I capoverdiani e la loro ospitalità

Ciao a tutti e buon anno, io sono Sabrina e questo è il mio viaggio nel paradiso terrestre. Io e il mio ragazzo Andrea, i primi di novembre, abbiamo prenotato questo viaggio a Capo Verde all’Isola di Sal, erano già diversi anni che volevamo festeggiare l’arrivo del nuovo anno al caldo e così quest’anno ce lo siamo concessi. All’ultimo...
Scritto da: Sabrina Tosetti
Partenza il: 30/12/2005
Ritorno il: 07/01/2006
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
Ciao a tutti e buon anno, io sono Sabrina e questo è il mio viaggio nel paradiso terrestre.

Io e il mio ragazzo Andrea, i primi di novembre, abbiamo prenotato questo viaggio a Capo Verde all’Isola di Sal, erano già diversi anni che volevamo festeggiare l’arrivo del nuovo anno al caldo e così quest’anno ce lo siamo concessi. All’ultimo si è aggiunto anche il nostro amico Max che è riuscito ad avere le ferie. Così eccoci tutti e tre pronti per partire per questa meta paradisiaca. Il 30 dicembre alle 22.00 siamo partiti dalla Malpensa con un volo charter della Livingstone, al banco dei Viaggi di Atlantide abbiamo avuto la prima sorpresa del viaggio, nel consegnarci i voucher dell’albergo scopriamo che ci hanno cambiato albergo, noi avevamo scelto il Sab Sab in mezza pensione e ci ritroviamo assegnato il Crioula in all inclusive, non male come cambio. Il volo è stato tranquillo e l’aereo abbastanza comodo ma la voglia di arrivare è tanta e durante queste 6 ore di volo la mente si è messa in moto per cercare di immaginarsi cosa ci stava aspettando a Capo Verde. Appena scendiamo dall’aereo il vento è forte ma l’aria ha un profumo particolare, non esagero nel dire che l’aria profuma!!! Dopo aver recuperato le valigie e smaltito le fasi burocratiche della dogana veniamo accolti dal responsabile dei Viaggi di Atlantide, un ragazzo capoverdiano completamente fuori di nome Tinè. Ci accompagna all’hotel Crioula dove ci consegnano le chiavi delle camere. Nonostante siano le 6 del mattino in Italia e le 4 a Capo Verde non abbiamo sonno, così andiamo in perlustrazione del villaggio e ci accorgiamo subito che il tempo che trascorreremo in quest’ isola ci rimarrà per sempre nel cuore.

Al mattino ci svegliamo abbastanza presto perché abbiamo l’incontro con Tinè per darci le coordinate del luogo e per la presentazione delle escursioni. Facciamo subito amicizia con un ragazzo di nome Giancarlo e con una coppia di nome Annalisa ed Enrico, abbiamo trascorso tutta la vacanza insieme a queste persone straordinarie, ci siamo trovati subito in sintonia ognuno con i propri tempi e i propri interessi ma alla fine sempre insieme. Colgo l’occasione per salutarli nella speranza che leggano questo racconto.

Le giornate nel villaggio scorrono tranquille, dopo aver fatto due parole con Tinè andiamo in spiaggia ed ecco la meraviglia davanti ai nostri occhi, la spiaggia davanti all’hotel è straordinaria, una distesa infinita di sabbia fine e bianca, per non parlare dei colori dell’oceano, azzurro – verde smeraldo e limpidissimo con delle onde bellissime e con grande sorpresa anche caldo, il tutto contornato da un forte vento tiepido. In pratica è come se ci fossimo addormentati alla sera e al mattino aprendo gli occhi ci ritrovassimo nel luogo più affascinante della terra ed in effetti è stato proprio così. Ci incantiamo a guardare l’orizzonte, ti toglie veramente le parole, ci distendiamo sugli asciugamani e ci riposiamo un po’ guardando l’oceano pieno di vele. Per ora di pranzo ci rechiamo nella sala del ristorante a buffet, c’è una scelta enorme di piatti, dall’antipasto al dolce tutto molto buono, persino la pasta e la pizza sono squisite. Ci rendiamo subito conto che sarà una vacanza non proprio dietetica, ma chi se ne frega siamo in vacanza…NO STRESS!!!! Il pomeriggio lo passiamo in piscina a leggere e a scherzare con i ragazzi dell’animazioni che sono davvero simpatici, bravi e con una voglia di divertirsi fuori dal mondo.

La sera dell’ultimo dell’anno si avvicina così andiamo a prepararci per la serata. Prima di cena nella piazzetta c’è l’aperitivo così ci ritroviamo tutti e sei li per iniziare a festeggiare, la serata sarà sicuramente molto lunga. Al nostro tavolo si unisce anche Tinè che ci racconta tutti i suoi viaggi in giro per il mondo e un po’ di invidia viene perché vedi questa persona nata in un’isola dimenticata dal mondo ma allo stesso tempo pieno di cultura e voglia di conoscere quello che c’è al di fuori della realtà capoverdiana, una persona straordinaria.

Dopo aver cenato ci spostiamo nel bar del villaggio e aspettiamo l’arrivo della mezzanotte, prima brindiamo alla mezzanotte italiana con lo spumante portato dall’Italia e poi dopo due ore, già completamente ubriachi, al capodanno capoverdiano con dei fuochi d’artificio che sono andati avanti per un’ora ininterrottamente. Nella piazzetta c’è musica e mentre ci scateniamo continuiamo a bere lo spumante fornito dal villaggio, fa abbastanza schifo ma in questo momento va giù tutto!! Verso l’una e mezza Tinè ci propone di proseguire i festeggiamenti, con lui, in un locale fuori dal villaggio così ci rechiamo al Birimbau, la proprietaria è una ragazza italiana che si è trasferita. Dopo un po’ ci spostiamo nella discoteca più bella dell’isola, credo che sia anche l’unica, il Pirata. Il locale è molto carino tutto curato nei minimi particolari, ma vi assicuro che alla notte di capodanno è un posto in vivibile c’è talmente tanta gente che non ci si può muovere e fa un caldo spropositato, vista la situazione ci avviamo all’uscita e nel frattempo ad Andrea rubano il portamonete dalla tasca…Cosa poco simpatica ma per fortuna c’erano solo soldi, i documenti erano in albergo. Nei giorni seguenti ci rendiamo conto che è stato solo un’ episodio sfortunato, tra l’altro Tinè si preoccupa molto per questo fatto, ma noi lo tranquillizziamo, sono cose che succedono in tutto il mondo. In questi due locali ci siamo resi conto che la gente del posto ha la musica nel sangue e si sa divertire effettivamente con poco. Si sono fatte le 4.30 del mattino così prendiamo un taxi e per 2.00 € ci riporta all’albergo. Stremati andiamo a dormire dopo questi festeggiamenti di Capodanno decisamente fuori dal comune ma indimenticabili!! Per la prima volta abbiamo dato il benvenuto al nuovo anno in maniche corte e sandali…Pazzesco!!! Il primo giorno del 2006 lo consideriamo completamente giorno di vacanza, ce ne stiamo sdraiati nei lettini un po’ in spiaggia e un po’ in piscina oggi relax totale e niente STRESS!!!! Andrea si informa per i corsi di kite-surf, c’è una scuola proprio all’interno del villaggio, il proprietario si chiama Libero ed è un uomo fuori dal normale, è di Cattolica e si è trasferito qui per l’inverno e in estate ha una scuola in Sardegna, dovreste vederlo è veramente Libero non solo nel nome ma anche nei fatti.

Dopo essersi iscritto al corso, che dura 6 ore divise in tre giorni, al prezzo di 200.00 € con noleggio dell’attrezzatura incluso, io e Andrea andiamo a vedere il famoso pontile di Santa Maria, è un molo completamente distrutto, è un vero miracolo che stia ancora in piedi, da dove la gente pesca tranquillamente tutto il giorno con dei fili, un amo e delle esche, senza canna da pesca, dovreste vedere quanto pesce riescono a pescare. Gente del luogo ci ha raccontato che 5 anni fa c’erano talmente tanti pesci, tra i quali i tonni, che li pescavano con delle tinozze!!! Incredibile è veramente un luogo incantato. Durante la nostra passeggiata sulla spiaggia conosciamo un ragazzo che si fa chiamare Dino Ferrari, ci invita a vedere il suo laboratorio di souvenir in paese ma non abbiamo le scarpe quindi gli promettiamo che passeremo nei giorni futuri. Rientriamo in albergo e trascorriamo una serata tranquilla con i nostri nuovi compagni di viaggio.

Quindi il 2 gennaio ha davvero inizio la nostra vacanza, iniziamo a valutare le escursioni e poi stabiliamo di andare a vedere il mercatino dell’artigianato in Santa Maria e il paese. Decidiamo di passare dalla spiaggia, dove c’è un marciapiede che porta fino al villaggio. Una volta giunti all’inizio del paese, Andrea si sente chiamare ed ecco davanti ai nostri occhi Dino Ferrari, il ragazzo che avevamo conosciuto in spiaggia in giorno precedente. Dino si aggiunge al nostro gruppo e ci fa da guida, attraversiamo tutto il paese per la via centrale, totalmente deserta e piena di negozi di souvenir, arriviamo in fondo a questo delizioso paese e proseguiamo per il deserto fino alla famosa spiaggia di conchiglie. Questa riva è piena di conchiglie che i pescatori portano dopo averle svuotate dal mollusco, ce ne sono veramente tante ma se ne possono prendere al massimo cinque a testa per evitare problemi alla dogana.

Dopodiché torniamo in paese e ci facciamo accompagnare al mercatino dove veniamo assaliti dai senegalesi, ci aveva avvertiti Tinè che i senegalesi sarebbero stati insistenti ed in effetti così è stato, i capoverdiani sono totalmente diversi, non vedono in te una preda alla quale spillare soldi ma piuttosto persone con le quali parlare dei loro luoghi e della loro cultura. Comunque ci facciamo convincere e compriamo qualcosa, io un bellissimo batik, e poi mi faccio insegnare dal fratello di Dino a giocare a URIL, un gioco da tavolo locale, sinceramente non ci ho capito molto ma ho vinto!!!! La fortuna del principiante oppure mi ha fatto vincere per riuscire a vendermelo? Non lo saprò mai ma comunque non l’ho comprato!! Quando usciamo dal mercatino siamo costretti ad andare da Dino nel suo laboratorio perché ci ha fatto da guida tutta la mattinata e non l’ha fatto perché gli stiamo simpatici ma nella speranza di riuscire a venderci qualcosa e noi chiaramente l’abbiamo ringraziato comprando dei souvenir di legno. Si è fatto quasi mezzogiorno così ci avviamo verso il villaggio sempre passando dalla spiaggia dove vengo totalmente assalita da una ragazza che vuole farmi a tutti i costi le trecce, per riuscire a liberarmi le dico che nel pomeriggio mi trova nella spiaggia del Crioula. Dopo esserci rifocillati al buffet dell’albergo andiamo in spiaggia dove Andrea ha la sua prima lezione di kite. Io invece rimango con gli altri a prendere il sole, oggi è veramente una giornata straordinaria ci saranno 28 gradi ma per fortuna c’è il vento che ti fa respirare. A rovinare questo momento di relax ci si mette la ragazza della mattina per farmi le trecce e questa volta sono costretta ad accettare, me le fa molto bene, solo mezza testa, ma mi prende il doppio rispetto alle ragazze che le fanno in villaggio, mi sono fatta abbindolare ma una volta fatte non posso neanche tanto contrattare!! La prossima volta mi farò più furba!!!! Nel frattempo Andrea ha finito la lezione e il sole inizia a calare così ci spostiamo in piscina dove tira meno vento…Ci riposiamo prima della cena.

La serata trascorre tranquillamente tra risate e bevute in villaggio. Poi tutti a nanna perché il giorno dopo abbiamo prenotato per l’escursione di tutta la giornata in giro per l’isola in pullman, come guida avremo la fortuna di avere Tinè, chissà quanto ridere!! La mattina del 3 gennaio facciamo tutti colazione insieme abbastanza presto e poi si parte per l’escursione, ci siamo tutti tranne Giancarlo che c’è già stato. Per prima cosa andiamo a visitare l’oasi di Fontona dove Tinè ci spiega che alla domenica vanno a fare dei pic-nic e con il loro motto no stress si riposano. È molto bello perché si vede l’oceano e il deserto, niente più! Inoltre c’è una chiesetta dispersa nel nulla dove una volta all’anno fanno una super festa con musica e balli e la gente proviene da tutta l’isola. Poco distante c’è un piccolo paese di pescatori, Palmeira, andiamo a vedere il porto dove la gente prende il pesce per il pranzo e poi ci spostiamo nella piazzetta centrale dove io, Andrea, Max e Tinè iniziamo a distribuire una borsa di materiale scolastico, che abbiamo portato dall’Italia, a tutti i bambini che ci circondano. Sto vivendo delle immagini viste e riviste in televisione ma vi assicuro che provarlo sulla propria pelle è tutta un’altra sensazione, credo che questa emozione sia uno dei motivi per il quale mi sono innamorata di Capo Verde. Io vi consiglio, con il cuore in mano, di farlo anche voi, premetto che magari sia un po’ una seccatura trasportare in aereo queste cose ma i sorrisi di questi bambini, che non hanno neppure le scarpe, appagheranno a pieno questo piccolo disturbo, se lo si può chiamare così!!. Quando abbiamo finito di distribuire il tutto proseguiamo per la visita del villaggio, qui non hanno neppure l’acqua in casa, c’è una fonte dove si recano a riempire delle cisterne. Poi ci fermiamo in un negozietto dove vendono le scatole di tonno a 2.80 € e un sacco di altri prodotti tipici. Finito il giro ci rechiamo al pullman dove ho ancora una borsa di caramelle, lecca lecca e macchinine e continuo a distribuirle a questi bimbi dai grossi occhioni neri e loro non ti ringraziano come ci aspettiamo noi, ma ti regalano dei sorrisi che ti scaldano il cuore.

Il tour continua, attraversiamo il deserto e arriviamo a Buracona dove c’è una piscina naturale e chiaramente facciamo il bagno, c’è un punto dove l’acqua è alta anche 3 metri quindi c’è chi si tuffa da altezze spropositate, io mi accontento di un bagno pacato. Affianco alla piscina c’è una grotta naturale dove l’acqua dell’oceano si infiltra e i raggi di sole che colpiscono questa superficie creano un effetto straordinario è di una bellezza indescrivibile. Dopo il bagno riattraversiamo il deserto e ci fermiamo in un punto dove si vedono i miraggi, sembra veramente di vedere una pozza d’acqua ma in realtà è tutto e solo deserto, allucinante. Viaggiamo ancora nel deserto, passiamo di fianco alle bidonville ma Tinè ci dice che non ci si può avvicinare perché la gente che le vive non vuole essere commiserata e si vergognano della loro povertà, così proseguiamo ed arriviamo a Pedra de Lume.

Questa è la salina, l’isola di Sal si chiama così proprio perché quando era una colonia portoghese era sfruttata per la lavorazione del sale. A Pedra de Lume vediamo una teleferica, tutta in legno, che serviva a trasportare il sale dalla salina verso l’oceano per poi imbarcarlo sulle navi. Oramai ha 200 anni, e nonostante ciò è ancora in piedi ma non più funzionante. Attraversiamo un piccolo tunnel ricreato nella roccia e davanti ai nostri occhi si apre veramente un posto incantevole, questa salina si trova dentro al cratere del vulcano oramai spento, quindi potete immaginarvi lo spettacolo, iniziamo a scendere per vedere da vicino le vasche, ce ne sono diverse, l’acqua dell’oceano filtra nel cratere e viene incanalata in una vasca e poi inizia il percorso di evaporazione. Una volta giunti in fondo si può fare il bagno in una vasca dove la percentuale di sale rispetto all’oceano è maggiore di 30 volte. Ci si deve immergere con le ciabatte perché il fondo, chiaramente tutto di sale, è tagliente, una volta entrati è una sensazione fuori dal mondo, le gambe ti vengono a galla da sole senza muoverti minimamente, rimani sollevato e anche per risalire non è proprio facile perché le gambe tornano su. È uno spettacolo naturale veramente senza eguali. Dopo il bagno però ci si deve subito risciacquare perché il sale che si asciuga sulla pelle, non è proprio una bella sensazione infatti all’interno della salina c’è un’area per lavarsi con acqua dolce, ma chiaramente, con la nostra fortuna, l’acqua era finita così Tinè ci ha portati tutti in oceano per sciacquarci. Si è fatto decisamente tardi così ci avviamo a pranzare nella capitale dell’isola ad Espargos in un localino molto tipico dove mangiamo paellia e pesce alla griglia con patatine ottimo veramente. Alla fine il caffè e il loro liquore il Grogue che fa 45 gradi. Dopo esserci rifocillati visitiamo la capitale passeggiando tra le vie, passiamo davanti ad una piazza dove la gente, all’ombra degli alberi, gioca a URIL e visitiamo un mercatino dell’artigianato dove facciamo acquisti. La giornata in giro per l’isola sta per terminare, abbiamo ancora una tappa a Ponta Preta, è una spiaggia di sabbia bianca e fine dove nei giorni di maggior vento i surfisti e tutti gli amanti degli sport acquatici si ritrovano per surfare le onde è veramente un paradiso, facciamo qualche foto ma oramai è troppo tardi per fare il bagno, il sole sta già calando. Alle 17.30 facciamo rientro in villaggio stanchi ma contenti da questa giornata che ci ha regalato un sacco di emozioni, la gente incontrata si è dimostrata socievole e veramente disposta ad accettare il turista a volte non proprio educato e rispettoso della cultura altrui. Beviamo qualcosa con Tinè e poi andiamo a prepararci per la cena e per lo spettacolo con gli animatori…Le nostre giornate non finiscono mai. La serata la trascorriamo in villaggio, facendo parte oramai anche noi dell’animazione, Andrea e Max vengono reclutati per degli spettacoli sul palco…Non sto a dirvi che ridere abbiamo fatto. Max è vestito da 892, quello della pubblicità in tv e Andrea da ex Miss. Le sere seguenti saranno sempre coinvolti negli spettacoli io riesco a scamparla fino all’ultima sera, ma poi mi costringono a fare dei giochi di coppia. Che figuracce, però ci siamo divertiti come dei bambini!! Questa mattina il tempo è come sempre splendido, così prima di fare colazione vado in spiaggia a prendere i lettini per tutti anche perché dopo una certa ora vengono saccheggiati. Oggi Andrea ha la sua seconda lezione di Kite e mentre lui si fa trasportare dal vento e dalle onde dell’oceano io mi faccio coccolare dal sole, non ci si può lamentare, a gennaio essere in costume al sole è proprio una sensazione piacevole. Purtroppo nel pomeriggio arrivano alcune nuvole così ci spostiamo in piscina, qualcuno gioca a beach volley, altri vanno a fare una passeggiata e io rimango a rilassarmi con un bel libro. Questa sera per cena decidiamo di uscire dal villaggio e andare a mangiare una bella aragosta! Ci facciamo consigliare un ristorante e ci dicono di andare da Jo Banana ma non troviamo più aragoste così la ragazza della réception ci prenota alla Casa Marejla. Ci prepariamo e ci facciamo chiamare un taxi, questa volta non ci siamo mossi tutti insieme, siamo solo io, Andrea e Max, gli altri non sono venuti. Arriviamo al ristorantino, è molto carino, ha solo 10 coperti all’interno e altrettanti all’esterno. Ordiniamo tutti e tre l’antipasto e poi le aragoste, in totale ne prendiamo cinque e mezzo, squisite. Ci fermiamo a fare due chiacchiere con il proprietario che è italiano, di Varazze in Liguria, il quale ci racconta che dopo un viaggio ha deciso di trasferirsi li con la fidanzata e di aprire questo ristorante, voi dovreste vedere questo personaggio, è completamente in pace con il mondo, è veramente sereno, te ne accorgi dal modo di parlare e da come si muove.

Un altro giorno ha inizio ma questa mattina purtroppo ci svegliamo con il cielo grigio e anche la temperatura è scesa un po’, facciamo colazione e poi lo staff organizza una passeggiata in paese ma Andrea ha lezione di Kite quindi la saltiamo. Andiamo in spiaggia anche noi per vedere i progressi dell’allievo e la mattinata la facciamo passare così. Dopo aver pranzato stiamo un po’ al bar a chiacchierare ma verso le quattro io e Andrea andiamo a Santa Maria a fare gli ultimi acquisti, meno male che ha fatto brutto solo un giorno altrimenti avrei speso un sacco di soldi in souvenir. Al ritorno passiamo dalla riva e con grande sorpresa scopriamo che l’acqua è calda, e davanti a noi uno spettacolare tramonto, è raro vedere dei tramonti così emozionanti ma Capo Verde è riuscita a regalarci anche questo spettacolo!!!FANTASTICO… Ceniamo come sempre tutti insieme e come sempre mangiamo una quantità spropositata di roba, ci abbuffiamo proprio!! E poi ci trasferiamo al bar e trascorriamo la serata con l’animazione.

La fine della vacanza nel mondo fantastico sta quasi per arrivare, oggi è il 6 gennaio e domani purtroppo si fa rientro nella nostra realtà invernale con -5 gradi…Aiuto io non me ne voglio più andare! Come sempre facciamo colazione e poi mi trasferisco subito in spiaggia oggi voglio farmi un’overdose di sole!! Andrea ha la sua ultima lezione di Kite e io me ne sto con gli altri sul lettino, ad un certo punto arrivano le Befane, due ragazzi dell’animazione si sono travestiti e sono venuti in spiaggia ad augurare a tutti buona Befana!! Che effetto vedere festeggiare le feste natalizie in spiaggia in costume, è davvero strano.

Oggi si fa già sentire un po’ di saudade, siamo tutti e sei sottotono, ma cosa ci possiamo fare anche i sogni finiscono prima o poi. Pranziamo e poi trascorriamo il più possibile del tempo che ci rimane in spiaggia. Quando inizia a fare troppo freddo ci trasferiamo al bar per fare l’ultimo aperitivo con Tinè, ci scambiamo gli indirizzi e lui ci promette che a settembre viene in Italia e noi lo porteremo a Monaco per l’Oktoberfest, per un’amante della birra come lui non c’è posto migliore dove poterne bere a fiumi. È giunto il momento dei saluti e a stento riesco a trattenere una lacrima, è stato sul serio un piacere conoscere una persona amante della vita come lui, gran bella persona.

Rientriamo un po’ amareggiati nelle nostre camere e iniziamo a fare i bagagli, la cosa più brutta che ci sia dopo aver trascorso delle belle vacanze. Come tutte le altre sere ceniamo tutti e sei insieme iniziando a pensare a come e a dove poterci incontrare in Italia, sicuramente non ci perderemo di vista, anche perché siamo più o meno tutti della stessa zona. L’ultima nostra serata capoverdiana non la possiamo trascorrere comunque sottotono quindi questa sera tutti a ballare al Pirata. Il villaggio ha organizzato un’uscita di gruppo alla discoteca, partiamo con un pulmino a mezzanotte e trascorriamo l’ultima serata insieme a tutto lo staff, bella serata anche se la tristezza la fa da cornice. Alle 2.00 rientriamo in albergo e buona notte a tutti!! Ed ecco che l’ultimo giorno è arrivato, andiamo, per l’ultima volta, a fare colazione e poi Andrea va a salutare Libero, il quale gli propone di fare ancora un’oretta di Kite-surf offerta da lui. Figuriamoci se lui non ne approfitta! Io invece faccio gli ultimi acquisti nei negozietti del villaggio che a grande sorpresa non hanno prezzi superiori rispetto il paese anzi in certe cose i prezzi sono più bassi, riporto le cose in camera e raggiungo gli altri nel bar della piscina dove si sono riuniti tutti i ragazzi dell’animazioni per i saluti di rito. Quando anche Andrea ritorna dalla spiaggia facciamo le foto ricordo tutti insieme e poi tutti a pranzare. Ora è proprio giunta la nostra ora, torniamo in camera e chiudiamo definitivamente le valigie e anche qui trattenere le lacrime è un’impresa. Il nostro volo parte alle 16.20, questa volta voliamo con la compagnia di bandiera la Cabo Verde Airlines, il ritrovo per la partenza con i pulmini è alle 13.45, salutiamo definitivamente tutti e una volta saliti sui pullman le nostre vacanze dei desideri svaniscono come un sogno al suono della sveglia. Nel tragitto verso l’aeroporto vediamo passare per l’ultima volta questa distesa infinita di sabbia e nulla più. Però mi rendo conto di essere stata fortunata nell’aver potuto visitare questo luogo in un periodo dove la sua naturalezza e il suo essere così brullo siano ancora intatti, purtroppo tra pochi anni sarà una distesa di villaggi e costruzioni per il turista che rovineranno il vero fascino di Capo Verde. In questo luogo si perde veramente il cuore e l’anima ed io faticherò a ritrovarlo quando rientrerò nel mio mondo di tutti i giorni. GRAZIE CAPO VERDE E UN GRAZIE PARTICOLARE VA ALLA SUA GENTE, MI MANCHERA’…MA LA REGOLA E’ SEMPRE E COMUNQUE NO STRESS!!!!!!!! • Un ringraziamento particolare va a Tinè che ci ha dato la possibilità di vivere un’esperienza che non se ne andrà mai dal mio cuore e neppure da quello di Andrea e Max, ci ha donato emozioni forti che non conoscevamo. In più abbiamo avuto l’occasione di conoscere una persona così distante da noi ma allo stesso tempo così vicina al nostro mondo, anche se lui vive molto meglio…NO STRESS!!! • Un saluto a Giancarlo, Annalisa ed Enrico con i quali abbiamo trascorso una settimana bellissima e con i quali abbiamo vissuto delle esperienze nuove ed emozionanti, è stato un vero piacere averli potuti conoscere.

• Un saluto anche a tutto lo staff del Brixia Club Crioula. Il capo animazione Andrea, Luca, Roberta, Tiziano, Andrea, Valeria, Federica, Nani e Victor, tutti molto bravi e simpatici. • E per finire ringrazio tutti i bambini di Palmeira per averci donato dei sorrisi così intensi che mi scalderanno il cuore per tutta la vita. Oggi mi rendo conto che avremmo potuto fare di più per loro, ma ci ritorneremo in questo luogo da favola e allora porterò a tutti questi bimbi più roba possibile. Non potrò mai dimenticare la dignità e l’educazione dei capoverdiani in generale. Un grazie a tutto questo popolo che ha saputo ospitarci veramente con grande amore.

Buon viaggio a tutti Sabrina



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