I Caraibi… In Corsica
PARTENZA il 6 agosto da Milano, il mio ragazzo alla guida ed io di fianco con la cartina corsara pronta, in direzione Savona Porto Vado dove ci attende un traghetto della Corsica Ferries che in 5 ore circa ci porta a Calvì. Dal traghetto avvistiamo subito la cittadella arrocata e tutta la sua immensa spiaggia: finalmente siamo in vacanza, anche se dobbiamo ancora trovare dove dormire. Noi siamo partiti + o – attrezzati per il campeggio e devo dire che non ci sono stati problemi perchè ovunque in corsica trovi campeggi. Prima tappa: ILE ROUSSE.
La nostra scelta è ricaduta sul Camping Balanea a metà strada tra Calvì e Ile Rousse, piuttosto spartano e molto umido ma economico (19 euro x 2 persone, tenda, macchina ed elettricità). Questa sarà la nostra base per tutta la prima tappa che ci porterà ad esplorare la costa nord dell’isola. Sì perchè il nostro itinerario di viaggio, steso prima della partenza, comprendeva 3 tappe: una al nord, una ad ovest e una al sud. La costa est l’abbiamo scartata perchè sconsigliata da tutti. A nostro avviso il nord è una delle zone più belle e selvagge, quindi da non perdere, e infatti qui l’itinerario subisce l’unica modifica di tutto il viaggio: decidiamo di prolungare la tappa. Qui esploriamo un pò tutto ma da NON perdere: il giro del dito fattibile in macchina in un giorno, noi siamo rimasti molto colpiti dal paesino di Erbalunga, dal cape Corse e dalla Spiaggia nera di Nonza; le spiagge caraibiche di Lotu e Saleccia (meglio la seconda anche se x arrivarci bisogna prendere un sentiero nel deserto degli Agriates che parte da quella di Lotu, non difficile a meno che non lo facciate come noi nell’unica ora sconsigliata all’una col sole a picco senza un filo d’aria e ombra, ma vi assicuro che la vista della Saleccia vi ricompenserà x giorni e giorni…); la spiaggia degli Ostriconi, ancora caraibi proprio all’estremità ovest del deserto accessibile in macchina e con il consueto sentiero a piedi(non aspettatevi in Corsica di parcheggiare e di essere arrivati in spiaggia, c’è sempre un sentiero da percorrere, ma sarete sempre ricompensati); Ile Rousse, perdersi nelle vie lastricate della cittadella x poi arrivare all’isola rossa proprio di fronte, dalla quale si gode un panorama magnifico soprattutto al tramonto.
Seconda tappa: PORTO. Stavolta ad ospitarci sarà il Camping Sole e Vista decisamente migliore del Balanea, pulito e ombrato. Il prezzo per 2 pers, tenda, macchina ed elettricità 22 euro. Porto come paesino non è niente di che, ma la posizione in cui si trova è strategica come base per esplorare i magnifici e selvaggi dintorni. Il tramonto visto dalla spiaggia ha dei colori stupendi. Da NON perdere: escursione in barca nella riserva naturale di Scandola e nelle Calanque, un pò caro(44 euro) ma ne vale la pena ed è anche l’unico modo per ammirare scandola, rocce nere scolpite dal vento, piccole grotte e mare blu, e il modo migliore x ammirare le calanque con le sue grotte e piscine contornate da rocce rosse e rosa; ficajiola, piccola caletta dal mare cristallino immersa nelle rosse calanque; la montagna vicino a porto, noi abbiamo apprezzato molto il bagno nel torrente di Ota proprio sotto un bellissimo ponte genovese, e il giro nella foresta d’Aitone con i suoi maiali liberi e le sue piscine naturali nelle quali ci si “congela piacevolmente”!(Difficile resistere anche se devo ammettere che noi abbiamo fatto il bagno praticamente ovunque!).
Terza tappa: BONIFACIO.
Qui ci accampiamo al camping Cavallo Morto, il peggiore. Poco ombrato, docce fredde e acqua marrone…Ma economico (circa 20 euro) e vicinissimo a Bonifacio. In questa zona spesso soffia il maestrale che vi impedirà di stare tranquillamente sdraiaiti in spiaggia, noi l’abbiamo beccato x 2 gg, ma risalendo poco più nord verso Porto Vecchio abbiamo scoperto che il vento era solo un lontano ricordo.
Da NON perdere: Bonifacio, bellissima, arroccata su un fiordo alto circa 300m dalla quale si gode un panorama stupendo(il modo migliore x ammirarla dalla terra per noi è Capo Pertusato all’estremità più sud dell’isola, da qui si ha un’ottima vista anche delle coste sarde); escursione in barca alle isole Lavezzi(noi con vari sconti abbiamo speso 35 euro in 2 e ci siamo andati 2 volte), sono un vero paradiso, con rocce di ogni forma e fondali cristallini abitati da numerosissimi pesci di diverso tipo (non fate come noi, portatevi una maschera!); le numerosissime spiagge di sabbia fine e di mare turchese che si estendono da Bonifacio a Porto vecchio tra le quali oltre alle più conosciute e affollatissime Palombaggia, Santa Giulia(veramente troppa gente), Rondinara, noi abbiamo apprezzato Saint Cipryen poco sopra Porto Vecchio, molta meno gente, acqua trasparente e tanti pesci; la cascata di Piscia de Gallo, con un sentiero da percorrere soprattutto nell’ultimo tratto “very adventure”(almeno per le mie abitudini) con rocce da scalare, ma come sempre ne vale la pena. Risalendo noi ci siamo rinfrescati nel torrente che poi sfocia nella cascata, l’ennesima soddisfazione della vacanza; e poi ancora spiagge e spiagge e spiagge, c’è davvero l’imbarazzo della scelta, ma il tempo come sempre non è mai abbastanza quando si è in vacanza…
RITORNO 24 agosto partenza da Bonifacio in direzione Calvì percorrendo la strada che costeggia la costa est, che come preannunciato non è niente di che. A Calvì prendiamo il traghetto che piano piano ci riporta in Italia. Ora quello che rimane è un bellissimo ricordo e la sensazione di essere stati in un posto mooolto lontano, nel quale credo un giorno ritorneremo…
M&M