I Colori del Canada

Eravamo in 4 adulti (2 coppie ) Volo Alitalia Roma Toronto preso in offerta a circa 370 euro sul sito dell’Alitalia; partenza 20 giugno ritorno 7 luglio. Il volo è stato buono (?) a parte un ritardo di due ore all’andata. Hotel tutti prenotati dall’Italia su booking o direttamente dai siti degli hotel Al nostro arrivo nel moderno...
Scritto da: Lorca&D
i colori del canada
Partenza il: 20/06/2009
Ritorno il: 07/07/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
Eravamo in 4 adulti (2 coppie ) Volo Alitalia Roma Toronto preso in offerta a circa 370 euro sul sito dell’Alitalia; partenza 20 giugno ritorno 7 luglio. Il volo è stato buono (?) a parte un ritardo di due ore all’andata. Hotel tutti prenotati dall’Italia su booking o direttamente dai siti degli hotel Al nostro arrivo nel moderno aeroporto di Toronto (tutti gli aeroporti mi sembrano belli, funzionali e moderni se confrontati con Fiumicino) siamo stati, per così dire, intrattenuti dalla Polizia di frontiera che è molto curiosa di sapere dove andate, se avete parenti o amici residenti in Canada, cosa fate per vivere e via dicendo.

Superato indenni il controllo di frontiera prendiamo possesso della nostra auto (MPV Toyota Sienna) e ci dirigiamo direttamente verso la nostra prima destinazione: Kingston (hotel Green Acres Inn 8/10). Guidati dall’infallibile navigatore portato con noi dall’Italia arriviamo per l’ora di cena. Il giorno successivo 21 giugno trascorriamo la mattinata in giro per . E’ domenica e in giro c’è poca gente e la città appare sonnacchiosa, ci imbarchiamo su un battello per una gita sul Lake Ontario e le famose 1000 islands. Il paesaggio è stupendo con rigogliose coste verdi tra cui spuntano ancor più meravigliose ville con imbarcazione annessa. La gita dura un paio d’ore che sono sufficienti per vedere il necessario. Torniamo a Terra ed affamati ci mangiamo un HOT DOG al suono di cornamuse che giunge da un vicino BBQ party che si tiene nel giardino di una chiesa anglicana.

La nostra prossima meta è Quebec City che dista circa 560 km. Una annotazione positiva è che in Canada usano il sistema metrico decimale per le distanze; non lo sapevo e mi aspettavo di dover tradurre mentalmente le miglia ed i galloni. Sulle autostrade il limite è di 100 km/h in genere non rispettato, infatti in media si viaggia tutti intorno ai 120, fino a questa velocità l’eventuale multa è contenuta intorno ai 100$.

A Quebec arriviamo verso sera ed alloggiamo al Best Western City Centre (8/10) che dista circa 15 minuti a piedi dalle mura della città vecchia. La città storica di Quebec è molto curata con vie pedonali, case antiche, negozi colorati, fiori alle finestre, tanta gente in giro. Noi siamo stati due notti che sono sufficienti per vedere tutto, gironzolare senza meta tra le caratteristiche viuzze del centro, e partecipare alla visita guidata alla cittadella fortificata.

Il tempo continua ad essere buono (nel senso che non piove) ed il 23 giugno partiamo per la nostra prossima destinazione che è Parc du Bic. Durante il tragitto ci fermiamo nelle cittadine lungo la costa e per un po’ trekking. Ai lati dell’autostrada che costeggia il San Lorenzo si alternano foreste a campi coltivati, con fattorie dai caratteristici tetti colorati. Arriviamo prima di cena al nostro B&B (Auberge Des Îles Du Bic (6/10) che si trova a BIC, comodissimo per raggiungere il parco.

Il giorno successivo è dedicato alla visita del Parc du Bic. Approfittiamo delle bellissima giornata che trascorriamo interamente nel parco percorrendo circa 20km a piedi . Ci sono diversi percorsi che costeggiano insenature e isolotti, che passano all’interno di boschi e prati, con la bassa marea si percorrono anche tratti di spiaggia normalmente sommersi, tra alghe e pozze d’acqua, il paesaggio è molto suggestivo ed i colori bellissimi esaltati dal sole splendente. Saliamo anche sul sentiero più in alto per delle foto panoramiche. In tutti i parchi si paga un biglietto di ingresso, questo costo è ampiamente ripagato dai servizi offerti, fosse per me, consiglierei questo modo di gestire i parchi anche in Italia. Pagare l’ingresso fa apprezzare maggiormente il parco induce al rispetto dei luoghi e consente di mantenerli integri.

Trascorriamo la serata a Rimousky cenando in una graziosa creperié Il 25 giugno partiamo con destinazione Percè. Ci aspettano circa 450 Km di strada con sosta nel parco della Gaspesiè. Il tempo a disposizione non è molto e riusciamo solo a fare qualche percorso di facile accesso lungo la strada principale che costeggia il fiume.

Arriviamo a Percè poco prima del tramonto. Il nostro hotel ( Hôtel Le Mirage 8/10) gode di una bellissima vista sulla roccia di percè … Nebbia permettendo. Il sole che ci ha accompagnato fin qui è oscurato da una nebbia a tratti insistente con un tempo tipico da mare del Nord.Dicono che in questo periodo la nebbia sia molto frequente a causa del diverso gradiente termico della superficie marina.

Ci consoliamo con una stupenda Cena alla Maison du Pesceur che è un bel ristorante in stile marinaro nei pressi del Molo. Zuppa di pesce, aragosta, dolce ed uno Chardonnay dell’Ontario.

Il giorno successivo è dedicato alla visita del parco naturalistico di Bonaventure island. Ci imbarchiamo verso le nove e dopo un breve tragitto raggiungiamo le scoscese scogliere di Roc Percè, che sono solo parzialmente visibili a causa della nebbia. L’imbarcazione si dirige poi verso Bonaventure e durante il tragitto scorgiamo diversi esemplari di seal che prendono il sole sulle rocce affioranti. Sbarchiamo, ci accolgono i ranger che in un breve briefing ci spiegano le regole del parco, e ci descrivono gli uccelli che è possibile vedere. Ci incamminiamo poi lungo il sentiero che procede nel periplo dell’isola attraverso foreste, prati fioriti e scogliere e finalmente la famosa colonia di Sule: è impressionante, sembra di stare in un documentario di Attemborough. Ve lo ricordate? Ci scateniamo con le macchine fotografiche.

Ritorniamo a Percè nel tardo pomeriggio paghi della giornata trascorsa e ci rifocilliamo con un caffè.. Lungo. Prima di cena ci dedichiamo ad un po’ di shopping (meglio le signore si dedicano allo shopping, i maschietti dietro sbuffano..). Una considerazione sui ristoranti. Abbiamo sempre mangiato molto Bene. La cucina è varia e in alcuni posti ricercata. Mai avuto problemi. Per un pasto completo in un buon ristorante si spendono circa 25-30€, il prezzo delle portate trae in inganno, perché sempre senza tasse e mancia, che valgono sul conto finale circa il 30%.

Il 27 giugno lasciamo Percè per raggiungere Matane. Durante questa tappa è in programma la visita al parco del Forillon, purtroppo il tempo peggiora ed alla nebbia si aggiunge la pioggia. Con questa condizioni meteo non possiamo goderci la visita del parco come la bellezza dei luoghi meriterebbe. Questa zone sono state un punto strategico per la pesca e la lavorazione del merluzzo che veniva poi esportato in tutta Europa. All’interno del parco ci sono numerose testimonianze di questa storia con vecchie abitazioni, magazzini, empori e ricostruzioni della vita nel 19° secolo. Camminando nel parco si avverte la presenza di una natura incontaminata, lungo le rive si scorgono le seal, uccelli di tutte le specie sorvolano il mare alla ricerca di cibo. In un parcheggio nei pressi dell’inizio di un sentiero un cucciolo di orso nero sbuca dalla vegetazione e tranquillamente se ne và in giro annusando l’aria. Chissà se mamma orsa è vicina, ad ogni buon conto ci teniamo alla larga.

Purtroppo come dicevo, il poco tempo a disposizione e la pioggia ci impediscono di percorrere qualche sentiero alla ricerca di altri abitanti del parco.

Ripartiamo con destinazione Matane. Durante il tragitto ci prende un vero nubifragio, la strada che costeggia il san Lorenzo sembra tutt’uno col fiume, ci fermiamo nei pressi di un faro per qualche foto e verso sera arriviamo a Matane. Sosta al supermercato, acquisto biglietti del traghetto, hotel confortevole (RIOTEL MATANE 8/10), cena ancora a base di pesce. Piove ancora. Siamo andati al ruscello per vedere la risalita dei salmoni: nessun avvistamento.

La nostra prossima Tappa è Tadoussac in cui soggiorneremo due giorni, la traversata in traghetto dura due ore da matane a Baie Comeau, le acque sono agitate e si balla un po’. La sponda Nord del San Lorenzo in questa parte non è molto abitata, ci fermiamo a pranzo in un paesetto non identificato e giungiamo a Toduossac (B&B- Auberge Maison Gagné 7/10 che colazione! ) nel pomeriggio del 28 giugno. Il tempo è ancora pessimo, e tra un acquazzone e l’altro riusciamo a fare il giro dei negozietti di souvenir ed a scegliere il ristorante per la cena. Anche in questo caso un’ottima scelta.

Il 29 giugno gita in Barca lungo il fiordo del Saguenay fino alla cittadina di La Baie, gita parzialmente rovinata da una giornata meteorologicamente pessima.

Il 30 giugno partecipiamo alla gita in gommone alla caccia di Balene lungo il san Lorenzo. La giornata non si presenta bene con un tempo grigio ed un cielo basso di pioggia. Saliamo in barca provvisti di incerata imbottita. La temperatura sarà di circa 10° e pioviggina. Si parte. Appena fuori dal porto incontriamo i primi Beluga. Dopo le foto di rito ci dirigiamo a largo speranzosi, ma nelle due ore di navigazione successive non scorgiamo nessun altra balena. Se non siete esperti marinari, due ore a bordo di un gommone sballottato dalle onde, con schizzi di acqua che vi colpiscono incessantemente, il freddo e l’umidità che pian piano vi penetra attraverso la tuta incerata, sono sufficienti a farvi desiderare di stare da un’altra parte, balene o non balene. Per fortuna è ora di tornare, lo skpipper fa un giro all’interno del fiordo del Saguenay ed ecco che avvistiamo una balena comune, certo non delle più spettacolari come anche il nome suggerisce. Perlomeno il freddo e l’acqua che ci siamo presi sono ripagati. Sbarchiamo verso l’una infreddoliti e inumiditi, e riprendiamo il nostro viaggio verso sud attraverso la regione del Charlevoix con destinazione Baie Saint-Paul. Soggiorneremo in questa bella cittadina un paio di notti, dedicando del tempo a qualche escursione a piedi ed in canoa nel parco Des Grand Jardin .

Baie Saint-Paul è veramente deliziosa con numerosissime gallerie d’arte e ottimi ristoranti. Un aspetto piacevole di tutto il viaggio è stato trovare questi negozi di artigianato e gallerie d’arte sempre di alto livello. Il 2 luglio lasciamo le zone rurali e iniziamo quella che si può definire un’altra vacanza nella vacanza, ci aspettano infatti ancora 5 giorni da trascorrere tra Montreal e Toronto.

Le due città sono entrambe molto vivaci, più simile ad una metropoli americana Toronto, più europea Montreal. Durante il nostro soggiorno a Montreal c’era il festival del Jazz e quindi la città era molto animata e piena di turisti. Abbiamo visitato ciò che si deve di Montreal, dedicando anche del tempo allo shopping approfittando dei saldi e del cambio vantaggioso.

Noi avevamo l’hotel in centro e non abbiamo usato l’auto. Il centro città si visita tutto a piedi ed anche di sera non c’è problema ad andare in giro e a raggiungere la città vecchia per cenare. Portate con voi sempre un ombrello poiché prima o poi piove.

Il 4 luglio partenza con destinazione Toronto, in cui arriviamo nel primo pomeriggio, dopo aver lasciato i bagagli al nostro hotel su jarvis street (Grand 9/10)andiamo a visitare il Royal Ontario Museum e per cena ci aspetta il ristorante della CN Tower. Il museo contiene tante collezioni, ho trovato interessanti le sale dedicate alla cultura indiana e le sale con i reperti fossili dei dinosauri. Entrambe mi hanno emozionato e saranno sempre un ricordo. Il resto del museo contiene collezioni sull’arte rinascimentale europea, reperti egizi, popoli greci, terrecotte cipriote… Il cui livello non è paragonabile a cose già da me viste nel nostro paese. La cena alla CN Tower è stata anch’ essa un’emozione per la veduta che si gode .. E per il conto che si paga.

Toronto è una grande città ma il centro è racchiuso in un area di 2 km di lato e quindi dopo un paio di giorni ci si orienta come nella propria città. Abbiamo sempre girato in macchina, un rapido calcolo tra costo della metro e del parcheggio ci ha fatto considerare che l’uso dell’auto è conveniente.

Il 5 luglio visita alle cascate del Niagara . Da Toronto è una facile meta che si raggiunge in circa 90 minuti. Sulle cascate non ho nulla da dire, è già stato detto tutto anche in questo sito. Di ritorno verso Toronto ci fermiamo a Niagara on the lake. Qui lo stile di vita canadese tocca la sua massima espressione. Intendo belle case con giardini curatissimi e tanto verde a disposizione. La città è anche la classica meta della domenica per le gite fuoriporta. La zona è anche una delle più miti del Canada, ci sono terre coltivate, frutteti e vigne con la produzione di vini, tra cui in particolare l’Ice wine.

Torniamo in Hotel per rilassarci un po’ in piscina prima dell’uscita serale per la cena che faremo in un ristorante dell’harbour district Il 6 luglio trascorriamo l’ultima giornata in terra canadese visitando a piedi la città.

Fuori dall’hotel siamo anche intervistati da una TV locale, in merito alla pulizia della città, poi abbiamo capito che era in corso uno sciopero degli spazzini, non ce ne eravamo accorti, ma abitiamo a Roma… Il centro di Toronto ce lo siamo visitato tutto a piedi dal St Lawrence market all’harbour front fino a china town con tutto quello che stà in mezzo.

Per la cena scegliamo un ristorante nel distillery district, l’area dei vecchi magazzini e distillerie è stata ristrutturata ed è piena di locali e ristoranti che si anima solo di sera Il 7 luglio prima del volo c’è il tempo di visitare il St Lawrence market. I mercati di qualsiasi città sono sempre suggestivi, e si trovano bei soggetti per le fotografie. Partiamo, Ciao Canada.



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