana di manutenzione che ci suggerisce dove cenare. Il ristorante, di poche pretese, è frequentato da camionisti per cui notoriamente si mangia bene.

18 Agosto

Si parte alla volta di Cordoba. Il viaggio è lungo ma finalmente la strada è asfaltata per cui si può viaggiare a discreta velocità per cui decidiamo di allungare ulteriormente il percorso per recarci a visitare l’Estancia di Santa Catalina che ha la particolarità di essere rimasta al tempo che fu.

In attesa di poterla visitare ci rifocilliamo presso ristorantino dell’estancia che offre anche la possibilità di potersi fermare a dormire, cosa che avremmo fatto se non avessimo già prenotato a Cordoba. Ci servono un piatto di formaggio con fichi al miele che è una cosa strepitosa.

L’Estancia che visitiamo poco dopo è forse la cosa più bella che abbiamo visto e la segnaliamo come luogo da non perdere.

Sul finire della giornata arriviamo nella caotica Cordoba dove ci attende il solito hotel boutique, il Real Azul Hotel, che si rivela come un vero bjoux.

19 Agosto

Anche la colazione conferma che il Real Azul Hotel è stata una scelta veramente ottima.

Dopo la riconsegna dell’auto, ci godiamo il centro città. Comunque tre sono le cose da vendere: la Cattedrale, la Manzana Jesuitica (fare la visita guidata) e il Museo della Memoria che ci dà una chiara idea degli eccessi della dittatura militare. Le foto e i diari sono molto toccanti.

Ci sentiamo di raccomandare fortemente una cena al ristorante La Nieta ‘e la Pancia dove si possono gustare prelibatezze regionali.

20 – 23 Agosto

Si vola alla volta di Buenos Aires: solo 100€ valgono il risparmio della sfacchinata in autobus.

Abbiamo scelto come albergo il Duque Hotel, un boutique hotel che Trip Advisor segnala come il migliore di Buenos Aires. Fama più che meritata oltre che per camere e colazione anche per la gentilezza e la qualità del servizio; in particolare ci sentiamo di ringraziare Natasha per la cura che si è presa di noi e gli utili consigli che ha sempre dato. C’è anche la Spa e il buffet della colazione a disposizione tutto il giorno.

Buenos Aires è una città che meriterebbe forse più dei 5 giorni che ci abbiamo passato: ogni giorno è stata una scoperta. Da non perdere le visite guidate alla Casa Rosada e al Teatro Colon. Mezza giornata passatela tra i colori de La Boca. Di domenica non perdetevi un giro per il quartiere del mercato di San Telmo. Se poi volete rievocare il mito di Evita fate un salto al Cimitero di Recoleta.

Per finire gironzolate per i quartieri perché ognuno riserva sorprese. Non male il Parco del Bicentenario. Noi siamo anche andati a Tigre con il Tren de la Costa: i tempo non era un gran che ma sinceramente ci aspettavamo di più.

Una sera siamo andati anche a tentare di ballare il tango: la Catedral è una delle milonghe più caratteristiche frequentata dai locali. Due ore di tango ci hanno stremato per cui la sera successiva siamo andati a vedere lo spettacolo al ristorante Cafè Esquina Homero che si è rivelato un po’ turistico non solo per gli 80 dollari. Però vi vengono a prendere e vi riportano in albergo.

Le altre sere abbiamo fatto delle ottime cene da Don Julio (vicino all’hotel, con la miglior carne di tutto il viaggio) e da Mama Racha. Una sera è carino andare a cena a Puerto Madero ma abbiamo evitato Siga la Vaca perché era impossibile entrare.

Per concludere il nostro viaggio, non possiamo far altro che dire che siamo rientrati molto tristi in Italia, sapendo che di lì a poco si ricominciava a lavorare.

Buona Argentina a chi ci andrà dopo di noi.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche