Hallowe’en in Dublin

Partire a fine ottobre per l’Irlanda e scegliere Dublino la capitale, è stata un’idea azzeccata, dico questo perché con pochi soldi si puo’ passare un Halloween autentico senza varcare l’Oceano! Siamo in tre, io, il mio compagno di viaggi Alberto e mia figlia Jasmine di 12 anni, tutti alla ricerca di quest’avventura di streghe e...
Scritto da: suzi
hallowe'en in dublin
Partenza il: 29/10/2008
Ritorno il: 01/11/2008
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
Partire a fine ottobre per l’Irlanda e scegliere Dublino la capitale, è stata un’idea azzeccata, dico questo perché con pochi soldi si puo’ passare un Halloween autentico senza varcare l’Oceano! Siamo in tre, io, il mio compagno di viaggi Alberto e mia figlia Jasmine di 12 anni, tutti alla ricerca di quest’avventura di streghe e fantasmi. 29 ottobre 2008 – mercoledi’ sera In poco piu’ di due ore di volo si arriva a Dublin. La città ti accoglie con il classico clima, un vento freddo e quella pioggia che ti fa subito pensare il perché i Dublinesi amano stare nei pub, riempiono i teatri, i cinema ed i ristoranti. All’aeroporto di Dublino ho letto che di solito ci sono sportelli aperti con le varie opzioni su come arrivare in centro ma era sera tardi. L’opzione era di prendere il bus a 7.5 € cad oppure un taxi a 25-30 €. Scegliamo il taxi poiché il bus non ti porta dove hai l’albergo ma vicino a Trinity College. Alla fine abbiamo speso 23.70 € con il taxi quindi è convenuto alla grande. Abbiamo prenotato un albergo “Bridge House” in Parlaiment Street in parte alla City Hall (municipio) ed all’inizio della gettonatissima zona di pub: TEMPLE BAR. L’unica cosa è che quando siamo arrivati in taxi non trovavamo l’Hotel. Il tassista mi dice: “non c’è” …”come non c’è???” Un coccolone stava per colpirmi… (gli altri due non parlando bene l’inglese non avevano capito bene). Mi fa il taxista: “Parliament Street è tutta qui, è corta, e non c’è il vostro hotel… cercatelo”. Sono circa le 11.30 pm, paghiamo ed abbandonati sul marciapiedi con i bagagli ci guardiamo intorno. L’aria è gelida: dove saremmo andati? Invece no, sto’ bed & breakfast è una porticina rossa tra due ristoranti (italiani) tinti di rosso e non si vedeva. Due “garda” (poliziotti nella lingua gaelica) ci hanno gentilmente indicato dove era. Qui tutti i locali, negozi ed anche i portoni hanno colori laccati sgargianti. Very typical! Subito ci ha avvolto il tepore del posto! Una scaletta ripida ci ha portati alla reception aperta 24h (e poi alla nostra piccola stanza n° 17, spartana ma caldissima). Le finestre del grande bagno avevano come cornice la vite canadese con i colori autunnali. Caratteristica anche la struttura in legno e quindi un po’ “sbalenga”, infatti salendo le trombe delle scale sembrava di essere nella torre di Pisa! 30 ottobre 2008 giovedi’ – Primo giorno dopo la colazione un tempo infame: vento, acqua e freddo! L’ombrello serviva a poco perché il vento lo cappottava. Meno male ci siam portati cappottone imbottito, sciarpa e cappellino. Andiamo alla GUINNESS. Yeah! Dublino è una città che giri tranquillamente a piedi, è piccola e per fortuna non abbiamo acquistato il pass per il bus perché sinceramente non serve. Dopo venti minuti a piedi con sosta nel post office e attraversando le stradine e le “vere case” dei Dublinesi giungiamo al Storehouse Guinness. 15 € cad. Con la birra finale in omaggio. Bellissimo museo! Interattivo per i bambini, dove spiegano i vari processi per la realizzazione di questa birra nera. Orzo, acqua, luppolo, lievito ed il quinto ingrediente (come ama definirsi) lo stesso Mr. Arthur Guinness. Arriviamo al 5° piano ed una ragazza insegna a Jasmine, con tanto di rilascio di certificato, come versare “the perfect pint of beer”… che si beve Alberto, l’unico ad amare la birra. Intanto saliamo al 7° piano dove c’è lo spettacolare GRAVITY BAR. Dove ti servono la birra e soft drinks… Non c’è cibo, ma noi per fortuna avevamo imboscato una “pagnotta con uvetta” al bed & breakfast… in fondo siamo sempre italiani. La vista è SPETTACOLARE: tutta Dublino ai nostri piedi, con il mare ed il porto lontano, le varie guglie verdi delle chiese, le case basse e le colline in lontananza. Alberto è già storto… il liquido nero lo sta annebbiando. Ormai è quasi mezzogiorno e ci incamminiamo verso il centro. Attraversiamo stradine dai portoni colorati, case tutte uguali in mattoni, un piccolo parchetto con lapidi antiche in pietra sparpagliate su un letto verdissimo d’erba. Le strade miscelate con la pioggia hanno un colore caratteristico in alcuni scorci. La pavimentazione marrone nerastra bagnata e gli edifici particolari un po’ cupi ti fanno pensare alla Londra post-rivoluzione industriale di fine ‘800. Ti aspetti che sbuchi da un momento con l’altro qualche piccolo monello irlandese lentigginoso che scappando via ti farfuglia qualcosa in gaelico… Arriviamo alla Christ-Church Cathedral ma bisogna pagare e preferiamo pagare per la piu’ importante cattedrale di St. Patrick. Intanto andiamo in uno dei numerosissimi PUB. Chiediamo la “SOUP” e hamburger. I piatti qui son molto generosi e contornati di verdura. La zuppa di pomodoro è la piu’ economica e viene servita con pane nero e burro salato. Ed è sempre squisita e corroborante. Mia figlia prende le lasagne (non puo’ che non essere cibo italiano altrimenti non mangia) io invece mi prodigo in tutti i cibi piu’ strani e tipici anche se magari non sono proprio gustosi. La cifra si aggira di solito sui 10-15€ max a persona. Intanto ha smesso almeno di piovere forte. Cosa stranissima: i Dublinesi non hanno freddo. Alcuni vanno in giro a mezze maniche, due li ho visti con infradito e le donne con cappottino leggerino e nemmeno tanto allacciato con una camiciola estiva o addirittura senza maniche. Boh? Beati loro, noi congelavamo. Arriviamo al Dublin Castle, molto bello e nuovo…con piazza tipicamente selciata di una città nordica (c’è di meglio a mio parere) e facciamo tappa al garden. Qui l’erba è proprio come si dice VERDE IRLANDESE e le foglie hanno già i colori autunnali rosso-giallo-marrone. Ed ecco finalmente arriva uno spiraglio di sole! Giungiamo infine a St. Patrick’s Cathedral, 5 € l’entrata, la signora alla cassa ci fa: “italians?” – “yes” – “. So you might be frozen…!!!!” (sarete congelati!) con sorrisino beffardo ci ha riconosciuto subito da come ci tenevamo stretti sciarpa berretto e cappuccio con pelo di Armaduk. Non ci rincuora il fatto che è un “unexpected cold weather”. (è un freddo inaspettato anche per loro) Comunque si gela! St. Patrick’s Cathedral (Árd Eaglais Naomh Pádraig in lingua gaelica incomprensibile) è la piu’ importante chiesa protestante “dove vi è girata mezza storia di Dublino” come dice Albi il nostro navigatore e storico. In un pozzo nel giardino accanto San Patrizio soleva battezzare chi si convertiva al cristianesimo. Si festeggia San Patrick’s Day in tutto il mondo ed in tutti i pub del mondo con fiumi di birra! Tipica chiesa gotica non molto grande con guglie e vetri colorati. Strana cosa è che le sedie avevano tutte un cuscinetto diversamente colorato lavorato a maglia o ricamato, attaccato con gancio dietro la sedia e tutti personalizzati dalle varie famiglie dublinesi. Soggetti a caso: fiori, uccelli, simboli religiosi, etc… Inoltre c’è lo SHOP. Dove comperi di tutto, dagli orecchini con trifoglio portafortuna, ciondoli con croce celtica, penne per bambini, calendari, ornamenti natalizi, … tutte cose irlandesi e non solo “di chiesa”. Dietro la chiesa un piccolo cimitero con la croce celtica che svetta su tutte le secolari lapidi. Suggestivo. Decidiamo di fare sosta in albergo dove la stanza ha la temperatura sempre giusta. La nostra temperatura!….e poi dirigersi verso la zona dei negozi: direzione GHOST BUS. (letteralmente Bus Fantasma) Piove fortissimo, anzi l’acqua rimbalza a palline sull’asfalto. Mannaggia è grandine? Ci nascondiamo in un Mc Donald’s e già che ci siamo ci sfamiamo. I dublinesi sono un po’ sciattoni, non puliscono quando vanno e quando arrivano e c’è sporco spostano di qualche centimetro la robaccia altrui e piazzano il loro vassoio nel mezzo e tranquillamente mangiano. Se va bene a loro… Fa sempre freddo e non piove piu’ così insistentemente… ci sono negozi grandi e piccoli, firmati e non… in Pennies vedo un’orda di gente che fa acquisti. Roba buttata in terra che fai fatica a camminare… un bellissimo negozio con belle cose a poco prezzo! Ma qui i Dublinesi non hanno rispetto per le cose? Una volta provati o guardati o caduti buttano tutto in terra sotto lo scaffale. Boh? Ma noi non abbiamo tempo alle 8 pm c’è il Ghost Bus Tour che in occasione di Halloween con attori e comparse, fa fare il giro della città con fermate in luoghi infestati e con tanto di disseppellimento di cadaveri in un cimitero (finto mi auguro). In O’Connell street, dove c’è un pennone altissimo d’acciaio, c’è la fermata. Ma sceso il responsabile del bus mi dice che è tutto esaurito fino a domenica. Oh shit! Noi stiamo solo due giorni! BISOGNAVA PRENOTARE MOLTO TEMPO PRIMA VIA INTERNET! Ok, incassiamo di malincuore e torniamo indietro verso Temple Bar, la nostra zona. I pub si sprecano e facciamo il giro in vari perché vogliamo qualcosa di caldo. Sono bui e pieno di dublinesi che devono birra a fiumi. Credo che qui i punti di ritrovo siano solo i pub. Troviamo una specie di piccola tavola calda-pub molto carina con tavoli con depliant e gente di ogni dove ed età che si rilassa leggendo e parlando con altri. Albi prende una zuppa e noi una HOT chocolate-milk. Slurp! Non so se nei pub Jasmine non potesse entrare ma nessuno ci ha detto niente, ci guardavano solo come si guarda un alieno appena sbarcato che non sa dove andare (forse perché eravamo imbacuccati come eschimesi e loro no?) 31 ottobre 2008 – HALLOWEEN (o meglio “sawhain” che in gaelico significa la notte di ogni santi, dove la barriera tra vivi e morti viene meno e le streghe compiono i loro riti e i bimbi fanno “trick or treat” tra le case… ed è tutto così SPOOOOKY…). Oggi visitiamo la città a sud-est del Liffey (il fiume che divide a metà Dublino). Chiediamo all’ufficio turistico dove e a che ora sono le parate di Halloween: “I am sorry the parades were last weekend”… (le parate erano la settimana scorsa) ma come ? oggi è Halloween e le parate le hanno fatte sabato e domenica scorse? Stranissimo. Pero’ noi vogliamo fare “trick or treat” e questa signora, tra l’altro gentilissima, ci riempie di mappe e depliant, e ci consiglia di andare nei quartieri residenziali a sud-est della città. Con il treno ci si arriva in qualche minuto. Oppure possiamo andare a vedere uno spettacolo teatrale pauroso all’Olimpya Theatre on Dame Street. OK si vota per il “Magik Macabre”. Ma è mattina e tutto il giorno si prospetta bene. C’è il SOLE! Andiamo verso il Trinity College l’università di Dublino. Entriamo nei cortili e nello shop, ma poi andiamo verso Grafton Street. Solo dopo, sul libro di storia di Jasmine, veniamo a sapere che c’è una libreria importantissima ed unica “The Book of Kells” che sarebbe veramente valsa la pena di ammirare. Grafton Street è isola pedonale, con miriadi di negozi, bancarelle di fiori e musicisti di strada. Qui la strada è viva e tutti hanno almeno un sacchetto se non dieci con dentro gli acquisti. Loro forse non hanno la nostra crisi economica…? Ma dove vendono i basket a forma di zucca per fare trick or treat stasera nel caso (come già vissuto) il teatro fosse “Fully Booked”??? (posti esauriti) C’è il famoso negozio CARROLLS dove vendono SOLO roba irlandese: tutto verde, con gadjets, magliette e borse con i trifogli, arpe, croci celtiche, portoni colorati, folletti irlandesi (bruttino) e miriadi di pecore in ogni salsa. Per Jasmine trovo interessante solo un flauto dolce, irlandese of course, con libretto su come suonarlo (7,99 E) ed Albi due accendini with clovers, (quadrifogli) per le sue onnipresenti sigarette. Entriamo in un centro commerciale davvero originale, stile Mississippi river inizio secolo scorso. Sostiamo in un buffet cinese all’ultimo piano in posizione strategica con vista sul parco di Stephen’s Green, per sorseggiare un succo di mela. Nel centro commerciale troviamo i “miei” cestini a forma di zucca! Ed un cappellino da strega che svendevano al 50%. Il tutto a 5€. In seguito andiamo al parco già menzionato e Jesy suona il flauto, Albi gusta la sua sigaretta al sole ed io faccio le immancabili foto. Mannaggia qua dietro l’angolo c’è Marion square tipico borgo georgiano, ma siamo stanchi ed infreddoliti ed affamati. Albi ha visto su una rivista il “cafè en Seine” in Dawson Street che è molto rinomato. OK aggiudicato. Lo troviamo subito e quando entro mi sembra un posto da meraviglia. Stile brasserie francese art déco-nouveau dove il lusso si spreca… Io rimango a bocca aperta perché forse è il piu’ bel bar che io abbia mai visto. Ci sediamo dopo vari giri, indecisi su quale fosse il posto migliore da dove ammirare e respirare questa atmosfera particolare. Via con le zuppe di carota e coriandolo e baghette per 7.5 €. (incredibile i prezzi sono per tutte le tasche) Jesy prende la pasta e Alberto arrosto + zuppa + birra. Io voglio provare il cider, succo frizzante di mela alcolico. Come dice Alberto “nà ciofega”…. Soddisfattissimi torniamo verso casa… e ci imbattiamo nel mercato al coperto di George Street Arcade dove trovi tutte quelle cosine strane , usate o vecchie…libri vecchi, dischi di vinile, abiti stravaganti, accessori da star. Di negozi con vestitini “osè” ne ho visti tanti … forse sintomo del carattere delle dublinesi, passionali e audaci? E Marion square? Ci siamo dimenticati ancora… Ma avevamo il pensiero di prendere i biglietti per il teatro che è proprio due isolati dietro il nostro hotel. Come dicevo Dublino è tutta “vicina”. Ci sono strade piene di negozi con colori laccati forti, pub con ragnatele e scheletri in vetrina, case con le zucche Jack O’Lantern sul davanzale… Dublino non ha monumenti spettacolari ma è proprio tipica nell’insieme. Troviamo la biglietteria del teatro e la signora ci fa risparmiare (28 anziche’ 35€) facendo un giro di biglietti che non ho capito. Lo spettacolo è alle 8 pm. Ci avvisa che per i contenuti dello show potrebbe essere non adatto ai bimbi. Niente fa paura all’impavida Jasmine. Ok andiamo un attimo a rilassarci al caldo in albergo e poi ci travestiamo da Halloween prima di uscire. Come è possibile che i Dublinesi vadano in giro senza calze e senza un segno di cappotto o giacca? E’ una città di giovani, l’abbiamo notato subito, non girano tanti vecchietti o persone “mature”… Forse siamo noi gli “italian matusalem”? Incontriamo una PARATA IN MASCHERA! Mo’ vvedi che qualcosa c’è?? Sono tutti in un vicolo chiuso piantonato da ragazze coi trampoli vestite da bambole “pazze”… C’è un fermento di tamburi che rimbomba dal suono forte e profondo molto ritmato e che ti da una carica giusta!! Aspettiamo sul ciglio della strada … Jesy vestita da zucca di Halloween, (il costume teneva tutto un trolley, guai se non lo usava) io truccata da strega con cappello a punta nero e viola ed Albi… beh, andava bene così… L’attesa è forte ed i rimbombi inquietanti. Eccoli che escono galeotti-zombie che suonano i tamburi e strani strumenti metallici a percussione. Arrivano di seguito ad onde: bambini cadaveri, persone come chicchi di uva rosa, mostri verdi, fantasmi, le trampoliere, bambole di pezza che ballano, streghe in bici e poi la tomba gigante con scritto R.I.P.. Ci accodiamo e balliamo e poi usciamo per cercare il teatro. Arriviamo, ci scambiano i tickets (boh?) il posto non è bellissimo ma costa meno e ci sediamo. Siamo in anticipo. Ma dove sono tutti, dove vanno? Ma c’è un bar fornitissimo di tutti i liquori, birra & C dietro le spalle nel teatro! Erano tutti li’. E noi chi siamo? Ci facciamo un Bailey’s. Figuratevi che nelle pubblicità sullo schermo si vedono scritte: “prenotate la bevanda prima intervallo. Eviterete code.” Lo spettacolo inizia con uno scienziato pazzo chiuso in un manicomio in una notte di tuoni e fulmini. Si susseguono varie scene di illusionismo con colpi di scena sorprendenti. Il finale è forse un po’ troppo macabro e di pessimo gusto ma comunque uno spettacolo fatto bene, unico nel genere e soprattutto adatto alla giornata. Verso la metà dello spettacolo c’è l’intervallo, anticipato da vari movimenti di gente che sale e scende con bicchieroni di birra…. Il lungo e spiegabile intervallo si chiude con fuggi fuggi dal bar… naturalmente il secondo atto è caratterizzato da gente che va e viene dalla toilette. Questi dublinesi ! Soddisfatti dello spettacolo ci fiondiamo vicinissimi al teatro in un tavola calda stile america anni 50. Eddie Rocket’s. Bellissima e curata nei minimi dettagli, con juke-boxes su ogni tavolo. Dove sono da noi queste perle di locali? Jesy mangia un hot dog lungo almeno un braccio, Alberto una marea di club-sandwiches ed io un hamburger gigante tipo frisbee. Dopo qualche minuto entra anche il mago con alcuni dello staff… Deve essere proprio un bel posto. E’ presto, facciamo un giro in TEMPLE BAR… è tutto un fermento. Tutti i pub stasera facevano “Halloween Party” e tutti, DICO TUTTI, erano in maschera!!! Io adoro lo spirito di Halloween! Ma sta nevischiando!?!!? Brrrrr……. Difatti non reggiamo molto. Nel ritornare attraverso Temple Bar fuori dai pub c’è la fila per entrare. C’è caos ed alcuni improvvisano giochi e scherzi per le strade. Alcuni Garda fanno sgomberare l’area… (all’uinizio pensavo fossero anche loro in maschera, invece….) ma suvvia è la notte delle pazzie !! Comunque sia abbiamo capito il segreto dei calorosi dublinesi: la birra è come l’acqua del radiatore non gela!! 1 novembre 2008 – sabato Alla mattina sveglia alle 4 am, e per fortuna il taxi prenotato è puntualissimo. Intanto ci beviamo un caffe’ che c’è 24 h alla reception. Sull’aereo leggo un articolo sul magazine della compagnia aerea: “31 ottobre: mega parata di Halloween a Dublino con partenza alle 7 pm da Parnell Square…..con finale pirotecnico…” Insomma… bisogna ritornare! Evviva i voli low cost !! Happy booo a tutti


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