HongKong,Malesia,Thailandia,Singapore:che viaggio!
Scendiamo dalla collina con l’autobus, un double-decker bus, all’inglese, giù per i ripidi tornanti. Pranziamo all’International Financial Center 2, al “Tasty Congee & Wonton Noodle”, mangiando i noodles più gustosi dell’intera vacanza. Nel pomeriggio visitiamo lo stupefacente Man Mo Temple, un tempio che sintetizza Taoismo e Buddismo e risaliamo poi per la collina con i Mid-levels, un sistema di scale mobili all’aperto che funge da ascensore. Facciamo poi tappa ai Botanical and Zoological Gardens, giardini situati nel cuore della città. Ci fermiamo a guardare gli animali, numerose le varietà di scimmie che ci salutano dalle gabbie. Raggiungiamo alle ore 20.00 Kowloon per vedere lo spettacolare Symphony of Lights dai grattacieli della città: un gioco di fasci di luci e colori che illumina lo skyline notturno di Hong Kong. Ceniamo e facciamo ritorno in albergo. Colpisce di questa città l’efficienza, la modernità e la pulizia dei suoi mezzi di trasporto, in primis della metropolitana, dotata di indicazioni rese più intuitive grazie a simpatiche lucine che si accendono all’avvicinarsi delle fermate. 29.07: dedichiamo questa giornata alla visita dell’isola di Lantau dove possiamo ammirare il Buddha di Po Lin, la più grande statua all’aperto del Buddha esistente al mondo. Una funicolare conduce in una trentina di minuti al monastero adagiato nelle colline. Di monaci nemmeno l’ombra, tuttavia la statua è davvero impressionante. Trascorriamo lì l’intera giornata, tra curiose interpretazioni della storia del Buddha e il primo massaggio plantare della vacanza. Nella serata torniamo a rilassarci sotto le luci della Symphony of Lights. Ceniamo nell’ottimo ristorante “Thai Orchids” situato all’interno del Langham Place, l’enorme centro commerciale posto ai piedi del nostro hotel.
Malaysia -Kuala Lumpur 30.07: Partiamo alle 11.35 con volo Air Asia, destinazione Kuala Lumpur. Un simpatico malese ci intrattiene durante il viaggio e ci fornisce indicazioni utili per il nostro soggiorno. Arriviamo alle 15.30 all’aeroporto low cost della città (LCCT), che dista circa 3 km dal Kuala Lumpur International Airport (KLIA), prendiamo un autobus che in un’ora abbondante ci porterà alla stazione centrale della città. Da lì prendiamo un taxi fino al nostro albergo: il Traders Hotel, camera al trentaduesimo piano con vista sulle Petronas Tower, spettacolare. Ci rilassiamo prendendo un aperitivo sul tetto dell’albergo e vediamo il tramonto sulle torri. Passeggiata serale intorno alle torri e visita dell’elegante centro commerciale. Il clima è caldo, ma secco, si sta bene.
31.07: rapida visita del centro della città, tappa al mercato centrale e poi ci dirigiamo a Putrajaya, la località in cui è stato spostato il cuore politico della nazione. I palazzi meritano una visita, stupisce la scarsità di turisti presenti, forse a causa della distanza della stessa dal centro. Torniamo al nostro albergo e ripetiamo l’esperienza del giorno prima dell’aperitivo a base di sushi al 33° piano con vista Petronas e, non ancora sazi di tanta magia, dopo il tramonto, saliamo ancora di un piano e assaporiamo un cocktail ai bordi della piscina collocata sul tetto del palazzo.
Malaysia – Isole Perenthian 1.08: la partenza è all’alba (4.30!), il taxi ci porta a KL Sentral. Raggiungiamo l’aeroporto internazionale (KLIA) con il treno veloce realizzato da poco. Voliamo con Malaysian Airlines diretti a Kota Bahru, partenza ore 7.30, arrivo ore 8.25. Lì ci avrebbe dovuto raggiungere l’autista inviato dall’agenzia malese con la quale da internet abbiamo prenotato il soggiorno sulle isole, ma non vediamo nessuno. Allora prendiamo un taxi e dopo 45 minuti circa arriviamo all’agenzia, la Cocohut Travel di Kuala Besut, ci dicono che si sono dimenticati, non importa, ci scalano la quota del taxi dalla somma e paghiamo il resto, ci accompagnano al molo, il Kuala Besut Jetty, dove un motoscafo con una decina di persone a bordo ci aspetta per salpare. Con un giubbotto di salvataggio ben stretto in vita e a piedi nudi saltiamo sulle onde a gran velocità e raggiungiamo le diverse spiagge dell’isola in una trentina di minuti. Come novelli naufraghi veniamo lasciati con le nostre valigie su una spiaggia bianchissima lambita da un’acqua cristallina. Il Paradiso, o qualcosa di simile insomma. Alloggiamo al New Cocohut Chalet, bungalow sulla spiaggia, con vista mare. Per quattro giorni ci dimentichiamo di scarpe, strade, vita reale. Nuotiamo tra tartarughe giganti, squali, pesci di ogni tipo e coralli. Le nostre serate trascorrono nella pace dell’isola, sulla veranda del ristorante del Cocohut, dove ci lasciamo cullare dalla magia incantata del luogo, assaporando le meravigliose grigliate di pesce appena pescato, al lume di una candela mossa dal vento e al suono delle onde del mare che si sdraiano sulla riva.
Thailandia – Bangkok 5.08: prendiamo la barca delle 8, è in ritardo di una quarantina di minuti e per non farci perdere l’aereo il capitano viaggia a una velocità impressionante, tra le onde del mare mosso da una giornata piovosa, rischiando più volte di ribaltarci in acqua. Poi il taxi ufficiale della Cocohut (questa volta si è ricordato) ci porta in tutta fretta all’aeroporto, riusciamo a effettuare il check in al limite e alle 11.35 decolliamo con la Malaysian Airlines diretti a Kuala Lumpur. Passiamo dal KLIA al LCCT con una navetta interna. Dopo una breve sosta ripartiamo alle 16.10 con AirAsia diretti a Bangkok, dove atterriamo alle 17.15. Per arrivare al nostro albergo prendiamo il bus ufficiale dall’aeroporto e in una quarantina di minuti arriviamo a destinazione: Imm Fusion Sukhumvit, distante dal centro ma comodissimo per l’estrema vicinanza al capolinea dello Skytrain. Sperimentiamo subito un massaggio thai, poi a causa della tarda ora ceniamo in albergo e andiamo a dormire.
6.08: cominciamo la nostra visita di Bangkok dall’imperdibile Wat Phra Kaew e dal Palazzo Reale. Raggiungiamo il centro con lo Skytrain e con i battelli e realizziamo subito quanto sia caotica e pazza questa città, così fuori dalle righe, imprevedibile, assurda, indimenticabile e bellissima. Restiamo incantati dall’architettura e dai colori del Wat Phra Kaew e trascorriamo qui quasi l’intera mattinata. Poi visitiamo il Wat Pho, con il suo indimenticabile Buddha disteso ed infine il Wat Arun, così diverso dai due templi precedenti. Proseguiamo la nostra visita con il particolarissimo mercato degli amuleti e infine a Chinatown dove possiamo ammirare il colorato mercato dei fiori. Ceniamo nel gourmet paradise del Siam Paragon e andiamo a vedere coi nostri occhi le vie di Patpong, che più che un quartiere a luci rosse sembra una via dello shopping per turisti, con sporadici go-go bar.
7.08: giornata dedicata alla gita all’imperdibile Tempio delle Tigri, organizzata il giorno prima con un’agenzia di Bangkok. La prima tappa la facciamo al mercato galleggiante di Damnernsaduak, dove i commercianti vendono le loro merci dalle barche in movimento. Poi passeggiata sulla Ferrovia della Morte, tristemente famosa per la sua storia nella seconda guerra mondiale. Infine la sosta più emozionante e indimenticabile al Tempio delle Tigri, dove sapienti monaci buddisti hanno saputo prendersi cura ed empatizzare con questi splendidi animali. Trascorriamo ore indimenticabili con i giocherelloni cuccioli di tigre sulle ginocchia, accarezzando gli enormi esemplari maschi, passeggiando al fianco della tigre sciolta fino al canyon di fondo valle, non senza una certa trepidazione, ma rassicurati dallo sguardo vigile dei monaci buddisti. Infine rientrando in albergo restiamo imbottigliati nell’insostenibile traffico di Bangkok.
8.08: visita all’affascinante Snake Farm, dove la Thai Red Cross Society, sotto gli occhi dei turisti, estrae il siero dai serpenti velenosi per produrne il relativo vaccino. Molte le specie di rettili in mostra nel palazzo. Visita al turistico quartiere di Banglamphu e impressionante giro dei canali interni di Bangkok, quelli più fetidi e malmessi, dove i turisti non arrivano e la Bangkok più povera e pietosa offre il suo triste scorcio. Ritorno alla Snake Farm per lo spettacolo pomeridiano con i serpenti, inclusa foto con il rettile attorcigliato al collo. Raggiungiamo l’aeroporto con il taxi ad una cifra ridicola, vediamo gli elefanti portati nel cuore della città per racimolare qualche spicciolo. In attesa della partenza del nostro aereo riusciamo persino a vedere la cerimonia di apertura delle Olimpiadi. Prendiamo il volo AirAsia per Chiang Mai delle 20.40, arriviamo a destinazione alle 22.20, leggermente in ritardo rispetto al previsto e raggiungiamo il nostro albergo: il Chiang Mai Raming Lodge, nel cuore della città.
Thailandia – Chiang Mai 9.08: ci rendiamo ben presto conto di esserci lasciati alle spalle la comodità dei mezzi pubblici di Bangkok. Da questo punto in poi la nostra vacanza in Thailandia sarà condizionata dagli autisti di tuk tuk e sawngthaew (furgoncini rossi) da cui eravamo ben riusciti a star lontano fino ad ora. Purtroppo non ci sono molte alternative per spostarsi in questi luoghi così turistici.
Iniziamo la giornata con la visita allo spettacolare Wat Phra Doi Suthep, uno dei templi più sacri del Paese, inerpicato su una collina non troppo distante dalla città (16 km). Saranno i fedeli in preghiera, saranno le litanie dei monaci, il loro predicare alla gente, saranno le campanelle dorate che suonano allo spirare del vento sopra le nostre teste, ma questo resterà nel nostro cuore come uno dei luoghi più mistici che abbiamo mai visitato. Riceviamo persino la benedizione e il good luck di un monaco che ci attorciglia un braccialetto al braccio.
Ridiscendiamo in città e proseguiamo la visita degli innumerevoli e splendidi templi che rendono famosa Chiang Mai. Vediamo il Wat Phra Singh, e mille altri templi, di cui forse non ricordiamo i nomi ma che sono tutti rimasti impressi nella nostra memoria, ognuno con un proprio dettaglio particolare. Passiamo la serata al Night Bazar dove ceniamo con ottime specialità locali e ci dedichiamo allo shopping.
10.08: con una delle innumerevoli agenzie della città partiamo per una gita sugli elefanti, nelle foreste del nord. Trascorriamo una piacevole giornata a cavallo degli elefanti, facendo rafting su zattere di bambù e visitando una fabbrica di orchidee. Abbiamo così modo di vedere la campagna intorno a Chiang Mai, con la sua vegetazione fitta. L’esperienza è resa ancora più piacevole dai nostri compagni di viaggio: due australiane sessantenni e un manager coreano.
Al ritorno ci facciamo lasciare al Sunday Market, il caratteristico mercato della domenica, dove ciascuno vende quello che gli pare. Passiamo nuovamente la serata al Night Bazar.
Thailandia – Phuket 11.08: voliamo con Thai Air, partenza ore 12.50, arrivo ore 14.45. Con il bus navetta dall’aeroporto raggiungiamo il nostro albergo che, per comodità, abbiamo scelto in Phuket City: Bhukitta Hotel & Spa. La città non ha nulla da offrire ai turisti, per cui subito ci rechiamo nella più frequentata spiaggia dell’isola: Patong, quella devastata dallo Tsunami. Per il caos e gli intrattenimenti non è certo il nostro ambiente, ma dobbiamo ammettere che la baia ed il mare sono bellissimi. Fa un certo effetto tutto quel chiasso in un luogo dove hanno perso la vita così tante persone, ma la vita va avanti, per cui ceniamo sulla sabbia al “Sabai Beach Restaurant” e torniamo in albergo. 12.08: gita organizzata con un’agenzia della città nei celebri dintorni della zona. Come spesso accade nei luoghi molto turistici, questa si rivelerà l’esperienza più asettica della vacanza. La prima tappa è al Suwankhuha Temple uno spettacolare tempio costruito all’interno di una grotta, molto suggestivo. Curiose le scimmie all’esterno del tempio, attirate dal cibo dei turisti. Poi a bordo di una chiassosissima longtail boat, a bordo della quale siamo sommersi dagli spruzzi, navighiamo nel parco naturale di Phang-nga Bay, davvero spettacolare con le foreste di mangrovie e le molteplici grotte. Sosta nella famosa Khaoo Tapoo, meglio conosciuta come “James Bond Island” con il caratteristico pinnacolo nel mare. Pranzo a base di pesce nel villaggio sulle palafitte di pescatori musulmani e nel rientro a casa, sosta obbligata ad una fabbrica di noccioline e ad una di gioielli, con forte invito all’acquisto. Cena in città in un ottimo ristorante di pesce e rientro in albergo. Siamo ad anni luce dai prezzi del resto della Thailandia. Qui tutto è a prezzi irragionevoli dato il costo reale della vita locale.
Singapore 13.08: raggiungiamo in bus l’aeroporto e voliamo con AirAsia su Singapore. Partenza alle 9.55, arrivo alle 12.45. Ci accoglie un clima caldo e molto secco, una bellissima sensazione considerato che siamo esattamente sulla linea dell’equatore. Con gli efficientissimi mezzi di trasporto arriviamo al nostro albergo: Beach Hotel, nel cuore della città. Usciamo subito alla scoperta di Singapore: nel giro di pochi isolati raggiungiamo lo storico Raffles Hotel, da lì al Suntec City Mall, con i suoi grattacieli che si susseguono l’uno di fianco all’altro e con la fontana più grande del mondo. Poi, alle 19.00, proprio nel momento del tramonto, saliamo sulla ruota panoramica e ci godiamo lo spettacolo della città dall’alto, con il circuito della Formula 1 ancora in costruzione. Il giro dura mezz’ora e quando scendiamo è già ora di cena. Torniamo alla fontana per vedere lo spettacolo di musica e luci che si svolge ogni sera alle 20, ceniamo e torniamo in albergo. La città è sicura e pulitissima, mai visto niente di simile fino ad ora, ci sembra che nemmeno Montecarlo o Zurigo ne siano all’altezza.
14.08: è il nostro ultimo giorno e decidiamo di visitare il resto della città con l’aiuto di un sightseeing bus tour “Hippo Bus”, su e giù per la città, tra templi induisti, grattacieli sottilissimi e gli edifici storici del centro, girando fra Little India, Arab Street, Financial District, Chinatown e Orchard Road. Riusciamo anche a fare una visitina all’isola di Sentosa. Ceniamo in un fantastico ristorante di pesce e gustiamo il rinomato e imperdibile chilly crab di Singapore, poi rientriamo in albergo, recuperiamo i bagagli e ci dirigiamo all’aeroporto. Ritorno a casa 15.08: partiamo alle 2.00 da Singapore, arriviamo a Dubai alle 5.20, ripartiamo alle 8.40 e atterriamo a Zurigo alle13.20. Anche le 13 ore di volo del ritorno passano rapidamente con i vari intrattenimenti offerti da Emirates. Alle 16.30 il treno Cisalpino ci riporta, in quattro ore, alla stazione di Monza, dove tre settimane fa eravamo partiti.