Guidare in Giordania

Perchè sottostare il tempi ed alle contrattazioni con i taxisti? Perchè perdere tempo con i mezzi pubblici, quando ci sono? Molto meglio viaggiare autonomamente con una vettura a noleggio, ecco la nostra esperienza.
Scritto da: rsslcn
guidare in giordania
Partenza il: 26/12/2010
Ritorno il: 02/01/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Per preparare il nostro viaggio in Giordania, rigorosamente fai-da-te, ho letto svariati resoconti di viaggio ed è subito balzato in evidenza il fatto che nessuno aveva scelto di noleggiare una vettura ma si erano tutti affidati chi a viaggi organizzati, chi a mezzi pubblici, chi ai taxi. Perché nessuno ha optato per un mezzo proprio? Eppure sembrava la scelta più logica, comoda ed anche economica. Ecco quindi la mia esperienza che, anticipo subito, é stata senza alcun dubbio positiva ed ha rafforzato le mie perplessità sulle scelte altrui. Parliamo di requisiti, costi, ritiro e riconsegna della vettura, stile di guida, strade, limiti di velocità ed orientamento. Per quanto riguarda i requisiti mi sono subito chiesto se occorresse la patente internazionale o meno: su questo argomento c’è una gran confusione. Alcune guide (Lonely Planet per es.) asseriscono che è necessaria, altre che é consigliata. Il sito ufficiale dell’Ente del Turismo Giordano http://it.visitjordan.com/visitjordan_it/Default.aspx?tabid=103 dice chiaramente “È valida la patente del proprio paese di origine purché conseguita da almeno un anno”. Per sicurezza, e per non avere sorprese, ho telefonato alla Hertz: per poter noleggiare le nostre vetture occorre la patente internazionale! Sorpreso e non convinto ho allora telefonato alla National: basta la patente nazionale. Come se non bastasse, e qui iniziamo a parlare di costi, la Hertz chiedeva circa 400 € per una settimana (auto più economica disponibile), mentre la National circa 250 € per una vettura piccola ma con cambio automatico ed aria condizionata (non che serva in dicembre/gennaio). Indovinate dove é caduta la mia scelta. La benzina costa circa 0.7 Jod al litro (1 € = 0.88 JOD cambio applicato), in una settimana abbiamo percorso 1350 Km e speso 59 JOD di benzina. L’auto era una Citroen C3 seminuova (16600 Km alla consegna) ed ha sempre funzionato benissimo, anche se non ho gradito molto il funzionamento di quel tipo di cambio automatico. Quindi se fate il raffronto con i prezzi dei taxi, vi sono vari resoconti di viaggio che ne parlano, vi rendete subito conto dove sta la pura convenienza economica. Il ritiro (e la riconsegna) della vettura é stato una sorpresa tutta particolare di questo paese. Sulla conferma della prenotazione, ricevuta via email, era specificato che avremmo incontrato un incaricato agli arrivi internazionali ed in effetti era presente all’uscita con un cartello ed il mio nome: erano le 3 del mattino ed aspettava da un bel po’. Ci ha portato nel parcheggio pubblico ove aveva lasciato la vettura e dove, in piedi, abbiamo compilato i moduli. Lo sveglione si era portato anche un GPS nuovo di pacca ma non ha potuto lasciarcelo perché si era dimenticato i moduli per il noleggio! Per uscire dal parcheggio ho dovuto pagare 3 JOD per la sosta! Arrivare di notte, mettersi alle guida dopo una giornata di sbattimento tra aeroporti e dover cercare la strada per uscire nella giusta direzione é un po’ stressante e così solo dopo essere arrivato sulla superstrada per Amman ed essermi rilassato un po’ mi sono accorto che …. Il serbatoio era quasi vuoto, in riserva chissà da quanto! Era la prima volta, dopo diecine e diecine di noleggi, che mi capitava che mi consegnassero una vettura in riserva, per di più alle 3 di notte ed in mezzo al deserto: incredibile! Anche la riconsegna é stata una sorpresa, questa volta positiva. All’aeroporto di Amman, infatti, pare non esistano le apposite aree per la riconsegna delle vetture noleggiate (e probabilmente neppure per la consegna). Lo sveglione che avevamo incontrato all’arrivo ci aveva detto di andare al terminal 1 e lì il loro incaricato ci avrebbe aspettato: non preoccupatevi, vi riconoscerà lui (?!?). Arriviamo, alle 22:00 in punto, come concordato, davanti al terminal 1 (ove, tra l’altro, vi é il divieto di sosta) e c’é il deserto. Scendo dall’auto per iniziare a mettere insieme i nostri bagagli e mentre mi sto infilando la giacca si materializzano dal nulla i due incaricati della National. La procedura di verifica della vettura e di compilazione dei moduli é velocissima, tra l’altro si scusano ripetutamente per la consegna in riserva asserendo che l’ ”idiot” che ce l’ha consegnata sarebbe stato sanzionato per l’accaduto. Come si guida in Giordania, o meglio, come guidano i Giordani? Tutto sommato non ho trovato molte differenze a guidare nelle aree più congestionate (Amman) rispetto all’Italia (Milano). Ma tenete presente che la maggior parte del territorio giordano é desertico quindi il traffico é praticamente nullo e guidare é un vero piacere. I dintorni di Amman (e dei centri maggiori) sono molto congestionati ed in questi casi la guida dei Giordani é molto “fantasiosa”: si infilano da tutte le parti passando anche a 10 cm dalla carrozzeria ed occorre prestare molta attenzione poiché le sorprese sono sempre in agguato. Tuttavia non sono queste le situazioni più pericolose in quanto l’attenzione é al massimo e guidando turisticamente non ho mai avuto grossi problemi o stress. Il vero pericolo sono i pick-up e le scassate Mercedes guidate dai beduini che si comportano come se fossero ancora alle redini di un cammello (se ne vedono in giro anche di questi): si fermano improvvisamente per caricare o scaricare qualche passeggero senza alcuna indicazione (gli stop solitamente non funzionano) oppure girano senza segnalare. Se state guidando rilassati in una strada senza troppo traffico e vi trovate uno di questi davanti potrebbe essere una situazione potenzialmente pericolosa: non é difficile trovarvi a dover reagire improvvisamente a qualche manovra imprevedibile. Ma si impara subito a riconoscerli ed a far fronte a queste evenienze. Comunque non pensiate che tutto il parco circolante sia di quel tipo, la stragrande maggioranza dei veicoli sono in ottime condizioni e condotti con consapevolezza. Le strade sono tenute decentemente, non ho mai incontrato niente di paragonabile alle voragini che si sono aperte in questo periodo qui in provincia di Milano. Gli avvallamenti e le riparazioni dell’asfalto abbondano ma non costituiscono un problema. Ciò a cui bisogna porre la massima attenzione sono i dossi rallentatori: ce ne sono una miriade di tutti i tipi, larghezze ed altezze e purtroppo non sempre sono segnalati. Se ne trovano persino sulla Desert Highway, l’unica “autostrada” giordana, in corrispondenza dei rari incroci, per fortuna in questo caso sono ottimamente segnalati sia con cartelli ad 1 Km, 500 m e 200 m prima, che con file trasversali di “occhi di gatto” (piastre metalliche catarifrangenti) di cui i giordani fanno molto uso. Sulle altre strade sono meno segnalati, a volte per niente, e specialmente di notte occorre prestare la massima attenzione. In una occasione mi é capitato di decollare letteralmente poiché un dosso era perfettamente mimetizzato, per fortuna l’auto non ha subito danni, ma per mezzora ho dovuto subire le urla della mia compagna. Un aspetto curioso ed incredibile é il modo che utilizzano i Giordani per realizzare gli incroci sulle strade principali, quelle provviste di barriere tra le due carreggiate: occorre fare una inversione ad U. L’incrocio, infatti, non esiste (é chiuso dallo spartitraffico), se si deve girare su una strada a sinistra occorre procedere per altri 200m portandosi a sinistra, oltre la corsia di sorpasso, ove vi é la corsia di decelerazione alla fine della quale si apre un varco per fare l’inversione ad U attraversando tutte le corsie dell’altra carreggiata. Si torna indietro per 200 m e si può così girare a destra. E’ un metodo demenziale che sarebbe talmente pericoloso sulle nostre strade da non essere attuabile; da loro funziona solo perché il traffico é estremamente ridotto. I limiti di velocità sono di 110 Km/h sulla Desert Highway e sulle strade a scorrimento veloce, 100, 80 o 60 sulle altre. Sono segnalati da cartelli rotondi divisi in due: sulla metà superiore è riportato il limite per gli autocarri, su quella inferiore il limite per le vetture. I controlli sono frequentissimi, vi sono tantissime postazioni fisse caratterizzate da una pensilina sotto la quale si piazza l’auto della polizia con il suo cavalletto per il misuratore della velocità. Di tanto in tanto si incontrano i posti di blocco, sono una specie di casello autostradale presidiati da soldati con giubbotti antiproiettile ed armamento semipesante, ai lati staziona un Hummer con mitragliatrice sulla torretta. Ai turisti si limitano a chiedere da che paese provengono e dove vanno, sembra quasi più per curiosità che per un vero controllo, e salutano immancabilmente con un “Welcome in Jordan” ed un sorriso. Orientamento. Osservando la cartina di questi territori sembrerebbe che il numero di strade sia piuttosto limitato e quindi che in Giordania non si perde neppure un cretino ma la realtà é abbastanza differente e più volte ci siamo trovati in difficoltà. Innanzi tutto i Giordani hanno una pessima abitudine: utilizzare i cartelli stradali come supporto per incollare i manifestini elettorali. Più e più volte ci é capitato, specialmente sulle strade secondarie e nei pressi dei paesi, di trovare i cartelli con le indicazioni delle direzioni resi completamente illeggibili dalle facce dei candidati a chissà quale elezione. Neppure fermandosi e scendendo per guardare da vicino si poteva decifrare l’indicazione sottostante. I centri abitati non sono quasi mai preceduti dal cartello con la loro denominazione, quindi sapere esattamente dove ci si trova e fare il punto sulla carta non é sempre agevole. Nelle città solo le vie principali hanno un nome e non sempre sono presenti i cartelli o le targhe che li identificano. La grafia dei nomi é molto soggettiva, varia da carta a carta, da guida a guida quindi occorre una buona dose di interpretazione. Assicuratevi di utilizzare una carta che riporti i nomi delle località scritti anche in arabo: se dovete chiedere indicazioni é molto probabile che incontriate persone che non sanno leggere la grafia occidentale. Altro fattore di confusione é dato dalla moltitudine di lavori stradali che obbligano a lunghi ed a volte complicati “Detour”. Bisogna infine tener presente che il turismo in Giordania é per la stragrande maggioranza costituito da gruppi organizzati dai tour operators o da persone che si muovono con taxi o pulmini con autista quindi non c’é bisogno di indicare i luoghi di interesse con i cartelli marroni: gli autisti sanno benissimo dove andare. Capita di trovare i cartelli turistici sulle strade principali ma poi quando arrivate nei pressi qualsiasi indicazione sparisce. Persino Petra é indicata a profusione sulle strade che portano a Wadi Musa ma quando siete lì non sapete più dove dirigervi per raggiungere l’ingresso del sito. Non parliamo poi di Jerash, lì trovare l’ingresso della città romana é stato possibile solo grazie al gps. Vi sembra quindi che muoversi autonomamente in auto sia una impresa? Niente affatto, occorre solo un po’ di attenzione ed adottare preventivamente qualche accorgimento. Innanzitutto dotarsi di una buona carta stradale: noi abbiamo utilizzato la Raise al 400.000, quindi abbastanza dettagliata. Sono diversi anni che ho adottato le carte di questo editore tedesco e mi trovo molto bene. Ovviamente non potete pretendere di ritrovare i nomi di tutte le località minori che incontrerete strada facendo ma é più che ottima per pianificare e seguire il viaggio e per calcolare i Km tra i vari incroci. Poi l’uso del GPS é oramai indispensabile ed utilissimo, il problema é trovare una mappa della zona. Come probabilmente saprete nè Garmin né TomTom hanno a catalogo alcuna mappa del Medio Oriente, quindi occorre rivolgersi al marcato alternativo e/o cercare in internet. Ho utilizzato una cartografia scaricata gratuitamente da http://garmin.na1400.info/routable.php . Anche se dovrebbe essere una “routable map” in effetti utilizzarla per avere indicazioni di navigazione é abbastanza arduo visto che il suo database con i nomi delle località é alquanto ristretto, comunque é sempre meglio di niente. Fondamentale, invece, é, prima di partire, spendere un po’ di tempo con Google Earth e scaricarsi le coordinate dei luoghi principali che si vuole visitare o per i quali si intende passare e caricarli come waypoint nel ricevitore. Ovviamente occorre disporre di un dispositivo GPS che fornisca le funzioni di orientamento, oltre che di navigazione: tanto per intendersi, i comuni dispositivi stradali che si utilizzano in auto dalle nostre parti (Garmin Nüvi o TomTom Go, Via et similaria) sono assolutamente inutili. Ho usato un Garmin GPSMAP 62s che ha anche la possibilità di caricare immagini raster ottenute digitalizzando le cartine che ho trovato sulla Lonely Planet. Opportunamente georeferenziate sono risultate ottime per fare il punto ed orientarsi nelle città. A Wadi Musa il gps mi ha portato davanti all’hotel con insperata precisione! Ed a Madaba é stato fondamentale, alle 4 di notte, avere le coordinate dell’albergo e la piantina della città nel gps. Ovviamente la soluzione più semplice é noleggiare un gps stradale insieme alla vettura; localmente, infatti, le mappe esistono! In ogni caso la nostra esperienza ha dimostrato che é sempre bene essere autosufficienti, anche se non con il massimo dell’efficienza tecnologica, e portarsi un gps da casa, non si sa mai.

Per concludere, sono stato felicissimo della nostra scelta: rendersi indipendenti ed avere a disposizione una vettura personale. Solo così si può fare quello che si vuole, non dover sottostare agli orari ed alle contrattazioni con i taxisti. E volete mettere la soddisfazione di muoversi autonomamente in un paese con usi, abitudini, cultura, linguaggio e scrittura completamente differenti dai nostri!



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