I colori del Portogallo

Prologo Maggio 2005 – mando una mail al mio ragazzo e alla mia compagna di mille avventure:”Perchè quest’anno non andiamo in Portogallo? Ne sento parlare sempre tanto bene..” . Michele accetta, la mia amica purtroppo questa volta mi dà buca. Cerchiamo altri compagni di viaggio, ma dopo vari tira&molla restiamo soli. Giugno – iniziamo...
Scritto da: supercarol
i colori del portogallo
Partenza il: 08/08/2005
Ritorno il: 20/08/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Ascolta i podcast
 
Prologo Maggio 2005 – mando una mail al mio ragazzo e alla mia compagna di mille avventure:”Perchè quest’anno non andiamo in Portogallo? Ne sento parlare sempre tanto bene..” . Michele accetta, la mia amica purtroppo questa volta mi dà buca. Cerchiamo altri compagni di viaggio, ma dopo vari tira&molla restiamo soli.

Giugno – iniziamo i progetti per il viaggio: si contano i giorni disponibili, si verificano le distanze tra le città che ci interessano e si decide grossomodo il percorso attraverso il Portogallo, da Oporto a Lisbona e poi da lì riprendere l’aereo; lo svantaggio è un maggiore costo del volo, ma in questo modo sfruttiamo al massimo il tempo a disposizione Luglio – vado in agenzia per prenotare un fly & drive; con difficoltà si trovano 2 posti sull’aereo, ma non per la destinazione da noi voluta inizialmente: andiamo a Oporto anziché a Lisbona.. In pratica si fa il giro inverso, niente di grave. Scopriremo poi che sarà una scelta azzeccata sotto molti punti di vista…

Via internet cerchiamo poi le sistemazioni per la notte, non volgiamo vivere in toto l’avventura andando alla cieca, preferiamo la sicurezza di un tetto sopra la testa, anche se gli alloggi, anche economici si trovavano senza grosse difficoltà.

Trovati! 2 ostelli e un albergo a tariffa speciale, totale 336 € per 12 notti, una media di circa 27 € a notte+colazione:non male!! Michele prenota. Il resto sarà davvero affidato al caso.

8 Agosto, h.12 – giorno della partenza. C’è da dire che io abito vicino all’aeroporto della Malpensa, ma Michele è del Veneto così ci troviamo davanti al check-in…Abbiamo finalmente capito perché viene consigliato di arrivare 2 ore prima della partenza: perché è quasi sicuro che si perderà tempo! Vuoi per l’impiegato un po’ lento, vuoi per una “squadra di rompiballe” (tradotto 3 famiglie, totale una decina di persone e altrettante valigie, quasi tutte oltre il limite di peso consentito), vuoi per una coppia di vecchietti senza carta d’identità e con un passaporto quasi scaduto! Comunque abbiamo tempo e ne approfittiamo per fare amicizia con una ragazza portoghese che lavora in Italia e sta tornando a casa sua per le vacanze. Lei è molto solare e gentile; noi le strappiamo qualche dritta sul cibo e i divertimenti in Portogallo; lei ci lascia il suo numero di telefono con l’accordo di darle un colpo se per caso passiamo vicino casa sua.

Atterraggio morbido a Oporto alle h.15.30 (dopo 2 ore e 25 minuti di volo) nonostante l’ aereo di linea della compagnia PGA fosse poco + grande di un Piper!! (19 file, 2+1 posti per fila). Recupero dell’auto e via verso l’ostello, grazie alle indicazioni della signorina allo sportello informazioni che ci ha fatto dono anche di un’utile cartina. Arrivati all’ostello, ci danno la camera con vista sulla foce del Douro, il fiume di Oporto (Porto x i Portoghesi e pure il balcone con le sedie: fantastico!! h. 18.00 – iniziamo ad assaporare la città. Assaporare è proprio la parola giusta per descrivere la sensazione nel girare tra i saliscendi dei quartieri + vecchi e forse anche poveri: strade strettissime, case variopinte addossate l’una all’altra, alcune quasi aggrappate alla roccia della collina che scende verso il letto del fiume. In cima la Cattedrale, la Sé ed il quartiere storico di Porto, in riva al Douro il quartiere + antico e popolare, il Ribeira, proprio accanto al famoso ponte Dom Luis. Assaporare è anche la parola + adatta per la cena che abbiamo consumato: pesce squisito nell’unico ristorante veramente meritevole (consigliato da tutte le guide turistiche!) del lungo-fiume. Restaurante Filha da Mae Preta, cais da Riberia 40. Nota dolente: macchina digitale con batterie scariche e l’altra che nella fretta è rimasta senza rullino…Peccato le foto “virtuali” che avevo fatto erano davvero belle! 9 Agosto – giornata di visite: Viana do Castelo, Braga, Guimaraes.

Partiamo subito dopo colazione dall’ostello e inizia la nostra avventura per il nord del Portogallo. Facciamo prima tappa a Viana do Castelo, giro per il centro storico:vie strette fatte sempre con mattonelle bicolori e scivolosissime! Il tutto completato da signore con carretto pieno di pesce fresco. Seconda tappa: Braga, passando da Ponte de Lima e ammirando un panorama fatto di vigneti a perdita d’occhio, ville signorili e casolari di campagna. Braga è una città medievale con centro storico molto raccolto e architettonicamente omogeneo e curato, famosa soprattutto per il Santuario do Bom Jesus, posto su una collina appena fuori dalla città e dal quale si può ammirare uno splendido panorama della valle. Assolutamente da fare: scalinata di oltre 600 gradini da percorrere in salita soffermandosi ad ogni fontana per capirne il significato…Mistico!! Ultimo passaggio a Guimaraes, centro giudicato patrimonio mondiale dall’Unesco.

Tornati in ostello affamati, facciamo una doccia veloce e poi di nuovo fuori in cerca di un altro ristorante segnalato dalla guida, Cozinha dos Loios, rua Caldeireiros 28/30, che però chiude la cucina alle 22. Riusciamo a perderci nel labirinto del quartiere Ribeira, accorgendoci solo nel momento dello sconforto di avere il ristorante proprio dietro le spalle! Entriamo, scendiamo le scale: locale molto particolare, probabilmente una vecchia cantina, con il muro in pietra e qualche mosaico di azulejos – mattonelle di ceramiche decorative tipiche del Portogallo – e gestore ancora più particolare, capaci di comunicare in un inglese fatto di monosillabi sparati a gran velocità.

Finiamo la serata nella piazzetta sul lungofiume, dopo aver inutilmente cercato dei locali segnalati dalla guida, ma non molto gettonati in estate.

10 Agosto – idea: oceano, sole, relax. Realtà: apro le tende e vedo un cielo carico di nuvole grigie, terra bagnata, aria frizzante; che si fa?!? Ci beviamo sopra! Scegliamo la cittadina esattamente sull’altra sponda del Douro: Vila Nova de Gaia, famosa per le numerose cantine dove si produce il tipico vino Porto. Non potevamo perdere l’occasione di respirare il profumo del vino che invecchia per anni in enormi botti e le degustazioni dei vini più caratteristici e pregiati del Paese! C’è da dire che il Porto è un vino di alta gradazione alcolica, perché è mosto addizionato con acquavite quindi degustato la mattina dopo colazione fa un effetto immediato…Però il prodotto ci piace talmente tanto che ne compriamo una bottiglia.

Tra una cantina e l’altra pranziamo in un ristorante sul lungofiume dove facciamo amicizia con i nostri vicini di tavolo: Omar e Francesca. Scambio di numeri di telefono e promessa di vederci x la cena uno dei giorni seguenti. Torniamo a Porto attraversando Vila Nova de Gaia e il suo traffico infernale, concludendo la visita di Porto andando nella famosa Libreria LELLO. Cena a Matosinhos, ridente località appena fuori Porto, sul mare. Ristorante consigliato dalla guida che all’apparenza sembra più una pescheria, ma almeno dà la certezza di pesce fresco..Infatti il cibo è buonissimo!! (scegliamo la specialità, arroz de marasco) Marisqueira dos Pobres, av. Serpa Pinto 37. Dopocena: gente in giro poca, se non sul lungomare, ci fermiamo anche noi in un bar a forma di nave proprio sulla spiaggia, poco turistico (ci scambiano x Portoghesi!!) ma carino. La serata finisce con un piedino timido che si immerge nelle tenebre dell’oceano: acqua gelata!! 11 Agosto – nuova destinazione: Coimbra, città famosa per il FADO e l’università. Michele opta per una superstrada che passa accanto a paesini sperduti dell’entroterra dove si possono apprezzare il silenzio e le buone pasticcerie! Arriviamo in città alle h.14: traffico caotico e carenza di parcheggi non a pagamento. Parcheggiamo vicino all’Università, nell’unica via non a pagamento..Ma attenzione: di notte è una zona piuttosto isolata! Molliamo i bagagli nell’albergo prenotato via internet a metà prezzo e iniziamo a conoscere la città girando per le vie del centro storico. Ci fermiamo in Plaza 8 Maio per uno spuntino in uno dei tavolini disseminati per la piazza e poi esploriamo l’Università di Coimbra, la + antica del Portogallo: visitiamo le varie sale dove si svolgono gli esami + importanti e la Biblioteca, carica di volumi antichi e pregiati, entrata 4.50 €; la vecchia Cattedrale e la nuova, nonché i padiglioni, ma solo esternamente, delle diverse facoltà.

Nel tornare verso l’albergo scendiamo per una via detta “spaccacostole”…Forse perché è molto facile cadere dagli altissimi e scivolosi gradini e rotolare inesorabilmente verso il basso spaccandosi le ossa! Nella centralissima via dello shopping compriamo un Cd di musica portoghese da ascoltare in macchina: anche la musica è cultura! Infatti dopo la cena, che abbiamo consumato insieme alla coppia veneta conosciuta a Porto in un ristorantino accanto a Praça do Commercio, sperimentiamo il Fado. Al ristornate non si darebbe 2 lire a vederlo: piastrellato come fosse il bagno di casa, lavabo della toilette nella sala accanto a uno dei tavoli, ma la piazzetta dove sono posizionati i tavoli all’esterno è pittoresca, il cameriere che ci serve è stra-simpatico e il cibo è ottimo! L’esperienza del Fado non è entusiasmante, ma l’idea di fare un locale notturno in una cappella sconsacrata e di servire liquori e vini portoghesi non è male; consiglio: non prendete il Porto se non siete a Porto e provate un liquore al sapore di anice chiamato beirão.

Esperienza comunque interessante; a mezzanotte tutti a nanna, salutiamo Omar e Francesca e diamo loro appuntamento a Lisbona.

12 Agosto – stavolta è deciso: andiamo al mare!! h.10.30 – siamo in macchina, destinazione Figueira da Foz, cittadina a circa 40 km a ovest di Coimbra; cielo terso, sole caldo, brezza leggera…Scottatura garantita!! Arriviamo: la spiaggia è lunghissima e larghissima…Se si passeggia x il lungomare, non si sente neppure il rumore delle onde e non si vede il mare! La sabbia è a grana grossa, di diverse tonalità di giallo con frammenti di conchiglie. L’oceano…X quanto uno possa abitarci vicino da sempre è comunque uno sconosciuto imprevedibile: un momento prima è calmo e un secondo dopo fa onde alte 2 m accompagnate da un rumore quasi assordante, sembra che stia passando un aereo! Alla seconda onda + alta delle altre Michele perde i suoi occhiali da sole, spariscono fra i flutti, risucchiati!! Michele osa pure fare un bagno, memorabile l’onda che lo fa planare 10 m + avanti! A me l’oceano spaventa un pochino perché diventa subito profondo e soprattutto il risucchio dell’onda è molto forte, così mi accontento di bagnarmi un po’ i piedi.

Restiamo per la cena: cataplana de pescado (che sarebbe una pentola in rame dentro cui fanno cuocere vari tranci di pesce in un sugo di cipolla, peperoni e pomodori) in un ristorante un po’ + caro degli altri e affollato, ma il pesce merita davvero! Io rimango incantata dalla montagna di granchi nell’acquario, ovviamente vivi, in attesa di essere cucinati. Torniamo in città e lasciamo la macchina al solito posto ma, mentre torniamo verso l’albergo, attraversando il centro storico facciamo un incontro molto spiacevole: due ragazzi ci fermano e tentano di derubarci! Un po’ per loro poca esperienza, un po’ per fortuna nostra riusciamo a cavarcela senza dar loro nulla…Personalmente mi sono presa un grande spavento. Col senno di poi mi sono resa conto che per quanto certe vie di giorno sono frequentate da turisti e quindi relativamente sicure, di sera possono diventare desolate e relativamente pericolose. Meglio restare in zone + frequentate.

13 Agosto – in programma per oggi ci sono Tomar e Fatima. Tomar è una cittadina dell’entroterra a sud di Coimbra, famosa per il Castello e il convento dei Templari e noi, dopo aver letto il Codice da Vinci non potevamo perderceli! Il convento è immenso e così il chiostro e la cittadina intorno molto carina; specialità del luogo: cabrito assado, 14€ in due. Da ricordare: camminare con attenzione, fare le scale con cautela perché la pietra usata qui e ovunque in Portogallo è molto scivolosa…Infatti sono caduta! Che botta! Viste le vicissitudini degli ultimi giorni pensiamo bene di fare una capatina a Fatima per dire una preghiera. C’è da dire che la notte del 13 di ogni mese da maggio a ottobre avviene un pellegrinaggio al Santuario di Fatima, in ricordo dell’apparizione della Madonna. Arriviamo e infatti troviamo gente accampata con tende, roulotte, camper che evidentemente hanno passato la notte lì; la chiesa è semplice ma non moderna nonostante sia stata costruita dopo il 1917, il piazzale ricorda Piazza S.Pietro, ma la cosa + impressionante è il braciere dove si accendono i ceri: immenso! Acquisto dei souvenir di rito e ritorno verso Coimbra. Siccome è sabato il parcheggio davanti all’albergo è gratis, fantastico! Cena, dopocena a base del nostro liquorino preferito e poi a dormire.

14 Agosto – h.9.30 partenza verso Lisbona.Due tappe previste: Bathala e Alcobaça, cittadine famose per i loro monasteri. Un po’ si assomigliano, ma ognuno colpisce per caratteristiche diverse; lo stile è quello gotico-manuelino, il primo incompleto, il secondo molto semplice e sobrio. Belli e, la domenica fino alle 14, si entra gratis! Pranzo a Nazarè, cittadina di mare molto caotica …Forse perché domenica, forse perché agosto, forse perché il mare sembra bello, è molto affollata! Decidiamo di pranzare nel quartiere alto, il Sitìo, meno affollato, e ammiriamo il panorama della spiaggia dal belvedere che sta proprio in cima alla scogliera a picco sul mare. I due quartieri sono collegati tramite strada, scalinata o funicolare; dopo pranzo noi scendiamo sul lungomare tramite la scalinata, mentre risaliamo con la funicolare. h.19 – ingresso in Lisbona e primo impatto con la capitale: terribile!! Strade interne che sembrano autostrade, sensi unici, divieti di accesso e di svolte, tassisti pazzi e parcheggi tutti a pagamento: insomma un inferno!! In compenso l’ostello è molto è molto carino e super-tecnologico, con la postazione internet e la musica in filo-diffusione. Andiamo a cena con Omar e Francesca nel Bairro Alto, il quartiere “inn” per le serate a Lisbona, infatti i ristoranti sono pieni, ma per fortuna c’è una gran quantità di locali; questa volta scegliamo un ristorante dove si canta il fado. Non possiamo poi finire la serata senza un buon beirão! 15 Agosto – destinazione mare! Da Lisbona andiamo verso ovest in cerca di una bella spiaggia dove passare la giornata in rilassatezza, optiamo per la penisola di Sintra verso li cittadine di Cascais ed Estoril, passiamo lì la mattinata anche se la spiaggia è deludente: troppa gente e troppa sporcizia, ma vicino ai porti è normale. Dopo un pranzo veloce al bar della spiaggia fuggiamo verso nuovi lidi: Praia do Guincho, molto ventosa, per questo meta dei surfisti, ma anche molto bella per i normali bagnanti perché ha un lungo bagnasciuga e si può giocare con le onde. Alle 17.30 il vento è diventato freddissimo così abbandoniamo la sabbia per la roccia pura andando verso Cabo do Roca, la punta più occidentale d’Europa: scogliera di 145 m a picco sull’oceano che, in giornate limpide, offre un panorama mozzafiato! Ritorno in ostello piuttosto tardi, cena e nanna.

Consiglio: la strada migliore per il mare è l’autostrada che si prende appena fuori Lisbona, la strada costiera è molto più trafficata.

16 Agosto – Sintra. Si parte presto perché ci sarà tanto da camminare. Per le 11 siamo là; nell’ufficio del turismo ci facciamo dare una cartina e iniziamo ad esplorare il centro storico fatto di piccole vie e balconi e fontane. Compriamo i dolci tipici portoghesi (travesseiros) nella pasticceria+famosa della cittadina e poi andiamo verso il + bel parco naturale del distretto di Lisbona. Al suo interno ci sono numerosi palazzi ognuno interessante a suo modo: noi scegliamo il Castello dos Mouros e il Palacio de la Pena. Il primo è un castello ormai in rovina dove si sono salvate solo le mura e le torri di avvistamento, ma vale la pena entrarci per il panorama che si gode da lassù, l’altro è un palazzo commissionato da un signore un po’ stravagante che lo ha voluto molto somigliante a quello delle favole, con tutto attorno un parco immenso…Biglietto palazzo+parco+castello 11 €; ci attardiamo nel parco alla scoperta di punti panoramici, laghetti e gazebo tornando a Lisbona quasi sfatti dalla camminata. Questo è il nostro ultimo giorno di noleggio così attraversiamo la città per riconsegnare l’auto alla stazione do Oriente, le agenzie hanno le vetrine che danno proprio sul piazzale, la difficoltà sta nel trovare un punto dove piantare la macchina, ma alla fine tutto bene. Torniamo all’ostello con i mezzi “assaggiando” quello che ci aspetterà nei successivi 3 giorni di visita della città. Il termine improprio è giustificato dalla difficoltà nel trovare le fermate degli autobus e nella gran quantità di tempo impiegata per passare da un quartiere all’altro; serve senz’altro una cartina! La sera ceniamo con i nostri due nuovi compagni di serate, prenotiamo il ristorante per non fare code, ma in compenso ci mettiamo 3 ore per uscire!! Per fortuna il cibo era buono! 17 Agosto – inizia la nostra avventura a Lisbona… Primo problema: trovare l’ufficio dove prendere la Lisboa card (è stata una decisione combattuta, abbiamo fatto molti conti e valutato pro e contro e abbiamo deciso per il sì); secondo problema: trovare la cartina con i percorsi dei mezzi pubblici. L’ufficio per la card si trova in corrispondenza della fermata della metro Restauradores e danno anche la cartina dei mezzi pubblici principali.

Dopo circa un’ora raggiungiamo gli obbiettivi e iniziamo il tour: Praça do Commercio, Praça de Figueira…Panino…Bus 37 verso il castello, in cima a tutto da dove si può ammirare Lisbona a 360°. In realtà del castello non è rimasto molto se non le mura e il quartiere intorno, ma la vista merita. Scendiamo dal colle del castello attraversando le strette vie dell’Alfama (altro quartiere) fino alla vecchia Cattedrale, entriamo: è stata in parte ricostruita dopo il tremendo terremoto. Accanto c’è la chiesa di S.Antonio da Padova..Michele da buon veneto non può perderla, entriamo, sentiamo una guida in Italiano che spiega ad una comitiva le caratteristiche della chiesa…Ci imbuchiamo anche noi! All’uscita prendiamo il mitico tram 28, mitico perché è l’unico tram di linea che, attraversando diversi quartieri, fa un percorso pseudo-turistico. Facciamo diversi viaggi nelle due direzioni fino ai capolinea: è troppo divertente la guida spericolata dei tranvieri, il saliscendi, il percorso attraverso le stradine strettissime! Per la cena scegliamo noi: ristorante sulla scalinata tra il Rossìo e Praça de Camoes, anche qui il servizio è lento…Francesca ed io prendiamo il dolce: una montagna di albume montato a neve annaffiato con sciroppo di crème caramel. Per fortuna abbiamo preso una fetta in due!! Per il dopo-cena avevamo pensato di andare in una bella enoteca ad assaporare il Porto, ma purtroppo era chiusa, così deviamo su un locale ad ambientazione cubana: musica carina, arredi particolari.

18 Agosto – quartiere di Belèm. Prendiamo l’autobus 49 proprio fuori dall’ostello, attraversiamo praticamente tutta la città per dirigerci verso il quartiere ricco di monumenti importanti, tra cui la residenza del Presidente portoghese.

Cambiamo il mezzo e prendiamo il tram 15 che percorre tutta la costa e arriva fino alla Torre di Belèm, nostra prima tappa. La torre di avvistamento, in posizione strategica, dà una visuale a 180° sulla foce del Tago e sull’oceano. La nostra seconda tappa è il Monastero dos Jeronimos, raggiungibile a piedi dalla torre percorrendo la costa e passando davanti al Monumento alle scoperte. Il Monastero è immenso; se quello di Bathala ci aveva piacevolmente colpiti, questo ci lascia impressionati! Lo stesso vale per la chiesa annessa, altissima e con la copertura sorretta da alte colonne lavorate e strette, a guardarle ci si chiede come facciano a sorreggere le volte! Torniamo verso il centro, alla Baixa, col tram 15, non senza prima passare a vedere la + famosa pasticceria della città, ma purtroppo pienissima, pranziamo e facciamo un giro per le vie + alla moda di Lisbona. Finiamo il pomeriggio saltando ancora sul nostro amato tram 28. A cena ci sentiamo orfani perché i nostri amici hanno cambiato città, ci consoliamo scegliendo un ristorante di solito sempre pieno ma molto molto carino. Purtroppo è forse anche il + caro del quartiere, però merita davvero. Tornando verso l’ostello sperimentiamo percorsi di viaggio alternativi: l’elevador Gloria.

19 Agosto – ultimo giorno. Michele non è mai stato in un acquario; io sono incuriosita dai commenti fatti da Francesca qualche giorno prima; risultato: esplorazione della zona + moderna di Lisbona, il Parco delle Nazioni.

Questa parte era una vecchia zona industriale in disuso, bonificata in occasione della grande esposizione internazionale del 1998, ancora oggi un cantiere aperto e in continua trasformazione. Il tema ovunque è quello del mare e tutto ciò che può girare intorno: palazzi a forma di vela, la stazione Do Oriente che sembra un enorme stiva; i padiglioni dell’EXPO collegati da una lunga onda d’acciaio e per finire la mastodontica mole del Ponte Vasco de Gama che permette di attraversare al foce del Tago grazie ad un’autostrada lunga 17 km. Insomma tutto qui parla di acqua, di pesci, di mare: dalle panchine ai marciapiedi, come non entrare all’Oceanario? Entriamo: c’è una vasca centrale, la + grande d’Europa, che rappresenta il mare aperto e altre quattro + piccole che contengono gli abitanti degli altrettanti oceani della terra: fantastico! Usciamo, pranziamo con focaccia e torta al cioccolato e poi…Prima guardinghi, poi con + sicurezza ci avviciniamo al tempio dello shopping per antonomasia: il centro commerciale Vasco de Gama, immenso, con i suoi tre piani di negozi, ristoranti, bar; anche qui il mare la fa da padrone così si ha l’impressione di essere davvero in una nave da crociera! Ritorno in ostello, pisolino ristoratore e ultima cena al Bairro Alto, stavolta buono ed economico insieme.

20 Agosto – in partenza.

h. 6.50 Sveglia; h. 7.15 pronti con valigia in mano. Scendiamo in strada, alziamo un braccio, come fossimo in America, per chiamare un taxi. Gli ultimi brividi della vacanza sono dovuti al tassista spericolato, ma per fortuna non ho ancora fatto colazione! Arriviamo in aeroporto con largo anticipo e Michele trova il tempo di incastrare la stringa nella scala mobile! Niente di grave, solo una risata. Saliamo sull’aereo e salutiamo il Portogallo.

CONCLUSIONI: il Portogallo è un Paese ricco di colori e di contrasti. I colori: il blu dell’oceano; il giallo-ocra dei chiostri e dei Monasteri, ma anche della sabbia; l’arancione delle scogliere a picco sull’oceano; il verde dei vigneti; il bianco e azzurro degli azulejos; il rosso del vino… I contrasti: città grandi intasate dal traffico con piccolissime vie; moderni ponti sospesi e edifici avveniristici accanto a quartieri con case fatiscenti e vecchie di secoli; la vitalità del giorno ed il silenzio della notte; la voglia di vivere ed esplorare e la malinconia del Fado. Affascinante…



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche