Hokkaido, ritorno in Giappone

Giappone – Hokkaido Buongiorno a tutti, siamo Donato e Antonella e ritorniamo a scrivere le nostre modeste “ avventure” nel paese del Sol Levante. Avventure per modo di dire , in quanto l’unica vera avventura che si fa in Giappone è il ritornarci e sperare che tutto sia entusiasmante come la prima volta. Ebbene pur con la nostra...
Scritto da: Anto e Donato
hokkaido, ritorno in giappone
Viaggiatori: in coppia
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Giappone – Hokkaido Buongiorno a tutti, siamo Donato e Antonella e ritorniamo a scrivere le nostre modeste “ avventure” nel paese del Sol Levante. Avventure per modo di dire , in quanto l’unica vera avventura che si fa in Giappone è il ritornarci e sperare che tutto sia entusiasmante come la prima volta.

Ebbene pur con la nostra grande paura che non potesse essere interessante, il ritornare in Giappone è stato meglio della prima volta. Non siamo mai ritornati in un paese extraeuropeo già visitato, e la nostra grande ansia, era quella classica di rivedere cose e di rivivere emozioni già vissute.

Ancora una volta siamo stati spiazzati dalla diversità e dalla sensazione di visitare ( turisticamente parlando) un Paese veramente affascinante , storicamente impenetrabile , naturalisticamente imprevedibile e sociologicamente diversissimo dalla nostra Europa Lo so che siamo di parte e d’altronde il racconto del 2004 lo dimostrava ampiamente, però che cosa ci dobbiamo fare? E’ indubbio che il turista medio, come siamo tutti noi, scalfisce in maniera superficiale la superficie sociale del paese che visita, però non arroghiamoci il diritto di giudicare un paese che ha comunque tanti problemi non diversi dal nostro ( ma che comunque ne ha risolti molti di più rispetto a quanti ne abbiamo risolti noi).

La nostra passione per il Giappone nasce da lontano, da letture giovanili e nel caso di Antonella dalla passione per le culture asiatiche ( peraltro molto diverse tra loro).

Arrivare a Tokyo per noi non è stato un evento del tipo “ devo andarci per forza”, è stato invece una specie di “ ritorno a casa”, pur sapendo che megalopoli e che orgia di persone ti aspetta. Indubbiamente il cittadino Giapponese influisce molto nel farti propendere a questa sensazione: gentilezza e soprattutto educazione sono cose che da noi sembrano, se le ricevi dal controllore del treno, dal barista, dal passante una cosa fuori dall’ordinario; in Giappone non è così’ o perlomeno con il turista, le persone comuni sembrano animate da una naturale gentilezza (e cerimoniosità) che a volte imbarazza un po’. Questo per fortuna non è ancora cambiato e speriamo che non cambi mai.

Quindi se odiate il Giappone e i suoi abitanti non leggete il nostro racconto!!! Quest’anno abbiamo deciso di visitare il nord estremo del Giappone: l’Hokkaido abbiamo trascorso 9 giorni in Hokkaido e poi siamo ritornati a Tokyo.

Arrivati a Tokyo con volo JAL abbiamo preso la coincidenza immediata per Sapporo, che secondo noi è logicamente il punto di partenza per un buon tour dell’Hokkaido.

Sapporo è molto piacevole e in Agosto è molto fresca rispetto a Tokyo e al sud del Giappone.

Ci siamo stati due giorni, e essendo una città molto recente, abbiamo visitato le classiche attrazioni da guida tipo Palazzo del governo, Clock Tower e il quartiere di Sukusino.

La città è in stile New York, grandi strade , tutte parallele e perpendicolari tra loro con una gran bella vita notturna, e aggiungerei, il più buon sushi bar di questa vacanza ( però non chiedeteci l’indirizzo, vi possiamo dire solo che era nella parte sud di Sukusino, lungo la via principale).

Un’altra meta interessante, è, se volete fare foto, la JR Tower, fino al 34° piano ( se non ricordiamo male) che si trova naturalmente in stazione (contenitore anche qui di un buon sushi bar, molto frequentato da Giapponesi, e quindi valido).

Insomma un buon punto di partenza.

Dopo due giorni siamo partiti per Abashiri nel nord della regione: ci sono treni non molto frequenti, che partono dalla stazione e che dopo aver toccato Asahikawa si spingono fino al nord estremo.

La città non offre molto, bisogna essere chiari, però risulta un buon appoggio per visitare i parchi nazionali di AKAN e della penisola di SHIRETOKO.

A questo punto però potete decidere altre soluzioni, su come visitare i parchi: le alternative possono essere più di una, noi non avendo nessun riferimento ( sembrerà strano, ma non abbiamo trovato nel web nessun resoconto di viaggio in Hokkaido, ne’ in italiano né in inglese), abbiamo optato per la permanenza ad Abashiri di 3 notti.

La visita del parco AKAN è una visita che può avere più soluzioni: il parco è grande e le località sono distanti l’uno dall’altra; una buona soluzione se siete in 4 persone è affittare un’auto ( non so se i cittadini europei lo possono fare però, le mie informazioni non erano chiare), un’altra soluzione è quella di pernottare a Kawai Onsen o ad Akan-Kohan, all’interno del parco; è una buona soluzione, però dovete controllare i mezzi di trasporto che da Abashiri portano verso l’interno del parco: sono pochi e rischiate di fare una notte ad Abashiri, sprecando così un giorno nello spostamento ( quello successivo).

La terza soluzione è quella che abbiamo scelto noi. Dalla stazione di Abashiri parte un bus turistico che con 4900 yen ( non pochi) ti fa fare un giro turistico per tutto il parco, toccando i punti di maggior interesse ( con tempi alla giapponese naturalmente). Le varie soluzioni sono tutte percorribili, dovete però organizzarle bene, in quanto i mezzi di trasporto sono pochi e non frequenti e le informazioni, non sono quasi mai in inglese.

Scusate questo mio insistere nei mezzi e nei tempi di percorribilità, ma ho notato che se non riesci a sincronizzare bene gli orari, rischi veramente di non riuscire a raggiungere la località che hai scelto, perdendo magari la prenotazione nell’hotel!!!! Il parco AKAN è veramente magnifico, i suoi laghi (Akan e Mashu) sono veramente splendidi e sinceramente avere una settimana da passare sulle rive del lago Akan , sarebbe una buona soluzione ( con possibilità di trekking e biking).

Ad Akan-Kohan esiste uno dei pochi insediamenti AINU che l’Hokkaido conserva. Ci sono delle abitazioni tipiche , dove si possono vedere i manufatti e gli arnesi da pesca di questo popolo ormai inghiottito dalla cultura giapponese . I custodi sono anziani Ainu che da quello che abbiamo capito fanno fatica persino a parlare il giapponese.

Rimanendo a pernottare ad Abashiri, esiste la possibilità di visitare ( marginalmente) il parco della penisola di SHIRETOKO . Dalla stazione si prende un treno che ti porta a Shari e da qui esiste un bus che ti porta ad UTORO, da qui potete prendere la nave rompighiaccio Aurora ( andate in fondo alla banchina, o seguite tutti i giappo che vanno verso il fondo della banchina) che vi farà fare un giro parziale della costa della penisola.

Molto bello anche qui e soprattutto rilassante ( pensate che questo tratto di mare da Dicembre a Aprile è completamente ghiacciato).

Inutile dire che ogni parco meriterebbe una visita di 2 o 3 giorni, anche perché non si può rinunciare ad una cosa piacevolissima per cui l’ Hokkaido è famosa: le onsen. Nel parco AKAN sono un po’ in ogni Ryokan e piacevolissimo è fare escursioni a piedi nel parco e alla sera rilassarsi nel bagno termale. Lo stesso vale per il parco di Shiretoko.

Da Abashiri ci siamo spostati ad Asahikawa e da qui toppando clamorosamente l’orario del bus siamo andati a TENNINKYO ONSEN nel parco DAISETSUZAN .

Abbiamo pernottato in uno dei soli 4 hotel presenti ( in puro stile giapponese , con tanto di stanza con tatami e yukata obbligatoria) dove la lingua inglese pare non sia ancora arrivata. Però la cosa non ci ha scoraggiato, anche perché la cosa è stata ampiamente superata da una serie di cene in stile giapponese ( Kaiseki), fuori dal mondo e da un onsen splendido e totalmente a nostra disposizione, (in quanto nell’ hotel non c’era molta gente), nonché da un cameriere che si prodigava per farsi capire.

A Tenninkyo onsen non c’è praticamente nulla, tranne una splendida serie di cascate che meritano una visita. Noi ci siamo stati perché amando il trekking volevamo fare un trekking da Tenninkyo ad Asahidake Onsen, un’altra stazione termale e montana del parco DAISETSUZAN. Il trekking è praticamente sempre in salita, ( facilitando il ritorno) e merita veramente , in quanto si spinge fino a vedere le creste delle maggiori montagne del parco ( una buona lettura è “Case Amori Universi” di Fosco Maraini).

Ad Asahidake si può prendere la funivia che porta in cima del Hasai-Dake la montagna più alta dell’Hokkaido.

Attenzione però: non esiste nessun mezzo che vi può riportare a Tenninkyo alla sera, quindi se l’avete fatto all’andata lo dovete fare al ritorno , controllate bene il tempo, e non tornate con l’oscurità in quanto sui sentieri si possono incontrare gli orsi , e poi perché i sentieri non sono molto segnati. Come ripeto però ne vale la pena.

Un’altra buona soluzione è quella di pernottare ad Asahidake Onsen . Anche qui ci sono una dozzina di ryokan con bagno termale, la località è sperduta, esistono però numerosi sentieri per il trekking.

Noi avremmo optato per questa località , però non esiste un ryokan che abbia un sito web in inglese, e quindi è risultato impossibile far la prenotazione.

Se dovessimo ritornare , però rifaremmo comunque esattamente ciò che abbiamo fatto.

Ritornati dal periplo dei parchi siamo stati ancora una notte a Sapporo, prima di prendere il treno per Tokyo.

Abbiamo visto la fabbrica di Birra Sapporo… Una visita che a nostro avviso si può tralasciare…( troppo inglese) Girare comunque la città è sempre piacevole… 9 giorni dopo il nostro arrivo in Hokkaido abbiamo preso lo Shinkansen verso Tokyo.

Qui per iniziare dobbiamo ringraziare la nostra amica Emiko, la nostra amica di penna che avevamo incontrato nel 2004 quando stavamo preparando il nostro primo viaggio.

Alla nostra mail che rivelava il desiderio di ritornare in Giappone lei ci scrisse “ perché non venite a stare nel mio appartamento?” Non neghiamo che siamo stati combattuti se accettare o meno, però come si poteva rifiutare?, anche perché ci scrisse parecchie volte, dicendo che ci concedeva completamente il suo appartamento e lei andava dal fidanzato.

Insomma senza entrare nei particolari siamo stati 7 giorni nell’appartamento di Emiko, in centro Tokyo!!! E non solo…

In puro stile giapponese, lei e il suo fidanzato ci hanno organizzato un fine settimana magnifico nella penisola di Izu ad un centinaio di km da Tokyo, naturalmente sono venuti anche loro, abbiamo affittato un’auto, guidata da Kyu ( il fidanzato di Emi) e con questa abbiamo fatto il “pellegrinaggio” delle cascate dell’Izu ; dico pellegrinaggio perché abbiamo capito che per i giapponesi le cascate naturali sono un autentico fenomeno di culto: ci vanno, le guardano, rimangono in contemplazione e alcuni pregano pure. Partendo da Shuzen-Ji siamo andati in auto attraverso l’unica strada che porta verso la costa est e verso Kawazu su questa strada come detto ci sono le più belle cascate della penisola , oltre alle coltivazioni di wasabi, con tutti gli shop dove il wasabi la fa da padrone.

Siamo quindi arrivati a Kawazu qui possiamo segnalare uno splendido ryokan dove abbiamo pernottato: il Kawazu Kaien, splendido ryokan con vista mare e con Onsen altrettanto bello, con la possibilità di prenotarlo a coppie in orari serali prestabiliti… ( non pensate male…) Non parlano naturalmente inglese ma comunque non è difficile farsi capire, tranne che per l’onsen che abbiamo capito che si poteva prenotare a coppie dopo che ce l’hanno spiegato ( Emi ).

Prezzi in linea con il servizio…Naturalmente.

Da qui siamo andati a Shimoda, dove possiamo segnalare la spiaggia che se è baciata da un bel sole, non ha nulla da invidiare alle nostre. Molto bello anche i dintorni della stazione, con un vietta molto caratteristica.

Abbiamo fatto insomma una due giorni molto piacevole.

Nei giorni in cui siamo rimasti a Tokyo abbiamo visitato posti in cui non eravamo andati la prima volta: Kamakura, diversi quartieri come Rappongi e siamo ritornati con molto piacere al Museo Nazionale e al quartiere di Asakusa che rimane a nostro avviso un buon posto ( sicuramente non l’unico) per fare regalini spendendo poco, Shibuya (che merita) , Shinjuku ( che non merita) Insomma non ci siamo fatti mancare nulla… E tanto ci manca… Ad esempio Odaiba e ritornare a Nikko ( vedendo gran parte del Giappone, abbiamo constatato che Nikko è veramente un posto splendido).

Va beh la prossima volta…Chissà.

Se siete arrivati alla fine di questo racconto senza addormentarvi, forse un poco appassionati di Giappone lo siete e la febbre vi ha già contagiato. La cosa ci può fare solo piacere ( che sadici che siamo eh??), e la cura migliore è prenotare un volo con buon anticipo e preparare il viaggio. Quindi se volete scambiare opinioni, raccontarci esperienze e curiosità scriveteci pure, saremo felici di scambiare due righe ( e anche di più)…

Matane!!! Donato e Antonella antoedonato@yahoo.It



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