Hola! Barcellona 2
Prenotiamo tutto via internet a partire dai biglietti aerei. Compagnia di volo Rayanair (A/R Milano Orio al Serio-Girona euro 70). A dire il vero ci siamo lasciati sfuggire molte altre offerte proposte da altre compagnie, ma in questi casi la tempestività è quella che conta. Solo dopo qualche giorno abbiamo trovato la sistemazione che facesse alle nostre esigenze e alle nostre finanze: un appartamento in Pau Claris a pochi metri da Plaza Catalunya a meno di 30 euro a persona. L’unico inconveniente riguardava il fatto che fosse disponibile solo fino al Sabato, per cui abbiamo dovuto cercare un posto per l’ultima notte: Pensione Dalì alla stessa modica cifra all’incirca, a pochi passi dalla Rambla e dal mercato della Boqueria che consiglio a tutti per l’esplosione di colori e profumi della frutta fresca e dove e’ possibile dissetarsi con succhi di frutta immersi nel ghiaccio (zumos naturales). Il volo di partenza era alle ore 08:45 di mercoledì’ 8 agosto dall’aereoporto di Bergamo che sin da subito mi e’ risultato piccolo, ma accogliente e un posto in cui sentirsi al sicuro.
Il volo e’ stato dei migliori, coronato da un lungo applauso dei passeggeri all’atterraggio in perfetto orario (solo 1 ora 25 minuti di volo).
Girona ci ha accolti con una fine pioggerellina, ma ciò non ci ha scoraggiati. L’unico inconveniente è stata la valigia del nostro amico che l’ha ritirata priva delle rotelle e del manico per trascinarla. Dopo aver sbrigato le pratiche di ricorso, presto ci siamo affrettati ad acquistare i biglietti per il ‘Barcellona Bus’ che ci doveva portare in città (22 euro A/R, durata del tragitto 1 ora e 10 minuti con partenze sincronizzate con l’arrivo dei voliàOttimo direi!).
Appena giunti a Barcellona abbiamo, senza troppe difficoltà, trovato l’appartamento, ci siamo sistemati e dopo una rinfrescata, nel pomeriggio siamo partiti alla scoperta di questa città: direzione Plaza Catalunya e poi Rambla.
Qui si può davvero entrare a contatto con lo spirito allegro e colorato degli artisti di strada, mimi e delle bancarelle di fiori che fanno cornice a questo noto viale della città, brulicante di turisti. Qui a dire il vero non mi sono sentita molto al sicuro, probabilmente condizionata da quanto avevo letto sulle guide della città, e ancor meno mi sono sentita al sicuro percorrendo il viale di sera e di notte. Preciso a dire che Barcellona è bella da vivere in ogni momento della giornata, ma facendo molta attenzione alla gente che sta intorno, di notte poi si trasforma e l’allegria del giorno diventa follia e trasgressione. Ci siamo addentrati nel quartiere gotico, passeggiando per le vie strette e tortuose, ma vi assicuro, ricche di grande suggestione. Abbiamo visitato la Chiesa di santa Maria del Pi che merita la sua attenzione e la cattedrale, la facciata era in restauro e l’abbiamo ammirata solo in cartolina, ma in compenso abbiamo visitato l’interno e la terrazza con vista mozzafiato della città. Ci siamo ripromessi si ritornare nei giorni a seguire.
Il secondo giorno ci siamo ben presto diretti in metro (con biglietti T10 valido per 10 corse) alla Sagrada Famiglia. Ci premeva evitare file troppo lunghe e per fortuna siamo riusciti a fare subito i biglietti. Vi consiglio il biglietto per il tour completo con audio guide e comprensivo anche dell’ingresso alla casa museo di Gaudì a soli 9 euro.
Qui abbiamo trascorso l’intera mattinata e parte del pomeriggio. Non volevamo perderci nessun particolare (che sono davvero tanti), nemmeno la vista della città dall’alto delle guglie. Devo ammettere che questo è il modo migliore per entrare in contatto col genio di Gaudì e la complessità dei suoi progetti. Affamati abbiamo cercato (quasi mendicato) un posto dove mangiare. Mai più fare l’errore di ridursi in questo stato! Ci siamo catapultati nel primo risto-bar convincente (“Picasso”) e ci siamo gustati una paella appetitosa che ci è costata un bel po’ (una bottiglia di acqua da mezzo litro 4 euro) fosse solo per la vista della sagrada famiglia a un palmo di mano di cui abbiamo potuto godere. Il rientro in appartamento lo abbiamo fatto a piedi tra un negozietto e l’altro di souvenirs, passando per Passeig de Gràcia dove abbiamo potuto ammirare la ‘Pedrera’, la casa Battlò entrambe costruite da Gaudì e le case Amattler e Lleò Morera quasi confinanti ma non di sua manifattura (vi consiglio di ritornanci anche di sera, poiché i colori assumono un fascino diverso).
La sera l’abbiamo trascorsa passeggiando per la Rambla, un salto all’Hard Rock cafè in Plaza Catalunya, ma eravamo troppo stanchi per proseguire oltre.
Il giorno dopo (Venerdì 10 agosto) abbiamo deciso di fare tappa al porto, ripercorrendo a piedi la Rambla (più di 1 Km) fino al monumento a Cristoforo Colombo, tra una foto e l’altra ai molteplici artisti.
Un salto al Mare Magnum, un grosso e rinomato centro commerciale e subito dopo una sosta ad una sorta di Mc Donald’s spagnolo dove mangiare qualcosa di gustoso. Per il pomeriggio abbiamo fatto i biglietti per l’acquario (16 euro a persona) dove abbiamo visto una gran varietà di pesci di cui ignoravo l’esistenza e attraversato un lungo tunnel di materiale trasparente dove squali e non solo ci attraversavano la testa. Ma il divertimento vero e proprio è arrivato alla fine del percorso dove ci siamo sbizzarriti tra giochi e le più svariate sagome marine lì per la gioia di grandi e piccini.
La sera abbiamo assistito allo spettacolo della fontana magica, getti d’acqua con luci colorate che cambiano a ritmo di musica, mentre l’acqua nebulizzata ti rinfresca beatamente. Uno spettacolo da restare a bocca aperta per più di mezz’ora e di cui si può godere solo il fine settimana (almeno d’estate, che io sappia). La sera abbiamo mangiato in un ristorante vicino casa: “Tapas gaudì” dove abbiamo assaggiato le tapas appunto, portate di ogni genere che soddisfano tutti i palati e per tutti i gusti.
Il sabato seguente abbiamo dovuto fare il trasloco dei bagagli nella pensione e dopo abbiamo deciso di dirigerci al mare, la baia più facilmente raggiungibile con i mezzi e dove avremmo potuto scrutare le abitudini della gente del posto… ma anche qui solo una marea di turisti! Dopo una intera mattinata sulla spiaggia, facciamo una sosta in un locale molto economico nei pressi della Barcelloneta per un ‘fast’ pranzo.
La cena la facciamo in un posto ‘all’Italiana’ dove si mangia tutto quello che desideri con meno di 10 euro: La ‘Vaca Paca’ in Passeig de Gràcia. Ve lo consiglio soprattutto se volete mangiare a più non posso, anche perché vi è un ottimo rapporto qualità/prezzo! Pensate che noi ci siamo tornati anche la sera seguente.
Di lì ci dirigiamo al porto per restare a contemplare il mare. Un consiglio: se avvertite nei pressi una sirena e gente che si agita, è indice che stanno aprendo il ponte per il passaggio delle barche che sostano nel porto.
Ignari siamo rimasti a guardare senza sapere che il ponte lo avrebbero chiuso il mattino seguente.
Abbiamo così fatta molta più strada per tornare alla pensione.
Rispetto alla quiete dell’appartamento, la pensione l’abbiamo trovata troppo rumorosa (per la via molto frequentata e la vicinanza degli ostelli) tanto è vero che di notte abbiamo dormito poco poiché è stato un continuo via vai di gente e di mezzi della nettezza urbana che di continuo tenevano pulite le strade La domenica, nostro ultimo giorno di permananza, ci siamo diretti verso il museo Picasso. Qui la file era davvero lunga, ma il desiderio di ammirare le opere del pittore, ci ha dato coraggio.
Nel pomeriggio siamo stati al park guëll. Qui sembra di essere in un mondo delle favole, con case che sembrano di marzapane e colori che cambiano al variare della luce del sole.
Dopo le foto di rito alla salamandra di Gaudì, siamo tornati alla pensione (dove gentilmente ci hanno custodito i bagagli), giusto in tempo per scampare al temporale, l’unico dopo giornate di bel sole.
Ma la pioggia non sembrava smettere di cadere copiosa, per cui ci siamo fatti coraggio e abbiamo preso l’ultima metro disponibile per raggiungere la stazione degli autobus diretti a Girona.
La notte l’abbiamo trascorsa sulle panchine, sotto quel poco di riparo che una tettoia ci offriva, e, come noi, tanti altri che avrebbero preso l’autobus nelle prime ore del mattino (noi alle 03:15) per cui non conveniva prenotare un’ altra notte in albergo.
Il volo di rientro era previsto per le 06:45 di lunedi 13 Agosto, impeccabile anche in questo caso l’atterraggio, questa volta pero’ con squilli di tromba e complimenti al pilota che aveva anticipato anche i tempi. Devo ammettere che Rayanair è una compagnia molto simpatica! Barcellona penso sia una delle città che ti colpisce per i suoi molteplici aspetti, accontenta tutti i gusti e mette d’accordo le esigenze più differenti.
Certo cinque giorni non bastano per visitarla tutta, ma certamente sono sufficienti per vedere gran parte delle principali attrattive… Sopportando ritmi sostenuti. La consiglio a tutti coloro che amano l’arte contemporanea e al tempo stesso amano divertirsi.
Ringrazio i miei cari compagni di avventura: Antonio, Arianna e Vincenzo e mi auguro che condividano quanto ho raccontato.