Hay-on-Wye: la città che profuma di libri

La cittadina del Galles in cui si vive di pane e book-crossing
Scritto da: Robysalsa
hay-on-wye: la città che profuma di libri
Partenza il: 30/04/2016
Ritorno il: 01/05/2016
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
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Tre ore, tre ore e mezza da Londra. Girovagando con alcuni amici per esplorare nel Galles la stupenda Tintern Abbey e Raglan Castle, decidiamo di assaporare il clima dei borghi very English style, ascoltare quella melodia dettata da quell’accento British tipico delle persone del posto con cui mi piace soffermarmi sempre a chiacchierare. “Hay-on-Wye: si, fermiamoci qui è una così bella giornata e questa cittadina in stile georgiano sembra un luogo così pittoresco!”

Scendiamo dall’auto e immediatamente il mio olfatto viene assalito dal quel profumo che adoro, di cui mi ciberei da tanto che lo amo, lo riconosco: è il profumo dei libri.

I miei occhi increduli restano letteralmente affascinati da questa cittadina nel Galles nota per i libri usati.

Montagne di libri ad ogni angolo e pure a cielo aperto. Pensate: 40 librerie per 1400 abitanti! Ci troviamo catapultati nel borgo dei libri di “seconda mano” per eccellenza. Ogni centimetro della cittadina è ricoperto da libri: per strada, appesi alle pareti esterne delle case, agli incroci senza venditori ambulanti o custodi perché qui la gente vive, impara e si nutre di “pane e book-crossing”.

La cornice che fa da sfondo a questa Book Town non può che essere un altrettanto bellissimo paesaggio boschivo e verdi colline, interminabili vallate, moltissime pecore, ponti in pietra, negozi di prodotti artigianali, sentieri da trekking e per bici, insomma siamo un vero paesaggio “oltre-tempo”, in cui il Libro è il vero padrone di casa.

Mi dirigo verso alcune librerie all’aperto sotto il Castello, alla Honesty Bookshop, e scelgo il primo che colpisce la mia attenzione, mi attrae la copertina colorata ed il titolo: “Down Under – Travels in a Sunburned Country” di Bill Bryson. E’ mio. Pagato pure una cifra irrisoria (1 sterlina: si depositano le monete in una cassetta perché, qui, ci si affida all’onestà delle persone).

Leggere Bryson in quella cornice ed in lingua originale è stata una bella fortuna infatti non mi sono persa nemmeno una sfumatura della sua entusiasmante ironia.

Bryson non ha certo necessità di presentazioni, “affascinante penna” di svariati diari di viaggio, in questo libro riconferma la sua bravura come travel writer. Mi siedo su una panchina e al tempo stesso mi stacco da tutto il resto che mi circonda, rimango immersa e piacevolmente rilassata. Il racconto mi affascina molto e mi trasporta nel suo viaggio in solitaria attraverso l’Australia. Un paesaggio molto diverso da quello che mi circonda. Riesco ad immagazzinare bene l’idea della vastità, dell’isolamento del continente australiano. Il racconto cattura, con sincero umorismo, molti lati suggestivi e pittoreschi dell’Australia e costruisce un quadro positivo del Paese enfatizzando, al tempo stesso, lati stravaganti ed eccentrici.

Ricordo che a fine giornata son salita nuovamente in auto e niente mi ha più staccato dalla lettura se non quei bei panorami che ho ammirato e sbirciato dal finestrino dell’auto mentre ci avvolgeva un tramonto favoloso e dipingeva di mille sfumature quei tratti naturali nella Wye Valley.

Sono stati senza dubbio una lettura ed un borgo che mi hanno sedotta la prima perché ha scatenato in me la tentazione di voler visitare un giorno questa “Terra bruciata dal sole” descritta in maniera eccelsa (all’epoca non avevo ancora visitato l’Australia) e la seconda, Hay-on-Wye, ha riconfermato il mio immenso e smisurato amore per i libri e la lettura.

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