HAITI, una avventurosa ma bella esperienza
Passata la frontiera Via terra da Dajabon il 1-1-04, attraverso il ponte sul fiume Massacre, dopo il controllo passaporto, si va a piedi dritti per una strada sterrata per circa 1 km fino all’ufficio visti, lì si paga 10 dollari per il visto di ingresso.
Ad Haiti ci sono 3 valute, il Gourde, il dollaro Haitiano ed il Dollaro Americano, 40 gourdes sono un dollaro americano, 5 Gourdes sono un dollaro Haitiano.. In realtà il Dollaro Haitiano fisicamente come conio non esiste, è solo un modo per togliere gli zeri al gourde, un po’ come la vecchia idea della lira pesante.
Specificate SEMPRE se dollari americani o haitiani quando trattate un prezzo, sopratutto sui taxi.
Davanti all’ufficio ho cambiato 10 dollari da uno dei cambisti di strada, il cambio in frontiera è di 30 Gourdes per 1 Dollaro, in città è di 40 Gourdes per un dollaro, cercate di trattare.
Poi ho preso un mototaxi per arrivare fino allo stop del Tap Tap, che sono i mezzi pubblici e variano molto, possono essere furgoni con 10-12 posti o camion a 40 posti, dipende.
Il tap Tap fino a Cap Haitien impiega 4 ore circa, strada sterrata devastata da buche enormi, viaggio molto pesante, costo nella cabina vicino all’autista 200 Gourdes, dietro 80 gourdes (auguri !!!).
Per l’alloggio ci sono due soluzioni a Cap Haitien, l’hotel Akansse in centro, molto sporco e buio (io sono scappato), costa 35 dollari americani, la seconda e otttimale soluzione è l’Hotel Les Jardin de l’Ocean, in fondo al lungomare (carénage). Les Jardins de l’Oceans 90, Boulevard de Mer Carénage Cap.Haitien, HAITI tel. 553-4270 4311611 Lì con 35-40 dollari si prendono camere da 3 o da 4, ho parlato con la Sig.Ra francese Myrieme Millot Calas che gestisce ed è favorevole a trattare sconti per i gruppi. Va preavvisata in quanto è spesso pieno perchè i medici dell’ospedale alloggiano qui. E’ molto bello ed ha delle spettacolari terrazze sull’oceano, il cibo è squisito (14-15 dollari un ottimo pasto completo, due birre e caffè). Dite che siete di Avventure nel Mondo e che un ragazzo italiano di nome David della associazione è stato da lei tempo fa. Da lì sono andato a visitare il Marchè de Fer in centro, e ho trovato l’unico cyber cafè della città. Poi ho comprato il biglietto aereo per un volo interno tra Cap Haitien e Haiti, 60 Dollari americani, dalla Caribi Air che ha gli uffici in centro.(cè anche la Tropical Airways ma non è consigliata perchè nell’ultimo mese ne erano caduti due, causando 22 vittime !!!!) . Cè cmq un aereo circa ogni ora. La sera sentivo gli ossessivi e penetranti tamburi del Vodoo dalla mia camera e volevo andare a vedere, quando ho fatto per uscire la Sig.Ra mi ha bloccato e vivamente sconsigliato perchè andare a queste cerimonie senza qualcuno che ti accompagni o ti abbia invitato è molto pericoloso, sembra che alcune persone non siano più state ritrovate…!!! Il giorno dopo sono andato alla Citadelle, stupenda e incredibile roccaforte costruita su una montagna da cui si vede Cap Haitien, costruita da Cristhophe lo schiavo che si ribello e proclamo’ Haiti indipendente nel 1804. Si prende il Tap Tap dal centro di Cap Haitien per Milot una piccola cittadina subito sotto La Citadelle. Il Tap Tap costa 20 gourdes.
Da lì gli unici mezzi per salire sono o a piedi 3-4 ore , oppure a cavallo 1 ora e mezzo circa.
Bisogna rivolgersi alla baracca che fa da ufficio turistico lì nella grande piazza sotto il Palazzo Sans Souci. (o quel che ne rimane), mitico palazzo dove Cristhophe si è fatto incoronare imperatore e costruito sulla falsa riga di Versailles. Campeggia in mezzo al giardino un emblematico busto femminile di marmo Italiano.
Il cavallo più la guida e il cavallo per la guida chiedevano 800 gourdes io gli ho dato 10 dollari americani.
Poi però sia la guida che i due ragazzi che fanno camminare il cavallo ti chiedono la mancia, che vista la sudata incredibile che si fanno è impossibile non dargli, anche perchè credo che l’organizzazione semi-mafiosa dell’ufficetto là sotto non gli dia niente. Io ho dato 100 gourdes a testa ai ragazzini, e 150 alla guida.
Comunque ne vale la pena, perchè è una costruzione assurda ma imponente, voluta da un pazzo furioso.
Il giorno dopo sono andato all’aeroporto la mattina presto. Il pilota mi ha indicato di sedermi vicino a lui nella cabina di pilotaggio…Siccome ad Haiti il concetto di normalità non è molto definito, anche se non capivo molto bene il perché, mi sono seduto in cabina, e dopo un paio di frasi in inglese il Pilota si è rivelato essere Riccardo, un brillante giramondo ex paracadudista, appartenente a una famiglia di diplomatici Italiani, originari di Latina, che lavora da 7 anni nei caraibi come pilota e ogni tanto si diverte a prendere in giro gli italiani che si imbarcano sul suo aereo. Fidanzato con Laura, una ragazza di Genova molto carina e in gamba che ha un ristorante a Petionville, sulle colline nel quartiere residenziale di Port au Prince.
Ma di loro parleremo ancora dopo…
Arrivato a Port au Prince ho preso il Tap Tap sulla strada principale a 100 metri di fronte all’aeroporto (cè anche il taxi ma costa molto di più). C’è sempre qualcuno sulla strada a cui chiedere informazioni e Tap Tap dopo Tap Tap (3 in tutto ) sono salito finalmente su quello per Jacmel, cittadina di artisti e la più turistica di Haiti. Infatti lì ho visto i soli altri 4 turisti di tutto il viaggio, una coppia di americani e una di francesi.
Arrivato lì col tap tap ho preso un mototaxi , 10 gourdes, per il centro e ho alloggiato al bello pulito e accogliente Hotel de la Place tel. 2882832- Rue de l’Eglise, no 3, ho pagato 30 dollari americani per notte la camera. Chiedete una delle camere sulla terrazza di fronte alla piazza.
Si mangia anche molto bene, e potete intanto curiosare dal patio al passaggio della gente che anima Jacmel.
Lì all’hotel chiedete di una guida chiamata Peterson, oppure lo trovate al St. Laurent Shop, tel 2222350. Lui è in gamba, parla inglese ed è la persona che può portarVi a vedere il Vodoo. L’unica cosa che dovete fare è fissare un prezzo prima, in modo da evitare sorprese.
Io ho trattato a 15 dollari americani, ma è ovvio che gruppi numerosi possono scendere fino a 10 dollari o anche meno. Gli ha dato appuntamento per la sera alle otto e sono andato in giro per Jacmel a curiosare e a un internet cafè.
Jacmel è molto particolare e in perfetto stile coloniale, anche se come tutto ad Haiti, avrebbe bisogno di essere ripulita e restaurata.Sono andato anche a una spiaggia lì vicino ma non è molto bello, per le spiaggie belle bisogna prendere un Tap Tap e andare a circa 10-15 km …
Comunque la sera alle otto vado con Peterson nella zona “bidonville” della città e ci inoltriamo tra le baracche, giunti a un baracchino che vendeva strani liquidi in bottiglie di dubbia provenienza abbiamo comprato due bottiglie di un acquavite locale (200 gourdes) per il maestro Vodoo e i musicisti.
Arriviamo al luogo del Vodoo, nello spiazzo-cortile davanti a una casetta in muratura un po’ meglio delle altre. Ci sono i musicisti, uno con tamburo molto grande, uno medio e uno piccolo, più due ragazzi giovani uno con due ferri strani e uno con due bastoni di legno.
Poi cè la Mambo, l’Hougan, e tutti glialtri personaggi della cerimonia Vodoo. In pratica è stata una bella festa (era anche sabato sera) con le ragazze in costume che ballavano, tutti ubriachi, me compreso (anche se ho optato per il favoloso Rum Haitiano comprato a una specie di casa privata che fungeva da bar lì vicino), e tutti a ballare e divertirci, a parte i momenti in cui la mambo è andata in trance e c’è stata una mezzora di strano e nervoso silenzio religioso… E mentre gli altri spiriti intervenivano con varie manifestazioni e danze e sacrifici…
c’era anche uno strano ragazzino calvo che tutti trattavano con molto rispetto, quasi come una specie di piccolo Buddha haitiano…Mah ?!? Il giorno successivo sono ripartito per Port au Prince, e ho visitato Petionville (3 Tap Tap in tutto).
Quartiere residenziale di Port au Prince, sede di artisti di fama internazionale, con stupendi laboratori e atelier. Ho evitato di visitare il centro di Port au Prince perchè mi erano giunte voci di manifestazioni di piazza, in cui c’erano stati dei feriti gravi.
A Petionville ho alloggiato al Doux Sejour , 32, rue Magny, prezzo 35 dollari per la camera, non è male, abbastanza pulito, trattate il prezzo.
La sera come gran finale, a cena al ristorante italiano “La Dolce Vita” Rue Geffrard, 59 tel 2571133. Il ristorante di Laura Cipriani, la ragazza di Riccardo il pilota della Caribi Air.
Lei è genovese (ligure come me !!!!!) e fa anche la pasta la pesto con il basilico trapiantato da Genova ad Haiti, io ho mangiato le sue incredibili tagliatelle ai gamberi e asparagi che mi hanno letteralmente riconciliato con il mondo !!!!!!!!!!!!!! Il tutto innaffiato da un buon vino cileno!!!! Una serata splendida. Il locale è speldido e inoltre fa anche da ritrovo e disco bar, con pista da ballo e musica dal vivo il venerdì e il sabato.
Anche lì dite che siete di avventure del mondo e fate il mio nome, verrete trattati nel migliore dei modi.
Laura organizza anche per i turisti escursioni di vario genere, a cavallo sulle montagne nei dintorni, e itinerari artistico turisitici presso i vari artisti, e forse se le condizioni sono possibili, potrebbe essere in grado di farvi assistere a una cerimonia Vodoo.
Per concludere Haiti è un po’ cara, sopratutto per gli alloggi, ma merita perchè è un posto affascinante pieno di cultura, arte, con un popolo molto fiero e dignitoso, purtroppo schiacciato da una poverà paragonabile ai più poveri stati africani. Nelle zone centrali vi è chi muore ancora d’inedia, e al di là della frontiera, ci sono i casinò !!!!! Per non parlare della cara vecchia America a due passi, che se ne frega, tanto ad Haiti non c’è ne il petrolio ne altri interessi.
Detto questo, io ho amato Haiti, per quel poco che l’ho vissuta da “Blan” epiteto per noi stranieri, ho amato le strette di mano e i sorrisi e i “salut” delle persone che ho conosciuto, anche solo su un tap tap, o per la strada. Ho ammirato l’elegante camminata delle sue donne, quasi regali nel portamento. Ho contemplato la sua arte così particolare da arrivare anche a Parigi tra le nuove tendenze. Ho assaporato il suo Rum, rude ma buono, come la gente, ho ascoltato la sua musica strana e ossessiva. Ho scoperto il Vodoo, religione di chi è pronto a tutto per sopravvivere liberi dalla schiavitù dei potenti.
Ma soprattutto ho conosciuto un paese, che quando la situazione politica sarà finalmente più tranquilla, è destinato a diventare un altra perla dei caraibi.
David C.
Imperia Porto Maurizio david@flexopack.It