Honeymoon Fai-da-te
09-lug 1° Partenza da ROMA partenza da Roma alle 12.00 con la Thai (code sharing di Qantas). Dopo 9 ore di volo arriviamo ad Hong Kong, aereoporto bellissimo, e sostiamo circa 3 ore prima di prendere il volo Qantas per Sydney.
10-lug 2° Sydney Arriviamo a Sydney la sera alle 20.00 circa. 1 ora e mezzo per sbrigare le pratiche per l’immigrazione ( a leggere le loro leggi sull’immigrazione ed i divieti sull’ingresso dei beni ti viene anche la paura che possano fermarti per il dentrificio alle erbe) e siamo in albergo in pieno centro (The Grace Hotel, ottimo rapporto qualità prezzo). Passeggiamo un’oretta e poi andiamo a dormire perché 21 ore di volo sono davvero tante e si fanno sentire. Abbiamo preso il taxi ma le successive occasioni abbiamo utilizzato il treno, velocissimo e pratico (dall’aereoporto ti porta direttamente in centro).
11-lug 3° Sydney Giornata dedicata alla visita della città: Aquarium, molto bello ne vale la pena; Chinese Gardens,un posto curatissimo e davvero rilassante dove ho cominciato ad utilizzare la reflex nuova; Chinatown e i Paddy’s Market, non andate con una ragazza/moglie amante delle bancarelle rischiereste di morirci dentro; last but not least L’opera House e l’Harbour Bridge, i posti + fotografati di Sydney e forse gli unici che meritano più di qualche scatto.
12-lug 4° Sydney Piuttosto che fare come fanno tutti, ossia andare a vedere le Blue Mountains (natura e posti selvaggi sono già previsti in abbondanza durante il viaggio ma se avete qualche giorno in più andateci, hanno detto tutti che sono molto belle), abbiamo preferito vedere la mitica Bondi Beach dove, pur essendo inverno, c’era un traffico di surfisti peggio di Roma nell’orario di punta. Rientro a Sydney e gita in battello al tramonto. Al rientro quando il sole era già tramontato lo skyline di Sydney illuminato alle spalle dell’Opera House è un’immagine stupenda (altre foto all’opera house, un pò sfocate perchè sul battello era abbastanza difficle rimanere fermi e lasciare l’otturatore aperto)!!!
13-lug 5° Sydney – Ayers Rock Partenza alle 9.00 per Ayers Rock !! dopo 4 ore, di cui 3,5 ore di sorvolamento di deserto atterriamo su una piccola pista circondata sempre dal deserto (strano!!!) dove il nostro era l’unico aereo. L’aereoporto è praticamente un piccolo stabile con 3 uffici di noleggio macchine e un “tapirulan” per il ritiro bagagli !!! Fortunatamante avevano finito le berline da noleggiare e allo stesso prezzo della berlina (prenotata dall’Italia) ci danno una 4×4. Raggiungiamo il resort (lì ci sono solo 4 resort, gli unici nell’arco di centinaia di KM, ed il mio, pur essendo il più “scannato” non era nient’affatto economico anzi…) e partiamo per andare a vedere Uluru (per gli aborigeni) o Ayers Rock (per gli austrliani). Dopo una passeggiata parziale intorno al monolite (quel giorno non si poteva salire causa vento e cmq non sarei salito per rispetto del luogo, sacro agli aborigeni) ci appostiamo al parcheggio dove c’è la vista migliore per il tramonto. E’ davvero emozionante vedere l’ombra salire su questa roccia che fine a qualche minuto prima era accesa da un rosso fuoco impressionante. Scattate le solite 20 foto (stavo ancora imparando ad utilizzare la refelx nuova) torniamo al resort. L’inverno nel deserto si fà sentire, c’erano circa 0 gradi !!!!
14-lug 6° Ayers Rock – Kings Canyon Caricati i bagagli partiamo alla volta dei Monti Olgas (per gli AUS) Kata Tjiuta (per gli aborigeni) a circa 60 km da Uluru. Queste colline hanno la stessa struttura rocciosa di Uluru ma vento e pioggia hanno creato una conformazione che ricorda “tante teste” (traduzione dell’aborigeno Kata Tjuta). Una bella passeggiata di 7,5 km passa attraverso queste “teste” con molti sali-scendi e bellissime vedute !!! da fare !!! Prima di intraprendere i 350 km che ci separano dal Kings Canyon ci fermiamo 1 ora circa all’Uluru aborigenal culutural centre per comprendere di più le tradizioni aborigene. Arriviamo al Kings canyon resort (più bello e meno costoso dell’altro) dopo aver visto qualche wallaby per strada (cugino dei canguri ma più piccolo e tozzo, praticamente un topo gigante)
15-lug 7° Kings canyon – Alice Spring Mi sveglio con la febbre, la tosse e un forte male alle ossa. Sono costretto a rinunciare alla passeggiata tutto intorno al Kings canyon e opto per la passeggiata corta all’interno. Alla fine mi rendo conto di non essermi perso niente, in pratica è giusto una gola e neanche troppo profonda. Imbottito di medicinali partiamo alla volta di Alice Springs e qui il 4×4 si rivela utilissimo. Per risparmiare circa 140 km di strada asfaltata imbocco la Enrst Giles road una strada sterrata che percorre 100 km in pieno deserto. La guida con le 4 ruote motrici su tratti di strada completamente ricoperti di sabbia è davvero divertente. Un pò meno per un gruppo di francesi insabbiati che non riesce più a ripartire e deve aspettare gli aiuti di una grossa Jeep prima di riemergere dalle sabbie. Alla fine del tragitto, durante il quale abbiamo incrociato giusto 3-4 macchine, arriviamo in una zona dove c’è un grosso cratere creato dall’impatto di un meteorite. Nel deserto in lontananza vediamo anche dei cammelli selvatici. Alice Springs è una città di 30mila abitanti. Ci sono tanti aborigeni e niente da vedere.
16-lug 8° Darwin Arriviamo a Darwin nel primo pomeriggio e ci attende un caldo afoso ed una natura rigogliosa Dopo aver lasciato la valigie in albergo facciamo una bella passeggiata nel centro città dove cmq c’è poco da vedere. Seconda guerra mondiale ed uragani frequenti hanno più volte raso al suolo la città.
17- 19 lug Kakadu National Park Partenza molto presto con un tour organizzato di 3 gg 2 notti (in tenda) al Kakadu National Park, un parco enorme, patrimonio dell’UNESCO, e al Litchfield park. Facciamo subito amicizia con le altre 12 persone che riempono il pulmino 4×4. Il parco ci regala tantissime emozioni e divertimenti: centinaia di uccelli di tutti i tipi (aquile, falchi, pappagalli, jacana, jabiru etc); gita su un piccolo battello alla foce del Mary river dove vediamo decine di coccodrilli,alcuni anche molto da vicino; tantissimi canguri, anche nel campeggio dove abbiamo dormito la seconda notte; arte rupestre risalente a 10.000 anni fa, è incredibile pensare che si siano mantenuti fino ad oggi ; cascate stupende raggiungibili dopo 2 ore di vero 4×4 e arrampicate tra rocce e foresta fittissima; bagni sotto le cascate e “idromassaggio” tra le rapide di un fiumiciattolo; dopo-cena intorno al fuoco nel campeggio con altre decine di persone provenienti da tutto il mondo. Insomma, un incontro ravvicinato con la natura selvaggia dell’Australia. Un tappa obbligata in Australia.
20-lug 12° Darwin – Hervey Bay Partenza per Hervey Bay con cambio volo a Brisbane. Arrivo in tarda serata nell’albergo proprio davanti il piccolo porticciolo turistico.
21-lug 13° Hervey bay – Fraser Island Alle 8,30 partiamo con una bella barca per il tour di avvistamento balene. Sono i primi giorni della stagione e le balene sono ancora poche però vederle è un’emozione unica. Ne vediamo 5 e qualcuna ci regala qualche salto e qualche codata. Bellissimo !!! Rientriamo al porto dopo 4 ore, anche se saremmo rimasti ancora qualche ora molto volentieri e aspettiamo il traghetto che ci porta a Fraser Island con 1 ora di navigazione.
Sbarchiamo, facciamo il check in e giriamo per il resort perfettamente integrato nella natura selvaggia dell’isola. Ci sono i dingo (cani selvatici) allo stato libero ed Alessia non si fida a lasciare i sentieri ben illuminati.
22-lug 14° Fraser Island – Hervey Bay Sebbene questa dovrebbe essere la stagione secca ci svegliamo con il cielo coperto. Saliamo sul solito pulmino 4×4 e partiamo per un tour guidato dell’isola completamente di sabbia ma ricoperta da boschi fittissimi, foreste pluviali e laghetti incontaminati. Dalla spiaggia principale, utilizzata come autostrada vediamo anche le balene fare salti e dare codate.
23-lug 15° Hervey Bay – Lady Elliott Island Cielo coperto e pioggia anche oggi ma imperterriti ci rechiamo all’aereoporto per la gita all’isola Lady Elliot, primo avamposto della Grande Barriera corallina australiana. In Aereoporto siamo solo noi e ad attenderci c’è un “ragazzetto”, avrà avuto 20 anni, che ci accompagna su un piccolo aereo ad elica, ci spiega qualcosa sulla sicurezza, ci fa salire e poi si mette al posto di comando. Partiamo mentre fuori piove a dirotto e tira un gran vento. Per 1/2 ora incrocio le dita mentre voliamo tra le nuvole e fuori non si vede nulla. Poi mentre scendiamo cominciamo a scorgere una piccola isoletta corallina con al centro una pista in erba, quella sarà la nostra pista di atterraggio. Un volta atterrati un piccolo comitato di accoglienza ci spiega un pò di cose dell’isola e ci danno appuntamento alle 12.00 per lo snorkeling. Dopo aver trascorso 3 ore al bar a bere qualcosa di caldo mi faccio coraggio affitto la muta (Alessia invece declina l’invito) e andiamo all’incontro. Fortunatamente c’è qualche altro matto come me e mentre piove di brutto saliamo su una barchetta che ci porta al punto stabilito. Ora posso dirlo: MENO MALE CHE HO DECISO DI FARE SNORKLING…Mante di 3 metri, coralli bellissimi, pesci di tutti colori e dalle forme incredibili, barracuda e nuotata fianco a fianco con una tartaruga gigante. Sono morto di freddo anche con la muta ma ne è valsa la pena!!!!! Torniamo con lo stesso aereo, stessa piggia e stesse dita incrociate…Ma alla fine arriviamo.
24-lug 16° Brisbane Noleggiata la macchina partiamo la mattina per Brisbane, sono circa 300km. Ci saremmo fermati volentieri ma anche oggi piove di brutto ( e la chiamano “dry season”). Arriviamo nel primo pomeriggio e vistiamo la città che non ci piace per niente ma ci permette di fare qualche acquisto di souvenir.
25-lug 17° Fiji Finalmente partiamo per le Fiji…E vi rimando alla descrizione “Navini meravigliosa” sotto la pagina “Fiji” del sito.
01-ago 24° Sydney Torniamo a Sydney per l’ultimo giorno dopo la parentesi Fiji. Esagero e prendo l’albergo Shangri la con vista su tutto la baia. Ci danno il 17° piano (aiuto!!) ma la vista che si gode da lì è fantastica. Scatto ancora tantissime foto all’Opera House e all’Harbour Bridge sia di giorno che di notte. Rivisitiamo parte della città come ultimo saluto all’Australia. Il giorno dopo si riparte per tornare in Italia dopo 24 giorni. La tristezza ci assale ma siamo ben contenti di questo bellissimo viaggio.
QUALCHE COMMENTO: L’Australia è davvero un paese molto bello soprattutto se si è amanti della natura e si cerca un contatto molto diretto. Non aspettatevi nulla dalle città, Sydney è bella, ordinata, pulita ed elegante ma le cose interessanti si vedono cmq in 2 giorni.Devo ammettere che rispetto ad altri viaggi che abbiamo fatto forse l’Australia è meno emozionante. Mi spiego meglio, dal punto di vista della natura selvaggia e del contatto ravvicinato con gli animali l’Africa è unica, ti entra nel cuore e ti lascia davvero un ricordo indelebile (il Mal d’africa esiste davvero). Dal lato della fotografia i parchi degli USA (Grand Canyon, Bryce, Monunment Valley) sono maestosi e non smetteresti mai di far scatti da ogni angolazione. Il bello dell’Australia è che in maniera minore coniuga comunqe entrambe gli aspetti sopra accennati e soddisfa quindi preferenze diverse. Gli Australiani sono belle persone, diretti, cordiali e amanti della natura e dello sport in generale. Non parlo del cibo perchè altrimenti rischierei la censura, ma siamo Italiani e non credo esista una cucina migliore della nostra ergo…
Vorrei finire dicendo che le mie restano comunque sensazioni soggettive dettate anche dal fatto di aver visto solo una minima parte di questo immenso paese. Il giudizio complessivo è che si tratta di un “continente” da vedere ed ottimo per un viaggio di nozze anche perchè “se non ci vai quando hai discrete possibilità finanziarie grazie ai regali o non utilizzi il congedo matrimoniale insieme alle ferie difficilmente lo farai in futuro”.