Guatemala e Tulum in solitaria sui mezzi pubblici
Coloratissimo Guatemala, grande varietà di paesaggi, dagli altipiani alla foresta tropicale, animatissimi mercati, una cultura particolare da scoprire, cristianesimo mixato con antiche credenze pagane, vulcani da scalare, placidi laghi ove rilassarsi, rovine Maya imponenti, villaggi dove la vita sembra ferma ad un secolo fa, ed una splendida ex capitale, Antigua, adorna di magnifici edifici, alcuni splendidamente restaurati, altri invece in rovina, e rimasti esattamente com’erano al tempo del terremoto.
Vale la pena andarci? Assolutamente!! Alcuni dei luoghi che mi han rubato il cuore sono poco visitati. Un ventilato e soleggiato altipiano prima della lunga discesa che conduce a Todos Santos Cuchumatan, disseminato di conifere, cactus, fiori colorati e poche abitazioni, “La Ventosa”. Chajul, un piccolo villaggio vicino a Nebaj, incastonato fra verdi montagne, io unica straniera in mezzo ad un mare di huipiles rossi e teste acconciate con trecce, nastri e i tipici pon pons. Santa Cruz, un gruppuscolo di casette arroccate sulle sponde meno frequentate del Lago Atitlan. Altri che ho amato sono invece più o molto conosciuti dagli stranieri, la piazza di Nebaj, la facciata bianca della cattedrale ed i vivaci colori dei murales riflessi nella fontana, il superlativamente splendido convento di Santo Domingo di Antigua con la sua atmosfera silenziosa e rilassante che invita al raccoglimento, tutto il centro storico di Antigua. La navigazione da Livingston all’imbocco del lago Izabal, fra acque calme e vegetazione rigogliosa. Le rovine imponenti di Tikal, i sentieri meno frequentati verso i templi minori, i fragorosi ed inquietanti strilli delle scimmie, e la paura di perdermi
Ho trascorso 21 giorni in Guatemala, e neppure per un secondo ho pensato di sottrarne alcuni da dedicare ai Cayos del Belize. Sono state 3 settimane piene ed intense, ricche di attività e spunti interessanti. Sicuramente un paese che, pur piccolo, è molto vario e molto ha da offrire. Dovendo poi rientrare via terra in Messico, il mio volo di ritorno partiva da Cancun, mi sono tenuta qualche giorno come “cuscinetto” in caso di imprevisti, che poi non si sono verificati, per cui mi sono ritrovata sulle spiagge di Tulum rimpiangendo di non aver trascorso un giorno in più ad Antigua, a Todos Santos Cuchumatan, a Quetzaltenango….
CAMBIO (aggiornato a luglio 2017)
La valuta del Guatemala è il Quetzal (GTQ)
1 GTQ = 0.11687 Euro | 1 Euro = 8.15580 GTQ
Preferire sempre le banche. Ottimo tasso al Banrural. Assolutamente NON CAMBIARE da Global Exchange in aeroporto, è lo sportello che attira gli sguardi con cartelli e mirabolanti promesse di sconti, ed io come una polla mi sono fatta infinocchiare.
SPESE
Paese abbastanza economico, non proprio a livelli del sud est asiatico, ma si riesce comunque a sopravvivere abbastanza con poco. Infatti, varcata la frontiera ed approdata a Tulum sono rimasta sconvolta dai prezzi e la prima sera, completamente impreparata, non trovando hotel economici come in Guatemala sono stata costretta a riparare nel dormitorio di un ostello.
In 21 giorni netti trascorsi in Guatemala (dettagli per Honduras e Messico sono a parte) ho speso, in tutto, 6760 GTQ. Sarebbero 790 Eu, in ogni caso ho sempre e solo pagato in valuta locale. E’ una media di 37.6 Eu al giorno. Per dare una idea, quella della Birmania era stata 20 Eu al giorno…
Ecco i dettagli, caso mai interessassero a qualcuno.
1536.6 GTQ per cibo ed acqua. Fa una media di 8.55 Eu al giorno, con la precisazione che sono un tipo frugale, che si accontenta di poco, e soprattutto astemio..
L’acqua l’ho pagata da un minimo di 3 GTQ nei supermercati ad un max di 8 GTQ nei negozi o nei ristoranti.
Alberghi, spesa 2375 GTQ (277.5 Eu, con media di 13.2 Eu al giorno). Minimo 80 GTQ all’Hospedaje San Jeronimo di Chichicastenango, max 200 GTQ Hotel Green World a Flores
Trasporti, spesa 1424 GTQ (166.42 Eu, con media di 7.9 Eu al giorno). La spesa si riferisce a mezzi pubblici
Escursioni, spesa 1424 GTQ (166.42 Eu, con media di 7.9 Eu al giorno). E’ proprio la stessa cifra, non un refuso. Sono inclusi anche i trasferimenti in lancia sul lato Atitlan, e gli ingressi alle varie attrazioni.
VOLI
Iberia – 564 Euro, partenza 17/7, rientro 14/8, da Torino su Cancun, comprato con molto anticipo, scalo a Città del Messico così ho evitato gli Stati Uniti.
Volaris 149 USD da Cancun a Città del Guatemala, inizialmente volevo scendere via terra, all’ultimo ho cambiato idea
SPOSTAMENTI INTERNI
BUS
I bus normali servono solo alcune tratte, tutto il resto del territorio è servito dalle cosiddette “camionetas”, ossia i chicken bus, o i microbus, minivan collettivi piuttosto scomodi, tipo matatu africano. I chicken bus secondo me non sono male, basta avere l’accortezza di sedersi in fondo. L’assembramento frenetico coinvolge infatti soltanto le prime file, la popolazione locale percorre brevi tratti solitamente, inutile andare ad infrattarsi davanti se si passa da terminal a terminal. Uno zaino anche da 60 lt è adatto ad essere ospitato nelle bagagliere interne. I bigliettai sono onesti, e nessuno ha mai cercato di farmi pagare di più del dovuto, dandomi sempre tutto il resto anche nei rari casi in cui ho pagato con banconote da 50 o da 100 GTQ. Insomma, a me i chicken bus sono piaciuti, li ho trovati comodi, almeno c’è spazio per respirare!! E non devi tenerti sui denti il bagaglio a mano…
Nei microbus al contrario lo spazio vitale è un po’ sacrificato. Il bagaglio grande viene caricato sul tetto, e protetto dalla pioggia da teloni, tuttavia dentro in certi casi si sta così pigiati che anche il bagaglio a mano è d’impiccio. E’ possibile che, senza motivi plausibili, si venga trasbordati da un van all’altro. L’operazione assume sembianze da attacco a Fort Apache, tutti che si fiondano come schegge impazzite da un veicolo all’altro per accaparrarsi i posti. Al fondo della catena veicolare troviamo infine i pick up collettivi, i passeggeri vengono accomodati nel cassone, dove in certi casi sono sistemate panche di legno, in altri si sta seduti sul fondo.
L’offerta di trasporto pubblico è più abbondante nelle prime ore del mattino. Sarebbe meglio cercare di partire sempre entro le 7.00, soprattutto se è necessario cambiare mezzo.
SHUTTLES
Sulle tratte più turistiche (Lago Atitlan/Antigua/Flores) minivan privati integrano o costituiscono alternativa al trasporto pubblico. Assomigliano ai microbus pubblici, sono solo meno affollati, ed ogni persona occupa un sedile. In alcuni casi, fanno dei giri assurdi per recuperare tutti i titolari di biglietto. Non sempre ti portano da hotel a hotel, gli autisti fermano un po’ dove ca@@o gli pare.
Il mio consiglio? A parità di coincidenze preferire il chicken bus. Optare per lo shuttle da turista solo nel caso col trasporto pubblico si preveda una snervante successione di cambi (ad esempio da Antigua a Copan, Honduras)
TAXI
Tendo ad evitarli come la peste, indi ne ho preso solo per lo stretto indispensabile, vale a dire dall’aeroporto al terminal dei bus a Città del Guatemala (condiviso con altro straniero), e poi da e per la stazione dei chicken bus a Quetzaltenango nel momento in cui dovevo spostarmi con tutti i bagagli (impensabile infatti salire su un microbus cittadino con qualcosa di più grosso di uno zainetto da 20 lt). Sempre a Quetzaltenango, mi sono servita di taxisti per colmare le lacune delle agenzie di viaggio locali che non avevano gruppi in partenza per alcune escursioni di mio interesse non posticipabili. Diversamente da alcuni paesi asiatici, il prezzo pattuito non è stato mai rimesso in discussione
BARCHE
Un servizio di lance pubbliche collega tutti i villaggi affacciati sul Lago Atitlan. Costi abbordabili.
CLIMA / ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO
A luglio/agosto si passa dal caldo/umidissimo di Flores e Livingston al fresco degli altopiani. Io ho sempre indossato pantaloni lunghi, ne avevo un paio di cotone più pesante con le tasche, sufficienti a ripararmi di sera in altura, e di leggerissimi in lino per le pianure (proteggevano dalle zanzare). Mi sono portata un orsetto ed una giacca a vento leggera, e li ho usati. Poca pioggia in tutta la zona montuosa, qualcosa in più ad Antigua e sul lago Atitlan, ma nulla di disturbante. Copiosi rovesci tropicali in pianura, connessi a prolungati ammanchi di erogazione di corrente elettrica ed acqua.
PER I SINGLES CHE VOGLIONO RISPARMIARE
Nulla di straordinario da segnalare, risparmiare è possibile, basta adattarsi un po’ e non sono necessari accorgimenti particolari. Una cosa carina che ho notato è che in molte stanze d’albergo il costo delle singole è esattamente la metà delle doppie. Mi è addirittura capitato di occupare da sola delle triple, pagando il prezzo della singola (a Nebaj e San Pedro)
ALBERGHI
Nei posti più turistici ci sono sistemazioni per tutte le tasche, da splendide dimore tipo Il Palacio Chico e il Convento di Santo Domingo a Antigua sino alle bettole tipo Hotel Cristal, sempre ad Antigua, dove ero io. In altri invece chi non è troppo di bocca buona deve un po’ accontentarsi. In alcuni casi ho trovato sul posto, in altri ho prenotato via email qualche giorno prima. Ne parlerò più nel dettaglio nelle sezioni dedicate alle varie località. Diciamo che l’hotel più “brutto” è forse quello di Antigua, che è comunque la città più cara. La stanza era veramente modesta, ed il bagno in comune inguardabile. I lati positivi erano il silenzio della mia camera, che non affacciava sulla via principale, e la gentilezza dei proprietari. Io poi non sono un tipo che fa tante storie e quindi mi sono adattata bene. La palma del migliore va credo al Santa Maria di Nebaj, che era comunque uno dei più cari. Anche qui, proprietaria di una gentilezza squisita. Mi preme però mettere una buona parola per l’Hospedaje San Jeronimo di Chichicastenango. E non solo perché è stato il più economico della vacanza. Non posso dire che non sia modesto, tuttavia hanno fatto di tutto per renderlo gradevole nelle parti comuni disponendo pezzi di artigianato, piastrelle e stoffe decorative qua e là. La mia camera, affacciata sulla strada, era sicuramente semplice e spartana, e forse con un po’ di polvere, ma aveva un bagno che, per quanto vecchiotto, era pulitissimo, e generoso di acqua calda. Che si vuole di più, per 80 GTQ? Altra perla, l’hotel Alida di Livingston, l’unico economico veramente fronte mare, con le lunghe balconate in legno, e le amache appese. A room with a view per 150 GTQ
Consiglio utile, che mi è stato spiegato nel primo hostal ma si è rivelato valido ovunque: per avere l’acqua calda nella doccia non bisogna aprire a palla il rubinetto, ma ruotare lentamente la manopola e fermarsi poco prima che il getto diventi scrosciante.
COMUNICAZIONI
Mi sono arrangiata chiamando o videochiamando con Messenger usando il wifi degli alberghi. Il wifi è presente anche nel posto più economico. Volevo comprare una sim da usare solo come fonia, ma i gestori, tipo Claro, avevano soltanto piani tariffari che ho trovato troppo limitanti per le mie esigenze, la tendenza è quella di offrire un tot di Giga per un tot di GTQ ogni tot giorni (1-3-7), a fondo perduto.
CIBO
I ristoranti economici, che ho frequentato per la maggior parte delle occasioni, propongono un menù del giorno per il pranzo, e per la sera gli stessi piatti della colazione (uova, riso, formaggio, fagioli, banane fritte). A colazione mi compravo delle paste in panetteria e poi mi prendevo un thè da qualche parte. Mi sono portata delle bustine da casa per prepararmi il mio thè ovunque abbia trovato dei bollitori. Ad Antigua le dimore storiche restaurate ospitano catene tipo Taco Bell o ristoranti di classe, alcuni dei quali molto meno cari di quanto pensassi (non ci ho mangiato ma ho guardato i menù esposti alla porta). Svariate volte ho comprato tortillas in strada (4 per 1 GTQ) e poi formaggio o salumi nei supermercati. Altre, pane o simili nelle panetterie. In alcune occasioni ho mangiato cibo di strada. In alcune zone di Flores e Antigua verso sera arrivavano signore con pignatte, termos, pentoloni e mettevano su bancarelle che attiravano frotte di turisti locali e forestieri. 2 tamales vegetariani 5 GTQ, tostadas con condimenti vari, pomodori, pollo tritato, un sacco di torte fatte in casa, riso con latte e cannella, vari tipi di altre bibite che però non ho assaggiato perché bevo solo acqua. Le condizioni igieniche mi sono sembrate buone, infatti niente squaraus la notte successiva
SHOPPING
C’è un mondo, un po’ le stesse cose del Messico. Molti articoli, anche se seriali, sono comunque prodotti in luogo, e non in Cina. Io mi sono ridotta a comprare tutto a Flores, ultima tappa del viaggio, perché volevo stare leggera. Un sacco di roba si trova a Chichicastenango, oppure a Santiago sul Lago Atitlan. Per quanto riguarda gli huipiles, gli stessi modelli che altrove ho visto a 650 e anche più GTQ a Nebaj costavano solo 450. Pure ad Antigua, al mercato dei souvenirs vicino alla stazione dei bus, o alla grande esposizione vicino all’Arco di Santa Catalina si può trovare tantissime cose carine.
SICUREZZA
Il Guatemala non ha fama di essere un paese proprio tranquillo. Una sera che avevo la tv in camera, al tg nazionale hanno parlato di un assalto ad un bus. Penso di essere stata fortunata, non so, a me nulla di grave è successo. Dico così perché comunque al mercato di San Francisco El Alto mi hanno rubato il portafoglio. Non me ne sono accorta, a dire il vero. Ci sono stati dei momenti in cui c’è stata un po’ di calca dove le viuzze si restringevano e deve essere successo in uno di questi frangenti. Vero è che non ho visto altri stranieri oltre a me, e quindi probabilmente davo molto nell’occhio. Seguendo le indicazioni che avevo letto in vari forum, mi ero portata dietro pochissimi soldi, e li avevo posizionati in tasche diverse della mia tracollina (che senza mai subire assalti prima di ora mi aveva accompagnato negli ultimi 10 anni). Mi hanno rubato solo il portafoglio più grande, un modello tipico femminile, gli altri a forma di bustina piccola non li hanno notati, e sono stata in grado di tornare a casa in autobus senza supplicare gli autisti di portarmi gratis. Poteva succedere ovunque, anche qui in Italia. Ci sono rimasta male, a caldo, anzi, direi che più di tutto mi sono sentita una cogliona e ricordo che da quel momento e per tutto il resto del giorno guardavo in cagnesco chiunque mi si avvicinasse, poi ho iniziato a pensare che non potevo rovinare le mie relazioni con gli autoctoni per un singolo episodio di un singolo individuo, e piano piano la negatività è sparita e mi sono rilassata. Con un occhio un po’ più attento nel resto dei giorni. L’episodio occorso non influenza assolutamente il giudizio molto positivo della vacanza. L’unico consiglio che mi sento di dare è di stare accorti.
Altro capitolo relativo alla sicurezza è la viabilità. Dopo un abbondante acquazzone è normale che detriti rocciosi franino bloccando le strade. Bisogna quindi attendere che arrivino i mezzi preposti allo sgombro. I microbus tendono a saltare le file, i chicken bus rimangono impastoiati. Inoltre, non sono infrequenti gli incidenti stradali, ne rimangono coinvolti soprattutto i camion. Pure in questo caso, ore di attesa prima che arrivi la polizia, l’ambulanza, il sacerdote. La ripresa della circolazione è sempre molto lenta, bisogna quindi tenerne conto, e non contare su rapide connessioni.
Alcuni paesi, ad esempio San Pedro e Chichicastenango, sono invasi da branchi di cani di strada, che non mi sono parsi particolarmente pericolosi. Più o meno ovunque ho visto randagi, ma qui mi sono sembrati più numerosi. A me i cani piacciono e non ho paura, lo segnalo comunque
SALUTE
Stranamente, e lo dico perché mi sono beccata squaraus anche in Nuova Zelanda, in Guatemala ho goduto di ottima salute. Passata indenne dalla fase degli altipiani, temevo per il caldo/umido delle pianure, ma anche lì non è successo nulla, e dire che fra succhi di frutta comprati in giro e macedonie dai venditori sui bus non mi sono certo risparmiata.
Se volete vedere un po’ di foto, ecco il link: http://randagianelmondo.altervista.org/category/guatemala-2017/
DIARIO DI VIAGGIO
QUETZALTENANGO
Trasporti
Da Città del Guatemala: con atterraggio del volo da Cancun alle 12.15, la mia preoccupazione più grande era quella di togliermi dalla capitale il prima possibile, e raggiungere Quetzaltenango entro sera. A parte i chicken bus, vi sono alcune linee più confortevoli che collegano le due città, con ultima corsa alle 16.00. Poichè il volo è stato puntuale, nonostante una coda piuttosto lenta all’immigration sono riuscita ad arrivare in città verso le 13.30, ed acquistare un biglietto Linea Dorada 60 GTQ con partenza alle 14.30. Sono anche riuscita a mangiare un panino nella caffetteria interna al terminal, perchè mi è stato sconsigliata dall’addetta alla biglietteria di avventurarmi per strada con i bagagli, anche solo per i due isolati necessari ad arrivare al primo ristorante. Arrivata verso le 20.30. Visti i pochi passeggeri, anzichè su un bus ci hanno fatto accomodare su un minivan. Viaggio comodo. L’autista ha fatto sosta verso le 18.00 a Los Encuentros, per una cena in un ristorante di cui non ho conservato il nome, ma dove si mangia ottimamente. Poichè infatti non si sapeva se a destinazione ancora c’era qualcosa di aperto ove rifocillarsi, abbiamo fatto che cenare pure noi passeggeri.
Per Todos Santos Cuchumatan: ore 6.00 chicken bus sino a Huehuetenango (20 GTQ due ore e mezzo). Ore 10.30 mcrobus “Transportes Flor de Maria” (20 GTQ due ore circa di viaggio). Ho atteso 2 ore al terminal dei bus di Huehue, uno spiazzo sterrato con un odore a metà fra il piscio e la monnezza. Dato che non avevo niente da fare, mi sono annotata tutte le partenze per Todos Santos Cuchumatan della compagnia: 10.20, 11.20, 14.00, 15.15 e 16.15. Viaggio comodo. Il tratto di strada fra Huehuetenango e Todos Santos non è così terribile come paventato on line. E’ una strada di montagna piena di curve, tutto qui. Molto scenica, fra l’altro, nella zona in cui raggiunge in sommità un altopiano, denominato la Ventosa, prima della discesa per Todos Santos Cuchumatan
Dormire
Hostal Dona Maria Mercedes, 110 GTQ una singola con colazione e bagno esterno molto pulito. Hotel veramente carino, con patio interno decorato con piante e gabbie di uccelli, cucina a disposizione degli ospiti, ragazze sorridenti e gentilissime. Camera molto silenziosa al primo piano, priva di finestre e con spessi muri in pietra. Quelle superiori hanno i doppi vetri. Prenotazione effettuata via Messenger, sono stati molto disponibili, non hanno richiesto caparra e mi hanno atteso nonostante l’ora tarda (pochissime stanze erano comunque occupate al mio arrivo).Gli alloggi economici più frequentati sono comunque il Black Cat ed il Seabel.
Mangiare
Alcuni pranzi presso Armonia Cafè, nominato sulla Lonely Planet, una media di 30 GTQ. Pessima prima cena presso Shalom Cafè (35 GTQ una minestra di lenticchie acquosa). Andrà meglio invece presso Utz Hua angolo 12 Av con 3° calle frequentato solo da gente del posto, e al Black Cat Hostel (frequentato invece solo da turisti) 45 GTQ un riso e pollo fritto in stile thai. Non è che voglia atteggiarmi al Respelli della situazione, ma Utz Hua merita davvero
Escursioni
19/7 mattino Fuentes Georginas 130 GTQ prenotato presso il mio Hostal. E’ venuto uno shuttle turistico a prendermi. Non è nulla di speciale, ma è un’esperienza gradevole, in uno scenario naturale carino, c’è tanto turismo locale.
20/7 mattino Salcaja, San Cristobal Totonicapan e San Andres Xecul, 250 GTQ in taxi
20/7 pomeriggio Mirador del Vulcano Santiaguito, 300 GTQ in taxi
Le due escursioni andrebbero invertite, al mattino v’è più probabilità di scorgere il Santiaguito. Passeggiata di circa un’ora e mezza in salita in un paesaggio bucolico.
Salcajà non mi ha impressionato, San Cristobal e San Andres sono invece graziose. Nel primo villaggio fervevano i preparativi per la festa patronale, e la piazza principale, circondata da edifici color azzurro intenso, era disseminata di bancarelle di dolci e giocattoli. Il secondo invece è caratterizzato da chiese dalle facciate sgargianti e vivacissime, intonate alle carrozzerie dei chicken bus e agli abiti delle signore. E’ qui che inizio a conoscere l’abitudine dei guatemaltechi di officiare riti propiziatori in altari pagani posizionati in prossimità delle chiese stesse.
Nonostante abbia setacciato gran parte delle agenzie del centro, e anche l’ufficio turistico, non sono riuscita a trovare alcun tour cui aggregarmi, per cui ho dovuto appoggiarmi ad un taxi. I tre paesini possono essere raggiunti in chicken bus, ci vuole solo un po’ di tempo in più
21/7 mattino San Felipe El Alto, 14 GTQ in chicken bus
Il fatto che mi abbiano rubato il portafoglio non influenza il giudizio (positivo): è il mercato meno “turistico” che ho visto, solo merci ad uso e consumo della popolazione locale. La parte più interessante è quella che si svolge in un grande piazzale sterrato alla sommità del paese. Qui vendono i tipici animali da cascina, e pets. Un gattino 35 GTQ.
Impressioni
Il tempo è stato clemente. Splendido sole durante tutte le escursioni nella natura. Più coperto durante le visite ai villaggi, meno male che non è successo il contrario! Di giorno ha piovuto veramente pochissimo. Il sole è molto forte. Purtroppo per mancanza di tempo non sono potuta andare alla Laguna Chichabal.
TODOS SANTOS CUCHUMATAN
Trasporti
Da Quetzaltenango: ore 6.00 chicken bus sino a Huehuetenango (20 GTQ due ore e mezzo). Ore 10.30 mcrobus “Transportes Flor de Maria” (20 GTQ due ore circa di viaggio). Ho atteso 2 ore al terminal dei bus di Huehue, uno spiazzo sterrato con un odore a metà fra il piscio e la monnezza. Dato che non avevo niente da fare, mi sono annotata tutte le partenze per Todos Santos Cuchumatan della compagnia: 10.20, 11.20, 14.00, 15.15 e 16.15. Viaggio comodo. Il tratto di strada fra Huehuetenango e Todos Santos non è così terribile come paventato on line. E’ una strada di montagna piena di curve, tutto qui. Molto scenica, fra l’altro, nella zona in cui raggiunge in sommità un altopiano, denominato la Ventosa, prima della discesa per Todos Santos Cuchumatan
Per Nebaj, un’odissea!! Microbus Flor de Maria per Hue Hue 20 GTQ. Altro microbus per Sacapulas 20 GTQ con cambio mezzo per ragioni ignote a Aguatacan. Nel trasbordo sono stata lenta ed impacciata e mi sono guadagnata quello che io chiamo “il posto del bambino”, seduta in direzione opposta a quella di marcia (strada con tornanti ripidissimi, meno male che non soffro la macchina) su quella specie di gradino che si trova dietro il sedile del guidatore e del passeggero (dove di solito quelli della prima fila appoggiano i piedi o gli zaini) Altro microbus da Sacapulas a Nebaj 15 GTQ. Stessa concentrazione da barattolo di sardine.
Dormire
Hotel Familiar, 100 GTQ una singola con bagno senza colazione. Gestori simpatici, il classico luogo che attira quel genere di ospiti con cui è piacevole scambiare qualche parola. La mia stanza non era granchè, da come ho capito quelle più vecchie sono migliori. Anche un po’ rumoroso perché c’era gente che faceva casino in strada, e sino alle 21 nella sala municipale di fronte era di scena il festival della marimba: i primi 5 minuti sono sopportabili, anzi sembra perfino una cosa simpatica, dopo è da denuncia ad Amnesty International
Mangiare
A parte qualche comedor, l’unico ristorante in paese è quello del mio hotel. 35 GTQ pollo riso fagioli formaggio guacamole.
Escursioni
23/7 La Ventosa + la Meseta 150 GTQ con guida, il Sig Rigoberto menzionato in molti altri racconti di viaggio. Credo che sia il più competente fra tutti quelli incontrati nel viaggio. Sulla strada principale del paese c’è un negozio che vende elettrodomestici, dai muri dipinti color senape. Accanto al bancone campeggia la scritta “Day trips”. Il proprietario, molto disponibile, disegna agli interlocutori piantine della zona, con i relativi villaggi da raggiungere a piedi. Se richiesto, poi, contatta appunto Rigoberto. Il mio albergo, ad esempio, non offriva nessun tipo di escursione, tuttavia elencava i nomi delle guide della zona, ed i relativi numeri di telefono. Per mancanza di tempo, visto che ho deciso di andare anche a Nebaj, non ho potuto fare molto. C’è una specie di paesino che è possibile raggiungere a piedi in 5 ore, si chiama San Juan Atitan, ma bisogna per forza dormire là, e rientrare con pick up il giorno dopo. Oppure un altro, a sud, raggiungibile in minivan collettivo o a piedi, sono circa 6 km, San Martin Cuchumatan. Ho deciso per la Ventosa perchè ci sono passata arrivando a Todos Santos, e sono stata colpita dalla bellezza del paesaggio, tantissimo verde e fiori colorati, cielo terso, aria fresca. Ho quindi convinto altri due turisti francesi ad aggiungersi a me e Rigoberto. Abbiamo raggiunto La Ventosa in pick up, ma è possibile farlo anche a piedi, in circa 2 ore e mezzo.
Dal paese, un agglomerato di alcune case, abbiamo proseguito poi in salita, ammirando il panorama di alcuni vulcani, sino a raggiungere la cima, un pianoro ricco di piante e fiori
Verso mezzogiorno abbiamo iniziato la discesa, mentre già le nubi iniziavano a salire rapidamente la china dei dirupi ricoperti di vegetazione sinchè abbiamo raggiunto la Meseta, una piccola cavità nella roccia con un altarino di pietra, dove la gente del posto celebra riti propiziatori secondo le antiche tradizioni maya. Rientro in pick up a Todos Santos.
Impressioni
Mi è piaciuto davvero tanto. Ero molto curiosa di visitare la Sierra de los Cuchumatanes perchè mi era stata raccomandata da un paio di amici che avevano lavorato come volontari in zona, ed inoltre veniva dipinta sulla Lonely Planet e nei vari forum on line come un posto ancora piuttosto rustico. In effetti il fatto che non sia raggiungibile dagli shuttles turistici fa sì che rimanga leggermente più isolato rispetto a Quetzaltenango, ad esempio. Come già detto prima, il tratto di strada fra Huehuetenango e Todos Santos non è così terribile come paventato on line. E’ una strada di montagna piena di curve, tutto qui. Il tempo necessario a percorrerla sono due ore, mi sembra quindi eccessivo tutto questo allarmismo fatto in rete, della serie “non andateci se avete poco tempo, la strada è orribile”. Non c’è nulla di complicato, basta volerlo.
A Todos Santos c’è molta possibilità di interazione con i locali. Molta gente che ho incontrato lavora negli Stati Uniti, e si esprime in ottimo inglese, anche per impressionare gli amici, che nel frattempo, non capendo nulla, ridono. Molti emigrano per fare i contadini nelle aziende agricole americane, a precisa domanda mia sono stati un po’ vaghi, ma da come ho capito non hanno permessi regolari. “Scusa, e Trump??” “Oh, nessun problema”…. Altri attaccano invece bottone in spagnolo. Mentre passeggiavo sola poco distante dal mio hotel verso un altare dove vengono compiuti rituali Maya ho incontrato una ragazza proveniente invece dalla chiesa cattolica, mi ha addirittura invitato a casa sua. Non ho potuto accettare perchè non avrei fatto tempo a rientrare per il calar del buio, dato che fra andata e ritorno avrei dovuto camminare 3 ore. Mi ha raccontato della sua dura vita, del costo dell’istruzione che avrebbe potuto donarle una vita migliore, 400 GTQ. Se non fosse che mi avevano rubato il portafoglio con le carte di credito due giorni prima, ed avevo quindi contanti limitarti a permettermi di fare una vacanza spartana, glieli avrei dati io.
Sono arrivata in paese il sabato, che è giorno di mercato. Esattamente come a San Francisco El Alto, si smerciano beni destinati ad uso comune, ma non si vendono animali. C’è però un grande via vai, soprattutto gli uomini si incontrano per chiacchierare nella zona della piazzetta del municipio. Purtroppo molti si ubriacano sino al punto di non riuscire più a reggersi in piedi, in locali protetti da tende o porte scure. Si riconoscono però dal fatto che pompano musica a tutto volume. Ho contato in tutto 7 stranieri. Mi è stato confermato che questa è la media di luglio/agosto, mentre invece in altri periodi dell’anno la presenza si fa più numerosa.
NEBAJ
Trasporti
Da Todos Santos de Cuchumatan: un’odissea!! Microbus delle 7.00 Flor de Maria per Huehuetenango 20 GTQ. Altro microbus per Sacapulas 20 GTQ con cambio mezzo per ragioni ignote a Aguatacan. Quarto microbus da Sacapulas a Nebaj 15 GTQ. Arrivo alle 13.00 circa. Non ci sono shuttle turistici. I microbus sono in genere affollatissimi. Le borse ingombranti vengono caricate sul tetto, e coperte da teloni se il tempo tende al peggio. E’ saggio tenere con voi qualsiasi cosa a cui teniate, meglio se di scarse dimensioni, per le seguenti ragioni 1) negli interni non ci sono cappelliere o simili, qualsiasi proprietà dovrà quindi permanere sulle vostre ginocchia 2) in caso di cambio al volo di minivan è meglio essere svelti per accapararrarsi un sedile, farsi due ore in bilico inclinati a 90 gradi su una strada a curve non è il massimo….
Per Chichicastenango: microbus a Santa Cruz Quichè, 25 GTQ, due ore. Cambio al volo su chicken bus per Chichi 5 GTQ. E’ qui che capisco che, per stare comoda sui chicken bus, devo sedermi in fondo.
Dormire
Hotel Santa Maria Nebaj, 150 GTQ una tripla uso singola con bagno + altri 25 GTQ per colazione. Stanza e soprattutto bagno meraviglioso.
Un po’ rumoroso perché affacciato sulla strada principale dove passano anche dei camion, ma ho dormito benissimo. Di fronte c’è una chiesa evangelica dove un complesso canta salmi e lodi fracassando i timpani a tutta la città, ma per fortuna alle 21 la funzione finisce e rimane soltanto il solito rumore di traffico. L’hotel è ubicato in una casa coloniale con patio interno, collegato ad un giardino dove si affaccia la cucina e la sala da pranzo, tipo pensione. Menù fisso come nelle mense scolastiche.
Mangiare
Ristorante Valle Ixil, molto carino ma cibo non granchè, 30 GTQ riso fagioli formaggio e thè, provato una volta. Altre due cene all’hotel prenotandomi prima e mangiando cosa passa il convento, per i pranzi mi sono aggiustata comprando tortillas in strada e formaggi al supermercato.
Escursioni
Chajul – 14 GTQ in microbus. Un vero gioiellino. L’usuale piazza centrale con chiesa imbiancata a calce e fontana, pochissimi stranieri, donne vestite con costumi dai colori sgargianti, e la tipica acconciature di nastri intrecciati e ponpons. Qui si può assistere a scene di vita quotidiana della gente normale. Molto bella la vallata circostante.
Cotzal – 12 GTQ in microbus, meno colorato e meno allegro.
Impressioni
Ero molto curiosa, prima di partire, di esplorare la zona degli altipiani occidentali, ove vivono le comunità indigene che ancora parlano la lingua ancestrale, e sono vestite in modo tradizionale. In molti forum su internet la comunità di Santa Maria Nebaj, nella provincia del Quichè, era considerata fra le più interessanti, insieme alla Sierra de los Cuchumatanes. I colori degli abiti femminili, nelle sfumature dal rosso al porpora, e le elaborate acconciature sono davvero una calamita per chi ama osservare il diverso da sè. Le verdi montagne che circondano la città di Nebaj sono incantevoli. La zona è più umida rispetto a Quetzaltenango, ma piove soprattutto nel pomeriggio, e non in modo continuativo.
I miei preferiti: Chajul e la piazza principale di Nebaj, con il suo viavai continuo.
CHICHICASTENANGO
Trasporti
Da Nebaj: microbus collettivo per Santa Cruz Quichè, 25 GTQ, due ore trascorse piuttosto comodamente, densità umana accettabile all’interno del mezzo. Cambio al volo su chicken bus per Chichi 5 GTQ. E’ qui che capisco che, per stare comoda, devo sedermi in fondo e non ancorarmi alle prime file.
Per San Pedro : shuttle turistico 60 GTQ, il primo della serie, bus vecchiotto da circa 50 posti, affollato di turisti anzichè di guatemaltechi
Dormire
Hospedaje San Jeronimo, 80 GTQ una singola con bagno senza colazione. Bagno pulito e con acqua calda.
Sistemazione a conduzione famigliare, senza fronzoli e molto essenziale, eppure molto graziosa e dotata di personalità, con spazi comuni decorati con pezzi di artigianato locale. Sulla stessa via della cattedrale, 5 minuti a piedi la distanza. Tutti i randagi della città sembra abbiano appuntamento davanti all’ingresso al calar della sera, di notte interagiscono e discutono le loro gerarchie, alla mattina, invece, dormono come sassi.
Mangiare
Ristorante Don Pasqual, nella piazza della Cattedrale, molto bello ma caro. Comedor Don Miguel accanto alla Panaderia Corazon de Jesus, pollo encebollado 23 GTQ, il più buono della vacanza, replica a cena 19 GTQ per uova fagioli riso e banane fritte. Frequentatissima la pasticceria, che sforna ogni tipo di dolci, incluse torte da compleanno
Escursioni
Arrivata il mercoledì 26/7 verso le 14, con un pomeriggio di anticipo rispetto al mercato del giovedì. Visitato il cerro Pascual Abaj e cimitero con una guida 150 GTQ; le guide, in divisa beige e mostrine dell’ente turismo, pattugliano piazza principale e ingressi degli alberghi proponendo varie escursioni. Almeno nel mio caso, non ne è valsa la pena. Il prezzo varia a seconda della durata delle prestazioni richieste, ed è contrattabile.
Impressioni
Molto scenico il mercato e soprattutto tutto ciò che si svolge sulle gradinate della cattedrale, chiacchiere, affari, incensi, fiori, preghiere…
Dopo quanto successo a San Francisco El Alto ero un po’ paranoica ma qui ci sono veramente tanti turisti e quindi le probabilità di essere derubata erano drasticamente minori. Sono comunque cose che succedono quindi è meglio fare attenzione. Le bancarelle che vendono oggetti di utilità quotidiana sono concentrate nella piazza antistante la cattedrale, protette da antiestetici teloni di plastica, ed in una zona coperta a lato della piazza. Per il resto, si tratta soprattutto di souvenirs.
Da come ho visto, i prezzi sono comunque inferiori rispetto a Flores ed Antigua. Più che il mercato, ad ogni modo, ciò che ha reso Chichicastenango molto interessante ai miei occhi sono le cerimonie speciali officiate dalla popolazione locale, sia nelle chiese che negli appositi altari, al cimitero ed al cerro. In questi ultimi ho mancato l’appuntamento trovando soltanto un po’ di cera disciolta su cubi di pietra, aghi di pino disseminati qua e là, bottiglie vuote e sigari.
Molto singolare, invece, il rito cui ho assistito in cattedrale durante la messa delle 8.
Nella navata centrale sono disposti lastre di pietra come al Pascual Abaj. Mentre il sacerdote celebrava la solita liturgia cattolica, in spagnolo e lingua locale, proprio accanto al banco dove ero seduta io, ed in prossimità appunto di una delle citate lastre, una famiglia locale, pregando in maniera molto infervorata contemporaneamente alla predica ed alle letture, portava avanti il suo personalissimo rito a base di invocazioni ad alta voce che si andavano sovrapponendo alla celebrazione classica, condite con aspersione di liquore, spargimento di petali di rosa, accensione di ceri.
Questa commistione di sacro e pagano mi è sembrata molto particolare, soprattutto perché tollerata in una chiesa cattolica, che a dire il vero ho sempre ritenuto essere assai poco aperta a tutto ciò che non è la dottrina ufficiale imposta da Roma. E’ stata davvero una mattinata interessante. Più che i colori del mercato, delle vesti tradizionali è questo il ricordo che maggiormente mi ritorna alla mente se penso a Chichicastenango, ed al Guatemala in generale.
SAN PEDRO LA LAGUNA – LAGO ATITLAN
Trasporti
Da Chichicastenango : shuttle turistico 60 GTQ.
Per Antigua: shuttle turistico, 70 GTQ, acquistato presso una delle agenzie più grandi sul lungolago, Maya Tzutujil. Minivan da 10 posti circa. Abbiamo perso quasi un’ora di tempo per deviare sino a San Marcos e caricare altri passeggeri. Per chi volesse usare il trasporto pubblico: i chicken bus partono da Panajachel, bisogna prendere quelli diretti a Città del Guatemala, poi cambiare a Chimaltenango
Dormire
Hotel Don Chema, 80 GTQ una singola con bagno senza colazione. Consigliatomi da francesi conosciuti a Todos Santos. Ha sicuramente dei lati positivi. Appena costruito, stanze spaziosissime, luminose e molto ben aerate, fuori dall’enclave turistica del lungo lago ed equidistante sia da esso che dal centro città, conduzione famigliare, una padrona di casa gentilissima e che ha fatto di tutto per mettermi a mio agio.
Lato negativo, l’unico: il bar situato all’ultimo piano, rumorosissimo, e frequentato da gente del posto, ubriaca già a mezzogiorno, chiassosissima all’inverosimile. Sul lungolago, nel lato più lontano dal centro, ci sono alcune opzioni che hanno più o meno lo stesso prezzo… I prezzi che indico sono quelli delle singole. Hotel Sant’Antonio 80 GTQ. Vista del Lago idem, ma 100 GTQ per le stanze fronte lago. Nella zona del molo per Santiago (che, attenzione, non serve gli altri villaggi), il Villa Del Sol varia da 40 a 60 GTQ
Mangiare
A San Pedro ho provato un ristorante nominato sulla Lonely Planet, tanto così per sport, il Shanti Shanti, attesa lunghissima, non caro, cibo niente di che. Nei comedores la sera viene riproposto lo stesso menu della colazione. Visto che io non mangio molto, è sufficiente per me la classica colazione degli autoctoni, ossia omelette, riso, fagioli, formaggio, banane fritte, 15 GTQ al Comedor Mary, con aggiunta di thè o caffè gratuito. Ottimo cibo, e non ho visto nulla di più economico, a parte forse alcuni baretti gestiti da israeliani che vendevano humus e altri antipastini mediorientali, dove non sono mai riuscita a entrare perché erano sempre pieni. Va comunque detto che pure il Comedor Mary era bazzicato da israeliani, e questo conferma la mia teoria sul fatto che fosse economico.
Durante le escursioni diurne ho avuto modo di approcciare anche l’offerta gastronomica di altri paesini del lago. A Santiago Atitlan ho mangiato bene, verdure all’aglio gustosissime (52 GTQ) al Buen Appetito, gremito di gente del posto. Sulla via turistica principale di Panajachel, sorpresa da un acquazzone mentre invano cercavo qualche comedor frequentato da guatemaltechi, mi sono rifugiata al turistico Restaurante Jebel, dove ho consumato un pollo encebollado (48 GTQ) che non era degno neppure lontanamente di allacciare le scarpe a quello del comedor di Chichicastenango, che fra parentesi costava la metà. Tornando a San Pedro: alcuni locali, più simili a baretti in verità, gestiti da italiani, offrono croissant e altre goloserie agli stessi prezzi di Piazza San Carlo a Torino. Verso il nord del lungolago, in direzione San Juan, ho scovato una panaderia un po ‘più abbordabile. Affrontando le ripide salite, in centro, nella zona del Parque Central, sono invece riuscita a trovare dolci e biscotti ai soliti prezzi “da Guatemala”.
Escursioni
Questi sono i prezzi dei collegamenti in lancia pubblica da San Pedro per le varie località sul lago.
So che vengono organizzate escursioni turistiche giornaliere che raggruppano più villaggi, ma non ho idea dei prezzi. Mi sembra comunque una spesa inutile, visto che i mezzi pubblici sono così semplici da utilizzare. Ho visto praticamente tutti i paesini. San Marcos, Santa Cruz, Jaibalito, Santiago, Panajachel, Santa Caterina e Sant’Antonio Palopò.
Impressioni
Il mio villaggio preferito è Santa Cruz, arroccato a mezza costa, vista spettacolare. Alle 10 di mattina non ho c’era ancora in giro anima viva, a parte gli abitanti. Natura rigogliosissima.
A San Marcos, camminando in direzione San Pedro, sono riuscita a scovare alcuni scorci deliziosi lungo un sentiero che costeggia un hotel. Credo di aver sconfinato anche nella proprietà dell’hotel stesso.
Vista dalla lancia tutta la sponda da San Marcos sino a scendere a Jaibalito è spettacolare.
Sulle rive sorgono alcuni hotel o case in affitto, raggiungibili credo solo tramite barca.
Santiago è il posto dove, secondo la mia modesta opinione, è più possibile assistere alle normali attività della gente del posto pur restando sul lungolago. E’ inoltre ricco di botteghe di souvenirs, Panajachel l’ho attraversato di sfuggita solo per arrivare alla cattedrale dove c’era la fermata del pick up per Santa Caterina e San Antonio, e, Cattedrale a parte, per il resto non mi è piaciuta per niente.
Santa Caterina è stato un altro di quei villaggi dove il lungolago non era ostaggio dei turisti, molti guatemaltechi erano intenti a cazzeggiare godendosi esattamente come me la bella giornata.
Per quanto riguarda San Pedro, non mi ha colpito particolarmente. L’ho eletta a base principalmente perchè offre una grande varietà di sistemazioni, ed i prezzi sono quindi competitivi. Se fosse carina o meno come città era meno essenziale, dal momento che comunque è facile andare dappertutto con le lance pubbliche.
ANTIGUA
Trasporti
Da San Pedro de Atitlan: shuttle turistico, 70 GTQ, acquistato presso una delle agenzie più grandi sul lungolago, Maya Tzutujil. Abbiamo perso quasi un’ora di tempo per deviare sino a San Marcos e caricare altri passeggeri. Per chi volesse usare il trasporto pubblico: i chicken bus partono da Panajachel, bisogna prendere quelli diretti a Città del Guatemala, poi cambiare a Chimaltenango
Per Copan (Honduras): proseguiamo la serie degli shuttles turistici (20 USD). Acquistato presso l’agenzia New Destiny. Questo è stato il viaggio migliore in assoluto, non tanto per le condizioni del mezzo, quanto per lo scarso numero di passeggeri, soltanto io e due viaggiatori di Singapore, spaparanzati come pascià ognuno sulla sua fila di sedili. La corsa in senso contrario costa però 25 USD.
Dormire
Hotel Cristal. Prenotata la prima notte via booking e scelto perché 1) era il meno caro di tutti 2) era l’unico per cui non fosse necessaria la carta di credito. Davvero molto modesto, uno dei lettini della mia cameretta, usato come mobile porta bagagli, era una branda scomoda, sembrava quei divani letto economici col materasso di gomma piuma sottile. Il bagno in comune aveva acqua calda ed era pulito, ma era comunque molto molto spartano e vecchio. Anche le escursioni è meglio prenotarle nelle varie agenzie in città, nonostante all’ingresso in reception campeggi l’insegna di un’agenzia viaggi interna. Ho riscontrato infatti una gran differenza, per quanto riguarda il trasferimento a Copan, fra quanto proposto dal proprietario dell’hotel e quanto trovato poi in città, sia come orari che come prezzi (tanto da pensare che si trattasse di un servizio privato). Idem per l’escursione al Vulcano Pacaya. Già dalla prima sera ho provato a guardare in giro se trovato altra sistemazione, ma poi la pigrizia ha prevalso. La mia stanza, con finestra affacciata sul cortile interno, era silenziosa, avevo acqua minerale gratuita, gli altri ospiti erano persone decenti, e quindi chissenefrega se pure l’hotel non era granchè. Devo dire comunque che ho dato una sbirciata nelle camere con bagno e sembravano di molto messe meglio.
Mangiare
Alcuni ristoranti in città sono magnifici. In alcuni di essi, se ci si accontenta di un hotdog si spenderà l’equivalente di 2/3 Euro accomodati in qualche vecchio edificio coloniale splendidamente restaurato.
Lo stesso dicasi per alcune catene tipo Taco Bell. Ecco le mie esperienze degne di nota, sia positiva che negativa: nei pressi del mercato centrale, Las Delicias Chapinas, un comedor, 30 GTQ per verdure riso e fagioli piuttosto insipidi, e il Wiener Restaurant, non propriamente cibo indigeno, ma locale comunque frequentatissimo dai guatemaltechi, 52 GTQ per un piatto ricco di verdure fritte.
Nella 2a avenida, il Restaurante Santa Clara ottima dadolata di melanzane e zucchine a 28 GTQ, spettacolo musicale da pianobar incluso, molto apprezzato dalla gente del posto.
Il sabato sera, nella piazza davanti alla Iglesia de la Merced, alcune signore sistemano delle bancarelle e, assediate da forestieri e locali, propongono ottimo cibo di strada, sia dolce che salato. 5 GTQ a portata.
Grande varietà di dolci si può trovare al mercato centrale dove vi sono alcuni banchi pasticceria.
Escursioni
In centro pullulano decine di agenzie e quindi non è un gran dispendio di tempo chiedere informazioni e comparare i prezzi mentre si passeggia.
Un po’ fuori città, raggiungibili coi mezzi pubblici, esistono villaggi tradizionali, che per mancanza di tempo non ho potuto visitare.
Se ci si trova ad Antigua durante luglio e agosto, mesi di vancaza in Europa ma stagione delle piogge, bisogna cercare di partire per l’escursione al Pacaya il prima possibile. Le escursioni in città partono verso le 8 del mattino, ma già quando si giunge alle pendici la sommità del vulcano è coperta di nubi.
Le mattine, vulcani a parte, sono comunque normalmente soleggiate, e l’acquazzone arriva di solito nel pomeriggio. Diciamo pure che, in genere, la pioggia durante questo viaggio non ha mai disturbato troppo le mie attività.
Antigua è praticamente l’hub principale di ogni connessione turistica via terra del Guatemala, da qui si può raggiungere praticamente ogni destinazione. La presenza di numerosi tour operators in città rende come dicevo i prezzi concorrenziali, ma solo in andata, in quanto, e ne è un esempio pratico Copan in Honduras, i prezzi del ritorno sono maggiorati. Raggiungere Copan coi mezzi pubblici è possibile, io l’ho fatto, è solo un po’ più lungo.
Impressioni
L’ho vista un po’ di corsa, nella media standard che gli dedicano normalmente i turisti. Incantevole. Avrei voluto fermarmi molto di più. Veramente una magnifica città coloniale.
I palazzi restaurati sono splendidi, ma molto affascinanti sono anche le rovine.
Ottimi acquisti si possono fare al Mercato Turistico, nelle vicinanze del Mercato Centrale e del Terminal dei bus.
Inoltre, nella Quinta Avenida, accanto all’Arco di Santa Catalina vi è un enorme emporio che vende ogni tipo di souvenirs, oltrechè tessuti tipici. Alle pareti sono esposti abiti tradizionali, diversi per colore e disegno in ogni villaggio e regione.
Il posto che più mi ha affascinato è stato il Convento di Santo Domingo, con ingresso gratuito, fra l’altro. Nella parte restaurata hanno ora sede un albergo di lusso con spa, ed un museo. E’ possibile passeggiare nei giardini fra le rovine. Meraviglioso.
COPAN (HONDURAS)
Cambio (aggiornato a luglio 2017)
La valuta dell’Honduras è il Lempira (HNL)
1 HNL = 0.0358 Euro | 1 Euro = 27.14 HNL
1 GTQ (Quetzal del Guatemala) = 3.09 HNL | 1 HNL = 0.299 GTQ
Trasporti
Da Antigua: proseguiamo la serie degli shuttles turistici (20 USD). Questo è stato il viaggio migliore in assoluto, non tanto per le condizioni del mezzo, quanto per lo scarso numero di passeggeri, soltanto io e due viaggiatori di Singapore, spaparanzati come pascià ognuno sulla sua fila di sedili. La corsa in senso contrario costa però 25 USD. Acquistato presso l’agenzia New Destiny di Antigua.
Per Livingstone: con mezzi pubblici. Partendo alle 6 di mattina sono arrivata a destino alle 18.00!! Un incidente sulla strada poco dopo Los Amates (vicino a Quirigua) ci ha bloccato per almeno due ore. Caldo soffocante, pochissima acqua da bere, e soprattutto nulla nei dintorni per fare pipì. Lentissimo poi raggiungere Puerto Barrios, viste le lunghe code che si erano formate. E pensare che ero partita bene, alle 8.45 ero già a Chiquimula… Tenete presente quindi eventuali intoppi ed imprevisti. Nei dettagli: 20 HNL microbus da Copan alla frontiera di El Florito. Mi ero informata il giorno prima sull’esatto punto da dove partono i microbus, e sugli orari. Sono partita alle 6. Il passaggio all’immigrazione è stato veloce, e non ho pagato nulla. Dall’altra parte del confine c’era un minibus della Litegua per Chiquimula (16 GTQ). A Chiquimula, da come ho capito perché non è stato facile reperire info, dal terminal Litegua si va solo verso Città del Guatemala, per andare verso Rio Dulce bisogna fare due passi a piedi e raggiungere un altro spiazzo (i vari addetti delle compagnie di bus vi accompagneranno). Con Transportes Vargas, 45 GTQ, su Puerto Barrios. Altra società che effettua il servizio dovrebbe essere Carmencita. 35 GTQ per una lancia pubblica da Puerto Barrios a Livingstone, presa alle 17.00 quando già temevo di non riuscire ad arrivare a destinazione, ed invece, sempre se ho capito bene, non era neppure l’ultima. Molto suggestiva la traversata al tramonto, respirando a pieni polmoni l’aria umida di questa stagione del Mar dei Caraibi
Dormire
Hotel Carrillo. Trovato sul posto perché l’hostal affiliato all’agenzia che gestiva il trasporto non mi convinceva, anche se hanno fatto di tutto per trattenermi e si sono mostrati offesi quando li ho abbandonati definitivamente. 250 HNL per una bella camera con bagno interno, forse il miglior bagno della vacanza, molto spazioso, piastrellato con sobrietà e buon gusto (apro la parentesi per pronunciarmi sul fatto che l’accostamento dei colori delle piastrelle in tutti gli altri hotel che ho frequentato mi è sembrato fatto un po’ a cazzo) e soprattutto con un perimetro del piano doccia concepito in maniera tale da impedire l’inondazione delle parti circostanti.
La peculiarità però di questo hotel famigliare è la sopraelevata, rispetto al cortile, terrazza, dove sono sistemate, sotto ad una tettoia di ondulato, delle poltroncine in vimini, tendine colorate che ondeggiano al vento, e moltissime amache. Si gode anche di una discreta vista. Un magnifico angolo relax 🙂
L’hotel si trova di fronte all’unico supermercato del paese, un Despensa Familiar, comodo per i piccoli acquisti (l’assortimento non è comunque neppure lontanamente paragonabile ad uno dei nostri). Una boccia d’acqua è a disposizione degli ospiti. Piccola menzione sui gestori: il papà, melomane, sta trasmettendo la sua passione per il bel canto ad uno dei ragazzini. La colonna sonora della permanenza a Copan sono canzoni tradizionali dove l’amore trionfa in tutte le sue varie possibili declinazioni. Certo, il genere è un po’ neoromantico, ma almeno sono intonati, e smettono di esercitarsi verso le 9 di sera. E poi ricordarsi sempre che i contatti con la gente del posto, di qualsiasi tipo, consentono di conoscere meglio il paese che si sta visitando
Come anche succederà a Livingstone, durante gli acquazzoni salta la corrente. Tutta Copan è rimasta al buio per molte ore. Si salvano soltanto gli hotel che hanno i generatori, il rovescio della medaglia è che questi però sono rumorosissimi. Restare al buio è il meno, il lato peggiore è che si crepa dal caldo perché i ventilatori sono fuori uso, nel mio hotel poi mancava pure l’acqua, pescata dalla cisterna con una pompa elettrica (così mi hanno spiegato i proprietari). Dovendo scegliere, tuttavia, preferisco evitare il rumore dei generatori.
Mangiare
Vi sono parecchi ristoranti turistici, il meno caro è il “Vamos a Ver”, 80 HNL per una colazione tipica sostanziosa riproposta come cena.
Il migliore che ho provato, molto carino, e un po’ più caro, è il Comedor Mary, ottime tortillas con formaggio e pomodoro (80 HNL). Zuppa vegetale senza arte né parte al Via Via Cafè (105 HNL)
Escursioni
Sito Archeologico di Copan, ingresso 345 HNL, si raggiunge a piedi dal paese in circa 20 minuti seguendo una strada asfaltata. Andandoci al mattino presto, soprattutto ad agosto, 1) si evitano le ore più calde, 2) ci sono maggiori probabilità di trovare sole e cielo terso, visto che il tempo di solito si guasta verso le 3 del pomeriggio. Il caldo, comunque, non è fastidioso come a Tikal, perché qui ci sono pochi gradini, e molto da passeggiare. Il sito è famoso infatti per le sue sculture, e le piramidi accessibili non sono alte. Molto bello il parco circostante, i pappagalli ara rosso, simbolo nazionale e considerati sacri dai Maya, che hanno superato il programma riabilitativo del Parque Aveos vengono liberati qui, e sono fotografati quasi più delle rovine. Ci sono molte zone d’ombra, e la visita non è per nulla faticosa.
Parque des Aveos 10 USD l’ingresso. Non è il mio genere, ma era tanto per riempire il pomeriggio, e poi comunque è un progetto che nasce da nobili intenzioni, in quanto gestito da una associazione che soccorre animali in difficoltà. Non è mai piacevole vedere uccelli in gabbia, ma questi vengono salvati da una situazione ancora peggiore, e poi, se in grado di procacciarsi autonomamente il cibo, vengono liberati. Le varie gabbie sono molto grandi, e dislocate lungo un percorso che si snoda lungo una bellissima foresta.
Lo spazio dedicato ai tucani è enorme, ed è consentito l’accesso. Non so perché avevo paura. A dire il vero, sono una cacasotto. I tucani si sono fatti i fatti loro mentre li fotografavo, e, anzi, forse sono addirittura animali miti perché in realtà i vari cartelli ammoniscono le persone a non infastidirli e non il contrario.
Il parco si trova piuttosto lontano dal paese, la passeggiata sarebbe di alcuni chilometri, in un fantastico contesto lussureggiante e tropicale. Poichè avevo paura di perdermi mi sono servita di un mototaxi (50 HNL fra andata e ritorno)
Impressioni
Copan è un paesello molto grazioso, una bella piazzetta centrale e molte casette colorate affacciate su stradine acciottolate.
Molta gente si ferma qui giusto quel che basta per visitare le rovine. Alcuni addirittura si fanno la tirata in giornata da Antigua. Considerato il piacevole contesto, è più rilassante fermarsi almeno una notte o due per spezzare il viaggio.
LIVINGSTON
Trasporti
Da Copan (Honduras): con mezzi pubblici. Partendo alle 6 di mattina sono arrivata a destino alle 18.00!! Un incidente sulla strada poco dopo Los Amates (vicino a Quirigua) ci ha bloccato per almeno due ore. Caldo soffocante, pochissima acqua da bere, e soprattutto nulla nei dintorni per fare pipì. Lentissimo poi raggiungere Puerto Barrios, viste le lunghe code che si erano formate. E pensare che ero partita bene, alle 8.45 ero già a Chiquimula… Tenete presente quindi eventuali intoppi ed imprevisti. Nei dettagli: 20 HNL microbus da Copan alla frontiera di El Florito. Mi ero informata il giorno prima sull’esatto punto da dove partono i microbus, e sugli orari. Sono partita alle 6. Il passaggio all’immigrazione è stato veloce, e non ho pagato nulla. Dall’altra parte del confine c’era un minibus della Litegua per Chiquimula (16 GTQ). A Chiquimula, da come ho capito perché non è stato facile reperire info, dal terminal Litegua si va solo verso Città del Guatemala, per andare verso Rio Dulce bisogna fare due passi a piedi e raggiungere un altro spiazzo (i vari addetti delle compagnie di bus vi accompagneranno). Con Transportes Vargas, 45 GTQ, su Puerto Barrios. Altra società che effettua il servizio dovrebbe essere Carmencita. 35 GTQ per una lancia pubblica da Puerto Barrios a Livingston, presa alle 17.00 quando già temevo di non riuscire ad arrivare a destinazione, ed invece, sempre se ho capito bene, non era neppure l’ultima. Molto suggestiva la traversata al tramonto, respirando a pieni polmoni l’aria umida di questa stagione del Mar dei Caraibi
A Rio Dulce (Finca Tatin): in lancia da Livingston, 35 GTQ. Fermano al molo dell’Hostal El Viajero
Dormire
Hotel Casa Rosada, 160 GTQ per un bungalow in legno. Molto ben recensito su Tripadvisor ma non mi ha convinto, infatti la mattina dopo la prima cosa che ho fatto è stato uscire a trovare altro.
Mi sono spostata all’Hotel Dona Alida, 150 GTQ per una splendida stanza proprio fronte mare.
Sul lungomare fra l’approdo delle lance e il Casa Rosada vi sono altre opzioni, le più economiche sono Hostal El Viajero, l’Hotel Henry Berrisford, che però era fully booked, e poi il New Millenium Benitez (mi hanno chiesto 80 GTQ), francamente agghiacciante, ed infatti era deserto.
Impressioni
Normalmente da Livingston si possono fare escursioni a Playa Blanca e a Siete Altares, una serie di cascate. Mi è stato spiegato come raggiungerle in fai da te con una economica combinazione mototaxi + scarpinata. Il solito acquazzone, che ha lasciato la città senza luce per quasi un giorno intero, con successiva fornitura a singhiozzo dell’elettricità, combinata alla calura e allo sfiancante spostamento da Copan mi hanno praticamente distrutto. Ho passato quindi una intera giornata spaparanzata sull’amaca del balcone della mia stanza a riprendermi dalle mie fatiche. Non so quindi nulla di Livingstone, né della cultura garifuna. D’altro canto, era dall’inizio del viaggio che non facevo altro che correre. Ottimo posto per rilassarsi. E bellissimi murales.
RIO DULCE (FINCA TATIN)
Trasporti
Da Livingstone: 40 GTQ di lancia. Prenotata tramite Finca Tatin. L’imbarcazione parte da l’Hostal el Viajero ad orari prefissati, indicati sul sito web di Finca Tatin.
Per Rio Dulce: lancia 90 GTQ della Finca Tatin.
Per Flores: bus Fuente del Norte, preso al volo quello delle 11.30, 65 GTQ, altri orari 9.30 e 10.30. Compagnie alternative: Linea Dorada (12.30 e 16.30) e Maya Ora (13.30 e 15.30). Una osservazione: alcuni bus non fanno capolinea qui, per lo meno quello da me preso arrivava forse da Città del Guatemala, era pieno zeppo, nessuno è sceso, per cui almeno per un’ora me la sono fatta in piedi pigiata nel corridoio. Gli addetti alla biglietteria vendono titoli di viaggio indipendentemente dai posti a sedere disponibili.
Apriamo una parentesi sui famosi procacciatori d’affari menzionati nei forum di Tripadvisor. Figuri che, abbordato il bus una volta giunti a Santa Elena, convincerebbero gli stranieri a salire su una navetta gratuita per condurli all’isola di Flores, obbligandoli poi a comprare escursioni o altri servizi non richiesti.
Ebbene, anche a me è successo di incontrarli. Ecco quindi alcuni consigli su come affrontare la situazione. Premessa: Flores è la parte di città che sorge sull’isola, Santa Elena è la porzione situata invece sulla terraferma. Un istmo le congiunge. Innanzitutto, è vero quando vi dicono che i bus non raggiungono Flores. Il bus (come è successo al nostro Fuente del Norte) fermerà nello spiazzo sterrato prospiciente ad un hotel, di fronte a voi avrete un incrocio ed un semaforo. Sulla destra, un muro giallo con dei meravigliosi murales, e davanta la sede centrale della San Jual Travels. Svoltando a sinistra al semaforo inizia l’istmo che collega Santa Elena a Flores. Basta quindi percorrerlo a piedi, e sarete salvi. Se invece rimarrete sullo shuttle, per lo meno per quanto vale la mia esperienza, nessuno cercherà di vendere nulla. Se lo fanno, non siete obbligati ad accontentarli. Per togliermi dagli impicci, mi sono inventata un hotel a caso. Quando ci siamo arrivati, sono scesa e me ne sono andata. Loro hanno cercato di chiamarmi, ma non mi sono neppure voltata e ho proseguito per la mia strada. Nessuno mi ha rincorso.
Dormire
Finca Tatin, 100 GTQ. Si tratta di una sistemazione molto particolare nel mezzo della giungla, sul fiume. Vari tipi di bungalows, c’è pure una specie di dormitorio. Quelli economici, dove stavo io, non erano malissimo ma neppure entusiasmanti, le lenzuola avevano il classico odore della biancheria che viene asciugata in un luogo umido, e fin qui ok, non mi sembravano sporche, ma quando mi ci sono sdraiata sopra sentivo della sabbia, per cui mi sono infilata nel mio sacco lenzuolo. Le zanzariere erano talmente tese intorno all’intelaiatura a baldacchino del letto che non riuscivano ad arrivare sino al materasso, e lasciavano una parte non protetta. Avevano inoltre un odore disgustoso, qualcosa a metà fra il vecchio e l’umido.. Le ho quindi rimosse, e ci ho sistemato la mia personale. L’elettricità viene fornita a orari prestabiliti, per il resto supplisce l’energia solare. Indispensabile una torcia elettrica. La parte ristorante è abbellita da numerose amache per il relax
Mangiare
Non ci sono alternative, bisogna fermarsi a mangiare al loro ristorante. 55 GTQ per il menu vegetariano. 7 GTQ per un thè alla mattina, la colazione me la sono portata da Livingstone, saccheggiando una panaderia a Livingstone prima di partire….
Escursioni
Precisazione. Finca Tatin, così come molte altre sistemazioni della zona, per comodità sulle varie guide tipo Lonely Planet vengono circoscritte a Rio Dulce, ma in realtà ne sono separate da una variabile manciata di km, raggiungibili per la maggior parte solo via fiume, e completamente isolate.
Sono disponibili kayak per le escursioni sul fiume. Durante la mia permanenza non erano programmate passeggiate notturne, peccato, perché sarebbe stato molto interessante. Bellissima la prima parte di traversata da Livingstone.
Meno interessante secondo me la traversata del lago vero e proprio sino a Rio Dulce.
Impressioni
Il motivo per cui si sceglie una sistemazione tipo la Finca Tatin è il voler provare a scollegare ogni contatto con il mondo esterno, senza wifi e ponti radio per i cellulari, senza possibilità di sprecare acqua e elettricità. Ci si immagina quindi molto silenzio, molta natura, e pochi essere umani.
Non so se sono stata sfortunata io, ma durante la mia permanenza è successo che durante il giorno raggiungono la Finca famiglie del posto in gita. I guatemaltechi, come tutti i sudamericani, non sono per carattere persone riservate e silenziose. Aggiungeteci marmocchi viziati ed urlanti, ed avrete un quadro completo del mio pomeriggio. Altra cosa da tenere presente: Finca Tatin si trova sulle rotte di Avventure nel Mondo ed altri tour operator di simile estrazione. Capita quindi che la sera, di ritorno dalle loro attività quotidiane, la Finca sia presa d’assalto da 2/3 grupponi (40 persone!!) che invaderanno la zona relax, e appunto addio relax.
Morale, sono scappata dopo una notte. Peccato, perché il posto merita.
Risparmiata una notte a Finca Tatin, avevo pensato inizialmente di trascorrerla a Rio Dulce. C’è comunque una specie di fortezza sul lago, molto visitata dalla gente del posto, la cui foto troneggia sui calendari in tutti gli uffici turistici del Guatemala. E anche in città avevo letto essere presenti sistemazioni sul lago, tipo Bruno. Quando la lancia ci ha scodellato sul molo proprio accanto a dove pensavo di pernottare, fra il caldo soffocante, ed il rombo di motori del viadotto sovrastante, ho pensato bene di fuggire alla velocità della luce, e sono zompata sul primo bus in arrivo senza pensarci due volte.
FLORES
Trasporti
Da Rio Dulce: bus Fuente del Norte, preso al volo quello delle 11.30, 65 GTQ, altri orari 9.30 e 10.30. Compagnie alternative: Linea Dorada (12.30 e 16.30) e Maya Ora (13.30 e 15.30). Una osservazione: alcuni bus non fanno capolinea qui, per lo meno quello da me preso arrivava forse da Città del Guatemala, era pieno zeppo, nessuno è sceso, per cui almeno per un’ora me la sono fatta in piedi pigiata nel corridoio. Gli addetti alla biglietteria vendono titoli di viaggio indipendentemente dai posti a sedere disponibili.
Apriamo una parentesi sui famosi procacciatori d’affari menzionati nei forum di Tripadvisor. Figuri che, abbordato il bus una volta giunti a Santa Elena, convincerebbero gli stranieri a salire su una navetta gratuita per condurli all’isola di Flores, obbligandoli poi a comprare escursioni o altri servizi non richiesti.
Ebbene, anche a me è successo di incontrarli. Ecco quindi alcuni consigli su come affrontare la situazione. Premessa: Flores è la parte di città che sorge sull’isola, Santa Elena è la porzione situata invece sulla terraferma. Un istmo le congiunge. Innanzitutto, è vero quando vi dicono che i bus non raggiungono Flores. Il bus (come è successo al nostro Fuente del Norte) fermerà nello spiazzo sterrato prospiciente ad un hotel, di fronte a voi avrete un incrocio ed un semaforo. Sulla destra, un muro giallo con dei meravigliosi murales, e davanta la sede centrale della San Jual Travels. Svoltando a sinistra al semaforo inizia l’istmo che collega Santa Elena a Flores. Basta quindi percorrerlo a piedi, e sarete salvi. Se invece rimarrete sullo shuttle, per lo meno per quanto vale la mia esperienza, nessuno cercherà di vendere nulla. Se lo fanno, non siete obbligati ad accontentarli. Per togliermi dagli impicci, mi sono inventata un hotel a caso. Quando ci siamo arrivati, sono scesa e me ne sono andata. Loro hanno cercato di chiamarmi, ma non mi sono neppure voltata e ho proseguito per la mia strada. Nessuno mi ha rincorso.
Per Chetumal: 225 GTQ minibus diretto, della compagnia San Juan. La concorrente è Marlin Espadas, i cui biglietti si possono acquistare presso l’agenzia del Green Monkey Hostel, di fronte all’Hotel Ramada di Flores. Usano autobus veri e propri, ma a Chetumal hanno un terminal a parte, da cui è poi necessaria una corsa in taxi per arrivare a quello principale ADO. San Juan Travels non gode di buona reputazione, tuttavia devo riconoscere che, forse perchè mi aspettavo il peggio, non mi è andata troppo male. Prezzi: alla sede principale mi avevano chiesto inizialmente 275 GTQ, che è il prezzo ufficiale, presso un’agenzia mi hanno fatto lo sconto senza neppure che insistessi troppo.
Il minivan non aveva l’aria condizionata, e non c’erano le tendine parasole. Non era il massimo, visto che quel giorno il sole spaccava i sassi. Gli attraversamenti alle due dogane sono stati semplici. All’uscita dal Guatemala, a Melchor de Mencos, ho pagato 20 GTQ. Dall’altro lato, Benque Viejo, Belize, lunghe code, poca ombra, ed un solo sportello aperto. Ripreso il bus dopo il passaggio di frontiera, alcuni passeggeri erano scomparsi. Abbiamo quindi proseguito direttamente verso nord, senza transitare da Belize City. 11 USD per il transito in Belize, pagati all’uscita dal paese, poco prima di Chetumal. Niente tassa per l’ingresso in Messico. Alle 16.30 eravamo al terminal ADO di Chetumal. Il passaggio da Guatemala a Messico è stato da choc culturale. La differenza a livello di infrastrutture, tanto per dirne una, è incredibile.
Dormire
Hotel Green World, 150 GTQ, si trova sul fronte lago. Le stanze sono carine, ma ogni volta che facevo la doccia l’acqua filtrava nel bagno attraverso lo zoccolino al perimetro, e si riversava in camera. Molto gentilmente, le ragazze della reception mandavano qualcuno ad asciugare con uno straccio.
Non avevo voglia di cambiare, ma nei pressi, l’hotel Aurora ha stanze carine a 130 GTQ
Mangiare
Sul lungolago di fronte al mio hotel a partire dalle 6 di sera alcune signore montano delle bancarelle e vendono vari tipi di cibi, bevande e dolci. Ho provato dei tamales vegetariani, 5 GTQ, e dei platanos con fagioli 5 GTQ. Ho poi scoperto un piccolo baretto gestito da signore gentilissime, “Natural”, molto pulito, che prepara panini e quesadillas a 15/20 GTQ, e succhi di frutta/verdura molto dissetanti (esempio carota, arancia, zenzero), a 20 GTQ. Si riconosce per via delle pareti tinteggiate a colori vivaci.
Ho poi cenato una sera al Restaurante Mirador, nella plaza Central, una omelette vegetariana e un thè 35 GTQ, ma nulla di che.
Escursioni
San Miguel, 10 GTQ a/r in barca. Basta avvicinarsi ai moli nella zona nord del lago, vicino all’istmo. Il paese è piuttosto grazioso, ci sono anche delle guesthouse. Dalle rive si gode di una bella vista sulla città di Flores.
Con una breve passeggiata è possibile raggiungere il piccolo sito archeologico di Tayazal, completamente in rovina e non restaurato. Ci sono poi delle spiagge, ma non le ho viste.
Sito archelogico di Tikal 60 GTQ (acquistato in hotel costa di più, mi pare 80) per il solo trasporto. L’ingresso è escluso, e si compra all’ingresso del parco, 150 GTQ
E’ possibile rientrare a Flores con una qualsiasi navetta della stessa agenzia.
Impressioni
Flores è una città carina e rilassante, con case dipinte con colori vivaci, e un bel lungolago. Bella anche la piazza centrale, in posizione elevata rispetto alle rive. Possibilità di mangiare e dormire per tutte le tasche.
Più che qualsiasi altro sito Maya, Tikal mi ha colpito per la sua imponenza, ci sono infatti molte piramidi. Forse per la presenza delle scimmie urlatrici, assenti a Chichen Itzà, mi sono sentita anche maggiormente immersa e sopraffatta dalla grandezza della natura circostante. Il sito è molto esteso, e, escluso il sentiero che porta alla parte centrale, è molto facile incontrare pochi visitatori nei vari percorsi che si diramano verso gli assembramenti più periferici. In alcune situazioni mi sono sentita così sola che avevo addirittura dubbi di essermi persa, e pregavo di riuscire a raggiungere qualcuno per assicurarmi di essere sulla giusta strada. E’ possibile sentire i versi delle scimmie urlatrici anche di giorno, in alcune zone un po’ defilate. Altro spazio molto affollato è quella della piramide nord. Nonostante il discreto flusso di gente, sono rimasta parecchio tempo seduta, ad osservare il panorama, e godermi la brezza.
E’ possibile introdurre zaini, acqua e cibi. Ci sono infatti anche parecchie aree apposite per i picnic, con panche e verande, e pure delle toilettes. Ho patito abbastanza il caldo, un po’ perchè indossavo pantaloni lunghi per proteggermi dalle punture di zanzare e altri insetti, ed un po’ per il peso dello zaino, e le arrampicate.
TULUM E PLAYA DEL CARMEN (MESSICO)
CAMBIO (aggiornato a luglio 2017)
La valuta del Messico è il Peso (MXN)
1 MXN = 0.0489 Euro | 1 Euro = 20.417 MXN
Trasporti
Da Flores a Chetumal: 225 GTQ minibus diretto, della compagnia San Juan. La concorrente è Marlin Espadas, i cui biglietti si possono acquistare presso l’agenzia del Green Monkey Hostel, di fronte all’Hotel Ramada di Flores. Usano autobus veri e propri, ma a Chetumal hanno un terminal a parte, da cui è poi necessaria una corsa in taxi per arrivare a quello principale ADO. San Juan Travels non gode di buona reputazione, tuttavia devo riconoscere che, forse perchè mi aspettavo il peggio, non mi è andata troppo male. Prezzi: alla sede principale mi avevano chiesto inizialmente 275 GTQ, che è il prezzo ufficiale, presso un’agenzia mi hanno fatto lo sconto senza neppure che insistessi troppo.
Il minivan non aveva l’aria condizionata, e non c’erano le tendine parasole. Non era il massimo, visto che quel giorno il sole spaccava i sassi. Gli attraversamenti alle due dogane sono stati semplici. All’uscita dal Guatemala, a Melchor de Mencos, ho pagato 20 GTQ. Dall’altro lato, Benque Viejo, Belize, lunghe code, poca ombra, ed un solo sportello aperto. Ripreso il bus dopo il passaggio di frontiera, alcuni passeggeri erano scomparsi. Abbiamo quindi proseguito direttamente verso nord, senza transitare da Belize City. 11 USD per il transito in Belize, pagati all’uscita dal paese, poco prima di Chetumal. Niente tassa per l’ingresso in Messico. Alle 16.30 eravamo al terminal ADO di Chetumal. Il passaggio da Guatemala a Messico è stato da choc culturale. La differenza a livello di infrastrutture, tanto per dirne una, è incredibile.
Da Chetumal a Tulum. Bus MayaB 12 USD. Appena giunta dal Guatemala, ho cercato di arraffare il primo bus in partenza per il nord con stop a Tulum. Non c’erano più posti liberi sugli ADO. Sprovvista di moneta locale, non c’era infatti un ufficio cambio nel terminal, ho supplicato l’addetto in biglietteria perché mi lasciasse pagare in dollari americani. Altro choc culturale, il MayaB, parente povero dell’ADO, mi è sembrato comunque lussuosissimo, un vero salotto, rispetto ai chicken bus del Guatemala. Durata del viaggio, circa 5 ore, con diverse fermate.
Da Tulum a Playa del Carmen – 74 MXN con un ADO prenotato al terminal di Tulum
Da Playa del Carmen a Cancun Aeropuerto – 170 MXN sempre con ADO, prenotato alla biglietteria del terminal di Tulum
Dormire
Sono arrivata a Tulum alle 22 di sera senza una prenotazione. Agghiacciata, nonostante la temperatura, dai prezzi dei pochi alberghi dove mi sono fermata a domandare ospitalità, mi sono diretta ad un ostello, Amorcito Corazon, accontentandomi di un letto in camerata femminile, non proprio regalato a 16 USD, proprio vicino al retro del terminal ADO. Ostello di ultima generazione, iperlussuoso, appena ristrutturato, con materassi in lattice memory, comodissimi, bagni moderni, e piscina sul tetto. Praticamente, ci aggiungi una quisquilia e puoi startene da sola in una singola, proprio quello che ho fatto io il giorno successivo, traslocando per 2 notti all’Hotel Flor, davanti al terminal ADO. Si trova accanto ad una rinomata panetteria, Flor de Michoachan, apprezzata soprattutto per i suoi frullati di frutta e gelati. 459 MXN una singola con bagno. Forse la migliore del viaggio. Un po’ rumorosa di notte, perché vicina ad un club che faceva musica. Ma ero talmente stanca che crollavo come un sasso.
Altri hotel visti in zona, prima di approdare a quelli prescelti sopra menzionati : Casa Rosa 600 MXN, sono scappata senza neanche vedere le camere. Hostal Cafè Cha Cha Cha, accanto ad Amorcito Corazon, per una singola tetra volevano 29 USD, ed i dormitori non erano granchè. Hotel Maya, sempre nei pressi del Terminal ADO, più o meno stessi prezzi del Flor, ma con camere messe peggio.
Per quanto riguarda gli hotel sulla spiaggia, avevo fatto una ricerca su Booking prima di partire, poi rinunciandovi, dato che il meno caro, le Cabanas Zazil Kin, con pavimento in sabbia e bagno in comune costava ben 60 Euro.
Per chi prepara scrupolosamente i suoi viaggi il dubbio amletico è se pernottare a Tulum Pueblo o sulle spiagge. Rimanendo in centro c’è una smisurata scelta di hotel, con miglior rapporto qualità/prezzo, e soprattutto di ristoranti. I colectivos non raggiungono le spiagge, bisogna quindi affittare una bici, oppure prendere un taxi. Un hotel sulla spiaggia è sicuramente molto romantico e rilassante, però si rimane un po’ isolati. E’ essenziale controllare con molta attenzione la posizione della struttura su Maps, in quanto molte di esse, pur essendo segnalate come beach front in realtà sono dall’altra parte della strada, con magari un’altra proprietà, questa volta veramente “beach front”, proprio davanti
Per l’ultima notte a Playa del Carmen mi sono prenotata una specie di studio con cucinotta, Appartamenti Melissa, 400 MXN a qualche quadra dalla Quinta Avenida, sulla 25a Norte. Nulla di che, era il meno costoso che ho trovato su Booking, e prenotabile senza carta di credito.
Mangiare
La prima sera a Tulum ho cenato con 44 MXN ad un ristorante cinese sulla carrettera principale. La seconda sera ho sperperato 145 MXN al Ristorante vegano Hoja Verde per degli insulsi e asciuttissimi falafel.
A Playa del Carmen 145 MXN al ristorante Bio Natural, a fianco della Scotia Bank in zona centro commerciale Quinta Alegria sulla 10a strada
Segnalo poi una specie di fruttivendolo che prepara buonissimi frullati di frutta a 18 MXN sulla 25a ad una o due quadras dal Walmart.
Escursioni
Essendo già stata un paio di volte a Tulum, ho evitato le rovine, e mi sono dedicata alle spiagge. Non che non le conoscessi, ma ho preferito l’ozio ed il cazzeggio alla cultura. Ho affittato con 120 MXN una bicicletta al mio hotel per un giorno, ed ho raggiunto pedalando la parte costiera della cittadina, sostando dapprima alla Playa Santa Fé, congestionatissima, e poi ai lidi nella zona dell’hotel Diamante K, leggermente più tranquilli
Il giorno dopo, con un colectivo sono andata a Xpu Ha (40 MXN), poi Xcacel (25 MXN) ed infine rientrata a Tulum, altri 35 MXN. La fermata dei colectivos a Tulum è proprio di fronte al mio hotel e al terminal ADO, per riprenderli al ritorno basta mettersi in strada ed agitare la mano. Le corse hanno prezzi fissi e tendenzialmente gli stranieri non vengono fregati.
Impressioni
Risalendo al 2005 la mia ultima visita, sono rimasta sconvolta 1) da come si è ingrandita Tulum, 2) da come si è cementificata Playa del Carmen e 3) da come è peggiorato tutto in generale. Certo, le alghe presenti (molto meno a Tulum che a Playa) non hanno aiutato, ma in luoghi una volta paradisiaci e semi deserti, tipo Xpu Ha ho notato bolle di schiuma in acqua e odore di fogna, è evidente che hanno costruito troppo e gli scarichi vanno a finire in mare. Playa del Carmen un vero disastro, le alghe raccolte vengono seppellite sotto la sabbia, generando una specie di percolato che rende l’acqua marrone. Anche qui, nella zona dove sorgono i condomini di Playa Car, a sud di Senor Frog, mare pessimo e puzza di fogna, veramente, non ho capito come facesse la gente a stare in spiaggia.
Passiamo ai souvenirs. Al Walmart, sulla 25a, vendono la maggior parte delle stesse cinesate della Quinta Avenida, le pagate il giusto, e soprattutto non dovete sbattervi a contrattare, per arrivare poi ad un prezzo che comunque sarebbe superiore a quello di Walmart.
In definitiva, se è il vostro primo viaggio sulla Riviera Maya, fate finta di non aver letto nulla e venite a Tulum, le rovine sulla spiaggia sono impareggiabili ed uniche, il mare splendido quando non ci sono alghe. Per quel che mi riguarda, ho invece rimpianto di non essere rimasta qualche tempo in più in Guatemala