Hasta luego Barcellona
DOMENICA 22 GENNAIO
L’aereo della Vueling (www.vueling.com), decollato da Genova alle 22.45 è arrivato a destinazione (El Prat) con circa 20 minuti di anticipo rispetto all’ora prestabilita. Il costo del biglietto, prenotato on-line, è stato di 60€ a persona. Usciti dal terminal 2, al piano inferiore, partono gli autobus diretti in città; l’ A1, che nel week end effettua l’ ultima corsa all’1 di notte, ci ha portati fino a Plaza Catalunya, all’estremità settentrionale della famosa Rambla. Il prezzo del ticket per ogni singola persona è di € 5,30. In Cortes S. Anna, una traversa della celebre arteria cittadina, a poca distanza dal capolinea dell’autobus, vi è l’hotel Cortes (www.hotelcortes.com), prenotato via internet con largo anticipo. A 50€ al giorno abbiamo pernottato in una più che pulita camera doppia con bagno, inclusa la ricca colazione al mattino nel bar-ristorante al piano terra.
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LUNEDì 23 GENNAIO
Per girare la città abbiamo deciso di seguire più o meno pari passo gli itinerari proposti dalla Lonely Planet. Non spaventatevi se, leggendo le cartine, i percorsi possano sembrare lunghi; nonostante l’ efficiente rete metropolitana, Barcellona si gira molto bene a piedi e i maggiori monumenti di interesse sono, tutto sommato, a brevi distanze tra loro. Alle spalle dell’hotel vi è l’Esglesia de S. Anna, una chiesa gotica di secondaria importanza che, comunque, merita una rapida visita se non che per compiere un giro sotto i portici del suo chiostro, immersi nelle piante di mandarini. Proseguendo nella stessa strada si incrocia Carrer de N’Amagos, una stretta via dove due targhe mettono a conoscenza che qui viveva il primo conte di Barcellona, Goffredo il peloso, e che questa fu la prima strada cittadina ad essere illuminata con i lampioni a gas, nel 1842. Uscendo da questo percorso ad anello ed imboccando Carrer des Arcs si giunge in Plaza de la Seu, dove, maestosa, si erge la cattedrale della città. Il campanile e parte del tetto sono attualmente in fase di restauro. Gli orari nei giorni feriali sono 8-12.45 e 17.15-19.30, tuttavia conviene venire qui al mattino in quanto si incontra meno gente e nel primo pomeriggio le visite sono solo guidate e a pagamento. Molto bello è il coro centrale in legno intarsiato, mentre una scala alle sue spalle conduce alla cripta dov’è sepolta S. Eulalia, una delle patrone di Barcellona. Per 2,50 € un ascensore conduce sulle lugubri guglie della cattedrale, dalle quali si ha una splendida vista della città. Molto bello è il chiostro esterno, dove, alla presenza di un presepe, una colonia di oche vive sguazzando in una grande fontana. Guardando in fronte la cattedrale, sulla destra si ha Carrer del Bisbe con la cappella di S. Lucia ed il cosiddetto ponte dei sospiri, mentre sulla sinistra la stretta Via dei conti di Barcellona costeggia Plaza del Rei con il museo della storia della città, fino ad arrivare a 4 colonne romane facenti parte, un tempo, del grande tempio di Augusto ed oggi protette con una copertura dalle intemperie. Qui l’ingresso è gratuito ed attraverso i moduli rappresentativi si intuisce quanto potesse essere maestoso questo tempio più di 2000 anni fa. Proseguendo per gli stretti vicoli del quartiere gotico si giunge a Plaza St. Jaume dove il Palau della Generalitat fa da specchio all’ Ajuntament, il municipio, proprio di fronte all’altro edificio. Da lì ad arrivare alla piccola Esglesia de Sant Just i Pastor ci sono veramente pochi minuti di cammino a piedi. La fontana della piazzetta antistante è una delle più antiche di Barcellona. Scendendo per la lunga Carrer de Lledò si giunge ad un bivio dove a destra si arriva in una piazza dove sorge la chiesa barocca della Mercè mentre a sinistra si finisce per approdare alla graziosa Esglesia de Santa Maria del Mar, ricca di colorate e bellissime vetrate. Inforcando Carrer de Montcada, per chi amasse trascorrere un paio di ore all’insegna dell’arte, si giunge al museo dedicato a Picasso. Ormai, dopo più di 4 ore in giro era arrivata l’ora del meritato riposo o, come diciamo noi, l’ora di mettere le gambe sotto il tavolo… La scelta è caduta su Biocenter (www.restaurantebiocenter.es), un accogliente ristorante vegetariano alle spalle del mercato de la boqueria. Con poco più di 10€ si ha diritto ad un menu che comprende il piatto del giorno, verdura a buffet, dolce e bevanda, ottimo cibo da consumare in un ambiente grazioso e rilassante. Nel pomeriggio abbiamo completato il giro dedicandoci alle chiese che non siamo riusciti a vedere in mattinata, il tutto sempre intervallato da un pò di shopping nei numerosi negozi cittadini. L’Esglesia de Sant Felip Neri, posizionata alle spalle della cattedrale in una graziosa piazzetta ravvivata dagli urli dei bimbi intenti a rincorrersi, la chiesa di Santa Maria del Pi, affacciata su una piccola piazza ricca di localini, con il suo enorme rosone a fare bella mostra di sè sulla facciata principale. Qui l’ingresso è a pagamento (3€) e siccome noi siamo fermamente contrari a pagare per entrare in quella che dovrebbe essere la casa di tutti, abbiamo deciso di ammirarla solo da fuori. L’ultima tappa è stata Placa Reial dove le numerose palme fanno ombra ai lampioni progettati da un giovanissimo Gaudì. Per quanto riguardano i negozi, meritano una citazione La Manual Alpargatera, in Carrer d’ Avinyo 7, una tienda di sole espadrillas, di tutti i colori, dove nel retro, solerti operai sono impegnati a fabbricarle. Per gli amanti della moda come non nominare Desigual, presente in ogni angolo con i suoi splendidi colori, Berska, Mango e Zara. Alla sera, cena da Pollo Rico (www.polloricosl.com), nel quartiere El Raval, non lontano dal teatro del Liceu. Un locale altamente tipico ma non raccomandabile a persone schizzinose; l’odore del fritto vi avvolgerà mentre gusterete un’ottima bistecca o del buonissimo pollo, seduti al bancone di questo vecchio ristorante, dove la pulizia non la fa sicuramente da padrona.
MARTEDì 24 GENNAIO
Il nostro secondo giorno catalano lo abbiamo dedicato a visitare il quartiere El Raval e la Barceloneta con il porto vecchio. Il giro è cominciato dall’Esglesia de Betlem, sulla Rambla, che comunque non è degna di nota. Entrando dalla Rambla nel bellissimo mercato de La Boqueria ci si imbatte immediatamente in un venditore di succhi di frutta; proseguite verso quelli più interni, sono molto più economici. Si possono comprare frutta, verdura, pesce, carne o funghi, basta scegliere, anche se un pò dispiace andare ad intaccare la disposizione delle merci, che quasi sfiora la perfezione! A poca distanza vi è l’Esglesia de Sant Agustì, sicuramente più bella esternamente che dentro, mentre, per raggiungere la chiesa di Sant Pau del Camp vi attenderà una bella camminata, il tutto costeggiando innumerevoli negozi di telefoni. La visita della basilica ha il costo di 3€ e per il discorso precedentemente citato, abbiamo deciso di ammirare la sua bellezza soltanto esteriormente. Tornando a ritroso per un breve tratto, all’altezza della Rambla del Raval, si gira alla propria destra. In una delle traverse che conducono alla Rambla principale sorge il Palau Guell, splendido esemplare di stile modernista, una delle creature di quel genio di Gaudì. L’ingresso è di 10 euro, noi avevamo già deciso che avremmo visitato gli altri più famosi, consentendoci oggi di godere maggiormente una bella giornata in riva al mare. Il monumento a Colombo separa La Rambla dal porto vecchio. Se volete salire sull’ascensore panoramico dovete pagare 4€. La Rambla del mar, una passerella che all’occorrenza si apre per consentire il passaggio delle imbarcazioni, introduce in una vasta zona recuperata dal dimenticatoio e trasformata in un polo di attrazioni, dove il Maremagnum, un lussuoso centro commerciale, l’Acquario e un cinema multisale attirano migliaia di turisti. La zona, nonostante tutto, ha mantenuto quell’atmosfera magica rilassata che solo il mare può regalare. Passeggiando per il molo de La Barceloneta si raggiungono le enormi spiagge, in questa stagione popolate solo da avventurosi surfisti ma che in estate vedranno riversarsi l’intera città nel tentativo di sfuggire all’afa. Sulla lunga passeggiata centinaia di persone scorrazzano con ogni mezzo possibile mentre diversi artisti realizzano autentici capolavori di sabbia. Un caratteristico locale dove consumare un ottimo pranzo ad un prezzo decisamente contenuto è il Can Mano, in una delle innumerevoli traverse alle spalle del molo. Davvero ottimo il pesce, bisogna solo aver fortuna a trovare posto in questo piccolo locale. Dopo il meritato pranzo saremmo voluti salire sulla teleferica che da Port Vell arriva fino alla collina di Montjuic ma, purtroppo, i lavori di manutenzione la terranno chiusa per tutto il mese, dovremo inventarci qualche sistema alternativo per raggiungere il colle… Abbiamo ripiegato, così, per una visita al Parc de la Ciutadella, praticamente alle spalle de La Barceloneta, ma che ha avuto la fortuna di visitare Madrid capisce immediatamente che non ha nulla a che vedere con il polmone verde della capitale. Lentamente ci siamo avvicinati all’hotel per poterci rinfrescare prima di riuscire per la cena. Ci siamo recati al Self Naturista (www.selfnaturista.com) adiacente l’albergo, ma forse, complice il menù non propriamente felice non ci ha molto impressionato.
MERCOLEDì 25 GENNAIO
Oggi è il Gaudì day! Di prima mattina abbiamo preso la metro in Plaza Catalunya (2€ il biglietto e vale solo una corsa) e ci siamo diretti a La Sagrada Familia. Il prezzo di ingresso è di 13€ a persona a cui vanno aggiunte, a discrezione, 3€ se si vuole arrivare sulle guglie con l’ascensore e altri 4€ per l’audioguida in italiano (la consigliamo, ci sono spiegazioni interessantissime). Al suo interno la bellissima sorpresa per noi che eravamo stati a Barcellona tantissimi anni fa; la chiesa appare in tutto il suo splendore, finalmente terminata, un mix di architettura, genialità e fantasia. Con la sua forma a croce e le 3 navate sorrette da colonne di forme e marmi diversi, le due gradinate per i cori e le colorate vetrate a piombo, la Sagrada Familia accoglie ogni anno milioni di visitatori. Molto interessante è la cripta all’esterno, dove, tra plastici, progetti e studi per verificare la solidità delle colonne, si ripercorre la storia di questo autentico capolavoro. La Pedrera è stata la seconda tappa affrontata. Il prezzo di ingresso è di 15€ a persona, esclusa l’audioguida. Il vero nome è Casa Milà, La Pedrera deriva dal fatto che abbia la facciata di pietra. Di tutto il palazzo sono visitabili solo tre piani, il terrazzo con i comignoli dalle forme e dai colori più impensabili, il sottotetto o attico, un po’ cupo ma che mette in risalto tutta l’ abilità di Gaudì, e l’appartamento sottostante, ancora arredato come usava nei primi anni del 1900. Casa Batlò, sempre in Carrer de Provenca, ma sul lato opposto è per noi davvero irrinunciabile. Se dovrete scegliere quale delle due creature di Gaudì visitare, noi vi consigliamo sicuramente questa. E’ un’esplosione di curve e colori, di tecnologie davvero all’avanguardia per l’epoca in cui fu costruita. L’ ingresso è leggermente più caro rispetto a Casa Milà (18€) ma vi verrà consegnata una praticissima audioguida che vi terrà compagnia per tutta la durata della visita, spiegandovi tantissime questioni interessanti. Rientrati in hotel, ci siamo rinfrescati e siamo nuovamente usciti per consumare la cena, ritornando al ristorante Pollo Rico, in una Barcellona deserta per l’incontro di calcio con il Real Madrid. Questa volta ci siamo accomodati al piano superiore, sicuramente molto più pulito e turistico ma che non ha proprio nulla a che vedere con la tipicità ed il fascino del bancone al piano sottostante.
GIOVEDì 26 GENNAIO
Con ancora negli occhi e nella memoria le meraviglie viste il giorno prima, siamo partiti dopo una ricca colazione alla volta di Parc Guell, ennesimo capolavoro dell’architetto spagnolo. Siamo saliti sulla metro a Catalunya (L3 quella verde) e siamo scesi dopo poche fermate a Vallcarca comoda per via di pratiche scale mobili che vi condurranno fino ad un’entrata evitando una dura salita! Questo si che è un vero parco, uno spettacolo! Le due fiabesche casette poste all’entrata principale sono davvero stupende e non ci sono parole per definire la scalinata guardata a vista dalla famosissima lucertola-mosaico. L’enorme colonnato che avrebbe dovuto ospitare il mercato ha sul soffitto diverse sculture del maestro, che, già avanti nelle sue idee, si serviva di pezzi di riciclo derivanti da demolizioni di palazzi. Il piano superiore è una fantastica terrazza panoramica dove potreste godervi la vista seduti comodamente sulla lunghissima panchina a mosaico, quasi un serpentone. Perdetevi nel silenzio del parco per ammirare ogni sua meraviglia e se volete sapere qualcosa di più su Gaudi potrete entrare a pagamento nella casa dove visse negli ultimi anni di vita. Ritornati in centro, vista l’indisponibilità della teleferica, siamo saliti sul bus numero 55 direttamente in Plaza Catalunya e siamo scesi nel quartiere olimpico di Montjuic. Vista l’impossibilità di visitare il Camp Nou mi sono accontentato di entrare nello stadio Olimpico, quello dell’ Espanyol, la seconda squadra di Barcellona. L’ingresso è gratuito. Più sotto si trovano il palazzetto dello sport e la piscina olimpica. Scendendo verso valle si attraversa l’orto botanico, una ex discarica trasformata da una illuminante idea (prendano spunto i nostri politici) in un piccolo parco ospitante addirittura i cavalli. Il sontuoso Palau Nacional ospita il museo d’arte della Catalunya e i suoi gradini fanno da spalti per accogliere i numerosi turisti che la sera vengono a gustarsi i giochi d’ acqua della fontana sottostante. Durante il nostro soggiorno, purtroppo proprio come la teleferica, era chiusa per restauri. La dritta avenida conduce nella rotonda di Plaza d’Espanya, dove una delle arene cittadine è stata trasformata, speriamo per compensare i tristi spettacoli offerti negli anni, in un lussuoso centro commerciale. A sera inoltrata abbiamo attraversato Carrer St Pau, la lunga traversa della rambla, per gustarci una paella da Meson David; il locale è molto carino ma il famoso piatto nazionale non ci ha del tutto soddisfatto.
VENERDì 27 GENNAIO
Sveglia di prima mattina, oggi purtroppo si rientra in Italia. L’efficiente autobus A1 si prende sempre in Plaza Catalunya ed in una mezz’ora di tempo sarete in aeroporto. Qui a Barcellona, una città di più di un milione e mezzo di abitanti, non esiste traffico, i mezzi pubblici sono efficienti ed i ragazzi si spostano in bici, magari fosse così anche da noi. Ma torneremo! Ci siamo prefissati un appuntamento, entro il 2030, data stimata di fine lavori, torneremo per vedere, finalmente, la divina Sagrada Familia completamente terminata. Hasta luego Barcellona!