Guatemala & Intervita

Finalmente!! Sono due anni che pensiamo a questo viaggio e infine io e il mio ragazzo, il 26 novembre 2006, alle ore 20:00 atterriamo all’aeroporto La Aurora di Guatemala City. Avevamo già stabilito di non fermarci nella capitale, così ci trasferiamo immediatamente ad Antigua (trasferimento e hotel “La Sinventura”, già prenotati via...
Scritto da: Sonia75
guatemala & intervita
Partenza il: 26/11/2006
Ritorno il: 08/12/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Finalmente!! Sono due anni che pensiamo a questo viaggio e infine io e il mio ragazzo, il 26 novembre 2006, alle ore 20:00 atterriamo all’aeroporto La Aurora di Guatemala City.

Avevamo già stabilito di non fermarci nella capitale, così ci trasferiamo immediatamente ad Antigua (trasferimento e hotel “La Sinventura”, già prenotati via internet). L’hotel, 38$ la doppia, è carino e accogliente, anche se in una zona un po’ rumorosa. 27 novembre 2006. Sveglia presto (anche a causa del fuso): non vediamo l’ora di uscire a vedere la città…Per prima cosa colazione e telefonata a casa; un consiglio a questo proposito: scaricate Skype e utilizzatelo per le telefonate intercontinentali, costa pochissimo chiamare i fissi e ogni internet point di ogni città dispone del programma e di cuffie e microfoni. Usciamo: Antigua è coperta dalle nuvole ma appare lo stesso affascinante, colorata e vivacissima, con molte persone già in strada e nel Parque Central. Visitiamo il bellissimo Monasterio La Merced e le rovine del convento vicino, con una bella veduta sulla città e i suoi tre vulcani, che purtroppo sono coperti, ma che avremo modo di rivedere più avanti. Poi andiamo al convento Las Capuchinas, dove una simpatica guida ci svela i segreti del posto, che da soli non avremmo mai potuto vedere. Pranziamo e poi andiamo e prendere informazioni all’Inguat e a fare un rapido giro al mercato e alla Catedral del Parque. Antigua ci ha stregati…Torneremo… 28 novembre 2006. Sveglia alle 7:00 e partenza per Quetzaltenango (nome antico Xela) con lo scopo di conoscere Intervita (associazione per le adozioni a distanza) e il niño che sosteniamo a distanza: Luis. Ho un’idea grandiosa: prendiamo l’autobus pubblico (non sapevo che anche per le lunghe tratte venissero usati i “chicken bus”). Direi emozionante…7 ore per percorrere meno di 200 km, nonostante l’autista corresse come un pazzo, sorpassando in curva e zigzagando fra camion e ruspe al lavoro, a volte ignorando i blocchi imposti dai lavori in corso, che per altro erano numerosi. Più tardi abbiamo capito che questo tale non era l’eccezione ma la regola e non abbiamo più preso un chicken bus, ma solo shuttle turistici…Molto più comodi e più prudenti i conducenti, e non si rischia di perdere le valige nella confusione generale. Per fortuna nel bus troviamo un guatemalteco gentilissimo che ci accompagna fino al Parque Central e ci da qualche dritta su hotel e servizi pubblici. Esausti, prendiamo alloggio all’hotel “Los Olivo’s” carino e tranquillo, consigliato da Intervita (24 $ a doppia). In questa città c’è poco di interessante e oltretutto è molto trafficata e inquinata, così prenotiamo un’escursione fuori città per il giorno dopo tramite l’agenzia Adrenalina Tours.

29 novembre 2006. La prima tappa è Zunil, con una bella chiesa bianca e una cooperativa di artigiane guatemalteche che ci mostrano l’arte della tessitura. Poi si va alle “Fuentes Georginas”, bagni termali riscaldati dal vulcano e immersi nella foresta tropicale, molto piacevoli. Qui incontriamo i primi amici, fra i quali un simpatico signore italo-francese, giramondo solitario che ci racconta le sue avventure. 30 novembre 2006. Il giorno tanto atteso! Un operatore di Intervita ci viene a prendere alle 9:00 (per fortuna, perché tentare di prendere un autobus qui è davvero un casino!!).

Per primo ci accompagna a visitare la sede centrale di Intervita a Xela dove conosciamo alcuni collaboratori, vediamo la clinica medica, il laboratorio di analisi, il collegio. Poi andiamo a vedere una scuola e una struttura medica costruite da loro e infine un’unità mobile medico odontologica. Ci commuoviamo nell’ascoltare i racconti dei dottori su come vivono queste persone, sui loro problemi, le malattie e la denutrizione diffusa fra i bambini, e sulla difficoltà ad avere cose che per noi sono scontate, come uno spazzolino da denti.

Infine raggiungiamo Luis, che è con i compagni di classe in un paese vicino. L’incontro è per noi emozionante. Il bambino, 10 anni, forse non capisce bene la situazione, ma sicuramente quando sarà grande e quando forse sarà un dottore, come lui vorrebbe diventare, si ricorderà di questo incontro con due persone venute da così lontano per vederlo e del suo significato. Noi ripartiamo con le lacrime agli occhi, tra mille ringraziamenti dei nostri accompagnatori, felici per l’incontro e con la certezza che l’aiuto che mandiamo è in buone mani. Rientriamo in albergo, domani si va ad Atitlàn.

01 dicembre 2006. Viaggio in shuttle turistico alla volta di Atitlàn (anche stavolta quattro ore per fare un centinaio di km a causa dei lavori…Non bisogna avere fretta in questo Paese). Prendiamo alloggio a Panajachel, alla “Posada de Los Volcanes”, di cui non siamo molto soddisfatti (39 $ per avere acqua calda solo 2 minuti!! Anche se dobbiamo ammettere che il servizio era impeccabile). Giro veloce in città con prenotazione del tour sul lago per il giorno successivo.

02 dicembre 2006. Purtroppo non va come pensavamo…Tour annullato e giornata a letto per problemi intestinali, probabilmente causati dalla cena della sera precedente. Spostiamo il tour al giorno dopo e rinunciamo ad andare a Chichicastenango.

03 dicembre 2006. Mi riprendo e alle 9:30 iniziamo il giro con Juan e la sua piccola lancia. Siamo solo in 5 perché oggi è domenica e tutti vanno a Chichi, ma è una giornata splendida e non ci pentiamo della scelta. Visitiamo Santiago Atitlàn con il suo simpatico Dio protettore Maximòn; poi raggiungimo San Antonio dove facciamo il bagno nel lago, tra le acque tiepide lungo la riva che si mescolano a quelle fredde del lago, e infine Santa Caterina. Al ritorno a Pana andiamo al Cross Roads Cafè, indicato dalla Lonely Planet. Purtroppo era chiuso, ma abbiamo comunque conosciuto il suo proprietario, un “pazzo” americano che ci ha offerto una fetta di squisito dolce al cioccolato e dei chicchi di caffè da portare a casa. Locale da provare! Dopo il tramonto sul lago, cena in un buon ristorante italiano, per evitare rischi, e prenotazione dello shuttle che ci riporterà ad Antigua.

04 dicembre 2006. Ad Antigua prendiamo alloggio all’hotel Doña Angelina (meno di 10$ a testa), dal quale però decidiamo subito di fuggire…Così prenotiamo di nuovo al “La Sinventura” dove per altro ci fanno un ottimo prezzo per essere tornati. Prenotiamo le escursioni a Tikàl e al vulcano Pakaya (per questo consiglio l’agenzia “Ruta Maya”, organizzata e meno costosa; invece sconsiglio la Vision Travel per motivi opposti).

Nel pomeriggio andiamo al museo del caffè, un giro organizzato dall’Inguat con shuttle gratuito e entrata 25 quetzales. Interessante, vediamo una finca di caffè, la sua lavorazione e anche una panoramica sulle tradizioni Maya e un po’ di storia della musica.

05 dicembre 2006. Sveglia alle 3:00, portiamo le valige all’hotel “La Sinventura”. Ci accompagnano lungo la strada tre simpatici cani che ci fanno dimenticare un po’ l’ansia di attraversare la città da soli di notte. Alle 4:00 puntuale arriva il bus che ci porta all’aeroporto di Città del Guatemala per poi volare fino a Tikàl. La regione è calda e umida, frequenti gli scrosci di pioggia, e c’è anche qualche zanzara, ma l’autan le tiene lontane.

Il sito archeologico è suggestivo e imponente. Purtroppo il tempo è poco (con quattro ore di marcia forzata in mezzo alla foresta vediamo tutto un po’ di corsa). Questo luogo meriterebbe di essere visitato con più calma, sia per dare il tempo alla guida di spiegare le diverse affascinanti sfaccettature della civiltà Maya, sia per godersi la passeggiata in mezzo alla foresta.

06 dicembre 2006. Di nuovo sveglia presto per la scalata al Pakaya, dove incontriamo nuovamente il nostro amico delle sorgenti termali, il quale ci racconta che solo pochi giorni prima era salito sul vulcano ed aveva visto scorrere la lava incandescente sotto i suoi piedi. Le vedute sono stupende però siamo sfortunati e la lava non si fa vedere…Pazienza.

07 dicembre 2006. Oggi è l’ultimo giorno. Ci dedichiamo allo shopping nel coloratissimo mercato di Antigua, a fotografare i bambini del Parque, distribuendo loro le ultime monetine e pastelli colorati, che sembrano apprezzare molto. E infine facciamo due chiacchiere con una bimba di 8 anni, Maria, che ci intenerisce con la sua situazione di vita purtroppo molto comune in questo splendido Paese. Troppo spesso qui la gente è costretta a vendere il poco che ha (come i semi di un albero, i propri vestiti o calendari di carta come nel caso di Maria) senza potersi permettere una vita più dignitosa né tanto meno un’istruzione. Speriamo che il Guatemala si risollevi da questa situazione per dare a questi bambini un futuro migliore. Chi va in Guatemala non fa una semplice vacanza ma un’esperienza di vita che tocca profondamente e aiuta ad essere meno superficiali…Almeno per noi è stato così.

¡Hasta luego! Sonia&Silvano



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