I colori della Malesia

In un paese che risente molto della cultura indiana e cinese... viaggio itinerante tra Kuala Lampur, Malacca, Singapore e le isole Perhentian
Scritto da: supercalifra
Partenza il: 04/05/2013
Ritorno il: 20/05/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Affascinati dall’oriente abbiamo deciso di scoprire la Malesia vivendola il più possibile vicino al suo popolo, visitando i suoi templi, assaporando i suoi cibi e mettendo a soqquadro i suoi mercati, tutto questo in un’apoteosi di colori da far invidia al più variopinto arcobaleno.

KUALA LAMPUR

Partiamo da Milano ed arriviamo a K.L. passando da Parigi, sobbarcandoci 13 ore di volo, pesanti, ma mai come il costo di un biglietto business . Parcheggiamo le valigie e via alla volta della moschea Masjid Jamek che è proprio dietro piazza Merdeka dove spadroneggia il palazzo del sultano Abdul Samad, controllato a vista dal più prestigioso club di K.L. il Royal Selangor Club. Dopo un cambio di moneta locale effettuato nel centro commerciale sotto le maestose torri Petronas ceniamo in zona little India. Il giorno seguente ci siamo fatti rapire da Chinatown, dai suoi mercatini, un misto di colori, odori, sapori indimenticabili. Tappa obbligatoria bere un thè Tarik con sandwich al burro di arachidi gustato in un edificio art decò che ospita il Mercato Centrale , piacere ripetuto nell’arco dei giorni seguenti… Partiamo alla volta di alcuni templi induisti e cinesi: Sri Maha Mariamman e il Chan See Shu Yuen in cui ci troviamo immersi nella “magia” dei loro riti e della loro fede, candele in contenitori di terra cotta grezza nei primi e tripudio di bastoncini di incensi nei secondi .. A bordo di un taxi , più comodo per la scarsità di marciapiedi, e molto economico ci rechiamo alla torre Menara meno famosa ma la cui skyline non ha rivali … Con soli 88Rm. ,circa 19 euro, si ha la possibilità di pranzare nel suo ristorante girevole , appollaiato a 282 mt di altezza con vista a 360 ° di D.L. Pomeriggio a Batu Caves, santuario dedicato alla divinità indù Murajan. La sola statua dorata di 43 mt. con la scalinata colorata di 272 gradini e gli inquilini abusivi , le scimmiette che cercano ovunque cibo, meritano il prezzo del biglietto (no business). Siamo prossimi all’equatore e piove a secchiate , per fortuna per poco tempo ma la quantità di acqua che cade è impressionante, così ci rintaniamo nel Kuala Lumpur Center , centro commerciale di ultima generazione con ristoranti, take way , gelaterie yogurterie banchi di succhi di frutta e negozi a non finire …Per la giornata successiva decidiamo che una visita la merita anche il K.L. bird parck con le sue innumerevoli quantità di specie di volatili e l’adiacente parco dedicato alle orchidee, non rimaniamo delusi. Prima di cena non può mancare un aperitivo allo Skybar of the Trader’s Hotel con vista sulle splendide Petronas in versione notturna sono scintillanti come diamanti.

MALACCA

Di buon mattino ci accomodiamo su un autobus di linea che in poco più di due ore ci porta a Malaka , pittoresca cittadina cosmopolita dichiarata Patrimonio dell’Unesco, ricca di storia e di cultura con un potpourri d’influenze provenienti dalle invasioni portoghesi, olandesi e inglesi, senza dimenticare i Baba-Nyonja, mercanti cinesi che sposarono le donne malesi. La cittadina non è grande e con un comodo e colorato risciò ci facciamo accompagnare nella visita dei suoi monumenti principali a ritmo di musica il tutto per una decina di euro. Il tour finisce con la chiesa di San Paolo sull’omonima collina, è stata un avamposto ideale che domina lo stretto di Malaka. La Malesia è un Paese speciale. Qui convivono serenamente cattolici, buddisti, induisti e islamici, non si può reputare un paese ricco ma è quasi nulla la presenza di mendicanti. A Malaka c’è una concentrazione di templi, chiese e moschee notevoli quindi armati di guida e cartina li abbiamo visitati tutti. Una citazione particolare va riservata al Malaka River Cruise. Una crociera sul fiume che fatta al tramonto regala un’emozione particolare e che continua con lo scintillio delle luci colorate e dei murales delle case riflesse sull’acqua. Il giorno seguente prendiamo d’assalto la zona little India e via con gli acquisti. Pranzo in un ristorante indiano… ma indiano vero, niente posate e come piatto una foglia tipo banano… Da provare!

SINGAPORE

Siamo nuovamente in viaggio su di un autobus di linea, dopo circa due ore ci fermiamo alla dogana malese per poi riprendere l’autobus e percorrere poco meno di un chilometro e scendere alla dogana di Singapore. Di una pignoleria da far paura, coda estenuante perché controllano qualsiasi cosa! Un manifesto dice ciò che è vietato: per esempio non si può masticare il chewing gum per strada. Risaliamo sul bus, dieci minuti e siamo in centro di Singapore. Fantastico! La New York asiatica per mondanità, folclore e traffico , ma siamo in Asia e tutto ha un sapore speziato. Depositiamo i bagagli in hotel. Ci dirigiamo a Marina Sand per approfittare e bere una birra al bar KuDéTa, a fianco della piscina sul tetto dell’hotel, e godere dell’ottima vista sulla città e parco futuristico sottostante … Splendido! Singapore offre una moltitudine di cose da fare e da vedere .. tre giorni non sono sufficienti, ci ripromettiamo di tornare prima possibile ..Il cuore del quartiere coloniale è il Pandang, una piazza o meglio un campo, dove fin dall’800 si organizzavano eventi sportivi e parate militari; oggi di fronte al Singapore Cricket Club si organizzano partite di criket, rugby, hockey e calcio. Vicino la Corte Suprema , il Parlamento Vecchio, il Teatro Vittoria e il Municipio e la Cattedrale di S. Andrea. Visitiamo il leggendario Raffles Hotel, monumento nazionale, un complesso coloniale che ha ospitato da Chaplin a M.Jackson. Si raccomanda il Long bar per assaporare il famosissimo cocktail Singapore Sling . Orchard Road è la più famosa zona dello shopping di Singapore con alberghi lussuosi e un susseguirsi inesauribile di centri commerciali . Ci dirigiamo verso l’hotel e ceniamo in un locale dove ci sono tantissimi giovani, ogni tavolo ha un fornelletto su cui si cuoce carne , pesce e verdure di ogni tipo a self service “all you can eat”, gelatino finale e poi… a nanna.

Il giorno successivo si riparte per Serangoon Road per visitare i templi Sri Veeramakali- amman dedicato alla dea Kali e in seguito quello di Sri Srinivasa Perumal dedicato al dio Visnu . Qui assistiamo ad un emozionante matrimonio indiano, ricco di canti tradizionali e stoffe colorate. Ci dirigiamo verso Arab Street piena di negozi che vendono tessuti, batik , abiti e oggetti in paglia e visitiamo la Moschea del Sultano. La città è un brulicare di persone che vanno e vengono, ci colpisce l’età della gente tutta molto giovane e di tutte le etnie . Nelle calde sere questa stessa si riversa in zona Boat Quay, un quartiere di divertimenti che offre wine bar, ristoranti, artisti di strada, negozi, bancarelle di artigianato lungo le rive del fiume Singapore. Vengono organizzati concerti , manifestazioni di ogni genere. La sera prima di partire abbiamo cenato al mercato Lau Pa Sat , rinomato luogo che offre ogni genere di cucina asiatica preparata sul momento nei moltissimi chioschi . Abbiamo optato per il Satay , spiedini di carne con salsa, diffusa specialità malese.

PERHENTIAN

Ripartiamo con l’autobus viaggiando di notte con direzione Kuala Besut. All’imbarcadero salpiamo su un motoscafo, per l’isola Palau Perhentian Besar, un paradiso terrestre vero e proprio. Alloggiamo al Tuna Bay Resort (l’indicazione l’abbiamo trovata proprio su turisti per caso ), dove ci consegnano un bungalow molto carino e pulito. Sull’isola non ci sono strade , solo un sentiero che non ci sentiamo di consigliare, l’unico modo per raggiungere le altre spiagge è attraverso barchette a motore che fungono da taxi. C’è una pace e una tranquillità impressionante, c’è la possibilità di fare snorkeling di alto livello ( abbiamo visto gli squali e fatto il bagno con le tartarughe). I fondali sono stupendi e il centro diving è serio e preparato ma soprattutto economico. Cinque giorni indimenticabili , come tutta la vacanza itinerante all’insegna dei colori…



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