Guadalupa a giugno

Avendo approfittato di alcuni consigli di altri viaggiatori su questo sito, come minimo do anche io il mio contributo al ritorno dal viaggio. Alcune brevi info pratiche, per il resto vi lascio la scoperta. IL VOLO: viaggiando con Air France dall’Italia a Parigi vi aspetta il cambio di aeroporto Charles de Gaulle – Orly. Pochi bagagli così li...
Scritto da: chebellavita
guadalupa a giugno
Partenza il: 17/06/2005
Ritorno il: 27/06/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Avendo approfittato di alcuni consigli di altri viaggiatori su questo sito, come minimo do anche io il mio contributo al ritorno dal viaggio. Alcune brevi info pratiche, per il resto vi lascio la scoperta.

IL VOLO: viaggiando con Air France dall’Italia a Parigi vi aspetta il cambio di aeroporto Charles de Gaulle – Orly. Pochi bagagli così li portate in cabina e non dovete aspettarli, comunque la consegna bagagli è più rapida che da noi. C’è una comoda navetta che ci dovrebbe mettere 50 min. Ma nelle ore di punta mettete in conto anche un’oretta e mezza. Sia all’andata che al ritorno il volo per Pointe a Pitre ha fatto ritardo. Morale: Per stare tranquilli consiglio un margine tra i due voli di almeno 4 ore (anche 5 al ritorno) per il cambio aeroporto. Preparatevi a stare stretti; Air France stipa tutti i 505 posti del 747 ed in classe turistica si sta come sardine (8 ore). P.S. Se avete paura di volare ci sono dei posti su navi bananiere (giuro!) TRASPORTI INTERNI: dipende da che tipo di viaggiatori siete. Noi, avendo solo 9 giorni, abbiamo optato per la macchina, ma abbiamo visto moltissimi autobus locali che assicurano i collegamenti tra le località principali. Avevo letto che sono rari, ma direi che non è vero. L’auto si può prenotare via internet, ma ci sono tantissime piccole agenzie locali con prezzi sicuramente più convenienti (fino a 20 € al giorno). Alcune, per noleggi di qualche giorno, vengono a prendervi in aeroporto (lo comunicano sui loro siti, ma potete chiederglielo comunque). Occhio che a noi hanno fatto pagare un extra di 15€ per la pulizia. Moto e scoooter, per via degli acquazzoni di cui dirò più appresso, direi di evitarli. I taxi sono abbastanza cari se paragonati al costo di un noleggio.

LA STAGIONE: giugno è bassa stagione, molti ristoranti e bed & breakfast sono chiusi, ma non ho avuto problemi a selezionare e prenotare via internet. Per contro, non c’è ressa di turisti.

Dovrebbe essere la fine della stagione secca, ma in una settimana due o tre rovesci al giorno sono la norma. Quando parlo di rovesci intendo dire che in 5-10 minuti arrivano giù delle enormi secchiate d’acqua e poi torna il sole. Quindi il consiglio è: se siete in spiaggia, evitate il fuggi, fuggi, munitevi di un sacco o di una borsa impermeabile per riparare la vostra roba e buttatevi a mare. L’acqua è calda e la sensazione acqua sopra e sotto piacevole. Se siete in giro, ci sono spesso, non casualmente, delle tettoie a lato strada e anche in spiaggia; approfittatene finché spiove. Basse Terre è molto più piovosa. La temperatura media è di 30° ed è piuttosto umido. Zanzare sì, ma niente di terribile.

COSA FARE: abbiamo scelto come base Sainte Anne; a pochi minuti a piedi c’è la famosa e molto bella spiaggia della Caravelle (quella del clubmed) che è abbastanza grande per tutti, ma soprattutto in paese c’è una bellissima spiaggia, ben temuta e …Illuminata di notte, così da potere fare il bagno a qualsiasi ora. Da Sainte Anne in un’ora si raggiunge qualsiasi luogo dell’isola (sia Basse Terre che Grande Terre) e quindi si può scegliere di visitare altre spiagge, fare visite alle immancabili distillerie o dedicarsi a escursioni (parchi, scogliere, il vulcano).

Quanto alle spiagge, belle Anse Tarare (spiaggia naturista, ma sono ecumenici e non protestano se si sta “vestiti”), Anse a la Gourde (ma non c’è ombra), Anse la Chapelle su Grand Terre e Grande Anse e Anse Tillet su Basse Terre. Sarebbe bella anche Plage du Souffleur, ma siamo stati massacrati da moscerini incazzatissimi che mordevano in modo pauroso e siamo dovuti scappare di corsa. Deludente Bois Jolan. Il mare molto bello, pesci se ne vedono, ma barriera vera e propria ce n’è poca, più che altro rocce affioranti. Per chi va coi bambini ci sono spiagge dove per 100 m l’acqua arriva max a 50 cm di altezza e la barriera abbatte la forza delle onde.

Per godersi tutto senza fretta ci vorrebbero almeno una dozzina di giorni; la natura è piuttosto esuberante e nell’interno, soprattutto a Basse Terre, foreste e cascate sono mete per escursioni di bassa difficoltà. Ecco, non ci sono serpenti ma non ci andate con le ciabattine, anche perché il sottobosco è sempre un po’ impantanato.

INFO PRATICHE: se non sapete il francese e non siete abili a gesti, sappiate che in pochi parlano inglese e praticamente nessuno altre lingue. Io ho mandato un po’ di email in inglese di richiesta di disponibilità (per dormire e auto) e mi ha risposto un 30%.

La carta di credito è abbastanza accettata ovunque.

ACQUISTI: prodotti d’artigianato locale pochi (occhio al made in India o China). Più che altro vasta la scelta tra i prodotti tipici. Interessanti i vari musei del cocco, del cacao, del caffè, della banana, della vaniglia (saranno tutti? Ce n’è uno per ogni prodotto tipico) ma occhio ai prezzi. Sempre convenienti i prezzi dei rhum in distilleria, MAI al duty (fino al doppio), stranamente più caro che al supermercato il caffè. Marmellate di frutti esotici mai visti prima.

DORMIRE: abbastanza ampia la gamma delle possibilità e dei prezzi dai B&B a 30€ (la stanza) agli hotel a ****. In ognuno dei centri principali ci sono cartelli con offerta di stanze e bungalow (quasi sempre con terrazza e cucinino).

MANGIARE E BERE: la cucina creola è interessante ma non variatissima. Spopola il “colombo”, versione locale dell’indiano masala, sposato a carne e pesce. Ovviamente pesce ovunque, per gli amanti dell’articolo si trovano aragoste a prezzi accessibili (15-20 € 300 g al ristorante, ma se trovi il pescatore te la vende a 20 €/kg). Ovunque baracchini per cibo di strada; noi che ci fidiamo non siamo stati male.

Un plauso speciale al ristorante Lucullus di Sainte Anne. A dispetto del nome kitch sicuramente il migliore provato per il rapporto prezzo/qualità/simpatia (parlano anche inglese e perfino un po’ d’italiano).

MARIE GALANTE: ultimi due giorni sull’isoletta; sicuramente gran bel mare ma era quasi difficile trovare qualcuno aperto per cena. Due/tre giorni bastano e avanzano. Per muovervi dovete noleggiare qualcosa, magari bici. Al porto trovate per ogni gusto.

MORALE: una bella scelta per provare dei Caraibi senza sensi di colpa da terzo mondo e senza caccia al turista. Siamo comunque in Francia e si paga in € (checché ne dica qualcuno), lo stile di vita non sarà parigino ma servizi e livelli di vita sono in molti casi migliori dei nostri; se portate la tessera sanitaria e fate il modello E111 l’assistenza sanitaria è garantita. E in più sono sicuramente più simpatici e disponibili dei galletti doc. Organizzabili in completa autogestione, ottimi per chi vuole liberarsi dal giogo del tutto compreso ma ha paura di eccedere in avventura. Nonostante la fama di posto caro, ce la si cava comodamente con 100 € al giorno in due mangiando abbondantemente e dormendo in bungalow.

Buon viaggio



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