Guatemala e Messico con mezzi pubblici e privati

Si decolla! Dopo settimane di preparativi per riuscire ad infilare tutto negli zaini finalmente l'ora agognata è arrivata. Arriviamo alle 19.30 a Citta del Guatemala dopo un noioso viaggio da Milano con scalo a Madrid e Miami. All'aeroporto c'è un ufficio informazioni dove chiediamo di un albergo nelle vicinanze (Airport Guest house), non...
Scritto da: Enrico Ciao
guatemala e messico con mezzi pubblici e privati
Partenza il: 03/04/2002
Ritorno il: 28/04/2002
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Si decolla! Dopo settimane di preparativi per riuscire ad infilare tutto negli zaini finalmente l’ora agognata è arrivata. Arriviamo alle 19.30 a Citta del Guatemala dopo un noioso viaggio da Milano con scalo a Madrid e Miami. All’aeroporto c’è un ufficio informazioni dove chiediamo di un albergo nelle vicinanze (Airport Guest house), non abbiamo sentito parlare bene della città e percio domattina vogliamo partire subito per Antigua.

Alle 6 siamo gia in piedi, sappiamo che dall’aeroporto partono i collectivos (taxi per 10/12 persone che partono quando sono pieni) per Antigua ma il nonno dei gestori dell’albergo si offre di portarci ad una fermata dei Taxi perché da li si puo risparmiare . Attraversiamo piangendo e tossendo per lo smog la caotica ma coloratissima Citta del Guatemala fino alla famigerata fermata dei Taxi. Non sapremo mai se aveva ragione ma comunque con 100 Quetztal in un ora raggiungiamo Antigua.

Scendiamo nella piazza principale di Antigua e ci sediamo su una panchina dei giardinetti per assaporare l’atmosfera della città; tutto è molto tranquillo, poche macchine, pochi turisti (la semana santa è appena terminata), numerosi bambini invece con belle divise stile college che si recano a scuola, case molto belle ma bisognose di consistenti restauri, marciapiedi altissimi e scassatissimi cosi come le strade ed iniziamo ad ammirare i coloratissimi autobus locali. Sonia mi chiede se sono proprio sicuro di viaggiare nei prossimi giorni con quei mezzi, in effetti dopo una prima ed euntusiasta occhiata il vedere che i nostri bagagli sarebbero finiti sul tetto assieme a casse di frutta e verdura, gabbie di polli ed enormi sacchi di plastica ed aver visto come le persone sono stipate all’ interno e all’ esterno (forse stavano meglio i polli sul tetto) iniziavo ad essere meno sicuro della mia volontà. Ci sistemiamo all’ Hotel Posada San sebastian arredato con mobili antichi in stile coloniale uno dei tanti e preziosi suggerimenti della nostra Bibbia” Lonely Planet”.

Giriamo per la citta scoprendo che le bellezze architettoniche stanno tutte all’interno degli edifici, da grandi portoni infatti si accede ai bellissimi cortili interni dove si affacciano negozietti, caffè e internet/caffe in stile coloniale. Nel frattempo ci informiamo con quale mezzo raggiungere Chichicastenango (domani è giovedi e c’è il famoso mercato) e al Lago di Atitlan.

Andiamo alla stazione degli autobus, un piazzale fatiscente dietro al mercato, non ci sono biglietterie o orari di partenza ma ogni autista urla a gran voce la destinazione e per l’orario di partenza? quando piu o meno è pieno si parte! Per andare a Chichi (è cosi che la chiamano) ci vogliono quasi 3 ore ed inoltre a Los Encuentros bisogna cambiare bus. Contattiamo allora un’agenzia turistica che per 15$ a testa ci porta in meno di due ore e ci viene a prendere all’ora che vogliamo . Il mercato è fantastico, solo quello vale il viaggio dall’Italia, coloratissimo e vivissimo ci sentiamo un po’ fuori luogo vestiti con pantaloncini e T-Shirt , ci sembra quasi di rompere quella mistica atmosfera creata da un miscuglio stordente di odori di cibo e profumo di fiori e incensi mischiati tra loro. Gli stessi odori che troviamo il giorno dopo visitando i paesini intorno al Lago Atitlan. Arriviamo a Panajachel, in riva al lago dopo quasi 3 ore di viaggio con un collectivos per 8 $ a testa . Il paese è molto turistico ma la permanenza risulterà molto gradevole. Ci sistemiamo in un bungalow dell’ Hotel Dos Mundos , un po caro ma veramente bello. I paesini intorno al lago, raggiungibili con qualche ora di barca, sono invece molto tradizionali, pieni di vita e di colori. Appena scendi dalla barca vieni preso d’assalto da bambini che vendono bamboline di stoffa ed è difficile resistere a quei simpaticissimi visini che cosi riescono a vendere facilmente la loro mercanzia.Acquistiamo anche dei bellisssimi vasetti di ceramica ed assaggiamo le squisite Tortillas di Feliciano.Alla sera si puo mangiare lungo le numerose bancarelle di Panajachel, Tortillas con carne,frijoles,banane fritte, torte squisite, chiaramente non bisogna essere schizzinosi ma vale la pena di provarne almeno alcune.

Il viaggio verso il Messico è molto lungo, dalle 6 del mattino arriviamo a S.Cristobal alle 16, dopo aver viaggiato con una macchina privata per 70$ fino al confine messicano, aver attraversato il confine a piedi per fortuna senza intoppi burocratici, aver utilizzato un malridotto e stracolmo autobus fino a Comitan e poi con un collectivos forse piu stretti che nell’autobus ma almeno con l’aria condizionata fino a San Cristobal. Lungo la strada facciamo conoscenza con gli innumerevoli posti di blocco della polizia locale (probabilmente Marcos fa ancora paura) e con le sfiancanti “topes” disseminate a centinaia lungo le strade. La sera ci fiondiamo da Emiliano’s e iniziamo cosi la sagra di Tacos, Burritos, Quesadilla e Fajitas che ci accompagnerà per il resto del viaggio senza stufarci mai. Nelle vicinanze di San Cristobal visitiamo il Canyon del Sumidero popolato da Sopilote(avvoltoi), scimmie , coccodrilli e numerose specie di uccelli acquatici. Da San Cristobal in 5 ore e mezzo con pullman di linea arriviamo a Palenque. In Messico gli spostamenti sono molto piu agevoli che in Guatemala, i mezzi pubblici non mancano, sono puntuali e ce ne sono per tutte le tasche; i terminal degli autobus sono organizzatissimi e sicuri, il posto a sedere negli autobus di lusso (comunque sempre abbastanza economici) viene fatto scegliere attraverso un computer. In effetti il Messico che ci immaginavamo di trovare stentiamo a trovarlo, questa parte di Messico ed ancora piu la costa caraibica è ormai molto occidentalizzata, niente a che vedere con le emozioni che ci ha dato il Guatemala.

Palenque è una cittadina bruttina e soffocante a causa del caldo umido della vicina giungla; da qui visitiamo il sito archeologico Maya veramente bello e poi le cascate di Misol Ha e di Agua Azul dove raccomandiamo di portare costume e asciugamano per un bagno rinfrescante in splendide acque azzurre.

Ormai dopo due settimane di viaggio pero siamo stufi di girare e percio con un pullman della “Maya de Oro” viaggiando di notte, in 11 ore siamo a Playa del Carmen. Sonia non voleva sentir parlare di dividere la tappa in due, il richiamo del mare e del sole è troppo forte ed a ragione riesce a convincermi, il viaggio infatti si rivela tutto sommato comodo, i sedili sono molto larghi, all’interno c’è il wc ed anche un bar ben fornito.

A Playa alloggiamo al Blue Parrot Inn, in una Cabana per 600 pesos a notte. Tra ragni, lucertole, formiche e insetti vari oltre ai letti sfondati non dormiamo molto e percio l’indomani fuggiamo cercando un posto meno caro ma soprattutto piu tranquillo di Playa. Noleggiamo una macchina e girando su e giu per la Riviera Maya (300 km) troviamo seminascosto il “Caffe de Mar” una piccola costruzione con 8 stanze direttamente sulla spiaggia tra le palme e con un ristorantino con pochi tavolini sulla sabbia . Leon il titolare di tutto cio è molto simpatico e si rivelerà un bravissimo cuoco ed un abile barman, non proprio a buon prezzo ma il posto è veramente da sogno e percio non ci spostiamo piu da qui. Dopo tanto girare, una settimana tra sole, spiaggia, nuotate tra i pesci della barriera corallina, Pina Colada e parrillade di pesce è proprio quello che ci voleva.



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