HURGHADA – L’altro Mar Rosso

E’ il giorno di Pasqua 2003. Alle ore 3,30 suona la sveglia e nonostante la guerra in Iraq, la crisi economica, l'incertezza per il futuro, noi partiamo imperterriti per la nostra sospirata vacanza. Sorvoliamo l’Italia fino alla Puglia, poi la Grecia e infine l’Egitto. Nel deserto vediamo la fascia verde e fertile del Nilo. In prossimità...
Scritto da: Paolo Ciscato 1
hurghada – l’altro mar rosso
Partenza il: 20/04/2003
Ritorno il: 27/04/2003
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
E’ il giorno di Pasqua 2003. Alle ore 3,30 suona la sveglia e nonostante la guerra in Iraq, la crisi economica, l’incertezza per il futuro, noi partiamo imperterriti per la nostra sospirata vacanza.

Sorvoliamo l’Italia fino alla Puglia, poi la Grecia e infine l’Egitto. Nel deserto vediamo la fascia verde e fertile del Nilo. In prossimità dell’atterraggio la vista sulla costa di Sharm è mozzafiato. Si vede prima Ras Mohamed, poi Sharm, poi Naama bay, poi Shark bay e infine, con un po’ di scossoni, dopo 2396 Km atterriamo alle 10,30 a Sharm el Sheikh per uno scalo tecnico. Ripartiamo dopo poco e atteriamo ad Hurgada dove non ci sono molti turisti e passiamo subito il controllo passaporti. Ritiriamo i bagagli e usciamo alle 12, con lo stesso orario italiano, attendendoci una folla di persone pronte a prenderci le valigie in cambio di una mancia. Restiamo delusi perché fuori è deserto. In confronto a Sharm qui è un mortuorio! In compenso c’è un forte vento che continuerà per un paio di giorni. Saliamo su Pulman che ci porta in mezzo al deserto, fino a Makadi bay a 30 Km circa a sud di Hurghada. E’ un zona turistica nuova dove ci sono anche i villaggi dell’Alpitour e Francorosso (confinano il primo a sud, il secondo a nord del nostro). Arriviamo all’ hotel Le Meridien alle 13,10 e facciamo il check-in. In attesa parlo con l’accompagnatore egiziano il quale mi conferma che una barriera come quella di Sharm non c’è da nessuna altra parte. Capisco, quindi, che non mi devo aspettare molto dal Mar Rosso di Hurghada.

Dopo il pranzo arriviamo alla nostra “suite”. E’ situata nella zona prospiciente il deserto in una posizione panoramica che domina la baia. E’ enorme, con letto a 3 piazze, bagno ampio, zona salottino e giardinetto privato con sedie e tavolino. Un super lusso, pulita e ben tenuta. La puzza è quella di vernice e ci sembra che sia stata completata o rinfrescata da poco. Ci sistemiamo un po’ e poi, nonostante il forte vento e la grande stanchezza, facciamo un giro di ambientamento. La piscina è enorme, l’hotel, nonostante sia molto grande (850 camere) è ben disposto in stile tipico, con molto verde e fiori, ben tenuti da una miriade di giardinieri. Essendo in mezzo al deserto, non esiste un centro e quindi, per l’intera settimana, non usciremo mai, eccetto che per fare l’escursione alle isole Giftun. Passeggiamo per la spiaggia e notiamo subito i paravento! Andiamo a vedere il diving center dell’ hotel e poi ci spingiamo, nel percorso pavimentato, fino all’adiacente diving dove prendo informazioni per il pacchetto di 6 immersioni. Durante le varie immersioni si nota subito l’abissale differenza tra questi fondali e quelli di Sharm. Se a Sharm la barriera è continua, presente ovunque (eccetto a Naama bay) e a picco sulle profondità marine, qui è caratterizzata da piccole formazioni a ciuffo sul fondale sabbioso. I pesci sono molto meno e anche i coralli (quasi esclusivamente duri) non sono paragonabili. Dopo le immersioni io e mia mogli Gabri facciamo un po’ di snorkeling con l’acqua molto fredda (21-22°C) che neanche il mutino nuovo di Gabri riesce a mitigare.

Un giorno decidiamo di fare l’escursione in barca al parco marino delle Isole Giftun. Partiamo con 2 pulmini dal diving center. Il vento è debole. Alle 9,20 partiamo con la barca The Crab dal porto di Hurghada. Il mare è molto mosso e molti, Gabri compresa, soffrono per il mal di mare. Alle 10,45 arriviamo a Giftun e noi sub ci prepariamo per la prima immersione. Gabri sta male. Dopo la prima immersione e una breve pausa ci trasferiamo e facciamo la seconda immersione. Entrambe le immersioni sono state molto tranquille e senza particolari emozioni… eccetto per la grotta a 31 metri di profondità! Pranziamo al sacco e arriviamo alla spiaggia turistica (tipo Jesolo). Per raggiungerla bisogna andare a nuoto. Gabri rimane in barca e io ci vado solo per fare qualche foto. La temperatura oggi è di 35°C . Ritorniamo in hotel stanchi e con lo stomaco ancora in subbuglio.

La settimana scorre in fretta a al ritorno siamo stanchi ma felici per la vacanza, tanto attesa ma passata in fretta, che ci ha regalato momenti di relax, di svago, di sport, e di serenità in un ambiente raffinato. Il vento ci ha dato alcuni giorni di tragua e questo non è male. Il mare è molto diverso da quello di Sharm. A noi è piaciuto di più quest’ultimo ma siamo contenti di essere stati anche ad Hurghada… ma, per i nostri gusti, non vale la pena di ritornarci. Ciao, Paolo



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche