Husky e aurora boreale: Ivalo e Lapponia a febbraio

Un breve viaggio in famiglia fai da te in Lapponia (Finlandia del nord). Tre giorni pieni sulla neve incontaminata di Ivalo, Inari e Saariselka
Scritto da: Delenda Carthago
husky e aurora boreale: ivalo e lapponia a febbraio
Partenza il: 15/02/2018
Ritorno il: 19/02/2018
Viaggiatori: 5
Spesa: 2000 €

Giovedì, 15 febbraio 2018

Il volo Finnair parte da Roma Fiumicino in orario, alle 10.55, e arriva, dopo tre ore e mezza, ad Helsinki. I bagagli (due imbarcati con abbigliamento e scarpe, il resto trolley a mano) arriveranno direttamente ad Ivalo, in Lapponia, e lo scalo è breve, tant’è che appena scendiamo dall’aereo saliamo sull’altro. Il viaggio è stato organizzato in proprio e la sistemazione scelta è la Guesthouse Husky, a quattro chilometri e mezzo da Ivalo. Cominciamo con il dire che ad Ivalo ci sono supermercati forniti aperti fino alle 22.00 e quindi non si muore di fame. Per una questione di comodità, però, abbiamo prenotato alla Guesthouse anche la cena, che inizia alle 18.00, viste le buone recensioni sulla cucina della signora Outi e visto che i ristoranti sono cari senza offrire molto di più. Si può scegliere tra due o tre portate (prima un antipasto, poi il piatto unico e infine il dolce) e noi, viaggiando con tre figli (9, 14 e 17 anni), abbiamo optato per tre portate da tre e due da due, il che è stato più che sufficiente. Come alloggio, abbiamo preso una camera familiare per i figli (sono quattro letti con bagno e doccia) e una doppia per noi. Il posto è praticamente in una foresta innevata e vi è una fattoria di 150 cani husky con cui vengono trainate le slitte per il tour relativo. Vi è la possibilità di prenotare la sauna ed usufruirne in modo privato. Posto pulito, silenzioso e con possibilità di passeggiare nella neve anche nei dintorni. Paesaggio spettacolare, con alberi innevati e strade comunque ben tenute. È stato molto comodo affittare una macchina sul posto, direttamente all’aeroporto, anzi direi fondamentale, visto che serve per girare nei dintorni. Appena atterrati, abbiamo quindi ritirato l’auto e siamo andati alla Guesthouse, arrivando verso le 19.00. Lì abbiamo sistemato i bagagli e in auto siamo andati a un supermercato ad Ivalo, dove abbiamo acquistato la cena per la sera. Al piano terra, infatti, vi è una cucina con un tavolo comune a tre o quattro stanze. Visto che gli orari di cenare sono diversi a secondo delle nazionalità, almeno per questa prima sera, non vi sono state sovrapposizioni.

L’abbigliamento: il nostro soggiorno è durato dal 15 al 19 febbraio e siamo passati da -2 a -23 ma non abbiamo mai avvertito veramente freddo. E quindi: una o due magliette termiche, a secondo della temperatura. Una camicia o una maglietta a maniche lunghe. Pantaloni da sci, con sotto una o due calzamaglie termiche. Un paille pesante o un maglione di lana norvegese (che ho comprato sul posto). Ai piedi: per i più piccoli, calzini di cotone a contatto con la pelle e calzettoni di lana (sul posto ne trovate a bizzeffe). Scarponcini impermeabili con pellicciotto dentro e giubbotto caldo imbottito. Da portare ovviamente cappelli di lana, guanti (meglio se a manopola) e sotto guanti, passamontagna-sottocasco e occhiali da sci (utilissimi per il giro con gli husky). A -15 il freddo è intenso ma secco e sopportabile. Il vantaggio di avere la macchina è che ci si può sempre entrare dentro per riscaldarsi, specie nell’attesa dell’Aurora Boreale. Comodo il navigatore, mentre non abbiamo utilizzato il wiFI portatile visto che il segnale c’è ovunque (anche alla Guesthouse c’è il Free wiFI.

16 febbraio 2018

Il primo giorno utile, quindi, dopo aver fatto colazione (inclusa) siamo usciti verso le 10.45-11.00 e siamo andati ad Inari, circa 40 km. a nord di Ivalo. Si trova su un grandissimo lago, ovviamente ghiacciato e ricoperto di neve. Dopo aver visitato il centro informazioni e fatto qualche piccolo acquisto, abbiamo fatto una bella passeggiata proprio sul lago, su un apposito sentiero e poi siamo andati in una sorta di ristorante pub dove abbiamo preso da bere e mangiato ciò che restava della cena della sera prima. Poi siamo andati in un negozio molto grande di souvenir e prodotti locali e abbiamo fatto acquisti. Dopo di che, tornati alla Guesthouse Husky e lasciato i ragazzi in camera, abbiamo fatto una passeggiata nei dintorni, fino al tramonto che arriva alle 16.30. Alle 18, cena con passato di verdure, carne, patate e carote più dolce. Alle 19.15 ci è venuto a prendere, con tre quarti d’ora di anticipo sull’orario previsto, Jounni di Ivalotrek, con il quale avevamo prenotato dall’Italia un giro in pulmino per andare a caccia dell’aurora boreale. Gli avevamo mandato una mail la mattina perché il cielo era coperto, ma lui ci ha risposto che a Nord era meglio e che avevamo delle chance di vedere l’aurora. Così siamo arrivati a 130 km più a nord, esattamente a 15 km. dal confine norvegese, per poi appostarci su una delle numerose piazzole di sosta, in attesa. Il punto è: se vedete le stelle, ci sono buone chances di vederla. Così è accaduto, anche se in misura minore, verso le 23. Ci si aspetta di vedere quello che solitamente si vede in foto, con colori verdi, in realtà tutto dipende dall’intensità dell’aurora stessa (consultabile su diversi siti e app): se è proprio forte forte vedrete anche i colori, altrimenti, com’è capitato a noi nelle due sere in cui l’abbiamo vista, si vede una specie di nuvola circolare di colore bianco-grigio, come fosse una nube, che cambia forma: se scattate una foto con una macchina fotografica decente (molti avevano il cavalletto), vedrete che è verde. Il tour ci è costato un pochino, ma è stato necessario per capire come fare per le sere a venire, quando ci saremmo andati con la macchina nostra. Tornati alla Guesthouse, tutti a nanna e pronti per l’avventura del giorno dopo.

17 febbraio 2018

Fatta colazione, alle 10.40 siamo scesi alla reception per il tour con gli husky, prenotato dall’Italia direttamente con la Guesthouse Husky. Abbiamo scelto quello da quattro ore e, ancorché costoso per una famiglia di cinque persone (sconto del 10% perché alloggiavamo li) è stato veramente meraviglioso. Vi dovete vestire normalmente, come se doveste fare una passeggiata, ma prima di partire la guida vi darà dei tutoni termici e degli scarponi oversized: con quelli non sentirete il freddo. In inglese, vi verrà spiegato come funziona la slitta (trainata da 5 o 6 cani) cosa che in realtà è molto semplice: si sta in piedi di dietro sulle barre laterali, poi c’è una sorta di tappetino in plastica tra le gambe che funge da freno “dolce” e una pedanina su cui montare se si vuole frenare più forte o in situazione di stallo. I cani abbaiano a rotta di collo fin quando stanno fermi, poi in silenzio iniziano a correre e sembra proprio che non vedano l’ora. La passeggiata è facile e bellissima ed il primo tratto dura circa due ore che volano via, tra abeti e sentieri innevati. Si arriva poi ad una tenda in cui la guida preparerà il pranzo sul fuoco, sosta necessaria per andare al bagno ed anche riscaldarsi. Dopo un’oretta si riparte (tra le varie soluzioni per il ritorno abbiamo scelto quella che poi si è rivelata esatta, vale a dire quella che percorre l’Ivalo River), con un paesaggio diverso dall’andata. Un’oretta che vola via, si salutano i cani e si torna in stanza, pronti per la sauna e per la cena. Durante la gita con gli husky ha sempre nevicato e quindi ci sono poche speranze vedere l’aurora, ma verso le 20.00 usciamo lo stesso e ci mettiamo in un parcheggio a 10 km a nord di Ivalo, proprio su un lago, suggeritoci da Jounni. Stiamo lì un paio di ore, anche salendo ogni tanto in macchina, lasciata a fari spenti e riscaldamento acceso, ma il cielo è coperto e non vedremo nulla. Quando si torna, il termometro segna oltre venti gradi sottozero.

18 febbraio 2018

È l’ultimo giorno “attivo” visto che un giorno ci vuole per arrivare e un giorno per tornare. La giornata è splendida e finalmente il sole splende in un cielo celeste chiaro. Gli alberi sono tutti bianchi perché nella notte ha continuato a nevicare, il paesaggio è meraviglioso. Vestiti i ragazzi in modo adeguato, visto che sono -18, decidiamo di andare a Saariiselka, circa 35 km più a Sud. Il paesaggio è del tutto diverso, visto che c’è qualche collina e un paesaggio più alpino, se vogliamo. Ci sono alcune piste da sci, non di grande dislivello immagino, come anche percorsi per lo sci di fondo. Il centro è turistico e, come tutta la zona lappone, affollatissimo da orientali in vacanza. Troverete quindi alberghi e negozi di souvenir, oltre a diversi sentieri che si inerpicano tra gli alberi sulle colline innevate, con qualche rifugio dove riscaldarsi per il freddo. Il sole aggiunge tantissimo al paesaggio e, dopo aver mangiato su un tavolino ricoperto di neve una specie di zuppa con verdure, pollo e patate lievemente piccante, facciamo anche noi una splendida passeggiata, con il più piccolo che si diverte da matti a buttarsi nella neve alta un metro e a rotolarsi giù per i sentieri innevati. Sosta a tutti i negozi di souvenir e poi ci godiamo un tramonto rosso e dai mille colori da un rilievo della cittadina. Dopo cena ci vestiamo di nuovo e ripartiamo, a -18, alla ricerca dell’Aurora. Andiamo in direzione Saariselka in quanto lì sembra essere sereno, mentre ad Ivalo il cielo è divenuto coperto. Arrivati in loco, però, non si vedono le stelle ma, incoraggiati dai siti web che dicono che l’attività solare è intensa, ci dirigiamo nuovamente verso Ivalo, buttando sempre un occhio al cielo. Ad un certo punto (non fatevi ingannare dai bagliori “fissi” che sono le luci delle cittadine che riflettono sulle nubi basse) la figlia più grande dice di aver visto dal finestrino qualcosa. Cerco subito un parcheggio e in effetti si vede questa nube bianca cangiante che, inquadrata dalla macchina fotografica, è in effetti verde. Ci affrettiamo quindi a raggiungere il parcheggio del giorno prima, in quanto su Istagram dicono che la serata è buona e che qualche ora prima era apparsa ad Inari. Durante il tragitto continuiamo a vedere queste nuvole bianche e così finalmente arriviamo al parcheggio dove c’è un pulmino che organizza giri turistici alla ricerca dell’aurora. Siamo quindi nel posto giusto. Scendiamo sul lago ghiacciato ed in effetti, verso le 22.30 e fino alle 23.30, è apparsa nel cielo, in modo assai ampio. Certo, il verde lo si vede solo se la si fotografa, ma il fenomeno lo si comprende benissimo. Dopo di ciò, aiutiamo una famiglia cinese la cui macchina a noleggio non riusciva più ad uscire dalla neve, chiamando il carro attrezzi della compagnia presso cui l’avevano affittata e ce ne torniamo alla Guesthouse, affranti per il dover ripartire l’indomani.

19 febbraio 2018

Sveglia come al solito, verso le 8.45, colazione, bagagli e alle 11.00 riconsegniamo la macchina. Volo Finnair alle 12.10, con lieve ritardo, con scalo ad Helsinki e ritorno al Roma per le 18.45. Purtroppo è finita.



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