Guatemala, Messico e Florida tra vulcani, spiagge e siti maya

Un viaggio, infinite emozioni! Fai da te on the road tra Guatemala, Messico e Florida
Scritto da: luciana57
guatemala, messico e florida tra vulcani, spiagge e siti maya
Partenza il: 07/04/2019
Ritorno il: 01/05/2019
Viaggiatori: 4
Spesa: 3000 €
E finalmente il grande giorno è arrivato. All’inizio il Guatemala era solo un miraggio che baluginava nella testa durante le nuvolose e fredde giornate invernali, ma adesso sta diventando realtà. La sveglia suona imperterrita alle 5,30 di mattina e ci chiama alla partenza verso il nostro volo Alitalia diretto a Miami. Stavolta non dobbiamo andare al lavoro, il ticchettio ci ricorda soltanto che dobbiamo fare in fretta per non arrivare in ritardo al Terminal 1 dell’aeroporto di Fiumicino, ma il tasso di adrenalina è notevole e ci alziamo senza indugio. Andiamo in Guatemala ma abbiamo scelto Miami come scalo perché ci ha consentito di risparmiare notevolmente sul prezzo del volo . Domani da Miami voleremo a Città del Guatemala con American Airlines. Stavolta siamo in quattro, Tiziana, Pino, Giulio ed io. Il volo parte in orario ed eccoci quindi compressi come quattro sardine nella temibilissima classe turistica di qualsiasi volo intercontinentale. Le hostess iniziano a passeggiare velocemente nei corridoi soffermandosi ad ascoltare e a soddisfare le richieste più strane dei passeggeri con il solito sorriso patinato da pubblicità televisiva. Dopo circa 10 ore di viaggio siamo a Miami e sbrigate le lunghissime formalità doganali decidiamo di prendere il bus n. 150 che, con soli due dollari e mezzo a persona, ci conduce alla comodissima fermata proprio accanto al Fashion Boutique Hotel che abbiamo scelto per la nostra prima notte in Florida . Il tempo di farci una doccia e siamo fuori ad esplorare la zona più famosa di Miami, la famosa Ocean Drive, in cui proprio oggi si celebra il Miami Beach Gay Pride, una incredibile baraonda di colori e di divertimento in cui ballerini con piume di struzzo si mescolano a uomini con i tacchi, donne in paillettes e persone festose con i visi colorati e avvolti nelle bandiere arcobaleno. Restiamo increduli di fronte a tutto ciò e realizziamo che milioni di persone affrontano ogni giorno difficoltà di integrazione dovute al loro orientamento sessuale, quello nel quale si sentono a proprio agio e che gli è stato assegnato dalla nascita!!! Improvvisamente la stanchezza si fa sentire, per noi è notte fonda e torniamo in hotel a dormire. Domani un aereo della American Airlines ci porterà in Guatemala!

08/04/2019 – Alle 14,00 circa siamo a Città del Guatemala e all’uscita dell’aeroporto c’è Manuel ad attenderci, l’autista messo a disposizione per noi da Adrenalina Tours, l’agenzia alla quale ci siamo rivolti per il nostro tour in Guatemala. Siamo diretti ad Antigua e ci vogliono circa due ore e mezza per arrivare al nostro delizioso hotel, Meson de Maria. Varcato il pesante portone di ingresso, ci si presenta una classica dimora coloniale: tutte le camere si affacciano sul giardino interno, ricco di enormi piante grasse. La stanza è molto pulita e l’hotel è davvero carino con balconate interne tramite le quali si raggiunge ogni camera. Dopo un breve riposo usciamo per mangiare e subito ci accorgiamo che Antigua è piena di vita, tanti giovani, tanti localini, tantissimi stranieri che vengono qui anche a studiare lo spagnolo e vivere l’atmosfera di una delle più belle città coloniali del Centro America. Ceniamo al Caffè Mediterraneo, un grazioso locale che propone cucina italiana con un discreto assortimento di pasta e pizza. Finito di cenare ci rendiamo conto che le nostre palpebre stanno cadendo e rientriamo in hotel per un meritato riposo.

9/4/2019 – Ci svegliamo presto e ci alziamo per godere del bellissimo giardino fuori della nostra stanza dove numerose donne stanno allestendo la colazione. A dare pregio a tutto questo una terrazza sul tetto dalla quale è possibile ammirare una Antigua insolita e goderne in solitudine la bellezza. Saliamo da una scala vagamente dondolante e ci troviamo di fronte il vulcano Fuego, sempre minaccioso su questo gioiello di città dalla quale più volte ha preteso il suo tributo. Dopo una fantastica colazione inclusa nell’esiguo prezzo dell’hotel usciamo per continuare la nostra visita.! La piazza centrale così viva è lo specchio di questo paese, cuore pulsante ad ogni ora del giorno e della notte. Continuiamo a vagare nelle vie attraversate dai coloratissimi chicken bus, vecchi scuolabus americani riadattati a trasporto pubblico. Sono lo specchio del Guatemala e di questa città: colorati, fiammanti e unici! Fantastica Antigua, il nostro sguardo è estasiato come se fosse una sirena ed il suo segreto è la vivacità che infonde e di cui siamo sempre alla ricerca, anche inconsapevolmente! E’ arrivato il nostro autista, partiamo per Panajachel! Arrivando il lago Atitlan si presenta in tutta la sua spettacolarità ; i tre vulcani Toliman, Atitlan, e San Pedro specchiandosi vanitosi nelle sue scintillanti acque, lo controllano e lo proteggono dallo Xocomil, il vento che a mezzogiorno si alza increspandone la superficie .La strada che conduce a Panajachel si snoda in alta montagna ed ha una pendenza mostruosa, da 2700 metri scende a circa 1600 , il tutto in pochi chilometri. Il panorama sul lago è incantevole, l’acqua è inondata dalla luce del sole e sullo sfondo i tre vulcani troneggiano dalla riva opposta. Arriviamo nel pomeriggio al nostro bell’hotel, posizionato proprio sulla strada principale del paese, il Regis hotel & Spa, dove ci fermeremo per due notti. L’hotel è molto bello, immerso in un magnifico giardino tropicale con al centro una fantastica vasca di acqua termale nella quale ci concediamo un rilassante bagno! Usciamo per cena e nella Calle Santander, la strada principale, scopriamo un susseguirsi di negozietti di artigianato e mercatini nei quali perdersi in mezzo a splendidi tessuti colorati e paccottiglia di ogni genere! Ceniamo in un ristorantino del quale non ricordiamo il nome ordinando bistecca e patatine al forno cucinate solo per noi ! Mentre ceniamo uno scroscio improvviso di pioggia ci sorprende e torniamo in hotel con un tuc tuc che viene in nostro soccorso! Domani ci aspetta Chichicastenango!

Chichicastenango è una cittadina tranquilla a 2100 metri di altitudine ma il giovedì e la domenica quando centinaia di indigeni si radunano per vendere i loro prodotti artigianali apre il sipario a uno spettacolo tra i più colorati del mondo: il mercato. Si svolge nella piazza antistante la chiesa coloniale di Santo Tomàs e la scalinata è un’incredibile esposizione di fiori investiti da nuvole d’incenso. Entriamo: alle pareti statue di santi sorvegliano la fila di lapidi rettangolari che, cosparse di petali e candele attraversano il pavimento della chiesa per tutta la lunghezza. La giornata è bellissima, i mille colori del mercato risplendono con lo sfondo del cielo blu. Ci perdiamo tra le bancarelle di stoffe, teli, maschere di legno, tovaglie, cappelli… insomma c’è di tutto ed è tutto coloratissimo. E’ bello osservare la gente che passa, i volti degli uomini e delle donne, ma soprattutto i volti dei bambini; ce ne sono tantissimi e di tutte le età, da quelli piccoli portati nella sacca dietro la schiena della madre a quelli più grandi sempre pronti a venderti qualcosa! Ovunque una marea di bancarelle, la più grande varietà di colori che io abbia mai visto, un mercato animato e vivo, frequentato non solo da turisti, ma anche dalla gente del luogo che è lì per vendere e per acquistare la merce! Facciamo spese pazze inebriati dall’emozionante caleidoscopio di colori, odori e profumi nel quale siamo immersi! Nel pomeriggio torniamo a Panajachel pregustando già il programma di domani che prevede la visita ai paesi del Lago Atitlan.

11/4/2019 – Alle 9,00 del mattino, mentre splende un sole magnifico saliamo su una barca che ci condurrà ad esplorare il lago Atitlan, ombelico del mondo Maya. Le motolance sembrano tagliare l’acqua e ci regalano uno spettacolo sontuoso: i villaggi sembrano un autentico presepe mentre i raggi del sole colorano di arancione le acque del lago dove il sole sembra immergersi. Decisamente un luogo magico, una sirena di Ulisse che ti chiama e non ti lascia più andare! San Juan con tanta arte per le vie del paese sia locale, sia di viaggiatori che hanno deciso di fermarsi un po’ da queste parti; San Marcos la Laguna, centro olistico e meditativo abitato da molti stranieri, San Pedro, il pueblo più grande dove si fermano i visitatori attirati dalla più ampia varietà di scelta. Ci facciamo condurre nell’abitazione che al momento ospita la statua del Dio Maximon, venerato in molti paesi del lago. La statua del “santo”, addobbata con sciarpa, cappello e sigaro in bocca, ogni anno cambia casa e gli abitanti del posto si alternano per ospitarla nella propria abitazione, cosa ritenuta un grande onore! Risaliamo in barca, siamo commossi dalla bellezza di questo lago e godiamo di istanti senza tempo mentre il giorno sta per concludersi con struggente malinconia, e con emozioni che niente potrà mai cancellare! Stasera dormiremo a Città del Guatemala, Radisson Hotel & Suites.

12- 13/4/2019 – Partiamo per Rio Dulce in compagnia di Manuel, il nostro fedele e paziente autista. Usciamo dal traffico indiavolato di Città del Guatemala, presa d’assalto ogni giorno da centinaia di migliaia di pendolari aggrappati sui predellini di camion e corriere; la strada scende serpeggiando dall’altipiano e si avvia ben presto a seguire il corso del fiume Rio Grande mentre la temperatura sale gradualmente. A metà strada ci fermiamo a visitare il sito di Quiriguà, con bellissime steli riparate dalle intemperie con un tetto impagliato, in mezzo a coltivazioni di banani. Tutto è molto curato, le indicazioni, il taglio dell’erba e, cosa notevole, non c’è nessuno. La strada continua entrando nella regione caraibica del paese, porta di traffici verso l’Europa . Siamo arrivati, ci avviciniamo al molo, una lancia ci attende per portarci all’Hotelito Perdido, in mezzo alla giungla. Caricate le valigie salutiamo Manuel con il quale ci diamo appuntamento tra due giorni ; la lancia comincia la risalita del Rio Dulce in un parco naturale di straordinaria bellezza in mezzo ad onde altissime. Si naviga in una forra della giungla caraibica con foreste inesplorate che scendono a strapiombo da alte rocce sul fiume. Qua e là, lungo il corso di piccoli affluenti, alcune capanne sono abitate da gente che vive ancora con ritmi primordiali. Il contatto con i turisti avviene da lontano, le fotografie non sono gradite, splendidi bambini di pochi anni si muovono da soli su canoe in mezzo alle ninfee giganti sulle acque gonfie del fiume. In questo tratto incontriamo le prime casette dal tetto di paglia immerse in una rigogliosa vegetazione nello scenario perfetto di un quadro di Monet; le ninfee che lui dipingeva erano quelle del suo giardino, ma certamente anche questo luogo così lontano gli avrebbe ispirato capolavori! Dopo circa un’ora e mezza di navigazione arriviamo finalmente al nostro hotel: l’Hotelito Perdido, una meraviglia! Si è completamente immersi nella natura, la si può respirare, vivere e toccarne l’essenza. Soggiornare qui è un’esperienza fantastica : vivere secondo i ritmi dettati dal sorgere e tramontare del sole, rilassarsi sulle amache, tuffarsi per un bagno nel Rio che scorre sornione davanti a noi presentandosi ai nostri occhi in tutta la sua bellezza. Il lento, ma inesorabile fluire delle acque, i suoni della ricchissima fauna e i colori sgargianti della vegetazione ci resteranno nel cuore! Il silenzio qui non esiste: di notte i versi degli animali fanno da sottofondo. Una solida palafitta nel mezzo della giungla in un ambiente lussureggiante e ricco di fauna funge da hall e da banco delle escursioni .. Il pontile è perfetto per rinfrescarsi nel fiume; si possono utilizzare le camere d’aria come salvagenti e ci sono kayak disponibili per fare escursioni in zona. . Unica pecca: il cibo, almeno per noi che non mangiamo di tutto! La cena è uguale per tutti e si fa tutti insieme seduti ad un unico tavolo . Certo, avremmo gradito avere un menù più ricco nella proposta, ma circondati da tanta bellezza, quella del cibo è stata solo una piccolissima mancanza. Trascorreremo due notti in questo paradiso! A Livingston dove il colore, la vita, la musica e il ritmo della gente non hanno somiglianza con nient’altro in Guatemala ci concediamo una limonata; ci appare come un tranquillo e variopinto villaggio dalla popolazione molto eterogenea: maya, garifuna, discendenti di schiavi africani e di marinai spagnoli, indigeni ed europei . Domani andremo a Flores!

14/4/2019 – Rio Dulce – Flores – La strada per il nord che riparte da qui è lunga più di 200 km e raggiunge Flores sul lago Petén Itza. Scegliamo l’hotel Villa del Lago in questa graziosa cittadina collegata da un ponte alla terraferma. L’hotel è ben posizionato ed abbiamo una terrazza sul lago a disposizione per le nostre accanite partite di burraco. Usciamo per cena e la nostra scelta cade su Terrazzo, pseudo-ristorante italiano consigliato dalla Lonely Planet, che non soddisfa minimamente le nostre aspettative! Siamo delusi ma il nostro pensiero corre a domani quando saremo a Tikal!!!!

15/4/2019 – Flores – Tikal – È arrivato il giorno di Tikal; ci sono delle nuvole nel cielo, ma al momento ci aiuteranno a non sentire troppo caldo! Qui ogni posto, ogni luogo ti porta indietro nel tempo quando questa città dominava su una grossa parte del mondo Maya. La natura è rigogliosissima, i rami si confondono con le radici e contribuiscono a formare delle forme bizzarre. Ogni tanto ci fermiamo a sentire il ruggito delle scimmie urlatrici che rimbomba nella foresta riuscendo anche ad individuarle tra i rami più alti e a vederle saltare da un posto all’altro. Finalmente vediamo il retro della sagoma scura del tempio I, questo significa che siamo arrivati alla Gran Plaza e che da qui in avanti ripercorreremo nella realtà le emozioni provate davanti ai libri! All’improvviso le teste bianche di due dei più alti templi di Tikal spuntano a malapena nel verde, quasi cercando in punta di piedi di sbirciare cosa succede al di sopra della vegetazione che li ha ormai inghiottiti e la sensazione che ci avvolge è un’indefinibile vertigine alla bocca dello stomaco vedendo ciò che molti non possono vedere!!! Siamo a Tikal, la più grande metropoli del periodo classico Maya; guardandoci intorno restiamo impressionati: qui tutto è grandioso, unico e bellissimo!!! E’ un mix tra sogno ed allucinazione: ogni piramide, ogni metro, ogni centimetro trasuda storia, come una preziosa eredità custodita gelosamente dal tempo e dalla natura!!!

16/4/2019 – Dal Guatemala al Messico. – Oggi lasceremo il Guatemala ed attraverseremo a piedi la frontiera per entrare in Messico. Viaggiare attraverso il Guatemala è stato viaggiare nel colore: montagne verde smeraldo, laghi sulle cui rive leggeri sciabordii di acque azzurre cullano il viaggiatore. Cieli tersi e di un blu così profondo da sembrare finto, piantagioni di caffè rigogliose e fresche, vigorose piante di banani allineati uno dietro l’altro e ananas che spuntano dalla terra come fiori primitivi. E’ una terra ricca e povera nello stesso tempo, la sua povertà rende gli abitanti coriacei, avvezzi alle fatiche ma anche miti e cortesi. Abbiamo scoperto la personalità di questo paese e ci siamo inebriati dell’odore di selva dolce e aspro, umido e molle delle foreste e degli altipiani e soprattutto dei suoi mille colori! Il senso del Guatemala si ritrova nelle sue donne: donne indaffarate, lavoratrici e operose, avvolte nei lori tipici abiti tradizionali ed è il suono delle loro instancabili mani che creano tortillas tutto il giorno; abbiamo imparato a riconoscerlo ed è diventato la colonna sonora delle nostre giornate.Ci viene richiesto il pagamento di 33 dollari per persona come tassa di ingresso da un poliziotto messicano che timbra i nostri passaporti ma che non rilascia alcuna ricevuta. Paghiamo per non avere dei problemi e saliamo in macchina per raggiungere Palenque.

Viaggiamo per poche ore ed arriviamo in Chiapas, a Palenque, località El Panchan , Cabanas Kin Balam, di fronte al famosissimo ristorante “Don Mucho” che ogni sera fa il pienone per il cibo e la musica! L’hotel è basico, situato in un contesto naturalistico molto bello, ma purtroppo senza aria condizionata, solo pale al soffitto! Un grave errore di valutazione, visti i quasi 38 gradi di temperatura! Ci organizziamo subito per l’indomani mattina e prenotiamo un’auto soltanto per noi che ci porterà alle Cascate di Agua Azul e di Misol-ha. Potremo restare tutto il tempo che vorremo; per noi è fondamentale sentirci liberi senza tempi obbligati e costretti, e soprattutto senza forzature!

17/4/2019 – Agua Azul – Alle nove del mattino siamo già in macchina, diretti alle famose cascate! Il primo pezzo di strada ci emoziona e ci sconvolge: bambini seduti al bordo della strada che si alternano in piedi e tendendo una corda sottile da un capo all’altro della strada ci intimano di fermarci, bambini di pochi anni: miriadi di bambini locali, non si capisce se ci siano più bambini o turisti. In mezzo alla strada e alle bancarelle colorate loro corrono, non hanno uno smartphone di ultima generazione, e non giocano con i videogames, niente di tutto questo. Nei vestiti più grandi di loro di qualche taglia si rincorrono come si faceva una volta; non hanno nulla di più che quegli indumenti datati. eppure ridono, scherzano e si divertono con il nulla, con quello che la natura concede loro. Trascorriamo ore piacevoli a fare il bagno e a fare shopping tra le coloratissime bancarelle ed assaggiamo le famose empanadas, gustosi saccottini di formaggio, carne, pollo o verdure fritti al momento.

18/4/2019 – Palenque – Palenque, patrimonio dell’Umanità è un luogo straordinario, a distanza di anni lo ricordavo con grande emozione, come un posto magico, misterioso, dove natura e storia si fondono in una sorprendente alchimia che lascia letteralmente a bocca spalancata.

19/4/2019 – San Cristobal de las Casas – Puntuali come un orologio alle 8,00 del mattino l’affidabile Agenzia Trasportadora Turistica Moreno con un grosso e comodo van ci viene a prendere a Palenque per portarci a San Cristobal de las Casas. Sono 190 i chilometri che separano Palenque da San Cristobal, 190 lunghissimi chilometri che ti portano da 0 a 2200 metri ,in una delle più belle cittadine del Chiapas. Ci mettiamo 5 ore e mezza di viaggio. Siamo a 2200 metri e anche se il sole batte l’aria è più fresca, c’è uno strano mix tra umido tropicale e aria di montagna. La maggior parte della popolazione è composta da indios; sono un po’ schivi e si arrabbiano proprio se si ruba un’immagine, come se volessero preservare la loro intimità e l’anima profonda delle loro tradizioni dalla curiosità di turisti troppo abituati a possedere tutto! Siamo entrati nel cuore del Chiapas con i nasi schiacciati ai finestrini e gli occhi spalancati come bambini davanti alla vetrina di una pasticceria. Fuori svettano cime di montagne dal sapore andino che sembrano incorniciare questa splendida città dall’atmosfera incredibile , i suoi colori, i suoi odori ed il battito assordante del suo cuore. E’ molto vicina al cielo: passeggiando per le sue calle si respira un po’ di paradiso!

20/04/2019 In serata raggiungiamo Chapa de Corzo, un paesino dalle casette colorate, piccolo e popolato da indios come gran parte del Chiapas, da cui partono le motolance che attraversano lo spettacolare Cañyon del Sumidero, un canyon stretto e profondo, con pareti a picco che raggiungono i 1000 metri. Intorno alle 13,00 arriviamo a Tuxtla Gutierrez dove abbiamo un aereo per Cancun. È notte quando arriviamo nel nostro hotel a Tulum, Hotel & Cabañas Zazil Kin .Le cabanas sono immerse tra le palme, la sabbia è bianchissima e la luna piena illumina il mare cristallino, il mare dei Caraibi. .Ma siamo in mezzo alla sabbia! Andiamo subito a cena perché è molto tardi e rischiamo di restare a digiuno .Il personale non è molto cortese! Dormiamo in un bungalow veramente basico, con la sabbia nella stanza, senza un interruttore vicino al letto per spegnere la luce, assolutamente molto poco confortevole!!! Fa anche freddo e non ci sono neanche le coperte!!!!

21/4/2019 – Il mattino andiamo a vedere la spiaggia interamente infestata dai sargassi! Il candore di una sabbia finissima oltraggiato da quintali di alghe! Che peccato! Anche la famosissima Playa Paraiso ne è stracolma! Poco importa per noi: tra poco andremo a visitare Tulum! Ci siamo già stati, ma la rivediamo volentieri! I resti non sono stupefacenti ma la loro fantastica posizione a picco sul mare è veramente suggestiva!!! Non ce la ricordavamo così bella, sembra lo scenario di un quadro: la spiaggia è di zucchero ed il mare trasparente! Prese le valigie, con un taxi andiamo alla stazione dei famosi bus Ado che, con la precisione di un orologio ci portano a Playa del Carmen dove alloggeremo all’Hacienda Maria Bonita, un coloratissimo hotel in stile messicano! La stanza è molto confortevole e si trova a due passi dalla famosissima Quinta Avenida, una strada, anzi la strada più famosa di Playa del Carmen! Tantissimi negozi, negozietti e ristorantini, una marea di gente che passeggia, pochissimi messicani e tanti turisti, soprattutto italiani! Di sera risuonano eco di reggae, rock e salsa, mentre decine e decine di persone si preparano ad andare in discoteca e la festa dura fino al mattino!

22/4/2019 – Alle 7,30 del mattino partiamo per Chicken Itza. dove siamo già stati una decina di anni fa ; ci vorranno circa due ore di viaggio, ma prima ci fermeremo ad un cenote: esattamente il bellissimo cenote Ik Kil. Bello, bellissimo ma per me troppo buio ed oscuro , meglio guardarmi intorno, scattare foto e gustarmi la magia del luogo! Dopo pochi chilometri, facendoci strada tra i venditori ambulanti arriviamo a Chicken Itza, palcoscenico di sacrifici umani e giochi rituali. Siamo rapiti dal grande spazio dedicato al gioco della pelota e ci chiediamo come riuscissero a far passare la palla attraverso gli anelli di pietra fissati sui muri laterali tirandola con le anche!!! Fa caldo, stare fermi sotto il sole è un’impresa titanica e solo fermandoci all’ombra di qualche sparuto albero riusciamo a farci impressionare dalle incisioni che raffigurano i guerrieri toltechi, i teschi e le teste di serpente come quelle ai lati della scalinata della Piramide di Kukukcan dove, in coincidenza con gli equinozi la luce crea l’illusione di un serpente che striscia e ricordiamo con un pizzico di angoscia non la nostra salita di qualche anno fa, ma la discesa di quei terribili gradini!

23/04/2019 – Oggi andiamo a Cozumel dove abbiamo deciso di affittare una macchina! I traghetti partono tutti i giorni dal terminal di Avenida Juarez nella parte sud di Playa ed il viaggio dura poco più di mezz’ora. La parte della città dove arriviamo è progettata per il turismo su larga scala ed ha negozi di moda e grandi gioiellerie in abbondanza; scesi dal traghetto andiamo a ritirare la nostra cabriolet e ci dirigiamo verso sud. Ci sentiamo liberi !!! Cozumel è un posto estremamente turistico, meta di navi da crociera e con tanti turisti di varie nazionalità: al polso hanno variopinti braccialetti che segnalano l’appartenenza all’uno o all’altro villaggio; siamo nel terzo millennio ma anche in vacanza abbiamo bisogno di nuovi segni di identificazione! Ci fermiamo nella splendida ed assolata Playa Palancar : è magnifica, gettiamo i teli a terra e ci stendiamo su questa farinosa sabbia bianca circondati da un mare con diverse spettacolari tonalità di azzurro e di turchese. Il posto è bellissimo : ci buttiamo in acqua e ci facciamo cullare dal rumore del mare e dalla leggera brezza che si è alzata, finalmente rincuorati di aver trovato almeno questa spiaggia senza quelle orribili alghe! Domani un aereo ci porterà a Miami.

24-25-26/04/2019 – Dal Messico alla Florida – Con il terribile sospetto di aver sbagliato l’orario del volo arriviamo con un bus Ado all’aereoporto di Cancun: il timore dentro di me è diventato quasi certezza di aver perso il volo. Non ho il coraggio di avvicinarmi al desk dell’American Airlines, ma i sorrisi dei miei compagni di viaggio mi liberano da questa angoscia! Non abbiamo perso nessun volo! Arriviamo a Miami , che ci accoglie con un bel sole. Con la App. di Uber che abbiamo scaricato sul cellulare ci assicuriamo, senza dover accendere un mutuo, un comodissimo van per Miami Beach Nord, dove si trova il nostro Ocean Surf Hotel che dispone di una spiaggia privata e si trova molto vicino al mare! Lasciate le valigie decidiamo di recarci al famoso Dolphin Mall, un grande centro commerciale che promette affari d’oro nei pressi dell’aereoporto . Di nuovo Uber ci accompagna e qui diamo libero sfogo alle nostre spese pazze! Tommy Hilfiger, Ralph Lauren ed altri marchi di qualità offrono prezzi vantaggiosissimi e naturalmente cogliamo al volo l’occasione !!! Ceniamo in un Burger King e programmiamo per l’indomani una visita della downtown! Stavolta Uber ci porta alla fermata del Metromover, un’opera ingegnosa al servizio dei cittadini e dei turisti, un sistema gratuito di treni sopraelevati che circolano su monorotaia sotto forma di vagoni singoli o accoppiati, gestiti elettronicamente e senza guidatore, che collegano e permettono di raggiungere velocemente determinati punti del centro città, insomma una vera e propria manna per spostarsi da un punto all’altro di downtown e una sorta di attrazione turistica per le piacevoli vedute che regala: un colpo d’occhio rapido e suggestivo di palazzi e grattacieli che disegnano lo skyline di Miami, regina indiscussa della Florida. Miami è esattamente come ce la immaginiamo e come l’abbiamo vista in tv: grandi grattacieli che si affacciano su spiagge bianche ora infestate da alghe, viali animati, cocktail bar modaioli, lungomare affollati di “tipi da spiaggia” alla Baywatch. Ovunque tanto verde, a ridosso delle spiagge, nelle strade, nei giardini delle case, foglie e arbusti che si arrampicano ovunque vincendo nettamente sull’architettura delle abitazioni. Tutt’altra atmosfera si respira invece nel quartiere forse più famoso e caratteristico di Miami: Little Havana, simbolo dell’immigrazione cubana, dove si concentra la più numerosa comunità di americani di origine caraibica. Ma la città è interessante anche dal punto di vista culturale, infatti da calle Ocho anche se siamo stanchi ci spostiamo a Wynwood. Uno dei quartieri più vivaci della città, noto per i numerosi murales colorati, Wynwood è un museo all’aperto che espone opere di grandi dimensioni di alcuni degli artisti di strada più famosi del mondo. Sulle vie circostanti si affacciano magazzini ristrutturati che ospitano birrerie artigianali e gallerie d’arte originali . La nostra passeggiata è stata per noi un’esperienza unica, una vera e propria immersione nei murales di Kobra, grande artista di fama internazionale, in un mondo di colori e di visioni surreali, eccentriche, in un mondo che rivela come ci si possa esprimere senza preconcetti o gabbie mentali .Usciamo estasiati e senza parole: abbiamo trovato cibo per nutrire la nostra anima!

27/4/2019 – Noleggiamo un’auto in aeroporto, una Dodge Caravan, comodissima ed in grado di contenere tutti i nostri ingombranti bagagli e ci dirigiamo a Florida City dove abbiamo prenotato il carinissimo Travelodge hotel. La struttura è quella tipica del motel con l’accesso alle camere dall’esterno ed il parcheggio davanti alla camera stessa. In un paio d’ore arriviamo, lasciamo le valigie e ci dirigiamo alle Everglades. Percorriamo la strada 41 fino a raggiungere Everglades City e per fare il giro in airboat scegliamo il Buffalo Tiger’s airboat tours, una piccola attività gestita da indiani d’America che offrono ai turisti la possibilità di fare un giro a caccia di alligatori!! L’airboat è un’imbarcazione con il fondo piatto e liscio studiata per questo particolare tipo di fondale paludoso. Ci sediamo:dietro di noi si trova il conducente, alle sue spalle un’enorme elica che gira ed emette un rumore assordante. Partiamo dal porticciolo dopo aver aspettato il nostro turno, ci sono altre tre persone che faranno la nostra stessa esperienza. Questo luccicante e silenzioso fiume d’erba si estende a perdita d’occhio, piatto come una tavola; dopo una partenza tranquilla, iniziamo ad accelerare per assaporare il brivido della velocità e delle virate lungo i canali ! All’improvviso avvistiamo gli alligatori : ne scorgiamo le sagome inconfondibili nell’acqua! Si muovono sinuosi e quasi si confondono con le foglie! Altri sembrano finti perché restano immobili sul terreno erboso, spesso con gli occhi chiusi, e sembra che neppure respirino. Praticamente sono a pochi metri da noi e li possiamo toccare! Non capita certo tutti i giorni! Non ci sono recinzioni, è bene stare attenti quando si cammina perché potrebbero essere ovunque, attraversare la strada, e sbucare dai cespugli. Loro sono i veri padroni del parco e gli animali più affascinanti, quasi creature dall’aspetto preistorico ! I nostri occhi brillano per questa emozione mai provata prima e siamo troppo felici di avere fatto questa esperienza assolutamente unica ed incredibile!!! Torniamo in hotel, domani andremo alle isole Keys!!! Da Florida City, ci dirigiamo verso le Keys, saliamo in macchina e puntiamo decisamente verso sud. Siamo vicinissimi alla prima delle 45 isole e isolette disposte in fila a formare un lungo nastro di terra che si protende per 113 miglia nel mar dei Caraibi. Le isole sono collegate da un centinaio di ponti che rendono ininterrotta la strada fino a Key West, capolinea e cittadina più famosa della regione. Riesce davvero difficile trovare delle interessanti attrattive nelle Upper e Middle Keys, la prima parte della striscia di isole: solo dopo il Seven Miles Bridge dal nome più che mai evocativo, sono sempre più frequenti i tratti di strada dove si vede il mare a destra e a sinistra, in un susseguirsi di spiagge e isolette sempre più suggestive. Dopo la parentesi naturalistica procediamo lentamente verso la nostra meta: Key West. La cittadina che si trova nella punta estrema della strada lunga 133 miglia ci ripaga davvero delle parziali delusioni che abbiamo patito durante il viaggio di avvicinamento. Key West è certamente piacevole, anche se ormai piuttosto lontana da quell’atmosfera trasgressiva che molto ha contribuito a farla conoscere nel mondo. Non è più la patria di artisti, gay, letterati e personaggi stravaganti di vario genere. Ora è soltanto una vivace cittadina in stile coloniale dove sembra che il lusso stia prendendo sempre più il sopravvento sulla precarietà, l’originalità e l’improvvisazione dei suoi originari abitanti. Intendiamoci, si vedono ancora personaggi eccentrici e folcloristici, ma non si può fare a meno di notare come questi siano ormai divenuti contorno e non certo protagonisti della vita del luogo. Il nostro bellissimo, grande viaggio termina con “il tramonto più bello del mondo” dalla Mallory Square, un must, come dicono gli Americani, ma noi non siamo certamente d’accordo! Domani torneremo a casa con il cuore pieno di sensazioni ed emozioni e soprattutto di libertà, quella che abbiamo scelto di vivere, quella che ci regala ogni viaggio e che proviamo ogni volta che ci lasciamo alle spalle la vita di ogni giorno per vivere l’ennesima avventura in giro per il mondo!!!!



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